| inviato il 29 Giugno 2019 ore 14:47
Ciao ragazzi volevo fare un piccolo riassunto delle 3 tecniche principali che conosco .. non tanto dal punto di vista tecnico, ma capire in quali situazioni è meglio l una o l altra, per avere tutto a fuoco per stampe 20x30 .. 1) Iperfocale. Da utilizzare quando gli oggetti che si desidera tener a fuoco sono sul piano intermedio ed a “ infinito “ 2) Merklinger. Focale Max qualità ottica / diaframma, Maf a infinito ed avremo perfettamente a fuoco tutto ciò che è a infinito 3) Focus Stacking ( la più valida a mio parere ) quando abbiamo oggetti sui vari piani della scena .. oppure anche un solo oggetto molto vicino ( ad esempio la base di un albero , ed aver a fuoco anche le foglie e i rami in alto ) Sono corrette le situazioni descritte ? A grandi linee ovviamente .. Un'altra cosa .. ho letto che è possibile fare del bracketing variando la Maf .. la mia Fuji xt-1 non ha questa possibilità .. quale macchina può ? ( giusto una curiosità ) |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 14:57
metti a fuoco a metà strada, diaframma abbastanza chiuso, e un colpo di ramazza a tutte le pippe di teoria... |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 15:33
Mettere a fuoco alla distanza iperfocale oppure a infinito, conduce "grosso modo" allo stesso risultato in termini di percezione di tutto a fuoco a distanza di fruizione adeguata, vedi definizione 1 e 2 di distanza iperfocale. Il focus stacking non e' altro che un focus bracketing in macchina anziché in post. Lo fanno ad esempio alcune macchine e ottiche m43. Comunque nessuno ti vieta di farlo a mano il focus bracketing e poi fondere (stacking) in post. Flyer ha scritto: “ metti a fuoco a metà strada, diaframma abbastanza chiuso, e un colpo di ramazza a tutte le pippe di teoria... „ Se e' troppo chiuso finisci in diffrazione, se non adeguato (troppo aperto) e la distanza i MAF e' a membro di segugio, il risultato sarà... Quello che sarà. Se e' il fascino dell'imprevedibile che cerchi, segui la ricetta di Flyer. |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 16:36
Grazie ragazzi .. si sì so che il focus stacking lo posso effettuare da solo senza bracketing .. ero solo curioso della funzione ... Quindi Centauro rosso, di base utilizzando in modo corretto l iperfocale dovremmo ottenere sempre buoni risultati ?! Il metodo Merklinger non ci dà nessun miglioramento nel caso in cui tutti gli oggetti siano molto lontani ? Un altra domanda .. il problema della diffrazione .. avviene sempre dopo f8 f11 oppure può variare anche in base alle ottiche ?? Di certo per limiti fisici non penso si possa arrivare a f22 senza il fenomeno in questione ... Beh .. anche l imprevedibile ha il suo fascino !! Però prima meglio aver una foto ben fatta ! Grazie mille !! |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 17:40
“ nel caso in cui tutti gli oggetti siano molto lontani „ In tal caso semplicemente si mette a fuoco su quelli. Iperfocale e altro servono per ottenere il compromesso migliore (secondo criteri diversi) quando si hanno sia oggetti vicini sia oggetti molto lontani. |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 17:57
Stacking é il meglio come qualità finale. Per andare veloci, mettere a fuoco a 1/3 della distanza e diaframmare a f8 circa. Ricordarsi poi che non sempre é un bene che sia tutto a fuoco: messa, a fuoco selettiva può valere anche per i paesaggi per evidenziare il soggetto. |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 18:17
Io in genere scelgo cosa privilegiare (visto che perfettamente a fuoco ci saranno solo gli oggetti ad una specifica distanza da me). Specialmente se lo sfondo è molto lontano (classico dei paesaggi) e la visibilità è limitata considero di privilegiare oggetti in primo o secondo piano (se ce ne sono). |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 18:24
“ Se e' troppo chiuso finisci in diffrazione, se non adeguato (troppo aperto) e la distanza i MAF e' a membro di segugio, il risultato sarà... Quello che sarà. Se e' il fascino dell'imprevedibile che cerchi, segui la ricetta di Flyer. „ credimi, sono tutto fuorché un professore, ma in tanti anni di risultati "imprevedibili" come faccio io non ne ho praticamente mai avuti. Poi, per carità, ognuno facesse come crede eh... |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 18:40
Poi quanto grande le stampi o le guardi? |
| inviato il 29 Giugno 2019 ore 18:41
“ Un altra domanda .. il problema della diffrazione .. avviene sempre dopo f8 f11 oppure può variare anche in base alle ottiche ?? Di certo per limiti fisici non penso si possa arrivare a f22 senza il fenomeno in questione ... „ Dipende dal sistema e dalle ottiche. Nel sistema che uso io già il limite e' f8 |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 8:00
Bisogna sempre ricordare che tutte queste considerazioni NON hanno alcun senso se non si definisce il formato di stampa, nessuna ha senso, profondità di campo, distanza iperfocale, diffrazione visibile, etc, sono prive di significato se non si definisce esattamente il formato geometrico dell'immagine finita al quale riferirsi. La diffrazione è generata dalla chiusura del diaframma, in tutte le ottiche, ed inizia subito, anche chiudendo 1/3 di diaframma, solo che non è detto che sia visibile in immagine finita: in quelle buone, la si vede prima, a diaframma più aperto, perché mascherata meno dalle altre aberrazioni, mentre nei culi di bottiglia, ovvero ottiche che hanno aberrazioni di diverso tipo in quantità più elevata delle ottiche buone, la si vede a diaframma più chiuso perché le altre aberrazioni la mascherano di più. A parità di formato e di ottica usata, sensori densi, mostrano il velo diffrattivo a diaframma più aperto rispetto ai sensori meno densi. |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 10:52
Giusta precisazione, non da poco. Fondamentale. |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 11:15
Ciao ragazzi, grazie a tutti per le risposte .. Ho precisato in apertura del post il formato di stampa .. 20x30, diciamo il classico A4. Qualcuno sa dirmi su sistema Fuji in particolare Xt-1 con Samyang 12 f2 quanto ci si può spingere alla chiusura del diaframma senza perdere troppa nitidezza per diffrazione ? Con il 23 f2 già a f11 si inizia a perdere qualcosa .. il Sammy non ce l'ho ancora, ma vorrei acquistarlo .. ecco spiegata la domanda ! Grazie ! :) |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 14:17
@Vitek esiste questa formula semplificata che ti consiglio di registrare su una Sharp/Casio programmabile. Conta la dimensione lineare del sensel (lo ricavi dalle specs della tua macchina), la lunghezza d'onda della luce lambda (=il colore) e il diaframma f/ (non la lunghezza focale). R(equivalente è una figura di merito, non una dimensione reale del sensel, serve a paragonare macchine con sensori diversi. Se non vuoi calcolarti le varie R(eq) ricorda: un sensel più piccolo non risolve MAI meno di uno più grande per via della diffrazione, è una delle tante bufale purtroppo imperanti.
F nella formula è quello che normalmente chiamiamo diaframma f/, non la lunghezza focale. Ti conviene esprimere la dimensione lineare del sensel d in µm, non in mm, così rapporti il tutto alla dimensione fisica del sensel stesso. |
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