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Pianeta Terra: Cosa deve temere dall'uomo?


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user56711
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inviato il 22 Giugno 2019 ore 1:39


user111807
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inviato il 25 Giugno 2019 ore 15:36

Time out Eeeek!!!

user111807
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inviato il 25 Giugno 2019 ore 16:01

Bella domanda Walther .
Riuscirà la specie umana a sopravvivere a se stessa?
Per il pianeta e le altre specie sarà solo un vantaggio, ci stiamo comportando come delle cellule tumorali.
Non conosco nessuna specie che distrugge il proprio habitat, é questa l'intelligenza che ci distingue dagli altri animali? Cool


avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 16:32

la domanda dovrebbe essere girata in altro modo, precisando due cose
1) di quale scala temporale parliamo...perchè evidentemente un effetto negativo che duri 2 mesi non è uguale a uno che duri 10000 anni
2) quale danno potrebbe fare l'Uomo alla Terra che possa durare più della risposta al punto precedente

Le mie risposte:
1) considerando che il pianeta evolve in termini di milioni di anni, direi che meno di 10 milioni di anni è un periodo assolutamente trascurabile per un pianeta. Ma siamo generosi, consideriamo 100000 anni.

2) nessuno

Per cui la risposta alla domanda è: la Terra non deve temere nulla dall'Uomo, il quale anche volendo fare il maggior danno possibile alla Terra al massimo può riuscire a fare qualche piccolo terremoto, buttare un poco di elementi radioattivi qua e la, alterare di un forse 1-2% la percentuale di CO2 in aria, estinguere uno 0,00001% di specie viventi.

Tutti eventi che il Pianeta ha già affrontato e superato centinaia di volte in scale 10000 volte superiori.


PS: se invece i danni di cui si parla sono qualche slavina, una foresta abbattuta, la plastica....va be, credo proprio che un PIANETA possa avere altro di cui preoccuparsi.

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 18:31

Cosa deve temere il pianeta Terra dall'uomo?
Ma nulla, ovviamente, nella peggiore delle ipotesi infatti l'uomo al massimo potrebbe rendere invivibile questo Pianeta ... ma a questo punto si estinguerebbe l'uomo, mica il Pianeta!
Ed è chiaro che con l'estinzione dell'uomo il Pianeta non potrebbe che rifiorire ... o mi sono perso qualcosa?

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 18:36

Quindi direi che nell'ottica superiore della conservazione del Pianeta la cosa migliore da fare sia quella di continuare su questa strada, casomai cercando di aumentare il nostro deleterio impatto sull'ambiente.

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 19:04

estinguere uno 0,00001% di specie viventi

Siamo già a tassi ben più elevati; la cosa interessante (se non fosse drammatica) è che stiamo mettendo in crisi persino una notevole parte degli insetti: nella storia della vita era accaduto solamernte un'altra volta che gli insetti finissero realmente in crisi, durante la più grande estinzione di massa, quella della fine del Permiano poco più di 251 milioni di anni fa.
Stiamo eliminando interi ecosistemi, soprattutto quelli a maggior biodiversità: le foreste pluviali equatoriali. Amazzonia, Africa equatoriale, Borneo: dicono nulla queste aree?
E tutto questo senza nemmeno bisogno di chiamare in causa l'aumento della CO2 (che comunque ha avuto un'impennata negli ultimi 200 anni e non è mai stata a concentrazione così elevata da almeno 50.000 anni - giusto per parlare di lunghi periodi - come ampiamente documentato dai carotaggi in antartide e ghiacciai vari).
In realtà il problema della sparizione degli ecosistemi è dovuto "semplicemente" alla continua espansione dello sfruttamento del territorio, indipendentemente dai mezzi utilizzati e dai residui più o meno tossici che questi mezzi producono (se poi prendessimo in considerazione anche questi il quadro sarebbe ben peggiore e coinvolgerebbe anche gli oceani e persino i ghiacciai himalayani, cioè ambienti che stiamo contaminando e modificando nonostante non siamo ancora giunti a impiantarvi fabbriche o coltivazioni).
Maila chiedeva rispetto a cosa saremmo troppo numerosi noi esseri umani; beh, la risposta è semplicissima: rispetto alle risorse disponibili e alle necessità delle altre specie viventi. La cosa preoccupante del genere umano è il costante rapporto che si è avuto, fin dalla fine del Paleolitico, tra l'aumento della dimensione dei gruppi sociali (e della popolazione planetaria) e l'aumento della velocità di sfruttamento e spoliazione di nuovi territori: il tutto in appena 11000 anni e con un'impressionante accelerazione negli ultimi 500.
Finché si ipotizzava la possibilità di scoprire nuovi continenti, o finché vaste aree di quelli già noti figuravano inesplorate al punto da rimanere "in bianco" sulle carte geografiche, ci si poteva illudere che lo "sviluppo" potesse continuare all'infinito, ma ora stiamo semplicemente raschiando negli angoli per raccattare le ultime risorse; forse non ce ne accorgeremo noi direttamente, ma i nostri figli si.
Tra l'altro, l'idea che i figli siano ricchezza nasconde una grande menzogna: chi considera i figli ricchezza è perché li vede come una proprietà da sfruttare, non come persone a cui lasciare qualcosa.
Finché (ammesso che possa accadere) la popolazione umana non tornerà entro numeri almeno paragonabili a quelli di altre specie della nostra stessa dimensione corporea, saremo di fatto obbligati a sottrarre tutte le risorse agli altri esseri viventi e, alla fine, anche agli altri esseri umani; a quel punto si tornerà obbligatoriamente alla Legge del più forte e alla riduzione in schiavitù (o peggio) di gran parte della popolazione del pianeta per mantenere a galla pochi "eletti".

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 19:12

ma a questo punto si estinguerebbe l'uomo, mica il Pianeta

Ho paura che non sarà esattamente così, l'uomo ha attivato un meccanismo sconosciuto al resto degli esseri viventi: l'evoluzione culturale.
Se il clima si raffredda non abbiamo bisogno di sperare in modificazioni genetiche positive, ma casuali: inventiamo i vestiti e accendiamo il fuoco.
Significa che probabilmente l'umanità riuscirà a darsi una sonora mazzata sugli zebedei (stile Tafazzi), ma senza sparire del tutto; il giorno dopo i sopravvissuti ricominceranno lo stesso giochetto.

user111807
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inviato il 25 Giugno 2019 ore 20:27

Ciao Daniele , finché c'erano nuovi spazi da occupare il sistema ha retto , sono contento di non essere l'unico a pensarla così.
Per dare un idea della consistenza dell'atmosfera dove prospera tutto l'ecosistema é molto più sottile della buccia di una mela in proporzione.
Riguardo alle specie che si estinguono mai c'è stata nella storia della terra un estinzione così veloce come quella che stiamo provocando noi Sorry

user111807
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inviato il 25 Giugno 2019 ore 20:40

Non è solo un problema energetico , ma anche di un consumo vero e proprio del suolo.
In Africa e in Sudamerica oramai miglioni di ettari di suolo sono diventati sterili , sottratti alla foreste pluviali.
La sfida più grande sarà far durare il più a lungo possibile quello che abbiamo.

user111807
avatar
inviato il 25 Giugno 2019 ore 20:49

Il pericolo più grande che potrebbe innescare la nostra civiltà sarebbe l'effetto serra, quello si che sarebbe fatale per tutte le specie viventi, Venere il nostro vicino cosmico é vittima dell'effetto serra e dovrebbe servire come monito Triste

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 21:29

lo scenario peggiore al momento è un inverno nucleare.
ma lo vedo improbabile.

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 21:32

@ Daniele Ferrari
Concordo perfettamente.

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 21:42

@ Anger
La CO2 è presente nell'aria nella misura dello 0,04%.
Portarla al 1-2% significa aumentata di 25-50 volte.

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2019 ore 21:44

È pur vero che nonostante le bombe nucleari e affini non riusciamo a distruggere la terra "fisica".

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