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Passione per gli insetti. Come fotografarli?


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avatarsupporter
inviato il 17 Agosto 2019 ore 0:03

Intendiamoci meglio sul concetto di macro. Il 100-400 non è una lente macro, ma di suo ha un rapporto di riproduzione molto interessante pur ad una distanza di sicurezza (circa un metro).

avatarjunior
inviato il 03 Settembre 2019 ore 19:31

Ho iniziato a leggere un libro-manuale che si chiama Macrofotografia Naturalistica di Daniele della Mattia. Nei capitoli iniziali si parla di attrezzatura senza andare troppo nello specifico, ora inizia la parte più interessante: quella sul campo. Nel frattempo, per iniziare ho preso un Minolta 100 macro usato. Devo usare l'adattatore Sony LA-EA3. Questo accessorio però aumenta la distanza tra obiettivo e sensore. Cosa succede quindi? Cambia il rapporto d'ingrandimento?

Sempre per provare ho scelto come soggetto un nido di comuni vespe. MrGreen Me la vado a cercare. In realtà è da un po' che le tengo d'occhio perché hanno fatto il nido in un tubo di metallo dove si possono osservare tranquillamente. Però dopo aver impostato il rapporto d'ingrandimento 1:1 mi sono dovuto avvicinare a circa 10 cm circa dal nido. Eeeek!!! Ero immobile. In due mi si sono appoggiate sul braccio, ma non è successo nulla. E poi per focheggiare facevo avanti e indietro col cavalletto irritando le povere bestiole che comunque non hanno reagito. Lì ho capito l'utilità di una slitta micrometrica. Però mi chiedo ma è normale con un 100 mm doversi avvicinare tanto per averle a fuoco? Pensavo sarei potuto stare più distante, invece non è così. Cosa mi sfugge? Domani vorrei riprovare ma con qualche nozione in più magari.


avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2019 ore 2:49

Butto giu' un po' di roba, spero tu riesca ad estrapolare qualcosa di utile.
Per cose piu' "professionali"... ne ho comprate due e posso confermare che siano NOTEVOLI. Ricavate del pieno , vite infinita in acciaio, anodizzate di nero e rosso, precise e leggere.
Hanno copiato quelle di reallyrightstuff vendute a 400$. Queste hanno dei meccanismi in piu' e ne costano una frazione.
www.ebay.it/itm/150mm-Slitta-Macro-Messa-A-Fuoco-su-rotaia-di-scorrime



Utile anche , ovviamente, per lo staking.

Ci sarebbe davvero molto da dire ma e' bene che tu faccia la tua gavetta ;-)

Ad ogni modo si' , il rapporto di ingrandimento massimo lo si ottiene stando vicino.
Ti consiglio di installarti sul cellulare un qualsiasi DOF calculator. (calcolatore della profondita' di campo)
Col tempo ti accorgerai che le foto migliori , a mano libera, le andrai facendo a circa 1:2 di rapporto di ingrandimento.
Ovviamente nulla vieta che tu riesca a fare capolavori anche ad 1:1 o a 1:3. Ma a quel rapporto di ingrandimento (1:1) la profondita' di campo e' ridicola e se la bestia non e' proprio uno spillo , verra' tutto fuori fuoco. A 1:3 viceversa o la bestia e' grossina o rimani troppo distante e perdi in dettaglio.
Alche' capendo che margini di profondita' hai incomincerai ad orientarti come meglio conviene allo scatto.
Per stare distante ci vorrebbe una lente piu' lunga e potresti guadagnare qualcosa. A volte quel qualcosa che ti permetterebbe di prendere la bestia (a mano libera). Ma sti vetri son costosi e di difficile reperibilita' se usati.
Adopero due sistemi differenti:
>Benro A2970F
>Testa cremagliera Manfrotto 410
>qualche pannellino (ma preferisco evitarlo)
>le due slitte sopra linkate
>flash con dispersore 20x30 (ma preferisco evitarlo).
>D500+sigma150 OS (quindi con ampiezza di campo di un 200) (+ all'occorrenza ,raramente, tubi con elettronica )
>A7R3+90GM (+nessuna aggiunta)

Si' e' uno sbattimento avvicinarti all'insetto ma con un po' di fortuna, il giusto abbigliamento e un po' di tecnica nei movimenti , roba decente la porti a casa Cool

Lo scatto tecnico e composto con molta attrezzatura , se la bestia sta buona, viene sicuramente MEGLIO che a mano libera. Non c'e' storia. Di contro , diventa un LAVORO, anche piuttosto oneroso.
Andare a caccia manualmente e' mooolto piu' dinamico e diversifica contesti e soggetti.
Quindi i due diversi approcci sono proprio due cose diverse e in caso di uscita andrebbero pianificati sin dall'inizio. (anche se nulla vieta di portarsi dietro kilate di roba che poi non verranno usate).
Possono essere entrambi assai gratificanti ma bisogna affrontarli con la giusta testa.
Il vantaggio della distanza della Nikon crea ovviamente piu' micromosso , quindi piu' distante non significa sempre "porto a casa lo scatto". Senza contare che lo stabilizzatore del Sigma non e' paragonabile a quello in camera della Sony + quello del 90.
Se vuoi ridurre il micromosso devi scattare "rapido" (tipo 1/500) . Se poi usi diaframmi chiusi per avere un po' piu' di profondita' di campo (tipo F8-F9-F11) il problema della quantita' di luce si fa sentire molto. Ti tocchera' scattare in pieno sole con tutte le noie del caso. Lasciando gli iso su "auto" in caso di poca luce andrai ad avere una foto granulosa, che specialmente in macro, fa un po' schifino. Allora ti tocchera' fare miracoli con Phoshop.
Oppure ancora , abbasserai i tempi di scatto e farai pratica di come trattenere il respiro.

Insomma e' una passione ben dinamica che esige MOLTA sperimentazione.
Per me l'ideale sarebbe la A7rIV col sigma 150/180 (attacco Sony , quasi introvabile) e adattatore per Sony.
Magari in un futuro non troppo lontano.. :-P
L'unica cosa che davvero pero' mi ruga e' l"EVF che non centra una cippa col pentaprisma, ma proprio NULLA.
Guardare nella Nikon e muovere la ghiera del MF e' proprio un piacere.
Sulla Sony e' talmente irritante il sistema che spesso mi affido all'AF zona centrale che sorprendentemente funziona BENE.



avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2019 ore 12:16

Oh grazie per aver condiviso tutto questo. Qui c'è da studiare.

avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2019 ore 13:14

A me é appena arrivato il tubo di prolunga della Meike. Farò un po' di esperimenti sulla Sony A7iii....

avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2019 ore 13:21

Mi sono perso un pezzo Confuso
Devo usare l'adattatore Sony LA-EA3. Questo accessorio però aumenta la distanza tra obiettivo e sensore. Cosa succede quindi? Cambia il rapporto d'ingrandimento?


www.sony.com/electronics/support/res/manuals/4473/44735940M.pdf
Notes on shooting:
Do not attach anything (teleconverter etc.) between this unit and the lens.
Depending on your lens, the actual distance may differ slightly from the distance scale of the lens .
When shooting with this unit, the minimum focal distance may increase .
When shooting in MF (Manual Focus):
When using a lens with a focus mode switch, set it to MF (Manual Focus).
Look at the LCD screen or viewfinder to focus.

Non avendo all'interno vetri che trasferiscono la proiezione dell'immagine originale, questo adattatore va a comportarsi come un tubo di prolunga (che e' vuoto ed allontana il centro di messa a fuoco). Quindi a seconda della lente che ci attacchi , si' , ingrandira' un pochettino di piu'.
Nota:
Non tutti i vetri lavorano bene adattati o "tubati". La proiezione dell'immagine sul sensore viene , giustamente, studiata in fase di progettazione e se si allontana questa "proiezione" dal sensore ,si potrebbe perdere in nitidezza.

avatarjunior
inviato il 15 Settembre 2019 ore 18:55

Lo scatto tecnico e composto con molta attrezzatura , se la bestia sta buona, viene sicuramente MEGLIO che a mano libera. Non c'e' storia. Di contro , diventa un LAVORO, anche piuttosto oneroso.
Andare a caccia manualmente e' mooolto piu' dinamico e diversifica contesti e soggetti.
Quindi i due diversi approcci sono proprio due cose diverse e in caso di uscita andrebbero pianificati sin dall'inizio. (anche se nulla vieta di portarsi dietro kilate di roba che poi non verranno usate).


Allora ripartirei da qua. Oggi ho fatto la mia prima micro uscita macro. Non avevo molto tempo ma due ore me le sono ricavate. Non avevo pretese di nulla, se non di iniziare a prendere mano con l'attrezzatura. E da qui nasce la mia domanda che si collega a quanto ho quotato sopra. Oggi mi sono portato dietro tutto, ma chiedo, per la "caccia" itinerante a cosa serve il cavalletto? Era più un impiccio che altro. Molto meglio una staffa con flash attaccato insieme a un softbox (che poi ho notato che alcuni insetti lo ignorano altri ne sono spaventati, sia dal softbox che dal flash).
L'unica che mi ha dato il tempo di allestire un attimo il set è stata una piccola cavalletta (abbiate pazienza, acquisirò conoscenza anche dei nomi specifici). Ma per gli altri proprio non se ne parla di cavalletto. A questo punto forse è meglio averlo dietro ma poi dipende molto da quello che trovi. C'erano dei bellissimi tipi di farfalle che si facevano anche avvicinare abbastanza, ma ho capito che in quel caso il cavalletto proprio è meglio lasciarlo a casa.

avatarjunior
inviato il 15 Settembre 2019 ore 21:41

L'avevo già detto, ma lo ripeto: per gli insetti dovrai camminare molto e prenderti tutto il tempo che serve senza l'assillo di un impegno successivo che non sia l'orario di cena.

Quindi via il cavalletto (pesa, impiccia e non hai certo il tempo di piazzarlo tutte lo volte), via la tracolla perché spaventa gli insetti, scegliti un corpo e una lente ed esci leggero solo con quella.

L'unico accessorio che ti consiglierei è una custodia per la pioggia che ospiti sia macchina che obbiettivo, anche se hai attrezzatura tropicalizzata (lo è solo sulla carta).

Le big-megapixel, in questo caso, aiutano, sempre che la lente che scegli ne sia all'altezza.

Io per le macro tipicamente esco con D800 + 105 VR, senza flash per non snaturare i colori della scena.

avatarjunior
inviato il 15 Settembre 2019 ore 21:44

Dimenticavo: la slitta micrometrica o il focus-stacking servono a fotografare orologi, monete o insetti morti, non certo bestie vive che si muovono.


avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2019 ore 19:25

L'avevo già detto, ma lo ripeto: per gli insetti dovrai camminare molto e prenderti tutto il tempo che serve senza l'assillo di un impegno successivo che non sia l'orario di cena.

Sarà dura, il tempo me lo devo ritagliare qua e là. Comunque ci si può lavorare.

Quindi via il cavalletto (pesa, impiccia e non hai certo il tempo di piazzarlo tutte lo volte), via la tracolla perché spaventa gli insetti, scegliti un corpo e una lente ed esci leggero solo con quella.


Tracolla tolta, la macchina è una Sony A7 III con un Minolta 100 macro adattato; quindi solo MF. Prossima uscita niente cavalletto. Volevo provare già ieri, ma non sapevo dove lasciarlo e non avevo la staffa per il flash. Erano le 18:00 e all'ombra i tempi iniziavano ad allungarsi. Il flash era d'obbligo.

Dimenticavo: la slitta micrometrica o il focus-stacking servono a fotografare orologi, monete o insetti morti, non certo bestie vive che si muovono.


Ho avuto qualche sospetto al riguardo in effetti. Comunque ho trovato una cavalletta appoggiata al tronco di una vite. Impressionante come si mimetizza. Si devono strabuzzare gli occhi per non perderla di vista. C'è davvero un altro mondo lì in basso. E il bello che quel percorso l'ho fatto decine di volte, ma mai così di calma.



avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2019 ore 23:32

Ho sempre avuto la passione per gli insetti fin da piccolo e quando ho preso la reflex con l'obbiettivo kit, d7000 e 16-85, poco dopo ho preso subito un macro, il sigma 150 os, con l'idea di sfruttare l'af e lo stabilizzatore per fare delle belle foto a mano libera, mi son gettato nei prati e lungo i canali alla ricerca di soggetti e subito mi son scontrato con alcuni problemi che riguardano questo tipo di fotografia a mano libera, la prima era la ridottissima profondita di campo a ingrandimenti spinti che non mi permetteva di avere il soggetto totalmente a fuoco nella sua interezza, nonostante lo stabilizzatore la difficolta di avere il soggetto non mosso, per averlo fermo dovevo usare tempi di scatto molto rapidi a discapito di iso e diaframmi con la conseguenza di parti non a fuoco e siccome per avere tempi rapidi ci vuole luce uscivo nelle ore centrali della giornata ma la luce troppo dura restituiva immagini che non erano un gran chè, molto spesso il soggetto era in mezzo alla vegetazione e nella foto lo sfondo risultava invasivo peggiorando inevitabilmente l'immagine finale, poi nelle ore centrali della giornata sono in piena attività ed escluso alcune specie non stanno mai fermi.
Tornavo a casa con centinaia di foto al giorno, pochissime erano accettabili, per lo standard che ho adesso cestinerei pure quelle, le altre erano tutte da buttare.
Con questo cosa voglio dire, che se vuoi foto che siano un documento del popolo dell'erba va bene il mano libera in pieno giorno, sicuramente ne anche uscira qlc di bello, ma se vuoi una foto macro fatta veramente bene dovrai avere un approccio piu' professionale, fondamentale è la luce dunque alba o tramonto,oltretutto i soggetti sono piu facili da avvicinare, cavalletto con una buona testa, meglio se a cremagliera,messa a fuoco manuale, scatto remoto, curare il piu' possibile il parallelismo del soggetto per averlo tutto a fuoco, da non trascurare nemmeno il posatoio, spesso fa la differenza, anche lo sfondo gioca un ruolo importante, piu' è sfuocato e piu' mettera in risalto l'animale, concentrati su uno, due massimo tre soggetti ad uscita, una foto fatta veramente bene ti ricompensera piu' di centinaia di foto mediocri.
Gia cosi si possono ottenere macro bellissime poi ci sono altre tecniche ma si va già sul complicato.
In tutto questo c'è un però, un nemico subdolo con cui ti scontrerai piu' spesso di quanto credi e che non potrai vincere, che ti farà nominare tutti i santi del calendario, che non ti permettera di fotografare quel bellissimo e rarissimo soggetto posato su quel altrettanto stupendo posatoio con una luce spettacolare e una sfocato magico....una leggerissima ma fottutissima BREZZA MrGreen

avatarjunior
inviato il 17 Settembre 2019 ore 7:19

MF ok, anzi l'autofocus in macro non serve nella maggior parte dei casi: ti avvicini, metti a fuoco sommariamente a mano e poi ti sposti leggermente col busto avanti e indietro per mettere a fuoco perfettamente, senza toccare la ghiera.

Anche perché il soggetto spesso è tra la vegetazione, che incasina l'AF.

Con la pratica valuterai a occhio la distanza su cui mettere la ghiera del fuoco.

Certo ci vuole la vista buona.

avatarjunior
inviato il 17 Settembre 2019 ore 8:55

Certo ci vuole la vista buona.

E tanta, tanta pazienza....

avatarjunior
inviato il 17 Settembre 2019 ore 19:39

Dimenticavo: la slitta micrometrica o il focus-stacking servono a fotografare orologi, monete o insetti morti, non certo bestie vive che si muovono.

FALSO solo su "insetti morti" , e' chiaro che devono starsene fermi per un certo tempo ;-)
www.flickr.com/photos/johnhallmen/with/7759253020/
ex:
www.flickr.com/photos/johnhallmen/27475098137/
Il tipo e' un drago e fara' venire l'ulcera ad un sacco di persone.
Ne ho anche di mie ma sto rifacendo il sito e le linkero' a piena risoluzione appena possibile.
Pero' e' VERO che sia uno sbattimento ENORME e che differisce MOLTO da una fotografia piu' itinerante.
Scattare a mano libera e' sicuramente divertente (e puo' essere molto gratificante) ma , profondita' di campo, alti ISO e mosso , per quanto gestiti non daranno i risultati di un cavalletto e tecniche piu' avanzate.
Poi la progressione mi pare che nelle persone sia bene o male sempre quella:
1)provi a mano senza troppa tecnica > disastro.
2)raddrizzi il tiro > qualcosa lo prendi ma non sei soddisfatto
3)passi al cavalletto > inizi a fare robe decenti
4)ti scocci dello sbattimento e torni a mano libera > ma sei piu' bravo e ottieni risultati migliori ma ancora non totalmente soddisfacenti.
5)torni al cavalletto > ora escono cose notevoli ma rimane uno sbattimento
6)ritorni a mano libera > qualcosa di importante lo centri ma mediamente ti accontenti.
Uno scatto a ISO 800 non e' uguale che a ISO 100. Sulla bestia una certa definizione non la recuperi nemmeno col photoGOD della post. Pero' riduci il quadro, impasti un po' tutto e dici, ma si dai , si puo' guardare.

ps:
Broadstudio

condivido TUTTO il resto Cool
Alessandro Tizzi

Anche qui mi trovo molto d'accordo.

avatarjunior
inviato il 17 Settembre 2019 ore 23:33

Non so che dire. Innanzitutto apprezzo i vostri interventi molto preparati. E anche le vostre gallerie. Ora però, dopo queste delucidazioni mi sale un'altra domanda. Forse un po' ot, ma neanche tanto. Come gestite il tempo da dedicare a questo genere di fotografia?
Fine settimana? Mattina, pomeriggio? Tardo pomeriggio dopo il lavoro? Passa una settimana senza fare uscite o riuscite comunque a prendervi il vostro tempo? Lo chiedo perché dopo aver letto i vostri interventi e dopo aver visto le vostre gallerie mi viene da pensare che non riuscirò mai ad arrivare così in profondità. Incantato sì dai vostri scatti, come dalle tante gallerie macro su questo sito, ma quanto impegno richiede una tale conoscenza della tecnica e del soggetto? Vi siete mai trovati in una situazione simile? Non di mollare, ma di chiedervi se ne avevate le capacità e il tempo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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