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Apple, quello di cui bisognerebbe discutere.


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avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 11:25

Secondo me l'unica e' cambiare le nostre abitudini.

Il che non servira' a nulla, dato che milioni di persone al mondo manco gliene frega di quello che succede coi suoi dati e preferisce stare nel mondo di Matrix invece di quello reale.

Pero' questo e' un altro discorso, che sarebbe lungo e noioso da fare.
Non e' cool parlare dei problemi...

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 12:39

io invece penso che questa del big data sia una enorme opportunita'.

Voglio dire.. poter attingere ad un database di conoscenza comune e' il punto di arrivo di qualsiasi civilta'.
A partire dalla conoscenza tramandata a voce, ai geroglifici incisi sulla pietra,passando da Gutenberg per finire ad internet.
Mai abbiamo avuto tanta conoscenza a disposizione.

Il problema e' far si che questa conoscenza NON SIA MANIPOLABILE.

I miei costruttori di personalita' servono (oltre che a testare l'efficacia di alcuni algoritmi) anche a fare in modo di mascherare il profilo personale. Il significato e' chiaro. Impedire, per quanto possibile, che le informazioni che posso trovare vengano filtrate secondo un profilo.


faccio un esempio.. il nostro umore dipende in gran parte da stimoli esterni.
Alcuni esperimenti, condotti nel 2010 su un campione piuttosto grande di utenti ignari, hanno dimostrato la possibilita' reale di manipolare l'umore degli utenti stessi mediante semplici modifiche della metrica del traffico dei loro messaggi chat.

Esempio terra terra… stai messaggiando con la tua nuova fiamma… in un botta e risposta piuttosto stretto.
Tutto funziona bene e lei sembra davvero presa. Ad una domanda piu' ardita delle altre, lei risponde subito con entusiasmo. Il sistema invece applica un ritardo artificiale di trasmissione piu o meno lungo a seconda dei casi.

E' evidente che chi ha inviato il messaggio ardito percepira' quel lasso di tempo come un tentennamento della controparte, forse anche come segno di imbarazzo. E quasi certamente temperera' i messaggi successivi.


La fiamma invece, che ha risposto subito entusiasta al primo messaggio, vedendo accumularsi il tempo e soprattutto vedendo che i messaggi successivi sono piu freddi, pensera' di essere stata troppo pronta nella risposta e di aver esagerato… entrambi spegneranno progressivamente la comunicazione con una sensazione di delusione.


E' solo un esempio molto banale…

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 12:58

Ed a chi metti in mano le chiavi di questi meccanismi ?
Perché il big data è un strumento neutro, ma chi tira le leve no.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 13:19

Ed a chi metti in mano le chiavi di questi meccanismi ?


uh beh.. sacerdoti..(non inteso in senso classico).

Sai.. la medicina, l'aeronautica, l'ingegneria son tutte discipline antidemocratiche.

Ti faresti operare da un analfabeta? saliresti su un aereo costruito da uno scalpellino?...

Il bigdata probabilmente non puo' essere gestito da chiunque. Pero' non dovrebbe neppure essere gestito soltanto con una logica di profitto.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 13:54

@Salt
Ecco, adesso mi piace un po' di più.
Quel che servono sono leggi ferree, non quelle cosettine che hanno fatto finora.
Faccio un esempio, dato che l'hai tirato in ballo: un medico ha accesso ad alcuni dei tuoi dati personali, un po' come se andando da lui clicchi su accetto; ovviamente, questi dati, che raccoglie, non può in nessun modo divulgarli: se lo fa, anche sotto giuramento a processo, gli aprono il cu.. Ed ha finito come medico.
Se c'è un tale sistema, allora, se ne potrebbe parlare.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 14:57

I cosiddetti Big Data non hanno lo scopo di "manipolare" un soggetto o un insieme di soggetti!

Servono alle aziende per tagliare i costi, ridurre i tempi, sviluppare nuovi prodotti, ottimizzare l'offerta e prendere decisioni più consapevoli.

Attraverso i processi di analytics (descriptive, predictive, prescriptive) i dati grezzi raccolti dalla rete vengono modellati, analizzati e interpretati per fornire dei suggerimenti alle aziende per verificare ipotesi su fenomeni di interesse, prendere decisioni di business più efficaci, individuare nuovi mercati nei quali investire, sviluppare campagne di marketing scientifico mirate e migliorare l'efficienza operativa, e così via.
Da queste analisi è possibile anche determinare, in tempi rapidi, le cause di guasti, avarie o difetti; ricalcolare interi portafogli di rischio; individuare comportamenti fraudolenti prima che colpiscano la propria organizzazione; ecc..

Lo scenario sul quale lavorano i big data non è quello di "convincere" i clienti ma quello di ottimizzare e focalizzare meglio gli investimenti in diversi settori (industriale, banche, retail, pubblica amministrazione, sanità, manifatturiero, ecc...).

Nel caso dei negozi, supermercati, ristoranti, ecc., l'obiettivo è quello di creare offerte nei punti vendita basate sulle abitudini dei clienti...non certo quello di teleguidarti fino al ristorante attraverso una misteriosa ipnosi da remoto! MrGreen

Non c'è nessun burattinaio dietro i computer che ci teleguida a compiere azioni che altrimenti non avremmo compiuto.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 15:08

I cosiddetti Big Data non servono mica per "manipolare" un soggetto o un insieme di soggetti!

i dati grezzi raccolti dalla rete vengono modellati, analizzati e interpretati per fornire dei suggerimenti alle aziende per verificare ipotesi su fenomeni di interesse, prendere decisioni di business più efficaci, individuare nuovi mercati nei quali investire, sviluppare campagne di marketing scientifico mirate e migliorare l'efficienza operativa, e così via.

Ok, ora al posto dell'azienda X mettici pure il partito Y,Z (non facciamo nomi, vero?) e vedi come riesci a "influenzare" le elezioni.

Non c'è nessun burattinaio dietro i computer che ci teleguida a compiere azioni che altrimenti non avremmo compiuto.

Burattinaio forse no, ma una persona, o più, che riescono ad essere molto compiacenti e influenti sì.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 15:15

Jack, le elezioni le influenzavi anche prima con le televisioni ed i giornali e ancora prima nell'antica grecia con i comizi, le assemblee e la propaganda. Così come 40 anni fa si facevano analisi di mercato attraverso la business intelligence.
La differenza è che oggi è tutto informatizzato, quindi le analisi sono più veloci, complete, capillari ed efficienti.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 17:39

le elezioni le influenzavi anche prima con le televisioni ed i giornali

Insomma, non credo sia proprio la stessa cosa.
In televisione o su un giornale non posso inventarmi troppe notizie false o insultare troppo: Borghezio, facciamo pure nomi tanto è sui giornali, ha dovuto vendere la casa per pagare gli insulti razzisti alla Kyenge; su Facebook non è così e inoltre, se in televisione è garantita la par condicio, su internet è vero il contrario: io ti faccio arrivare solo notizie false che infangano il mio oppositore politico Eeeek!!!

Ovvio, con me non attacca, ma con chi non ha sviluppato un pensiero critico... Confuso

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 18:19

E' vero. Il bigdata non serve per manipolare qualcuno.
Ma e' altrettanto vero che per manipolare in modo efficace qualcuno DEVI CONOSCERLO BENE. In questo il Bigdata e' sovrano.

Poi, indubbiamente, e' qualcosa d'altro che ti manipola. Ne abbiamo esempi chiarissimi da decenni.

Sigarette e diamanti promosse nei film americani. Film addirittura costruiti appositamente per promuovere un marchio… Herbie il maggiolino tutto matto Harley etc..


Diciamo che mai come oggi la profilazione di un individuo e' stata cosi dettagliata e precisa.

Attenzione che non sto parlando di profilazione personale. Il vero rischio e' quello di vedere i propri dati disaggregati e riaggregati.

Ad un "pubblicitario" non interessi tu in quanto pinco pallo. Interessi tu come unita' con determinate caratteristiche.

Le unita' simili formano uno stormo fluido e liquido. Lo stormo si puo' indirizzare e interconnettere.


Portarlo ad acquistare un oggetto in un preciso momento.


Facciamo un esperimento?.. quanti di voi si son stupiti che Amazon sia riuscito a consegnare un dispositivo ordinato in meno di dodici ore?...anche su questo forum ho letto spesso di consegne ultrarapide MrGreenMrGreen


Come pensate che questo sia possibile? il dispositivo e' gia sulla rotta di casa tua prima ancora che tu decida di acquistarlo.

giusto per dire…neppure ubuntu ne e' esente..

www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=EFF-critica-Ubuntu-1210-per-le-rice

MrGreen

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 19:10

Facciamo un esperimento?.. quanti di voi si son stupiti che Amazon sia riuscito a consegnare un dispositivo ordinato in meno di dodici ore?...anche su questo forum ho letto spesso di consegne ultrarapide MrGreenMrGreen

Come pensate che questo sia possibile? il dispositivo e' gia sulla rotta di casa tua prima ancora che tu decida di acquistarlo.

Buona! Allora evito di pagarlo, tanto mi arriva comunque! MrGreen

Se fosse così, sai che spreco immane di denaro? La gente normalmente cerca 1000 articoli per comprarne 1...forse! E intanto Amazon ha già fatto la spedizione dei 1000 che hai cercato...a vuoto! Bella idea! MrGreen

Se bastassero quattro analisi sui big data, allora tutti i siti di e-commerce sarebbero come Amazon.

Invece nessuno è come Amazon perché la loro logistica di magazzino e di distribuzione ad oggi non la batte nessuno. È grazie a questo che riescono ad essere così efficienti, non grazie ai big data.

Casomai Amazon è una delle fonti di dati per il big data, assieme a tutto il circuito cosiddetto "human generated", di cui fanno parte i social network (Facebook, LinkedIn), il blogging (Blogger, Wordpress) e il micro-blogging (Twitter, Tumblr), i multimedia sharing (Instagram, Flickr, YouTube), le wiki (Wikipedia), i siti di domande e risposte (Yahoo Answers), i siti di recensioni (Yelp, TripAdvisor), i portali di e-commerce (eBay, Amazon), ecc..

Tutte queste sono appunto fonti di raccolta di dati, ma i dati servono ad "indirizzare" chi deve investire non te cliente...siamo sempre lì.

La pubblicità è tutt'altra cosa.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 19:48

Invece nessuno è come Amazon perché la loro logistica di magazzino e di distribuzione ad oggi non la batte nessuno. È grazie a questo che riescono ad essere così efficienti, non grazie ai big data.


scusa.. ma questa non l'ho capita.

Se la logistica e' cosi efficiente e' perche' hanno gia il materiale pronto da consegnare. Quindi hanno previsto che qualcuno avrebbe comprato l'oggetto PRIMA dell'ordine effettivo.

Noi per esempio con l'ultima start-up aperta siamo all'opposto: compriamo sul venduto. Cioe' aspettiamo l'ordine del cliente ed abbiamo i magazzini presso i produttori. Il nostro tempo medio di consegna e' un mese dall'ordine. Sufficiente per il prodotto che trattiamo, ma e' un tempo enorme rispetto al tempo medio di Amazon..
Bisogna aggiungere che a causa delle leggi sull'importazione,molto restrittive, Amazon NON ci fa concorrenza.
Per il momento non e' ancora presente. Non e' possibile applicare il loro modello.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 19:53

Intelligenza Artificiale, Big Data, Marketing, Comunicazione... tutto nuovo, niente di nuovo!!!

La storia dell'uomo è sempre la stessa, e l'istinto o la capacità dell'individuo nell'interpretare il tutto fa la differenza.

Se Apple avesse previsto tutto, non avrebbe avuto un calo di vendita degli iPhone, e di conseguenza non sarebbe stata costretta a bloccare gli ordini di produzione strada facendo, così come lei Samsung e company.

Io continuo a vedere una delle grandi Aziende che prova ad impegnarsi per proteggere, anche parzialmente, la privacy dei propri clienti al prezzo di una maggiore fidelizzazione e con un costo ripartito su ogni singolo acquisto... che questo sia "cosa buona e giusta" è tutto da verificare!

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 20:37

A dire il vero secondo me e' solo una operazione di facciata.

Basta leggere il contratto sulla privacy (tra l'altro cambia per ogni stato).



avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 1:51

scusa.. ma questa non l'ho capita.

Se la logistica e' cosi efficiente e' perche' hanno gia il materiale pronto da consegnare. Quindi hanno previsto che qualcuno avrebbe comprato l'oggetto PRIMA dell'ordine effettivo.


Salt, se Amazon ha "il materiale pronto da consegnare" è perché coloro che vendono attraverso Amazon forniscono ai magazzini gli articoli che prevedono di poter vendere. Ciò avviene, come ho detto sopra, grazie alle analisi di mercato che oggi si fanno, appunto, sulla base dei dati raccolti dai big data.

Qualunque commerciante deve sapere PRIMA (statisticamente) cosa può vendere e cosa no. Anche il salumiere sotto casa tua non si riempirà certo il magazzino con 20 tonnellate di formaggio fresco, se sa che entro la data di scadenza ne venderà al massimo 100 chili. Così come non comprerà il formaggio di yak o quello di maiale se sa che non il cliente non li compra. È così da 4000 anni, da quando esiste il mercato! MrGreen

Non è detto poi che su quel determinato sito trovi l'articolo che cerchi. Non c'è nessuna certezza in questo senso.

Certo, grazie ai cookies un sito di e-commerce può "proporti" in automatico prodotti simili a quello che stai cercando e la cosa può anche funzionare se si tratta di un articolo generico. Un po' come quando una volta andavi in cartoleria e chiedevi "un quaderno a quadretti" e il venditore ti proponeva questa e quella marca. Ma per i prodotti specifici (marca-modello) o lo trovi oppure no.

Detto questo, se la logistica di Amazon è così veloce da garantire le consegne in 12 ore è grazie agli enormi investimenti fatti in strutture e personale. Dal 2010 Amazon ha investito in Italia 1 miliardo e 600 milioni di euro, assunto più di 5.200 persone e aperto 4 enormi centri di distribuzione più 13 centri di smistamento sparsi in giro per la nazione, capaci di gestire oltre 50.000 ordini al giorno.

Quanti ne conosci che hanno fatto una cosa simile qui da noi?

Tutti i siti di e-commerce possono accedere ai big data, ma pochi (forse nessuno) possono offrire le stesse "performance" e garanzie di Amazon.

Tu puoi avere tutti i dati del mondo ma se non hai il supporto logistico, i magazzini e il personale adeguato, col cavolo che gestisci 50.000 ordini al giorno e consegni in 12 ore a milioni di persone...è quello che fa la differenza. Intendevo questo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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