| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 12:15
Ciao ragazzi, mi piacerebbe intraprendere con voi un discorso riguardo la fotografia a rullino, da un po' di tempo sto usando una Fujica AX1 del 1980 e con un Color Plus 200. Non so perché, ma provo una soddisfazione nello scattare a rullino che col digitale un po' ho perso, secondo voi è normale? xD Grazie a chi vorrà partecipare, Raffo |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 12:34
Non la condivido, ma è normale: al di là della mera resa finale, il sapere che si sta lavorando con un supporto chimico che reagisce direttamente alla luce, quindi rendendo la fotografia molto fisica, può sicuramente giustificare la diversa sensazione nello scattare. Così come la consapevolezza di avere un numero limitato di "cartucce" da sparare, indubbiamente rende quei pochi "click" molto più significativi. Del resto, c'è chi preferisce ascoltare vecchi dischi con grammofoni meccanici, pieni di fruscii e disturbi, ma sapendo che il suono che odono è direttamente prodotto dalle incisioni sul disco da un sistema completamente meccanico. Per cui, si, come dicevo anche se non lo condivido ritengo che sia perfettamente normale. |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 12:39
Grazie Angor! effettivamente essendo una nuova esperienza e poco esperto nel rullino senta un fascino particolare dall'esperienza di molte persone ho notato che la maggioranza ritiene che la pellicola abbia dei colori più vibranti (a seconda del tipo) e una gamma dinamica superiore rispetto al digitale |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 13:20
Ti prego...: non chiamarla "fotografia a rullino"! A parte gli scherzi, benvenuto nel mondo della fotografia a pellicola (a me non piace "analogica"). |
user90373 | inviato il 21 Ottobre 2019 ore 13:32
“ Ti prego...: non chiamarla "fotografia a rullino" „ Chiamiamola FotoGrafia e basta. |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 14:31
Io ti capisco perchè anni fa ho fatto il percorso inverso rispetto a molti appassionati: presa la fotocamera digitale di grido, sono poi passato ad una reflex moderna a pellicola, poi ad una degli anni '80 e poi una medio formato di qualche decina di anni fa. Il bianco e nero digitale non mi è mai piaciuto. |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 15:04
Ho avuto lo stesso pensiero Moreno B, credo che il bianco e nero analogico abbia un qualcosa in più rispetto al digitale! |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 17:38
Speriamo non si scateni la solita diatriba digitale e vs pellicola con i primi che intervengono per convincere che il digitale è meglio. Mi piacerebbe che una volta tanto la conversazione rimanesse tra appassionati di pellicola, felici e contenti del loro mezzo. |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 18:04
“ Speriamo non si scateni la solita diatriba digitale e vs pellicola con i primi che intervengono per convincere che il digitale è meglio. Mi piacerebbe che una volta tanto la conversazione rimanesse tra appassionati di pellicola, felici e contenti del loro mezzo. „ E' un genere di polemica che non ho mai capito, con altre tipo quella Nikon/Canon, filtro si/filtro no, PP si/PP no.... |
user70065 | inviato il 21 Ottobre 2019 ore 19:31
Ciao,sono percorsi che ognuno di noi ha vissuto,dopo 30 anni di analogico,il mio passara al digitale fu quasi traumatico...oggi dopo 15 anni di digitale non tornerei indietro,ovviamente ogni sistema ha pregi e difetti,posso solo dire che quando ogni morte di Papa...mi prende la voglia di di "farmi"un rullino come dici tu,ilford fp4,poi stampo,quella di scannerizzare i negativi e postare sul web non l'ho mai capita.... |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 21:53
StefanoFiumi hai detto bene, ovviamente ogni sistema ha i suoi pro e contro... Come pellicola bianco e nero cosa mi potresti consigliare? Ho visto che le Ilford sono abbastanza gettonate, ma come qualità? |
| inviato il 21 Ottobre 2019 ore 23:20
Kodak Tmax 100 o 400. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 5:51
Ritengo la fotografia a pellicola né migliore né peggiore della fotografia digitale: un po' come la penna stilografica e la tastiera del computer, sono due mo(n)di diversi di scrivere. Con la stilografica non hai caratteri preimpostati e dev'essere lo scrittore a comandare in toto il mezzo, conferendo il proprio stile alla grafia. Un sistema che restituisce pezzi unici, seppur replicati con la massima cura. Fascino delle vecchie tecnologie, una punta di masochismo unita a una buona dose di pazienza sono gli ingredienti di questa fantastica cosa che è la fotografia di tradizione. Ho alcune macchine con le quali gioco con una certa assiduità : dalla Lubitel col mirino a pozzetto alla Zenza Bronica col suo kit di lenti alle Canon EOS acquistate per sfruttare il corredo di obiettivi EF, per finire con la Zenit dove vanno a nozze i vari Pentacon. Roba da poveri, mica sono Leica o Hasselblad, ma mi diverto ugualmente e talvolta ne ricavo soddisfazioni. Faccio solo bianco e nero (Ilford HP5) che sviluppo e stampo in casa. Al momento di impugnare questa o quella macchina, si assiste ad una trasformazione radicale del modo di comportarsi: i gesti si fanno lenti, pesati e pensati, le dita scorrono sulle ghiere per fissare i vari parametri, l'occhio cerca ciò che il cervello immagina e... clack! Poi tutto diventa chimica e cronometro, al buio prima di e nella penombra rossa poi. Quando vedo apparire l'immagine sulla carta nella vaschetta, è (quasi) come assistessi al parto di un figlio (esagerato!) . Unico e speciale. Emozione pura. Dopo un certo tempo, la mente continua a ragionare nella stessa maniera quando impugno le digitali, con la loro immensa praticità e rinuncio allo scatto compulsivo, fatto per fare tanto-poi-casomai-lo-cancello. |
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