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Jpeg : "Joint Photographic Expert Group" la rivincita .


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user111807
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inviato il 14 Giugno 2019 ore 7:55

Esatto io nell'analogico usavo kodachome cioè diapositive nel 90% delle foto e il massimo che si poteva fare era di sottoesporre in fase di scatto per le scene molto contrastare.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2019 ore 8:04

Si, però erano le pellicole dias ad essere già in qualche modo "pretarate" in fabbrica; la scelta che facevamo tra i vari marchi e tipologie corrispondeva né più né meno all'impostazione di un determinato preset in macchina, altrimenti perché persino a parità di sensibilità due linee di prodotti della stessa marca offrivano una resa così differente?
Nel BN, che io praticavo parecchio, tutte queste differenze non c'erano, quanto meno all'interno del medesimo brand; negli anni '70 se mi serviva un negativo da 100 ASA Ilford, la stessa Ilford uno me ne offriva; e non è che con i negativi colore la cosa fosse molto differente.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2019 ore 8:28

Secondo me la risposta e' "dipende".
Credo che sia chiaro a tutti che la quantita' di informazione contenuta in un RAW e' nettamente superiore a quella contenuta in un jpeg.
Inoltre, al netto dei parametri di "sviluppo", la compressione del jpg e' sempre lossy.

Di conseguenza, se possibile (sempre) scatto in raw, per avere un po' di "respiro" in piu' quando qualcosa non e' andato al 100%.

Ad esempio, stai fotografndo un saggio e nel tempo nel quale tu premi il pulsante, il tecnico delle luci ha cambiato l'impostazione e la foto viene sotto/sovra esposta.
In tal caso, se hai solo Jpeg, lo butti: il raw, forse (dipendentemente dalla macchina) riesci a recuperarlo.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2019 ore 9:13

Personalmente e' tutta questione di controllo.
I jpeg possono ovviamente essere ottimi, ma non il risulato finale e' delegato alla macchina.
E' come scattare in modalita' automatica. Certo che si possono fare splendide foto, ma anche li' si delega molto alla macchina.
Io voglio che la foto sia il piu' possibile mia, e quindi non posso che preferire il raw.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2019 ore 11:17

Si, però erano le pellicole dias ad essere già in qualche modo "pretarate" in fabbrica; la scelta che facevamo tra i vari marchi e tipologie corrispondeva né più né meno all'impostazione di un determinato preset in macchina, altrimenti perché persino a parità di sensibilità due linee di prodotti della stessa marca offrivano una resa così differente?

Bel paragone quello dei preset. In effetti a quei tempi si sceglieva in base al risultato che si voleva ottenere. I marchi principali offrivano una discreta gamma di pellicole, tra le quali si poteva selezionare quella più adatta alle circostanze.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2019 ore 11:37

Io ricordo, ad esempio, che con la Ektachrome potevo utilizzare il polarizzatore senza troppi problemi, ma con la Kodachrome dovevo stare attento perché mi ci voleva niente per rendere praticamente nero un bel cielo azzurro; paradossalmente, oggi che in digitale utilizzo ancora il medesimo polarizzatore acquistato alla fine degli anni '70, noto che il suo effetto è molto più simile a quello che si otteneva con pellicole relativamente "neutre", però non l'ho provato con i preset vari

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2019 ore 12:04

Certo che si possono ottenere ottimi risultati scattando in jpg ma bisogna salire di livello. Io ci riesco bene con 5ds e ottiche serie " L " ma anche con Pentax 645z e ottiche come il macro stabilizzato 90mm, oppure Hasselblad h6d 50-c anche se queste ultime due hanno il solo problema dell'aspect ratio fermo al paleolitico con il solo formato 4:3. ma i jpg sono ottimi.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2019 ore 12:17

Io credo che la questione non sia però (o perlomeno non in particolare) solo "qualitativa".

Se si interpreta (e se per noi ha senso) la fotografia come processo (e io col bianconero l'ho sempre fatto, in camera oscura e oggi), credo che non sia possibile usare il Jpeg, proprio perché gli interventi successivi sono parte integrante del risultato finale.

In bianconero, se non fosse per la gamma dinamica molto ampia di cui si può disporre oggi, una buona esposizione del negativo (o del raw) dovrebbe servire solo a contenere più valori possibile. Ed è poi in post (camera oscura o chiara) che i toni voluti e definitivi si determinano.

Naturalmente non parlo di "regole", ma di un modo di procedere che io (e immagino anche altri) abbraccio.

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2019 ore 1:53

Se mi servono subito i JPEG da inviare, scatto RAW+JPEG e, se il JPEG va bene, invio quello, altrimenti sviluppo il RAW.
Tutte le volte in cui l'urgenza di invio del JPEG non c'é, scatto in RAW e sviluppo io. Semplicemente il JPEG in camera é una elaborazione standard della macchina fotografica. Il JPEG ottenuto con pp é uno sviluppo consapevole e ponderato da parte del fotografo di una particolare immagine, impossibile da ottenere in camera.

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2019 ore 6:21

In foto di paesaggio il raw per me è l'una strada da percorrere, per il resto il jpeg va bene, però sapendo che con il Raw puoi ulteriormente migliorare lo scatto perché non usarlo? Nel balletto in palestra di mia figlia l'altro giorno se non fosse stato per i Raw (prodotti con una ff) avrei perso il 90 per cento degli scatti, più che perderli li avrei dovuti tenere con molto rumore, bilanciamento sbagliato e con ombre chiusissime causa la forte gd.

user111807
avatar
inviato il 19 Giugno 2019 ore 6:51

Certo Emanuele il salvataggio va sempre fatto anche in raw.

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2019 ore 7:34

La tecnologia oramai ci fornisce ottimi raw e ottimi jpeg è bello poter scegliere in base alle nostre esigenze.

Per la mia esperienza quello che utilizzare dipende anche dalla fotocamera che si utilizza.

Ci sono infatti fotocamere che forniscono jpeg piuttosto modesti, altre che forniscono jpeg belli, ma poco lavorabili e altre ancora che forniscono jpeg che in quanto a informazione e dettaglio hanno poco da invidiare al raw.

Personalmente ho scelto una fotocamera con jpeg molto lavorabili e l'ho impostata in modo da avere dei jpeg poco appariscenti, ma che mi permettano un po' di finalizzazione al pc, mi riservo il raw quando ci sono pessime condizioni di luce e il jpeg si mostra alle corde.

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2019 ore 10:02

Per me non esiste una contrapposizione jpeg-raw.

I due file hanno caratteristiche di utilizzo indicate per usi diversi ed aspettative diverse.
Un file ha più informazioni rispetto all'altro, ma entrambi si possono post produrre, ed anche il jpeg ha importanti margini di recupero e modifica.
Pensare di far uscire un jpeg perfetto dalla camera lo ritengo molto soggettivo. E' preferibile far uscire un jpeg neutro nei settaggi per una miglior utilizzabilità in post. Un jpeg con preset molto pesanti compromettono la lavorabilità ed il recupero del file.
In compenso ad un jpeg neutro posso lavorarlo con le stesse caratteristiche del preset in un minuto, o in qualunque altro modo ordinario.
Se non interessa utilizzare tutte le informazioni, quelle in più sono inutili.
L'uso dell'uno è più complesso rispetto all'altro.
Per chi preferisce le cose semplici l'uso del jpeg è indicato.
Per chi ha necessità di avere maggior spazio di uso il raw è una necessità.
Io non ho interesse a dedicare tempo e soldi per corsi di post e uso di programmi, avrei difficoltà e dedicare maggior tempo nelle sessioni di revisione degli scatti, e problemi di gestione di "peso" del file, ergo uso jpeg e continuerò ad usarli sino a quando, per quanto pratico, lo ritenga anche solo sufficiente.
Ove ritenessi di voler espandere la pratica di altri genere ricorrendo a livelli e post comunque più complesse mi è chiaro che avrei necessità di ricorrere ad uno strumento più idoneo.

In sostanza è ovvio dire che che il potenziale del raw è di gran lunga superiore al jpeg, ma è altrettanto ovvio dire che se di questo potenziale ne uso una minima parte sto solo perdendo tempo e risorse per nulla.
Per preparare un piatto di pasta non devo necessariamente conoscere ed utilizzare la cucina molecolare o strumenti professionali, basta il fornello e le pentole della nonna per ottenere lo stesso risultato finale.
Se poi preparo una cucina diversa è altra storia, ma utilizzare una cucina cinque stelle per cuocere una pasta all'olio ha egualmente poco senso.






user111807
avatar
inviato il 19 Giugno 2019 ore 10:44

Mirko ottimo é quello che faccio io normalmente che sono una capra in post produzione e non ho tutto quel tempo per dedicarmici .
Grazie ancora io non sarei stato capace di esprimerlo cosi chiaro come hai fatto tu.
Ciao

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2019 ore 11:11

Ovviamente Mirko ha ragione, tuttavia in una continua ricerca di miglioramento delle proprie capacita', per me il passaggio dal jpeg al raw e' stato un deciso passo avanti.

e' vero che bisogna "studiare", ma per quanto possa sembrare strano, capire la postproduzione mi ha aiutato anche a fare foto migliori in fase di scatto.

Sviluppare un raw ti costringe a riflettere sulla foto scattata, sugli errori fatti in fase di scatto e sui recuperi che costano tanta fatica e che avresti potuto evitare.

In sostanza, visto che abbiamo tutti cucine a 5 stelle, perche' non provare a cucinare ogni tanto piatti che non siano pasta all'olio? ;-)


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