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Avevo 18 anni quando successe il disastro di Chernobyl. Oggi, qualche anno dopo, la natura è risorta. Stupendo tutti, anche gli esperti. Bell'articolo sul Corriere della Sera: www.corriere.it/animali/bonnie-e-co/notizie/gli-animali-chernobyl-ci-s che si chiude con una osservazione non nuova, ma sempre più attuale.
Il problema è come stanno o staranno tali animali, che mangiano erba radioattiva o, se carnivori, animali che hanno mangiato erba radioattiva. Voi vi fidereste a mangiare carne di cinghiale (o di altro animale selvatico) che ha mangiato perennemente cibo contaminato da radiazioni? Io no.
user51067
inviato il 13 Giugno 2019 ore 15:35
Sì infatti sono CinghiaLED, perché si illuminano di notte
user28347
inviato il 13 Giugno 2019 ore 16:06
bel posto per fotografare,ma ancora li vicino comprano l'erba liofilizzata per fare il borsc e tanti prodotti importati
C'è da dire che questi animali non sono i figli e nipoti di quelli che vivevano a Chernobyl in quel momento, che si beccarono la dose massiccia di radiazioni, ma che vennero abbattuti per ordine dell'autorità competente (ed erano quasi tutti d'allevamento); questi vengono da altre zone, si sono stabiliti lì dopo anni ed effettivamente hanno in media una vita molto più breve e, viceversa, una velocità di riproduzione ben superiore a quella dell'uomo, quindio probabilmente riescono a "eludere" molto meglio gli effetti negativi delle rediazioni. Probabilmente, se avessero lasciati liberi gli animali dell'epoca le cose non sarebbero andate nel medesimo modo. L'ultima frase comunque non la trovo più di tanto positiva: dice "Smettiamola dunque di voler salvare il pianeta", ma paradossalmente quella fauna prospera perché a Chernobyl, invece, abbiamo improvvisamente smesso di sfruttarlo quel fazzoletto di pianeta (anche se per ragioni particolari e non volute), che è esattamente quello che cerca chi vorrebbe salvare il pianeta; insomma trovo che in quella frase si celi un controsenso.
ma infatti la natura non è risorta. si è semplicemente arrangiata nell'unico posto lasciato disponibile. aggiungo che dopo il disastro giapponese i mari lì vicino non è che siano tanto diversi dai campi intorno a cernobyl.
Avevo già visto una sorta di documentario qualche mese fa a tal proposito La zona è totalmente disabitata,anche se qualcuno comincia ad abitarci "abusivamente",la centrale funziona e a quanto sembra è l'unica presenza umana scandita da determinati ritmi per non esporre i lavoratori a contaminazioni,ammesso che non lo siano già! La natura ha una forza bestiale e stando a quanto scritto sembrerebbe che non ci siano segni o segnali di danni dovuti dalla zona contaminata.Dobbiamo crederci?boh.... cmq la situazione sembra essere questa
Avevo letto l'articolo. La natura prospera perchè non c'è la presenza dell'uomo, questa è la sintesi.
È chiaro che gli animali hanno un livello di contaminazione dalle radiazioni alto, essendovi esposti giornalmente, ma avendo una vita media molto inferiore rispetto a quella dell'uomo ed un tasso di riproduzione più alto, come evidenziato nell'articolo, prosperano laddove l'uomo, avendo una vita media più lunga, morirebbe di tumore.
Questo articolo mi ha fatto riflettere sul ruolo dell'uomo su questo pianeta. Siamo veramente una specie superiore alle altre?
ragazzi è impossibile che non vi siano danni da radioattività. semplciemente non ci sono i soldi per andare a studiarli. inoltre gli animali non sono tutti uguali, alcuni vivono molto più a lungo, e in generale se vivono meno anni hanno un metabolismo più accelerato, quindi i tumori se li fanno anche loro. semplciemente non ce li stiamo studiando e la natura torna "incontaminata" in un posto fortemente contaminato. si evolverà come ha sempre fatto, dalle eruzioni dei vulcani alle tempeste solari
Probabilmente il loro metabolismo accelerato, unito ad una vita media naturalmente più breve, fa sopravvivere decentemente questi animali perché i loro tempi di vita saranno comunque inferiori a quelli di sviluppo delle patologie tumorali; e comunque è così perché si tratta di animali giunti da fuori negli anni, non di quelli che subirono la "botta" radioattiva al momento e che vennero sistematicamente soppressi proprio per evitare possibili conseguenze negative anche nelle generazioni successive. Per capire quali sarebbero state realmente le conseguenze del fenomeno e i veri tempi di recupero dell'area, si sarebbe dovuta lasciar vivere la fauna presente all'epoca.
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