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Le regole e la fotografia


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avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 12:31

E' un tema decisamente complesso, per cui definire criteri più o meno stabili è operazione forse impossibile (se non a livello di approccio personale, dove ci sta tutto ovviamente).

Si mescolano almeno 3 territori piuttosto differenti infatti, e spesso non in modo così chiaramente distinto:
quello artistico, quello giornalistico, quello genericamente hobbistico.
E (in teoria) non dovrebbero forse essere assoggettati alle stesse valutazioni.

L'arte dovrebbe potersi esprimere senza vincoli o censure (a mio avviso e non solo mio direi).
Questo perché tra i due mali, ovvero eventuali danni alla morale d una parte e censura espressiva dall'altra, qualcuno ritiene che il secondo sia decisamente peggiore (non è un caso che le dittature di ogni genere hanno sempre mostrato grande interesse al controllo dell'arte...)

Sul piano giornalistico ugualmente due idee confliggono, ovvero rispetto di un certo approccio umano e necessità di documentare.
E anche qui mi pare un po' la stessa cosa che per l'arte, pur cambiando i termini: tra i due mali è forse più grave la censura, sempre per qualcuno.
E anche in questo "territorio" non è un caso che le dittature hanno sempre esercitato un controllo ferreo del materiale circolante.

Parlando invece di fotografia come diletto, hobby, passione, i limiti dovrebbero forse essere diversi.
Le leggi ovviamente sempre, ma anche qualcosa in più.
In termini di cura nello scegliere fino a che punto urtare le altrui sensibilità.
Cosa che inevitabilmente potrà talvolta avvenire, ma che almeno succeda in modo consapevole e come frutto di un minimo di valori morali.
E considerando che... una foto si può anche non fare.
Cioè: inutile raccontarci che certe immagini del mendicante di Milano abbiano valore di denuncia, o che certe rappresentazioni pseudo concettuali della violenza sulle donne abbiano scopi sociali...

Poi, definire il confine tra i territori non è sempre così semplice. Ma è un altro discorso...

Naturalmente, sempre meglio ricordarlo.... opinioni personali ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 12:36

@Angor, ovviamente rispetto il tuo punto di vista, ma ho qualche dubbio sull'importanza dello scopo della foto.
Ovvero se la foto è stata scattata per finalità nobili o per finalità utilitaristiche.
E' mia opinione che tutto questo conti 0, ciò che conta è la foto e come il pubblico la percepisce, quindi in ultima analisi ciò che conta è l'effetto che la foto ha sulle coscienze di chi la guarda.

Tutto il resto passa in secondo piano: leggi, limiti, etica, morale sono solo un'ancora cui ognuno di noi può decidere di aggrapparsi o meno, sono concetti che cambiano nel tempo e nello spazio, ma la foto alla fine se ne infischia.

La foto vive di vita propria, fregandosene del suo Autore, delle sue motivazioni, dei suoi principi e dei suoi scopi.
La foto non racconta tutto, ma fissa per sempre un istante. Nella "esecuzione di Saigon" vediamo una piccola parte di una storia, vi è un prima e un dopo, ma chi guarda quello scatto non si chiede se l'autore aveva buone intenzioni, non si chiede se chi preme il grilletto facesse bene a farlo, non si chiede se chi muore meritasse di morire.

E' un istante congelato per sempre, non cambierà nel tempo, a differenza di tutte il resto, regole, leggi, morale etica, e percezione del pubblico.



avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 14:18

L'arte dovrebbe potersi esprimere senza vincoli o censure (a mio avviso e non solo mio direi).
Questo perché tra i due mali, ovvero eventuali danni alla morale d una parte e censura espressiva dall'altra, qualcuno ritiene che il secondo sia decisamente peggiore (non è un caso che le dittature di ogni genere hanno sempre mostrato grande interesse al controllo dell'arte...)


dittature, religioni, regimi (sempre che già non le comprendessi nel primo), ideologie....

spesso, specie in riferimento al csd nudo artistico, si giustifica il rifiuto della censura perchè si presume che l'esposizione del corpo non sia lo scopo dell'opera, come invece in una semplice foto pornografica...il messaggio deve essere cercato oltre e, in buona sostanza, non vi sia mai alcun contenuto sessuale esplicito o implicito...quindi, chiunque si senta offeso dalla esposizione degli organi genitali dovrebbe semplicemente voltarsi altrove.

Però, giusto per fare un esempio di censura attualmente ben accettata in italia da parte di ideologie teoricamente sempre contrarie a qualsiasi censua, sono sicuro che se un domani un artista decidesse di produrre opere aventi come soggetto qualcosa del fascismo, pur se con finalità staccate da esso, verrebbe certamente ostacolato o, quanto meno, criticato da persone a cui darebbe fastidio la visione di questi simboli.

Per cui, se da un lato mi starebbe anche bene condannare l'uso della censura, dall'altro non ho ancora MAI trovato una persona disposta ad accettare questo principio anche nei confronti della censura che ritiene giustificata.

Perchè o si condanna qualsiasi censura, o nessuna...troppo comodo fare a metà

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 14:25

, ma chi guarda quello scatto non si chiede se l'autore aveva buone intenzioni, non si chiede se chi preme il grilletto facesse bene a farlo, non si chiede se chi muore meritasse di morire.


infatti, non si chiede e giudica per quel che vede. Proprio per questo la scelta del fotografo è stata tragica tanto quanto quella del generale. In quel breve momento, si è preso il diritto di giudicare colpevole e condannare alla gogna mondiale una persona senza nemmeno sapere se avesse qualche ragione per compiere quell'azione.
Ha dato per scontato che fosse il cattivo perchè impugnava un'arma.

Questo, nella migliore delle ipotesi, perchè l'altra è che semplicemente abbia visto l'occasione per fare uno scatto da premio da mandare entro 5 secondi alle maggiori testate giornalistiche, che rendesse o meno giustizia sia alla vittima che al carnefice o che potesse essere una qualche forma di messaggio.

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 14:28

Vero quel che dici Angor.
Del resto, dittature e regimi autoritari non sono altro che poteri, semplicemente più liberi di fare quello che vogliono...
E che una qualche forma di censura, grande o piccola, difficilmente potrà essere totalmene esclusa dalla società degli uomini.
E qui... io non sono certo attrezzato per dire se 'sta cosa è bene o male Sorriso

Quello che io ho fatto è un discorso di principio, generale.
Che inevitabilmente, collocato poi nell'accadere contingente delle cose si tinge di un monte di sfumature.
Anche perché, uscendo dal puro principio, si apre poi la discussione su cosa è arte e cosa no (che non mi pare in tema, qui...).


avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 14:29

la fotografia parte sempre da un pdr,
quindi non riporta tutte le verità ma una sola tra molte.

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 14:42

Ho capito fotografiamo solo cagnolini e gattini ma solo se felici e ben nutriti, qualche panorama senza presenza umana evitando albe e tramonti se troppo rossi! Gnocca al bando!!!MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 14:44

Poi ci mettiamo alla guida ubriachi, ci facciamo una striscia di coca e ci fumiamo tre pacchetti di sigarette al giorno!
Dimenticavo, possiamo corrompere qualche funzionario per farci assumere il figlio e chi piu' ne ha piu' ne metta....in fotografia solo massima purezza!MrGreenEeeek!!!SorrisoSorriso

user90373
avatar
inviato il 22 Maggio 2019 ore 14:58

@ Enzillo
Scrivo questo post per discutere del rapporto tra regole,norme, leggi, morale e Fotografia.


Si puo' fare una fotografia violando una legge?
Si, rendendo nota la legge violata e subendone le eventuali conseguenze. Altrimenti no.
Si puo' violare una legge in nome di un principio superiore? ( esempio: foto di denuncia, finalta' artistiche etc etc.. )
Si, rendendo nota la legge violata, enunciando il presunto principio superiore e, nel caso, subendone le eventuali conseguenze. Altrimenti no.
Ci si deve basare sulla propria morale o su quella condivisa?
Su quella parte della propria morale condivisa anche dagli altri.

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 15:10

Però, giusto per fare un esempio di censura attualmente ben accettata in italia da parte di ideologie teoricamente sempre contrarie a qualsiasi censua, sono sicuro che se un domani un artista decidesse di produrre opere aventi come soggetto qualcosa del fascismo, pur se con finalità staccate da esso, verrebbe certamente ostacolato o, quanto meno, criticato da persone a cui darebbe fastidio la visione di questi simboli.

la questione è abbastanza semplice, se io faccio un'opera che fa passare Pol Pot per un santo o inneggiando a ripetere eventi come Massacro di Nanchino facendo un falso storico o inneggiando alla barbarie... bè permetti che inneggiare a brutalità o a creare delle ideologie distorte credo sia chiaramente un comportamento deviato da estirpare
se invece il soggetto è fascismo o nazzismo in genere, be esistono diverse opere che non hanno alcun problema di censura

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 16:22

no, ovviamente non parlo di inneggiare o fare apologia di qualsiasi genere, analogamente a quanto un nudo artistico non fa pornografia.
Il problema è che per qualcuno un nudo è SEMPRE pornografia così come per qualcuno una qualsiasi rappresentazione di simboli nazisti o fascisti sarà sempre apologia di nasizmo o fascismo. Ne deriveranno due censure, però solo una delle due viene considerata ingiusta.

Ma non voglio discutere del caso specifico, è solo per evidenziare che quello che per noi è un fine che giustifica determinate scelte, per altri non lo è...è da "censura". E viceversa.

Se noi riteniamo di poter violare regole e rispetto verso gli altri in nome di un messaggio/fine che riteniamo superiore, non possiamo negare agli altri la possibilità di fare lo stesso.
Tutti bagni di sangue dell'umanità sono stati originati per perseguire "fini superiori": quasi tutti, per non dire tutti, i grandi macellai della storia non hanno operato per gusto di generare terrore e sofferenze...seguivano degli ideali.
Lo stesso Pol Pot era mosso, a suo modo, da un fine superiore...

E' per questo che, secondo me, bisogna veramente chiedersi se un fine, per quanto esso ci possa sembrare nobile o superiore, possa giustificare i mezzi per ottenerlo.

Quindi non basta, secondo me, che una foto possa avere un fine nobile per giustificarla a prescindere.
Perchè il nostro fine nobile, agli occhi di altre persone potrebbe essere non molto diverso da quello di un terrorista che mette online l'esecuzione di un "infedele".

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 16:24

Ricordo solo che la storia e' scritta dai vincitori...

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 16:26

quindi stai paragonando Chris Hondros che fa cambiare certe pratiche che hanno portato a un evento tragico come quello ripreso al terrorista che taglia la testa in diretta al soldato americano dicendo che non si è in grado di distinguere la differenza?

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 16:52

Bene o male se uno racconta la STORIA male non fa mai. Sarà una fonte, che gli storici giudicheranno per quello che è. Chi fa la foto o il video della decapitazione di un soldato, in qualche modo cristallizza un evento Storico, nel suo orrore, diventa quindi una fonte; e gli storici giudicano le fonti, le soppesano, cercano di estrapolarne la parzialità.
Il problema matteo è quando passi dalla STORIA alla storia. Quando passi dal Pulitzer ai like.
Io ho postato non a caso una foto su Juza, che non ha avuto praticamente like e commenti. Eppure era una foto di notevole intensità emotiva, raccontava una storia, riprendeva anche delle persone in un momento drammatico e un bimbo in fin di vita, ma salvo la pubblicazione in altri lidi di cui non sono a conoscenza, è poi finita su il nostro forum in attesa di commenti e like. Ma a questo punto, ne è valsa la pena (salvo altre forme di pubblicazione) di violare l'intima drammaticità di quel momento ? Francamente non ho la risposta.

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2019 ore 17:06

Per i like di sconosciuti o anche di amici sui social assolutamente no.
Per fini di denuncia o documentazione sociale se ne può discutere.
Perché si potrebbe dire che anche la vittima di un'ingiustizia non ha di che guadagnare dall'essere messa in piazza. Pensiamo alla vittima di uno stupro, non a caso spesso questo tipo di foto nascondono spesso il volto dei soggetti ripresi.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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