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La "faccia di tolla" del fotografo


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avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 7:30

Una transenna non é la Bibbia, é un pezzo di metallo messo lí non si sa perché da un ragazzo assonnato una domenica mattina presto, senza chiedersi un perché. Una corsa podistica di beneficenza non é un motoGP. Chi rispetta pedissequamente ogni regola senza utilizzare senso critico é più pericoloso di quelli che le regole le scrivono, non ha nulla di cui vantarsi. É già successo che qualcuno sia venuto e abbia scritto la regola che gli Ebrei dovevano andare nei campi di sterminio e ha trovato tanti milioni di obbedienti senza senso critico che hanno rispettato pedissequamente le regole e che gli hanno permesso di perpetrare un'ecatombe.
Stante che non ho dato problemi a nessuno, perché ho saputo valutare cosa fare e quando farlo (senza bisogno che me lo dicesse una transenna), che l'unico problema potevo avercelo io coi vigili, che ho fatto delle belle foto: basta con sta ipocrisia delle regole. Fatevi un esame di coscienza chiedendovi quante volte avete superato il limite di velocità.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 7:35

Questo é un paese dove ci si vanta di ciò di cui ci si dovrebbe vergognare

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 8:05

Mutandis mutandi:
Alla Portait Gallery di Londra, nonostante il divieto, provavo a fotografare qualcosa.
Mi hanno richiamato verbalmente una prima volta; alla seconda mi hanno accompagnato all'uscita (giustamente).
Al museo nazionale di Praga, dopo quell'esperienza, visto il divieto ho chiesto per email alla direzione che, dopo un mese circa, mi ha dato un permesso speciale ringraziandomi dell'interesse.
Ovviamente ho potuto usarlo in una gita successiva, ma chiedendo in anticipo avrei risolto già la prima volta probabilmente.
Da allora faccio così, ma non sempre funziona: a Colonia ed un paio di musei belgi insiste l'ostruzionismo.
Per le gare sportive so che occorre accreditarsi.
Fra un mese sono stato invitato ai box ad Imola ed il pass mi attende. Cool

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 8:38

Questo é un paese dove ci si vanta di ciò di cui ci si dovrebbe vergognare

TristeTristeTriste

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 8:53

Lo hai fatto per lavoro? Dovevi per forza portare a casa quel reportage? Se si, posso ancora capire, anche se non condivido, in caso contrario sarei curioso di sapere cosa farai con le foto. Le pubblicherai su Juza? Su Instagram? O le terrai su hard disk.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 9:17

tirare in ballo Hitler e gli Ebrei per giustificare il classico comportamento menefreghista e opportunista italiota mi sembra abbastanza eccessivo...si fa presto a giustificare la propria personale esigenza decretando "inutile" qualsiasi ostacolo: una transenna, un orario di lavoro, un divieto di sosta scomodo, un bidone dello sporco troppo distante, un divieto di accesso solo per i turisti, un regolamento di condominio ecc ecc...

del resto, se l'italia, ma Roma in particolare, sono ridotti così, una ragione c'è....

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 9:22

Quanto conta portare a casa uno scatto? non saprei rispondere con certezza. Alcuni rischiano la vita per farlo, altri semplicemente premono pigramente il pulsante di scatto senza spostarsi di un passo per cercare una vista migliore.
Tra questi 2 estremi vi e' un mondo di sensibilita' diverse. Le regole vanno sempre rispettate? Dipende, qualcuno potrebbe violarle per raccontare cose che l'autorita' che le ha imposte non vorrebbe far conoscere etc etc.
Personalmente, per fotografare un faro, ho cercato una via alternativa ( passeggiando sugli scogli tra ondate violente ) a quella pubblica interdetta.
Per una fotina ad un paesello mi sono inerpicato su uno sperone piuttosto alto e certo poco consono a criteri di sicurezza.
Il discorso nom e' banale come alcuni vorrebbero far sembrare.
Lasciamo da parte lo spunto iniziale e parliamo di cosa e' lecito fare per portare a casa uno scatto e cosa non lo e'.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 9:25

Ecco perché quando lavoro per i service ufficiali delle gare podistiche (con gilet ufficiale, autorizzazione scritta e pass) mi porto sempre il monopiede/sfollagente. Perché se uno mi impalla l'inquadratura quando mi piazzo correttamente un'ora prima del primo passaggio un richiamo non verbale nel retro ginocchio non glielo nega nessuno.

user14172
avatar
inviato il 20 Maggio 2019 ore 9:27

Hai fatto benissimo, non solo a fregartene del divieto, ma anche ad ostentare qui la tua furbizia!
Di questo abbiamo bisogno, un popolo capace di raggirare le regole e con "la faccia di tolla"; possa il tuo esempio guidare altri rivoluzionari come te, così quando vi troverete in 200 a non dar fastidio a nessuno vi si apriranno gli occhi. Però poi non lamentiamoci eh...

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 9:29

Che faccia tosta! Fai come ti pare e poi ti vanti pure.
Il paragone con l'olocausto per tirare fuori la disobbedienza civile a leggi ingiuste poi è da oscar.
Se c'ero io al posto di quel vigile ti facevo un mazzo tale che ti passava la voglia di fotografare!
E se sbagliavi valutazione e succedeva qualcosa di imprevisto ? A no, tu sei anche esperto di normative si sicurezza visto che puoi tranquillamente sbeffeggiare chi ha messo quelle transenne...
Poi ci si domanda anche perché succedono gli incidenti o crollano i ponti.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 9:35

alcune regole sono messe per proteggere l'incolumità delle persone (il diretto interessato o anche no), altre regole servono per consentire il realizzarsi di determinate finalità.

Sulle prime, quelle per l'incolumità, lo Stato ha il dovere di imporre, di proteggere i cittadini anche contro la loro volontà. Per due ragioni: la prima, etica, perchè a volte le persone non sanno o non sono in grado di valutare i propri limiti o i rischi di un'azione. La seconda è meramente economica: abbiamo deciso che, in Italia, lo Stato debba fornire soccorso e cure alle persone, siccome sono cose che costano, e parecchio, lo Stato ha il diritto di imporre limiti e divieti che servano per ridurre la propria spesa.
Se l'alpinista si sporge da un dirupo per fotografare una stella alpina e cade, è lo Stato che paga le decine di migliaia di euro tra soccorso (non solo l'intervento specifico, anche tutto il mantenimento della struttura) e cure mediche successive.
Negli States, ad esempio, sono molto meno restrittivi sui rischi che il cittadino decide di assumersi, ma perchè se ti infortuni devi curarti a tue spese.

Poi ci sono le regole per il "controllo" dell'ordine...come la famosa transenna...in questi casi, spesso è palese che il rischio non sia la ragione del divieto...per cui ragionamenti basati sulla presunta propria maggiore capacità di gestire un rischio rispetto agli altri vale tanto quanto un fazzoletto usato. Bisogna invece pensare a cosa succederebbe se tutte le persone presenti non rispettassero quel divieto.


avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 9:54

Gli interventi dell'opener peggiorano sensibilmente. Vieni ad allenarti con me alle 5.30 di mattina d'inverno, anche se piove, e poi cerca di fare un buon tempo anche in una gara di beneficenza la domenica mattina. Poi puoi parlare!
Sarai pure bravo a fare foto, ma ti fermi lì!
Faccia di tolla... io pensavo piuttosto ad un'altra cosa!

PS: Scusate se la prendo sul personale, ma nelle gare mi imbatto troppo spesso in gente che non rispetta le transenne messe lì DAI VIGILI che paghiamo tutti noi runner. Civiltà ed educazione ci vogliono, ma queste cose le insegnano i genitori da piccoli.....

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 10:13

Sono passato prima che la gara partisse, non stava passando nessuno, in questa corsa di beneficenza la maggior parte della gente camminava/coricchiava, c'erano bambini, anziani, suore e gente in carrozzina, non certo una moto a 200 km/h. Ripeto: sono perfettamente in grado di valutare cosa faccio senza che me lo dicano altri, i puristi delle regole mi fanno sinceramente PENA, soprattutto quando si appellano senza senso ad esse.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 10:20

Se qui c'è uno che fa pena, quello sei tu che ti bei, ti vanti tanto da mettere in piazza la tua bravata; un bel selfie di cattive abitudini e di filosofia di pensiero egoistica e menefreghista, di regole ad persona m, a prescindere dalla gravità di questo atto nello specifico. E la cosa disarmante, è che sei convinto di essere nel giusto.
Ah, lascia stare gli Ebrei va, non sai nemmeno di cosa parli.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2019 ore 10:38

Mi piaceva la visione del tema proposto da Enzillo però non ha attecchito.

Per quanto riguarda il caso in oggetto, è difficile che un comune cittadino possa capire tutti i motivi per cui una transenna viene posta.

Facciamo un esempio pratico, la corsa non è ancora iniziata e un gruppo di 30 persone decide di oltrepassare la transenna in "sicurezza" (per loro messa lì senza un reale motivo) e mettersi in un punto migliore, poi passano i runner e uno di loro si sente male, devono arrivare i soccorsi ma l'ambulanza non riesce a passare poiché quelle 30 persone, che sono in un punto non consentito, bloccano il passaggio.
L'ambulanza perde 5 minuti e l'atleta che ha avuto un attacco di cuore muore.

Bene, ora aver oltrepassato un innocua transenna come vi fa sentire?..siete sempre convinti di aver aggirato una regola stupida?

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