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Rodaggio sensore?







avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 8:36

Ora stabilire che un cavo, per il solo fatto di essere prodotto da tizio o da caio e costare 80 € al metro o 1500 € , possa determinare una percettibile variazione della qualità di un suono, mantenendo, si fa per dire, esattamente definiti tutti gli altri parametri e misurare tutto questo sulla base della opinione di un esperto, non è scienza ma marketing


Scusa Nove53 ma ti devo contraddire,
con un cavo che sia ben intrecciato (da eliminare interferenze esterne) e del diametro giusto, che costi 2 €./metro perchè autocostruito o come dici tu 80 €./metro la differenza la si sente tutta, tant'è che le grandi case HI-FI usano tali metodi anche nel cablaggio interno di Diffusori Audio e Ampli.

Che poi ci sia anche chi se ne frega una cippa di tale differenza, è legittimo e condivisibile, ma non diventiamo terrapiattisti su tutto ... ;-)

E comunque, per darti anche una risposta sulle "orecchie" ... le frequenze sono misurabilissime con attrezzature dedicate, quindi al di là di quello che uno percepisce, se le frequenze qualche casa HI-FI non riesce a riprodurle diventa un dato di fatto, che piaccia o no ....

E' puro collezionismo al contrario.

Con il collezionismo si cercano cose belle di un tempo spesso passato, con la mania dell'esoterico (in tecnologia, ecc.) l'ultima novità.


Trovami un amplificatore moderno che possa dare impulsi di basse frequenze con la potenza e la velocità di uno a valvole di un tempo.
Se ci riesci sei ricco.
Un qualsiasi CIP/elettronica contenuta nei moderni integrati non le potrà mai raggiungere per motivi fisici.



avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 8:57

Appunto: è la prova di quello che dico.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 8:58

La fisica non si inganna ...

user59759
avatar
inviato il 20 Giugno 2019 ore 9:00

Nando, i cavi di qualità esistono in qualsiasi ambito dove devono essere garantite delle prestazioni elevate.
Un cavo NON si fa a mano.
La filatura calibrata, la numerazione dei reofori, la frequenza della twistatura, il rivestimento, il doppio isolamento ecc. non sono operazioni eseguibili manualmente. Chi ci vuole credere libero di farlo.
I cavi diventano critici al crescere della frequenza.
Ho studiato telecomunicazioni e alte frequenze, argomenti che tuttora affronto negli impianti di telecontrollo dove si trasferiscono dati sensibili e non musica.
È evidente che un cavo scadente restituisce peggio i segnali rispetto ad uno di qualità. Ma oggi i cavi sono e devono essere di qualità. A prescindere.
Ricordo di aver sviluppato una commessa per la misura della conducibilità dell'acqua di raffreddamento dei circuiti di regolazione della corrente di alimentazione dei motori di treni ad alta velocità destinati alla Svezia. Le ferrovie avevano imposto dei cavi che dovevano garantire la qualità dei segnali da -60°C a +80°C.
Avevano stabilito il materiale, il numero dei reofori, il tipo di isolamento, il numero delle volte della twistatura, ovviamente la sezione, il tipo di connettore, il materiale dei contatti, la forma dei contatti, la lunghezza del tratto di spelatura del tratto di filo da connettere.
Qualcosa di estremo l'ho visto pure io.
Se l'impianto distorce leggermente, magari uno si incazza e al limite lo spegne.
Se si blocca un treno in mezzo alla campagna svedese magari di notte e a -50°C, penso che la situazione sia diversa. E il cavo costava 20€ al metro. Una esagerazione.;-)

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 9:05

Se l'impianto distorce leggermente, magari uno si incazza e al limite lo spegne.
Se si blocca un treno in mezzo alla campagna svedese magari di notte e a -50°C, penso che la situazione sia diversa. E il cavo costava 20€ al metro. Una esagerazione


Ovvio che nel caso del treno sia situazione a rischio e diversa, ma qua si sta parlando di attrezzatura HI-Fi, ed in quanto tale NON deve distorcere e a seconda dell'evento NON la si spegne perchè ci si incazza e si manda tutti a casa.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 9:08

C'è sempre chi pensa che spendere un botto di soldi significhi avere preso la migliore qualità di impianto ed ascoltare la migliore qualità musicale.
È puro esibizionismo.


Nove, com'è che tutto quello che non è nelle tue corde, diventa fanatismo?
Io la chiamo passione.
L'alta fedeltà a differenza della fotografia ha un merito in più.
Non è sempre vero che più spendi e più hai.
Ho sentito impianti con costi a 5 zeri, praticamente inascoltabili.

Consideralo un po' come l'alta cucina. Hai degli ingredienti (componenti) diversi che devi armonizzare tra loro. Ognuno con un particolare carattere.
Il bello è saperli accostare, per ottenere qualcosa che assomigli alla tua idea di musica.
E ti assicuro che non è per niente facile.

Questo anche in virtù del fatto, che l'idea di riproduzione realistica, è un qualcosa che varia da individuo ad individuo.
In fotografia è tutto più semplice, oggettivo.
Compri il meglio che ti dà il mercato (se hai questa esigenza), ed il gioco è fatto.
Diciamo fatto, per semplicità, anche perché poi tocca vedere che sei in grado di tirarci fuori.

Per concludere, qualsiasi sia la cosa che ci appassioni, non ci vedo nulla di male. Alla fine restano una sorte di balocchi.
E quando nella vita hai smesso di giocare, caro nove.
La cosa si fa molto triste...;-)

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 9:12

Sui cavi di segnale la differenza si sente ed è netta, a prova di sordo.
Sui cavi di potenza sono fesserie: conta la dimensione, la lunghezza e l' assenza d' aria, prima ancora del materiale.
Non puoi usare un cavo qualsiasi, ma non serve roba da 80 euro al metro se non superi i 3 metri a cavo.

Tornando al sensore, sicuramente la qualità dell' elettronica ha il suo peso (l' ho sostenuto più volte) in quanto i cavi sono capillari, l' elettronica microscopica e il segnale del sensore bassissimo.

Sul rodaggio invece e che differenze possa fare non starei neanche a pensarci.
Non dimentichiamoci che le ombre hanno pochissimi campioni e le differenze minime non verrebero neanche rilevate. Le alte luci sono descritte con gran precisione, possono essere soggette a tali differenze ma, parliamoci francamente, quanti difetti vedete (tranne se le bruciate) sulle alte luci? Questo perchè il segnale è anche elevato, oltre che descritto con precisione.

È molto diverso dall' audio in cui le alte frequenze non sono quelle col maggior segnale, anzi.
In fotografia, al contrario, le alte luci sono quelle col maggior segnale e la maggior frequenza.

Cambia tutto sulla questione.


avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 9:23

Forse la questione cablaggio e rodaggio aveva un senso sui ccd per fare considerazioni di questo tipo, che aveva cablaggi per il segnale. I cmos sono amplificati dietro il sensore, il cablaggio riguarda segnali di "potenza", conta più quanto sono isolati che quanto sono "rodati".

Resta il fatto che la qualità conta, il rodaggio no.
Cerchiamo di dare il giusto peso alle questioni: la riproduzione audio (già l' acquisizione è totalmente diversa) e l' acquisizione d' immagine sono diversi e in fatto di frequenza in relazione alla potenza del segnale diametralmente opposti.

user170878
avatar
inviato il 20 Giugno 2019 ore 9:53

Nando T, questa storia delle valole termoioniche ed i mosfet di potenza e' un po come i confronti alla cazzum che sento fare qui sul forum. Tutto nasce dal come e chi progetta l'impianto. Il problema che tu hai sollevato non esiste. Poi dipende dalla qualita' dei componenti utilizzati. Ci sono amplificatori con stadio di uscita mosfet che potrebberomettersi in tasca tanti e dico tanti amplificatori a valvole.
Ed anche il fatto che la valvola termoionica distorca meno sui picchi di segnale, che e' ovviamente vero, puo' essere facilmente raggirato tarando opportunamente l'impianto in modo che sul finale non sia mai in nessuna condizione di esercizio richiesto un assorbimento di potenza tale da saturare lo stadio di uscita ( e/o sovradimensionando opportunamente la potenza dell'ampli, dal momento che a parita' di potenza l'apli a valvole di buona qualita' cost 5-10 volte di piu' di uno mosfet di pari potenza).
La dinamica di un mosfet, in regione di linearita', si fuma quella di uno a valvole.

Come al solito si parla di quello che non si sa.
Il problema dei mosfet circa la bassa potenza di uscita e' ormai qualcosa di vecchio come il cucco, e lo diventera' sempre piu'. Negli ultimi anni in moltissimi azionamenti elettrici di potenza si utilizzavano solo i ciclo e sincroconvertitori perche' basati sui tiristori, molto piu' robusti. Bhe negli ultimi anni, in moltissime applicazioni di questo tipo, si e' passati agli inverter con mosfet di potenza.
Insomma tuttodipende dalla qualita' dei componenti e del progetto, non valvole sono il top e mosfet cacca ;).

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 9:57

Per far capire il concetto a tutti, i segnali deboli nell' audio sono le alte frequenze, piccole differenze incidono tanto sulla resa finale.
Per i sensori i segnali deboli sono le ombre e la frequenza di campionamento bassissima.
Piccole differenze (rodaggio) sono del tutto trascurabili.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 10:19

Jacklarmax, hai perfettamente ragione sui mosfet, al momento raggiungono prestazioni neanche pensabili coi transistor e con le valvole (se non in sistemi ibridi). Ho ascoltato due amplificatori a mosfet monofonici da 30 mila euro l' uno (valore del prodotto commerciale) , autocostruiti con componenti selezionati e avrebbero messo d' accordo sui mosfet anche il più scettico.
Il calore però continua ad avere un' altra gerarchia: valvole, transistor e mosfet.
Il problema dell' audio è della catena. Non serve accoppiare gli anelli migliori, ma quelli che legano meglio. La carta dice una cosa, l' orecchio un' altra.
La perfezione non esiste, soprattutto in fase di ripresa. Cercarla in riproduzione conta, ma sino a un certo punto. Verrà fuori sempre una catena atta a riprodurre meglio un genere che un altro. Sempre.

P. S. Non potete usare degli argomenti così belli per andare OT. Questa è istigazione all' OT MrGreen

user59759
avatar
inviato il 20 Giugno 2019 ore 10:44

Caro Mas.
Premesso che so distinguere perfettamente il fanatico dall'appassionato, stai parlando con uno che fa, e ho avuto l'immensa fortuna nella vita di potermelo permettere, quasi esclusivamente quello che gli piace e lo "prende".
Non sto parlando di un fatto economico, che pure non è secondario.
Ma qui si parla di rodaggio, inesistente, di circuiti e componenti elettronici e di giustificare un prezzo di 1500€ al metro per presunte qualità audio di un cavo elettrico.
Io distinguo tra qualità vere e indispensabili di elementi tecnici che possono essere prodotti solo industrialmente, da dichiarazioni di prestazioni esoteriche di sistemi che si considerano super performanti sulla base del prezzo pagato per acquistarli.
Mi è stato detto: paga il cavo 1500€ al metro e poi vedi la differenza.
Stamane un cliente mi ha chiesto di certificare la calibrazione di uno strumento di misura perché glielo hanno imposto. Gli ho detto che per fare quello che lui chiede, cioè certificare, deve smontare lo strumento, mandarlo in fabbrica dove sarà testato su un banco prova, con strumenti campione che DEVONO avere una classe di precisione 10 volte superiore a quella dello strumento da calibrare.
Tu capisci allora che dire che a orecchio un cavo è migliore di un altro basandoci solo sul giudizio uditivo di un audiofilo è un assoluto azzardo.
E capisci anche che se non uniformiamo i criteri di confronto ma restiamo sul puramente soggettivo non c'è in alcun modo di stabilire delle classifiche di qualità?
Le foto della scheda dell'ampli di Karm evidenziano una tecnologia obsoleta ed artigianale di vecchio stampo.
Anche la disposizione dei componenti sulla scheda è di fondamentale importanza per la qualità dei risultati, molto di più dei cavi.

user59759
avatar
inviato il 20 Giugno 2019 ore 10:48

Ale, che un impianto sia.meglio calibrato per riprodurre un tipo di musica è vero ed è un fatto meramente di marketing.
Il suono non è costituito di una sola frequenza ma di un mix di frequenze che sono dotate di ampiezza diversa. Da questo mix si ricavano effetti che danno esiti diversi e, apparentemente, enfatizzano più un genere piuttosto che un altro ma sempre e solo su base soggettiva.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 10:49

+1
È tutto lì, dare il giusto peso alle questioni.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2019 ore 11:24

+2

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