| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:03
Apro questo thread di sponda, per esaudire un desiderio comunicatomi tramite mail, da colui di cui leggerete il sucessivo post. Tale iniziativa può sollevare due tipologie di atteggiamento e predisposizione in coloro che poi interverranno. Una comporterà un buttarla in caciara, per mandare quanto prima ad escort questo thread. (aspetto sostanzialmente triste) Purtroppo sarà il manifesto ed evidente scopo principale di chi si curerà di farne unicamente mezzo per l'ormai classicissimo attacco personale, visti precedenti. L'altra vedrà un entrare nel merito dell'argomento, dicendo la propria e con la possibilità di approfondimenti, nonchè l'occasione di trarre spunti di riflessione ed eventuale arricchimento per tutti gli interessati. D'altronde è indubbio che un fotografo di tale notorietà e successo professionale, non ricapiterà più come soggetto disposto a confrontarsi in questo forum, e con un inedito riprovare. Inoltre l'autore appaltante mi ha indicato una foto da allegare al suo corposo testo... Ma come gli ho testualmente riportato... Quell'immagine... Sarà' come offrire un tir cisterna di carburante ad un orda di piromani con le torce in mano. Ma tant'è. Infatti è forte il rischio di sollevare ed esporsi a facili ironie, aspro sarcasmo e superficiale sfottò da parte di tutti coloro che sono mossi principalmente da antipatia o negativi sentimenti personali, e che baseranno tutto su tale fotografia e sicuramente zero sul testo argomentato. Il gatto nero e la pietra nera, e seguaci, potrebbero sforzarsi di seppellire l'ascia di guerra dimenticando il passato, ammesso che intervengano... ma nel qual caso la cosa non gli riesca, potrebbero benissimo restare uccelli di bosco... o reinventarsi pompieri (ipotesi quest'ultima data come la più accreditata. Sicuramente ) Probabile utopia quanto ho nel post espresso e formulato... Vedremo se prevarrà il "cazzeggio" oppure un sentore di maturità. |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:05
Ecco il suo striminzito post : --- "Buongiorno a tutti. Sono Settimio Benedusi. Approfitto dell'ospitalità di David “remember” per dire, spero una volta per tutte, la mia su un argomento che mi preme molto: la Fotografia. Esatto, la Fotografia. Non sono qui (e vorrei che la discussione non su questo andasse) per parlare di me e del mio lavoro. Non è quello il punto. Se a qualcuno fa piacere pensare e sostenere che io sia un pessimo fotografo liberissimo di pensarlo: ma non sono e non si è qui per parlare di me. Ho detto che magari per alcuni sono un pessimo fotografo, sono opinioni che vanno rispettate, ma non è un'opinione che io sia titolato per avere un'opinione granitica e assoluta su cosa sia la fotografia. Per un motivo molto semplice: faccio il fotografo (solo ed esclusivamente il fotografo, non nel week end, non gratis, vivo e campo di questo lavoro) da 35 anni, e non ho mai fatto nulla d'altro. Anzi, cominciamo le cose per bene, presentandomi. D'altronde vedo che c'è gente che non conosce Scianna, Gardin, Avedon… ci sta alla grande che molti di voi non sappiano chi io sia. Mi chiamo Settimio Benedusi e ho 57 anni. Ho preso la mia prima macchina fotografica in mano a 12 anni, ho subito messo una camera oscura in cantina, cominciando quindi a scattare ritratti ai miei amici, sviluppando e stampando. A 20 anni sono andato, da Imperia, a Milano, per cercare di fare il fotografo professionista. Ho cominciato a fare l'assistente, ed è stata una grande scuola. Nel 1990 ho aperto il mio primo studio, cominciando subito a lavorare per campagne ed editoriali. Dal 2000, grazie ai miei lavori per i giornali, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti. In questi casi in effetti non ha molto senso sprecare le parole, meglio far parlare le immagini e soprattutto il proprio lavoro. Ecco quindi qualche copertina e qualche mia campagna pubblicitaria. Tre cose di cui sono molto orgoglioso del mio percorso sono: -una collaborazione con il Corriere della Sera, giornale per il quale due volte all'anno, Natale e Ferragosto, ho una pagina a mia disposizione dove, con totale libertà e autonomia, racconto queste due giornate particolari -essere stato il direttore creativo di un evento a San Felice sul Panaro per ridare vita a una cittadina annientata dal terremoto, coinvolgendo fotografi come Scianna, Gardin, Toscani, Gastel, Thorimbert, Fontana ecc. ecc -aver lavorato, unico italiano, per 7 anni per l'edizione internazionale della rivista Sports Illustrated, realizzando due copertine. Sul mio blog recentemente ho raccontato un'operazione fotografica per me molto importante, la camminata Imperia Milano: www.benedusi.it/blog/ Ok, potrei andare avanti ancora molto ma finisco qui, con la mia presentazione. Che non è fatta per dire che figo che sono ma semplicemente per dimostrare di avere titolo per affrontare il tema fotografia. Insomma: so di cosa sto parlando. Fino a qui ci siamo? Perfetto. Allora, la fotografia. Al giorno d'oggi, lo sappiamo bene la fotografia è molto diffusa. Chiunque entra da Mediaworld, compra una reflex e il giorno dopo pubblica le foto su internet. Perfetto! Questa cosa la trovo meravigliosa! La fotografia non è mai stata viva come oggi. Fantastico! Amo la fotografia e non posso dispiacermi se una cosa che amo sia viva e vegeta. Chi approccia alla fotografia (tutti! all'inizio!) comincia ad andare in giro a fotografare ciò che vede di bello o interessante davanti ai propri occhi. Spesso le cose più semplici e banali. Così come un bambino che impara a scrivere comincia a scrivere MAMMA, PAPÀ, CANE, GATTO. Il bambino è tutto orgoglioso e anche chi fotografa un bel tramonto tutto rosso è orgoglioso. Perfetto! Contenti loro contenti tutti! E quindi si fotografano le cose belle: tramonti, gattini, maschere veneziane. Benissimo! Nessun problema! Qui veniamo al punto, alla questione. Il punto focale è: però la Fotografia non è quella cosa lì! La Fotografia non è fare delle belle fotografie! Assolutissimamente no. Così come fare letteratura è una cosa diversa dalle prime parole scritte da un bambino o dalla lista della spesa di un adulto. Cambio un attimo discorso, spero di non incasinare, per dire una cosa che mi preme: la Fotografia non è arte. Esistono artisti che usano la Fotografia, ma questo è un altro discorso, non complichiamo. Però io NON mi ritengo un artista, Gianni Berengo Gardin NON si ritiene una artista, Oliviero Toscani NON si ritiene un artista: magari qui ci sono tantissimi artisti, non lo so. Nel dubbio vi consiglierei di evitare astrusi discorsi e ragionamenti sull'arte, su cosa sia l'arte perché si finisce inevitabilmente a parlare dei tagli di Fontana e della merda di Manzoni. Datemi retta: lasciate perdere. Anche perché, lo ribadisco, la Fotografia NON è arte. Ok? E cosa è la Fotografia? Cosa vuol dire fare della buona (buona per distinguerla dalla semplicemente bella) Fotografia? Fare della buona Fotografia vuol dire usare questo linguaggio (perché la fotografia è un linguaggio!) per raccontare qualcosa. Punto. Tutto qui. Semplice, no? La macchina fotografica è un mezzo come la penna lo è per uno scrittore. Ne più ne meno. Quando si racconta qualcosa cos'è la cosa più importante? Esatto, la storia. Quello che uno vuole dire. Realizzare della buona Fotografia vuol dire avere qualcosa da dire e dirlo. Qualcosa di vero, di intimo, di originale. Sapete perché i tramonti, i gattini, il mare con il 24mm e la posa da due minuti, le tipe nude nella fabbrica abbandonata e le maschere veneziane non sono buone fotografie? Semplicemente perché non hanno alcun racconto. Nessuno! Non hanno al loro interno alcuna progettualità (che non vuol dire svegliarsi alle 5 del mattino per andare in location!). Il click della macchina fotografica è e deve essere, per fare della buona Fotografia, solo l'ultimo anello di una lunga catena. Quando io devo realizzare un servizio ci penso giorni, a volte mesi! Non c'è UNA mia immagine che non abbia una precisa progettualità a monte. PRIMA di scattare ogni foto che scatto è previsualizzato nella mia testa cosa andrò a fare e soprattutto perché. Questo vuol dire che non si possono fotografare i tramonti, i gattini, il mare con il 24mm e la posa da due minuti, le tipe nude nella fabbrica abbandonata e le maschere veneziane?!? Che sono delle pessime cose a prescindere?!? Assolutamente no! Ma sono argomenti DIFFICILISSIMI!!! Che incredibilmente vengono visti come FACILISSIMI: è esattamente l'opposto. Se mi si desse l'incarico di fotografare le maschere veneziane non ci dormirei la notte a pensare a come risolvere la cosa! Ci siamo fino qui? Sapete quale è il problema? Il problema è l'elemento che tanto adorate e che pensate sia la vostra salvezza: la macchina fotografica. E già! Il fatto del grande automatismo delle moderne machine fotografiche rende il tutto paurosamente più complicato. Per favore seguitemi in questo ragionamento, sicuramente un po' azzardato, ma che può aiutare: la macchina fotografica è un po' come un cavallo. Se voi salite su un cavallo addomesticato e lo invitate a muoversi, il cavallo, che non è scemo, andrà da qualche parte. Giusto? Non si schianterà contro un muro e neanche andrà in un fossato. Giusto? Perché ha una sua intelligenza. Quindi il cavallo andrà, sano e salvo, in un posto X. Giusto? Ma sapete dove il cavallo non andrà MAI. Mai e poi mai? A casa vostra. Andrà in tutti i posti del mondo ma certamente non dove voi volete andare. Attenzione! Magari andrà anche in posti più belli di casa vostra, ma a casa vostra non andrà! Il difficile, con un cavallo è sapere dove andare e come andarci! Così come, con la macchina fotografica, il difficile è sapere cosa dire e come dirlo. Un bel tramonto rosso fuoco non è una bella fotografia, è un bel tramonto rosso fuoco: sono due cose MOLTO diverse. Non sono qui per fare il figo, non sono qui come un calciatore di serie A che va nel campetto dell'oratorio a fare il figo. No! Sono qui per dire forte e chiaro una cosa che quelli dell'oratorio sanno perfettamente bene mentre non sono così sicuro che qui sia chiaro: quelli dell'oratorio sanno che una partita di serie A si costruisce con una strategia, con intelligenza e con progettualità. Lo sanno perfettamente! Io sono qui a dire che un servizio fotografico si costruisce con strategia, intelligenza e progettualità. Sono qui per dire che è incredibile e stupefacente che si discuta di fotografia senza conoscere Scianna o Gardin (lasciamo perdere Stieglitz): nel campetto dell'oratorio conoscono perfettamente Messi. Ho scritto tutta questa pappardella perché io amo la Fotografia, è la mia vita: non posso vederla strapazzata come se fosse il peggiore degli escrementi. La Fotografia è una cosa importante! Ma soprattutto ho terrore che il 20enne che compra la macchina fotografica e viene qui e legge una serie infinita di follie dettate dall'infinita ignoranza sarà ucciso sul nascere, ogni vaga possibilità che possa diventare un buon fotografo morirà. Se io sono quello che, nel bene o nel male, sono, come fotografo, dipende solo ed esclusivamente dai libri di Roland Barthes, di Susan Sontag, dalle parole e dalle fotografie di Ugo Mulas, dai gloriosi numeri di Progresso Fotografico degli anni '80, dalle mostre che ho visto e dalle centinaia di libri di Fotografia che posseggo. Perché c'è una semplice e granitica verità: la buona Fotografia altro che arte, è molto di più, è Cultura. Grazie per l'attenzione. Settimio Benedusi " ---
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| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:17
Potrei averlo scritto io, anzi forse mettendo insieme quanto ho scritto nei vari topic l'ho scritto. Sono completamente d'accordo con lui (unica eccezione il suo amico). lo dico con rispetto essendo uno che fotografa nel week-end (che non è un offesa), e rispetta come ho sempre detto colui che vive e campa pagato per fare il fotografo. |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:20
Direi abbastanza condivisibile, non ci vedo rivelazioni magiche ma un discorso sensato che anche altri qui sul forum hanno fatto. Non esprimo opinioni sul fotografo come richiesto, ma posso dire che quello che dice dovrebbe essere scontato ma spesso in effetti non lo è. Vorrei commentare in modo più sensato, ma non è che ci sia tanto da aggiungere |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:20
Applaudo e seguo! |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:27
“ Quando si racconta qualcosa cos'è la cosa più importante? Esatto, la storia. Quello che uno vuole dire . Realizzare della buona Fotografia vuol dire avere qualcosa da dire e dirlo. Qualcosa di vero, di intimo, di originale. Sapete perché i tramonti, i gattini, il mare con il 24mm e la posa da due minuti, le tipe nude nella fabbrica abbandonata e le maschere veneziane non sono buone fotografie? Semplicemente perché non hanno alcun racconto . Nessuno! Non hanno al loro interno alcuna progettualità (che non vuol dire svegliarsi alle 5 del mattino per andare in location!). „ Credo sia superfluo aggiungere altro. Per quel che mi riguarda ringrazio Settimio B. per il tempo dedicato e David "Remember" per averlo condiviso |
user177356 | inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:31
Condivido tutto. Ho molto apprezzato, perché non ci avevo mai ragionato bene sopra, la considerazione sulle le foto apparentemente facili che sono in realtà difficilissime. Non sono del tutto d'accordo sul fatto che una buona foto racconti una storia. Racconta un momento di una storia, o meglio un momento che può essere parte di cento storie diverse, e ciascuno può immaginare la sua. Una foto che presuppone una sola ed unica storia è una foto, a mio avviso, "povera". Oh, poi sono molto più bravo come critico che come fotografo. E sono un critico mediocre. |
user170782 | inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:32
Ha detto quello che in molti andiamo dicendo da tempo, è un discorso assolutamente sensato da cui si evince che sa di cosa parla, come alcuni utenti qui dentro, tra cui senza falsa modestia mi inserisco anche io. A questo punto vogliamo approfondire partendo magari da qualche concetto espresso nei saggi o da qualche fotografia? Aspettando ovviamente qualche utente ben noto che in compagnia della sua cricca arriverà a sfasciare tutto, perché la fotografia è roba da ignoranti e l'uomo deve puzzare. |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:33
Discorso sensato... nulla da aggiungere senza essere ridondante. |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:34
Sulla fotografia è quello che penso e che ho sempre cercato di spiegare a chi potevo. Non posso vantare un' altrettanta carriera fotografica. |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:38
Non mi pare ci sia nulla da aggiungere. |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 17:56
Quindi se parlo di tecnica fotografica o di sensori non conosco Gardin? Sempre peggio |
user72446 | inviato il 10 Ottobre 2019 ore 18:03
Io mi sento come quel bambino che dopo mamma dice papà, e poi gatto e poi topo.......apprendo e sperimento o perlomeno provo..... Ed ecco il tramonto, il passaggio, la foto fine a se stessa..... E come un bambino corro dietro ai giocattoli nuovi (macchina e ottiche)..... Quando in realtà tutto il divertimento dipende solo dalla mia fantasia e dal mio essere. Solo che in questo mondo mi sento solo senza genitori "fotografici" e magari personalmente parlando sono uno di quelli che qualche volta qualche ceffone o sgridata se la meriterebbe per migliorare...... Come posso fare? |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 18:07
Ci sono gli incontri a pagamento, qualche ceffone te lo danno se non reagisci |
| inviato il 10 Ottobre 2019 ore 18:11
È un punto di vista corretto e sono d'accordo su tutto ma rimane un po' limitante il pensiero di Benedusi. Perché lui da un unica visione di quello che lui ritiene Fotografia, che è poi quello che lui fa come fotografo. Personalmente ritengo la Fotografia un arte (così come lo è la scrittura ndr.) Il suo è solo un aspetto (giusto) ma di un mondo molto più ampio. Ovviamente è solo il mio punto di vista. |
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