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Addentrarsi nel mondo a pellicola: Suggerimenti e avvisi


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avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2019 ore 11:34

Anche a me piacerebbe riprendere con lo scatto e sviluppo del bianco e nero. Ci sto seriamente pensando. Il problema è che non ho più ingranditore ecc... Ho però ancora la F2 e la F3..MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2019 ore 18:13

Le vie da seguire possono essere diverse e tutte valide.
Saturo di stampe, di cui non saprei più cosa fare, ma appassionato di analogico e attrezzature relative, pratico la fotografia analogica a colori con diapositive medio formato 4.5x6 e 6x6. Che poi mi diverto a intelaiare e proiettare. Per molti anni ho avuto a disposizione una parete 2x4m. Vi ho proiettato dia 6x6 a 2x2m, o a 2x4m con due proiettori in contemporanea. Oppure dia 4.5x6 a 2x3m. Le 6x6 le proietto in dissolvenza incrociata grazie a un semplice artificio.
Pratico poi la fotografia analogica 35mm in bianco nero, che faccio sviluppare bene e poi scansiono.
L'uso della diapositiva medio formato è legato al livello della proiezione, di grande qualità, e rara, al tempo, per i costi elevati o elevatissimi che aveva tutta la filiera, fotocamere, obiettivi, proiettore, ottiche del proiettore.
Per avere tutto, negli anni 80 avevo speso parecchio.
Superato ora il problema dei costi, è possibile realizzare proiezioni bellissime con materiali della massima qualità.
L'uso del bn in 35mm è legato al fatto che della diapositiva colore ne preferisco la maggior qualità del mf, mentre il piccolo formato trovo abbia ancora da dire la sua nel bn.
In generale, il senso di usare l'analogico è ovviamente sempre quello di ottenere immagini, con una resa diversa e anche meno perfette delle digitali, ma affascinanti e molto gratificanti da ottenere. Eseguire tutto il processo, al buio, contando solo sulla tecnica che si conosce, e ottenere risultati adeguati, dà molta soddisfazione e anche divertimento, che in fondo poi è ciò che si cerca ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2019 ore 19:24

@Leone Giuliano
Solo per dire che qualche giorno fa abbiamo proiettato le diapositive degli anni 80 e 90 delle vacanze. Tutto scattato con minolta 7000 e beercan.
Ancora oggi sono stupende, piene di dettagli e coloratissime dopo più di venti anni. Grandi emozioni anche per il trionfo dell'analogico.
La diapositiva spacca

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2019 ore 19:29

Senza dubbio. Sto rivedendo in questi giorni quelle del mio matrimonio e dei primi anni di matrimonio, coi figli piccoli, uno spettacolo

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2019 ore 23:04

Leone Giuliano e Jeandemetz: avete ragione, la diapositiva ha un suo grande fascino legato alla proiezione in grande formato, ai colori spesso molto saturi, corposi e brillantissimi. Ne ho migliaia accumulate negli anni della pellicola: ovviamente le preferivo alle stampe a colori che mi ritornavano dal laboratorio spesso con tinte slavate e minor contrasto. Però, forse è un mio limite, ho sempre avuto la passione di tenere le stampe tra le mani; sentivo la foto più mia se stampata, se potevo tenerla in mano , osservarla nei particolari e alla luce attentamente, mentre mi sembrava irraggiungibile e non mia se proiettata, sia al muro con le dia che su uno schermo da computer in digitale. Perciò per me l'avvento della stampa digitale è arrivato fin troppo tardi ma mi ha permesso finalmente di stampare a colori in casa, in proprio. Finalmente!

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2019 ore 9:34

Molti anni fa anche io stampavo in casa il bianco e nero. e confesso che è molto divertente e soddisfacente, tanto è vero che ora sono tentato a ricominciare.
Solo che non ho più ingranditore ecc, mi manca praticamene tutto, macchina a parte.

Anche a me non piacerebbe scattare in analogico e poi digitalizzare, se scatto in analogico stampo e basta.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2019 ore 12:02

@Claudio Santoro
È vero. La stampa rimane fondamentale anche per apprezzare la qualità del mezzo tecnico.
Ci sono foto di cellulare che finché le vedi sul cellulare sembrano belle, poi stampi e vedi tutt'altro.
Purtroppo oggi col digitale sta passando il concetto che la foto va scattata, elaborata, archiviata e vista sul pc.
Oggi invece col digitale è più facile fare grandi stampe tipo 21x30, chi non stampa il digitale si perde veramente qualcosa.
Almeno io la vedo così

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2019 ore 19:06

Jeandemetz: è quanto sostenevo, non è facile rendersi completamente conto della bellezza di una foto se proiettata anche su schermo, almeno è un mio limite. In digitale finalmente le foto possono essere stampate in proprio, certo non a costi stracciati. Ma puoi ottenere le stampe che desideri, come le hai pensate, senza intermediazioni. Come ho scritto altre volte, stampare non è proprio una banalità: occorre studiare e fare esperienza, usare stampanti e materiali (inchiostri originali e carte fine art) di buona qualità. Ma avere tra le mani una buona stampa fatta da te (tu dici un A4, ma per me l'A4 è veramente il minimo, altra cosa un A3+) è veramente impareggiabile

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2019 ore 20:17

Vedo che la quasi totalità pensa alla stampa digitale =stampa ink-jet. Nessuno parla di stampe a tono continuo su vera carta fotosensibile da file digitale. Per me solo quelle sono fotografie, le ink-jet non mi piacciono proprio, né esteticamente né concettualmente visto che non sono fatte con la luce quindi non le considero FOTOgrafie.
Come mai non fate fare stampe tipo Lambda? Del resto potete curare tutto il processo di elaborazione del file e poi mandarlo in stampa presso un service remoto.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2019 ore 20:29

Diebu, dai,al di là di diatribe concettuali e/ filosofiche, si vedono tantissime mostre di foto splendide stampate su carte fine art e stampanti a getto d'inchiostro con risultati spettacolari. Dai, facciamoci influenzare solo dal risultato finale. Comunque mi diverto molto di più a completare io quello che avevo pensato al momento dello scatto: quando scatto una foto non mi "faccio aiutare" da nessuno, nè permetto ad altri di "interpretare" una mia foto. E' molto piacevole chiudere il cerchio che si è aperto al momento dello scatto; in fondo è quanto si faceva in analogico sviluppando e stampando i propri negativi

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2019 ore 21:12

Ok ma che differenza c'è tra inviare il file alla stampante sulla scrivania o a una stampante in un altro posto, magari altra città?

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 0:14

Sto fatto di lambda non ne so niente.
Ma le cose che non conosco sono tante.
Il mese scorso ho scoperto che gli obiettivi Leica non sono autofocus...
Tanto per mettere carne al fuoco, va bene far stampare con 300 dpi?

user120016
avatar
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 7:34

Provo a dire la mia senza dogmi e soprattutto senza pretesa di verità assolute.
Premetto che la mia attività fotografica è analogica al 99%. Scatto con piccolo, medio e grande formato (fino alle lastre 20x25), colore e BW, negativo e dia. Faccio tutto in camera oscura che ho ri-allestito un po' di anni fa dopo aver capito che sviluppi e stampe dei laboratori sono delle lotterie. E tutto questo perché anche a me piace seguire tutto il processo dall'idea alla stampa. E però i negativi che non stampo li passo allo scanner sia come archiviazione extra che per godere di alcune immagini che non ritengo di stampare ma che comunque non sono proprio da buttar via. Contaminazione digitale? No, ritengo sia un valido supporto delle nuove tecnologie in sostegno a quelle vecchie. Mi manca la stampa digitale ma non per scelte filosofiche ma perché, ammetto candidamente, non ne sono capace e non mi appassiona particolarmente stare seduto a lavorare i miei scatti di fronte ad un PC. Ma ammiro chi ha queste conoscenze ed ottiene ottimi risultati, spesso superiori ai miei. Alla fin fine penso che, essendo un hobby, è giusto fare ciò che ci gratifica. Scattare in analogico o in digitale, stampare, proiettare o scansionare, argentico o ink jet. Se piace a noi va bene tutto. E va bene sia il percorso puramente analogico o puramente digitale, così come gli ibridi: perché no? Non penso che esista una fotografia vera e tutto il resto sia surrogato. Esiste ciò che ci fa stare bene con la nostra passione e soprattutto esistono limiti economici che ci portano ad una scelta anziché un'altra ma solo per necessità. Per il resto, vedo le difficoltà come sfide e stimolo a fare e non come ostacoli che mi portano a cambiare strada. Quindi, all'amico Sonyatore dico: tuffati nell'analogico per come ti senti. Magari inizia un passo per volta in modo da capire quanto del processo che porta dallo scatto alla stampa o proiezione vuoi seguire personalmente e non scoraggiarti per i risultati che all'inizio saranno di sicuro deludenti rispetto al digitale che già padroneggi. Riguardo la macchina, se posso darti un consiglio, pur essendo la F100 un'ottimo attrezzo (ne possiedo una) per me è troppo simile ad una digitale con assistenze all'esposizione ed alla messa a fuoco. Se hai ottiche Nikon che te lo permettono, prendi una bella FM2 o una FE, e goditi tutti i piccoli gesti dal caricamento della pellicola al trascinamento dopo lo scatto, alla maf manuale... Rituali impagabili. Per i formati superiori lì riserverei al passo successivo. Riguardo la scelta colore o bw, dia o negativo, è talmente personale che ti consiglierei di provare tutto e capire cosa ti appassiona. Tenendo ben presente che lo sviluppo e la stampa in casa del BW sono alla portata di tutti. Per il colore lo sviluppo è facile, la stampa richiede un po' più impegno. La diapositiva è ancora uno step più su, se vuoi fare da te, ma comunque niente di insormontabile.
Ci sarebbe da scrivere delle ore ma ho già rubato spazio e tempo. Per qualunque curiosità, chiedi pure!

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 9:03

Condivido passo per passo, lettera per lettera, quanto affermato da Domenico.
Non si puo' rispondere in poche parole, quello che è frutto si della lettura di qualche buon libro, ma soprattutto dell'esperienza di anni e anni di analogico, di pellicola e di sviluppi.

Cosa dire al nostro amico, quindi se non iniziare, facendo i dovuti errori che valgono come esperienze d'oro in questo meraviglioso mondo che è la fotografia analogica, ma facendo tutto, passo per passo.


user90373
avatar
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 20:19

Tanto per passare dalla grammatica alla pratica mi frulla per la testa l'idea di proporre, per chi fosse curioso e abitasse nel triangolo Treviso-Conegliano-Montebelluna, una prova di ripresa, sviluppo e stampa "argentici" non fosse altro per sfidare chi partecipa nel continuare ad affermare che numerico e/o chimico son la stessa cosa.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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