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Il Parco Orsiera in BN


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Il Parco Orsiera in BN, testo e foto by Dario Bonetto. Pubblicato il 07 Settembre 2011; 0 risposte, 2966 visite.


Testo: per la parte descrittiva testo di Elisa Bevilacqua, addetta stampa del Parco Orsiera Rocciavrè. Per la parte tecnica testo di Dario Bonetto



Truc del Cuculo-Val Chisone (TO)

Il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè ha compiuto trent'anni nel 2010. Trent'anni di area protetta, relativamente intatta nonostante la vicinanza al capoluogo Torino. Bastano infatti 40 km circa per immergersi nella superba natura, in una delle tre valli che lo compongono: Val Susa, Val Chisone, Val Sangone, ognuna con le sue caratteristiche specifiche a causa della diversa esposizione al sole.
Il versante valsusino, con prevalente esposizione a nord, è ricoperto di boschi fino a bassa quota ed è generalmente più umido degli altri. In Val Chisone, complice anche il limite altitudinale del Parco dove i confini corrono mediamente sui 1700 metri, rientrano nell'area protetta gli ultimi lariceti, alcune pinete ed i pascoli alpini, spesso ripidi, che si raccordano alle creste rocciose. Il versante est del Parco è occupato dalla Val Sangone, caratterizzata nell'area protetta dalla scarsità di copertura arborea e da lunghi valloni paralleli con andatura est-ovest.

L'Orsiera Rocciavrè ha un'estensione di circa 11mila metri quadri (erano 8mila alla sua nascita): una delle aree protette più grandi del Piemonte. Nel tempo ha acquisito la tutela anche delle Riserve naturali dell'Orrido di Chianocco (dal 1991) e dell'Orrido di Foresto (dal 1998). Quando nel 1980 la Regione decise di istituire i Parchi (anche se il primo Piano regionale era già del 1975) la zona dell'Orsiera Rocciavrè fu scelta perché, rimasta al di fuori dei grandi itinerari turistici, manteneva intatte caratteristiche di pregio ambientale. Non vi sono infatti insediamenti stabili all'interno della zona di tutela; vi sono però attività economiche, specialmente di zootecnia, che il Parco sostiene con molti sforzi.



Mufiette-Val Chisone (TO)

Il 2010 è stato un anno importante per l'Orsiera Rocciavrè: oltre al compleanno, che è sempre un momento di bilancio, è stato anche l'anno dell'assegnazione del Premio europeo Eden come seconda miglior destinazione in Italia. Il primo premio è andato ad una destinazione marina, quindi si può affermare che il Parco Orsiera è?la miglior destinazione italiana sulla terraferma! Un riconoscimento al lavoro di tanti anni, nella direzione di un turismo sostenibile e di qualità. Sono stati premiati l'attenzione alla mobilità dei disabili, alla filiera corta, alla certificazione Ecolabel, la responsabilità sociale delle imprese operanti nell'area, il coinvolgimento delle comunità locali, l'accessibilità e qualità dell'offerta, la tutela e valorizzazione delle attività d'alpeggio e dei prodotti tipici, la valorizzazione dell'artigianato locale, le attività didattiche e per famiglie.

Nel Parco Orsiera sono attualmente impegnati 17 Guardiaparco che monitorano fauna e flora, anche con importanti progetti internazionali di ricerca scientifica (progetto sulla biodiversità, progetto Lupo, centro di riferimento della Regione per i cani da guardiania). Nel corso degli ultimi anni sono stati avviati, con i sempre più scarsi fondi a destinazione, importanti lavori alle infrastrutture, con il recupero di parecchi "casotti di guardia", il restauro della Certosa di Montebenedetto (che il Parco ha in gestione dalla Regione), la messa a norma di molti punti di caseificazione. Il grande lavoro sugli alpeggi, sulla monticazione, e sulla caseificazione ha portato in questo 2010 anche un marchio tipico per il formaggio del Parco: possono utilizzarlo alcuni produttori selezionati che seguono un rigoroso disciplinare di produzione. Il Parco è quindi tutela, ma è anche promozione del lavoro sul territorio, di quella cultura immateriale che sono le tradizioni, senza volersi arroccare al "bel tempo che fu" ma sposando le nuove tecnologie che permettono di vivere al meglio la montagna (ad esempio, pannelli fotovoltaici, connessione internet dei rifugi). Questa filosofia ? un mix di tutela e di promozione intelligente ? è alla base di tutte le scelte del Parco Orsiera.



Piano dell'Alpe-Val Chisone (TO)

Un importante lavoro di mappatura e manutenzione dei sentieri ha permesso di "costruire" GO, il Giro dell'Orsiera, che in cinque tappe percorre tutto il Parco nel suo splendore. Inoltre, l'Ente di gestione collabora a tutte le iniziative di promozione del territorio, contando sulla presenza di valenze culturali/storiche ed architettoniche presenti al suo interno o ai suoi confini (Forte di Fenestrelle, Ecomuseo del Marrone, progetto Geoparco).
In questo senso fondamentale è la collaborazione della Società 3 Valli Ambiente & Sviluppo, nata proprio da un'idea del Parco Orsiera, che opera sulle tre valli Susa, Sangone e Chisone, un modello anche per altri Parchi. Grazie alla 3 Valli, si sono implementate le attività didattiche, i progetti di educazione ambientale, la presenza a stand, fiere, mostre e manifestazioni, nell'ottica di promuovere il Parco e le sue risorse all'esterno per favorire una maggiore e migliore fruizione del territorio dell'area protetta. Nello stesso tempo, le pubblicazioni del Parco (opuscoli, depliant, libri naturalistici e fotografici, il calendario annuale distribuito a tutte le scuole) contribuiscono a far conoscere l'area protetta, il suo territorio, le sue bellezze. In questi anni sono state organizzate numerose manifestazioni, concerti, eventi vari, serate di approfondimento, convegni, corsi. Il paesaggio vegetale del Parco è particolarmente interessante sia perché il territorio protetto copre un'ampia fascia altitudinale, sia perché le tre valli su cui si sviluppa hanno caratteristiche climatiche e pedologiche diverse.

La Val Chisone e la Valle di Susa sono caratterizzate da forti escursioni termiche e idriche, con estati calde e siccitose e inverni rigidi. Le elevate temperature estive e l'esposizione favorevole dei versanti consentono alle colture di salire in altitudine lungo le pendici: in Val di Susa, per esempio, i vigneti raggiungono i 1200 metri e i cereali venivano coltivati fin oltre i 2000 metri. Localmente sono presenti oasi xerotermiche, con flora di tipo sub-mediterraneo o steppico, in cui la vegetazione è caratterizzata da piante frugali, eliofile, resistenti alle forti escursioni termiche e alla siccità. Il Pino silvestre è un loro tipico rappresentante. La Val Sangone è di tipo pre-alpino, si apre direttamente sulla pianura e da qui le masse d'aria umida risalgono i versanti, provocando nebbie e frequenti precipitazioni. Il clima è quindi più fresco e adatto a specie mesofile come il Faggio. Alle quote più basse presso i confini del Parco si trovano boschi di latifoglie con predominanza di faggio; salendo più in alto le conifere prendono il posto delle latifoglie. Benché il Parco non ospiti particolari endemismi, sul suo territorio sono presenti quasi tutte le specie tipicamente alpine, legate agli ambienti rocciosi ed alle vallette nivali.



Prà Catinat-Val Chisone (TO)

Dal punto di vista faunistico, le caratteristiche geomorfologiche del territorio del Parco consentono a molte specie di animali di trovare un habitat a loro congeniale. Infatti, la notevole escursione altimetrica, le diverse esposizioni dei versanti, la scarsa influenza antropica, determinano una tale diversità d'ambienti indisturbati da permettere a ciascuna specie di ricavarsi uno spazio nel luogo più idoneo alle proprie esigenze. Non è sempre stato così, la presenza di un'area protetta ha sicuramente determinato un'espansione di diverse specie e il reinsediamento di nuove. A seconda degli ambienti (boschi di latifoglie, faggete, boschi di conifere, arbusteti, distese erbose) si trovano così numerosissime specie, dai più noti camosci, mufloni, stambecchi, alla marmotta che è il simbolo del Parco, ai tanti mammiferi ed uccelli tipi delle zone alpine. Da qualche anno è ritornato in zona anche il lupo.

Riferimenti del Parco per chi desidera un'escursione guidata o altre informazioni: Parco Orsiera Rocciavrè - sede di Foresto 0122/ 47064
www.parco-orsiera.it , Guide del Parco - 3Valli Ambiente& Sviluppo s.r.l. Tel. 0122/ 640069, 320/ 4257106 - guide.parco.orsiera@ruparpiemonte.it




Piano dell'Alpe-Val Chisone (TO)

La fotografia in Black & Withe mi ha sempre affascinato. Al contrario del colore, permette di far assumere all'immagine un fascino eterno. In questa ricerca iconografica, ho cercato di trasferire l'essenzialità del monocromatico sul Parco piemontese a me più caro. Ho deciso di concentrarmi su questo grandioso ambiente naturale anche per la vicinanza che mi ha permesso di trovarmi al posto giusto al momento giusto riuscendo così a documentare situazioni di luce molto particolari.
Nel BW la sublimazione della luce e il contrasto degli elementi diventano parte integrante di ciò che stiamo fotografando. "Cogliere l'attimo e catturare la luce" è la prerogativa per avere un buon negativo digitale (RAW) che in "Camera Chiara" viene trasformato da colore in toni di grigio, diventando così un opera unica e a volte irripetibile.



Prà Catinat-Val Chisone (TO)

In questo lavoro, ho dato più importanza alla creazione dell'immagine che alla sua documentazione; luce, soggetto, sfondo e composizione devono comunque fondersi all'unisono indipendentemente dalla tecnica utilizzata. Agli scatti "classici" ho cercato di affiancare immagini minimaliste dove proporzione, linea, forma e grana diventano gli assoluti protagonisti della creatività fotografica. Il 90% delle fotografie è stata realizzata con la fotocamera posizionata su treppiede per ottenere un completo controllo della composizione e/o per schermare con un cartoncino nero la luce diretta sulla lente frontale dell'obiettivo negli scatti in controluce. Esposizione manuale per ottenere il massimo dettaglio delle ombre senza compromettere le alte luci (istogramma tendente a destra senza alte luci bruciate e prive di dettaglio). Ho anche utilizzato spesso il filtro polarizzatore e i filtri neutral density (3-10 stop) per allungare il tempo di esposizione.


Dario Bonetto è un giovane appassionato fotografo di quarantaquattro anni. Dopo aver fotografato su pellicola per molti anni con all'attivo mostre personali e premi nei concorsi organizzati dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), nel 2007 è approdato al digitale che gli consente non solo di rappresentare la realtà, ma anche di interpretarla secondo uno stile personale. Predilige il Reportage e la fotografia paesaggistica e nelle immagini realizzate, ha sempre cercato di privilegiare il lato artistico, andando ad "inseguire" quella luminosità che gli piace definire "evocativa", scattando spesso in controluce e impiegando "tempi lenti" allo scopo di esaltare il movimento e la forma.
Ama le composizioni semplici, in cui la Luce diviene appunto la vera protagonista dell'immagine. Per Dario fotografare significa innanzitutto "catturare il momento che lo ha reso felice" e condividerlo con chi ha voglia di soffermarsi ad osservarlo. Sua moglie Daniela e la figlia Alice di 10 anni condividono con lui la passione per i viaggi.
Risiede ad Airasca in provincia di Torino a pochi chilometri dalle Vallate Olimpiche di Torino 2006. Utilizza Fotocamere reflex Canon e tutti gli scatti sono realizzati in formato RAW. Sulle due reflex alterna gli obiettivi Sigma 10-20, Canon 24-105L e il nuovo Tamron 70-300. Dopo lo sviluppo raw con Camera Raw, in Photoshop fa "emergere" la LUCE catturata. Le sue immagini sono visibili sul sito: www.historicando.net




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