| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 8:27
Ciao,
incuriosito dal problema ho provato a fare un test al volo con 6D ed 85/1.8 a TA utilizzando solo i laterali. Naturalmente mano libera, one-shot.
Tutte a fuoco..
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| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 8:30
Grazie Maurizio per avere fatto alcune prove  |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 9:40
Theneg io ti sconsiglierei la sostituzione del vetrino di mf non sarebbe risolutivo.
Al netto delle prestazioni af della 6d sono convinto che l obiettivo ci metta del suo, io proverei a farlo tarare anche perché la resa di questo obiettivo è tale da giustificare il costo di un eventuale taratura. Nel caso del 135 io opterei per la modalità one shot piuttosto che ai servo, almeno nel caso dei ritratti.
Ciao. |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 10:25
Penso anche io che sia un problema di taratura o difetto della lente. Concordo che valga la pena metterlo a posto. E' un gran bell'obiettivo. |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 15:03
Certamente voglio tenerlo, è veramente un bel vetro!
Una taratura vale la spesa |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 16:35
La copertura af del fotogramma delle reflex con sensore full-frame è sempre stata limitata: solo negli ultimi anni sono riusciti a superare il 50%, orizzontalmente, e tale valore non è molto superiore a ciò che offre la 6d (che dovrebbe essere attorno al 40%), quando una 80d supera il 60% senza problemi, e una 7d mark II il 70%.
La spiegazione è semplice: un sensore full-frame ha una superficie superiore di 2,6 volte, rispetto a quella di un sensore aps-c Canon. Conseguentemente, per avere una copertura af simile a quella di una 80d, ad esempio, il sensore af ttl-sir di una 6d dovrebbe avere una superficie 2,6 volte maggiore: ciò crea dei problemi non indifferenti, visto che non vi è spazio sufficiente (una 6d ha ingombri simili a quelli di una 80d), a meno di aumentare le dimensioni della fotocamera (oltre al sensore af dovrebbero aumentare le dimensioni dello specchio secondario, cosa che renderebbe il gruppo specchio più pesante e sarebbe un problema raggiungere certe velocità di scatto), e pertanto devono trovare dei compromessi.
Circa l'autofocus della 6d, effettivamente i livelli di accuratezza e precisione della messa a fuoco garantiti dai punti af periferici sono inferiori rispetto a quello centrale (cosa che vale per tutte le reflex, in generale, anche se su alcuni modelli il divario è molto più ridotto).
Inoltre, i punti af periferici della 6d non hanno sensori disposti a croce, bensì disposti solo orizzontalmente o verticalmente (ora non ricordo). Conseguentemente, se sfortunatamente capita che il pattern del soggetto che si vuole mettere a fuoco abbia solo linee quasi parallele all'orientamento del gruppo di sensori af del punto periferico selezionato, l'accuratezza della messa a fuoco ne risentirà non poco.
Se il problema è questo, l'assistenza non potrà fare assolutamente nulla, dato che è un limite del sistema di messa a fuoco.
Detto ciò, ho avuto anche io una 6d, per un paio d'anni, e non ho mai riscontrato problemi drammatici come quelli descritti: un controllo presso l'assistenza potrebbe essere auspicabile. |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 17:42
Sull'AF della 6d si è scritto e discusso già tantissimo, ma da quello che dice il problema si verifica identico su due differenti 6D, solo con quell'obiettivo. Con gli altri da lui citati, usati allo stesso modo, no. Per logica mi viene da dire che il problema è nell'obiettivo. |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 17:56
Dipende: potrebbe essere una combinazione di più fattori.
Purtroppo l'ottica è abbastanza datata, visto che la commercializzazione risale al 1996, quindi a meno che Canon abbia sostituito il circuito af nel corso della produzione (cosa che effettivamente è capitata su alcune ottiche), temo che sia ancora del vecchio tipo con ponticelli da muovere, e quindi con possibilità di intervento limitate. Sui circuiti af più moderni, a parte il fatto che l'ottica rileva la fotocamera e può inviare informazioni diverse a seconda del modello, per l'autofocus, si interviene invece via software.
Insomma, è come comparare una scheda madre di un computer di 25 anni fa con una odierna, dove sulla prima si poteva intervenire solo sui jumper, per cambiare certe impostazioni, mentre su quelle attuali si agisce sul bios, senza dover smontare nulla.
Comunque, per sicurezza invierei tutto all'assistenza. Può anche essere che il motore usm non lavori come dovrebbe. |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 19:56
Anche perché la scheda madre vintage in questo caso é ancora in produzione e nel caso vada cambiata loro possono farlo  |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 20:42
Potrebbero, ma non è detto che lo facciano: il 50 f1.4 usm adotta ancora un circuito di vecchia concezione, ad esempio. |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 20:48
“ Potrebbero, ma non è detto che lo facciano: il 50 f1.4 usm adotta ancora un circuito di vecchia concezione, ad esempio. „
Ok, ma se ti guasta te lo sostituiscono con uno identico ma funzionante, o no? |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 20:57
Caro Theneg lascia stare la reflex e riprendi a usare la mirrorless. Perchè impazzire? |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 21:00
Proveremo l'obiettivo anche su R, se ciocca mi sa che lo fa anche su quella. |
| inviato il 16 Ottobre 2019 ore 21:11
“
Ok, ma se ti guasta te lo sostituiscono con uno identico ma funzionante, o no?
„
Certamente, ma il problema non era la funzionalità del circuito, quanto le scarsissime possibilità di regolazione, visto che sono ottiche nate all'epoca delle reflex a pellicola, quando l'utenza era mediamente molto meno esigente, riguardo all'accuratezza della messa a fuoco. |
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