| inviato il 13 Settembre 2019 ore 16:48
PREMESSA.
Titolo volutamente acchiappaclick, ma tutto sommato veritiero.
Il vero titolo potrebbe essere: La PODEROSA LEGGERA, un banco ottico fatto in casa.
ANTEFATTO.
?Quando ho iniziato a lavorare in uno studio fotografico stavano abbandonando tutti i sistemi a pellicola per usare il digitale ed io ho passato anni a Photoshop davanti uno schermo.
Lì mi sono innamorato delle macchine a pellicola.
Delle Hasselblad, degli oggetti meravigliosi, dalla meccanica bellissima. Ma anche della cerimonia e dei gesti rituali e solenni del banco ottico.
Quando si scatta così non basta pigiare un bottone, occorre essere senzienti.
Si guarda attraverso quando la pellicola non c'è.
E tutto è sottosopra e si vedono macchie di colore e luce e ombre.
E poi ci si sporge avanti e si trattiene il respiro e quando non si respira il pensiero scema e si chiude il diaframma e si regola il tempo e si carica l'otturatore e si sposta il vetro e si mette lo chassis e si guarda la scena e si estrae il volet e si scatta sì, finalmente, e si rimette il volet e si toglie lo chassis.
Andata.
E si respira ancora.
È una celebrazione del tempo.
Perchè serve tempo per arrivare ad una fotografia. E il tempo è prezioso, no?
Ogni scatto comporta ore per vederne la riuscita o meno. Ore per processare quella pellicola, e poi usarla, e poi conservarla, così dobbiamo essere preparati. Dobbiamo pre-immaginare, pre-visualizzare la foto e prevenire ogni errore.
E quando ci prepariamo c'è la tensione crescente, io cerco scuse e ricontrollo, e penso a cosa posso fare di meglio, e mi chiedo se sono sicuro, e poi scatto e celebro il rito e tutto si sublima in una piccolo e densa procedura di gesti ormai automatici.
Ma perchè? Con le foto oggi destinate a Instagram, non è di certo la risoluzione sperata o misurata che mi porta a costruirla.
Cerco altre qualità non del tutto misurabili, tra le quali la sensazione di tridimensionalità, che non è solo la profondità di campo, e il potenziale dell'uso delle pellicole, che posso scansionare o stampare direttamente a contatto. Ma soprattutto mi piacciono le cose difficili, mi piace il legno, il metallo, le macchine e la meccanica, la manualità e le lavorazioni, le "vibrazioni", ma no, non quelle della Grande Bellezza.
E poi potrò dire così, non più “vado a fare le foto”, ma vado a fare LA FOTO.
LA PRIMA PODEROSA.
Nel 2012 avevo già una macchina di un formato più usabile (4x5”), ma volevo provare quanto fossero differenti le fotografie scattate con una macchina così grande, con una pellicola di 20x25 centimetri, enorme rispetto ogni sensore digitale anche attuale, così tra le varie avevo già costruito un banco ottico 8x10”.
Grosso, pesante, grezzo, finito in velocità senza badare alle finiture, ma funzionante.
Con il mio scanner, un vecchio Epson V700, potevo scansionare comodamente a 1600 ppi, per avere file da circa 204 megapixel, e probabilmente c'erano tutti.
Da qui il titolo. Ma come dicevo, non è la risoluzione che mi interessa.
La vecchia Poderosa è durata una decina di foto, ma era scomoda, imprecisa, pesante.
LA PODEROSA LEGGERA.
Oggi ho iniziato a costruire l'erede con un po' di progettualità, competenze, strumenti e materiali migliori di un tempo, nei limiti del mio garage.
Ho anche appena imparato a saldare l'alluminio.
Nelle foto vedete il banco, il basamento con le guide. Questo l'ho preso bell'e pronto, si usa come spallaccio per videocamere. Avrei potuto costruirlo, ma ce l'avevo ed è scorrevole e pratico più di quanto avrei potuto fare io.
Tutto il resto lo costruirò da me. Ho un garage con degli strumenti recuperati nei decenni, un trapano a colonna e qualche altro marchingegno cinese manuale.
Qui mentre filetto il disco che farà da attacco al cavalletto.
E le guide verticali per la standarda anteriore, appena fresate con 10 lunghe e faticose passate. Il legno sotto la fresatrice è la dima che mi è servita per far scorrere la macchinetta in linea retta.
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| inviato il 13 Settembre 2019 ore 17:12
Molto bello, complimenti per la dedizione!
Anche io ho un banco ottico e molti altri utenti ce l'hanno qui nel forum.
Un piccolo chiarimento, quando scannerizzo un 4x5" a 2400dpi ottengo un file di 115MP, non capisco come tu possa ottenere un file da 200MP......
A meno che tu non parlassi di scansionare le lastre 8x10" |
| inviato il 13 Settembre 2019 ore 17:13
Fantastico, complimenti.... facci sapere, e vedere le future fotografie |
| inviato il 13 Settembre 2019 ore 20:15
Paco, sì, dicevo le 8x10”.
Il V700 lo danno con risoluzione massima realistica di 2200 ppi, mi pare di ricordare.
Posso scansionare a 1600 oppure 3200, ma questi sarebbero peso sprecato e un file 4 volte più pesante.
Poi, che ci sia poco a fuoco e la planarità dwlla pellicola sono altre storie.
Eddie, ho capito il tuo aggeggio, hai fatto una digitale gigante. È un po' oltre le mie competenze....
Però mi piacerebbe vedere cosa ne esce!
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| inviato il 13 Settembre 2019 ore 20:27
Sono andato avanti con il piattello per avvitarla al cavalletto, il disco della foto precedente.
L'ho assicurato con due vitine, e poi altre 2 staffe a L e 4 viti, levigato e smussato.
Domani finisco la standarda anteriore, per iniziare quella posteriore aspetto di riavere uno chassis 8x10 (a giorni).
Alla fine vorrei far anodizzare tutto l'alluminio, devo solo trovare qualcuno che me lo fa, che non vorrei imparare a fare anche quello, probabilmente è fattibile ma mi porterebbe via soldi e tempo.
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| inviato il 13 Settembre 2019 ore 20:38
www.cpm-srl.it/ per esempio..
Ottimo lavoro |
| inviato il 14 Settembre 2019 ore 0:59
Applauso. Le cose fatte col cuore ripagano ogni sforzo. Il tuo messaggio di apertura riassume la Filosofia della Fotografia, che condivido pienamente. Complimenti per la manualità e per la passione che ti sprona.
Maurizio. |
| inviato il 14 Settembre 2019 ore 1:13
Credo che sia una soddisfazione lavorare a un progetto cosi bello. credo che quando sarà finito acquisterà un valore ancora piu ricco.
Celebrare il tempo, già lo stai facendo vedendolo giorno dopo giorno prendere forma.
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| inviato il 29 Settembre 2019 ore 22:57
Sono a questo punto.
Mancano la cornice col vetro smerigliato (plexiglass), il soffietto, e comprare l'obiettivo.
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| inviato il 09 Novembre 2019 ore 7:44
la poderosa.. puo' essere una motocicletta a soffietto?
bel lavoro... |
| inviato il 18 Marzo 2020 ore 13:30
Tanto per curiosità, quanto costa uno scatto !?! fra pellicola piana liquido di sviluppo, la fomapan 100 che io conosco è la più economica e su un banco ottico 8x10 pollici esce fuori una foto indubbiamente spettacolare, anche se sarei curioso di vederla una volta messa sotto ad un ingranditore altrettanto enorme piuttosto che uno scanner piano. Adesso il soffietto lo hai messo sul tuo banco ottico?
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| inviato il 18 Marzo 2020 ore 16:58
Splendida la fotografia!  |
| inviato il 18 Marzo 2020 ore 20:17
Di banchi ottici non mi intendo molto ma un idea sarebbe (se non stupida) riuscire a costruire un pressa pellicola che rende più planare possibile la pellicola in fase di scatto. Un esempio potrebbe essere un filtro UV che prima di scattare fai comprimere con delle camme/molle o altri sistemi che riescono a comprimere sul dorso la pellicola piana, date le grandi dimensioni dubito che non fletta. Potrebbe essere un idea!? |
| inviato il 19 Marzo 2020 ore 13:31
Non credo abbia senso far aderire la pellicola ad un vetro, troppi problemi ottici.
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(ed il mio arcaico pc non si diverte affatto quando deve aprire questi scatti...sono svariate centinaia di MB) 
