| inviato il 18 Maggio 2019 ore 14:10
@Leone...lo usavo su pellicola! E non notai differenze di rilievo, quindi vendetti l apo!
L f4 sembra un apo e con uno sfocato un filo migliore! |
| inviato il 18 Maggio 2019 ore 14:21
Gobbo
E proprio su pellicola dovevano esserci le maggiori differenze. Anch'io non noto particolari differenze
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| inviato il 18 Maggio 2019 ore 14:26
Giusto ricordare il 180mm f/3,4 apo-Telyt-R, a proposito c'è un bell'articolo di Marco Cavina |
| inviato il 18 Maggio 2019 ore 16:13
ringrazio tutti per i vostri preziosi interventi.
parlate di questo?
www.ebay.de/i/162788245613 |
| inviato il 18 Maggio 2019 ore 16:19
Io di 180-200 ho acquistato e provato negli ultimi 3-4 anni Canon FDn 200/2.8 IF, Pentax A* 200/2.8, Sonnar 180/2.8 CY, Elmarit R 180/2.8 sia prima che seconda serie, Elmar-R 180/2.8, Apo-Telyt R 180/3.4 e Nikkor ais 180/2.8 ED. Per il mio utilizzo, che è prevalentemente alle coordinate brevi, quelli che mi sono piaciuti di piu sono stati il Pentax, i due Elmarit e il Nikkor. Attualmente ho tenuto solo il Nikkor. |
| inviato il 18 Maggio 2019 ore 17:32
Ne ha uno prisma a Bologna |
user14103 | inviato il 18 Maggio 2019 ore 23:58
Nel mio piccolo 100 f.2.8 apo macro elmarit e voigtlander 125 apo macro |
user12181 | inviato il 19 Maggio 2019 ore 1:16
Quando si parla di Leica R 180 APO si dà sempre per scontato il Telyt F/3,4 e quando si parla di Elmarit 180 si dà per scontato quello non APO, ma c'è anche l'Elmarit 180 APO… Dopo il 31 agosto, se tutto va bene, fatto qualche conto, comincerò a farci qualcosa di più di un pensiero.
Però ormai scatto quasi solo (anzi, senza il quasi) foto di fiori, questa Aquilegia atrata è di ieri (anzi dell'altro ieri, visto che scrivo dopo la mezzanotte), sul sentiero di mezzo del Monte Barro, con l'Elmarit 100 apo macro. Gli sono stato intorno per oltre sette ore, ce n'erano molti altri di questa specie, questo però era uno dei pochi in buone condizioni, la pianta era esile e alta più di una barriera dei 110 h. Non stava mai ferma, era uno dei pochissimi casi in cui mi sarebbe stato utile un plamp per convincerla a stare in posa, ma ormai non lo porto più.
Alla fine l'ho salutata con una carezza (ma l'avrei strangolata volentieri), poi ho letto che è velenosa per glucosidi cardioattivi che causano un rallentamento delle pulsazioni fino all'arresto cardiaco… Proprio quello che mi ci vuole, già arrivo senza aiuti e senza particolare allenamento, solo in virtù del cuore rotto (ma forse anche dello Zofenopril?, nell'ultimo ECG però ho letto un eloquente "Bradicardia patologica"), a 44 bpm....
Nel bosco della Val Faée ho dovuto usare 400 ISO per arrivare senza flash (non aveva una bella resa sugli stami), ma con un pannello riflettente (caspita, funziona anche all'ombra), a 1/50 con l'istogramma ancora ben lontano dal margine destro. Non ero andato proprio per lei, ora comunque cercherò nell'area di vetta quella di Einsele (medico e botanico, una specie di Giuseppe Filippo Massara bavarese, pubblicò meno del pavese/valtellinese, ma scoprì questa specie di Aquilegia). E' endemica alpica e rara, molto più dell'atrata.
www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201905/08ba2fbb5945cc258d16e019123d |
| inviato il 19 Maggio 2019 ore 20:20
Non serve necessariamente spendere molto per un ottimo vintage; i 135mm vanno quasi tutti molto bene e ce ne sono alcuni come il Tair f2.8 che costano davvero poco, poi c'è lo Zuiko 50mm f1.8 e diversi Macro molto validi; eviterei invece i grandangoli spinti, dal momento che i pochi che soddisfano anche sul digitale costano parecchio. |
| inviato il 19 Maggio 2019 ore 20:33
Uno dei piaceri nell'uso dei vintage sta anche nell'utilizzare obiettivi costruiti in un modo profondamente diverso dall'attuale. Al di là dell'eccellenza ottica di certi progetti, la loro realizzazione meccanica e il loro funzionamento manuale sono un vero piacere, per cui acquistare per 2-300€ ottiche leggendarie costruite come opere d'arte e ottenerne anche belle immagini gratifica ulteriormente. Oltretutto, volendo rivenderle, la perdita è irrisoria e non è raro riuscire a riprendere gli stessi soldi spesi. |
| inviato il 20 Maggio 2019 ore 12:21
“ Uno dei piaceri nell'uso dei vintage sta anche nell'utilizzare obiettivi costruiti in un modo profondamente diverso dall'attuale. Al di là dell'eccellenza ottica di certi progetti, la loro realizzazione meccanica e il loro funzionamento manuale sono un vero piacere, per cui acquistare per 2-300€ ottiche leggendarie costruite come opere d'arte e ottenerne anche belle immagini gratifica ulteriormente. Oltretutto, volendo rivenderle, la perdita è irrisoria e non è raro riuscire a riprendere gli stessi soldi spesi. „
Infatti io vorrei possedere una leggendaria come la Leitz. Probabilmente con il dilagare delle ML il prezzo di questi capolavori aumentera seguendo la logica della domanda e dell offerta.
Il mio Tokina 135 f2.8 alias fondo di bottiglia mi ha permesso comunque di fare alcune foto a mio figlio durante una partita di calcio. Ho fotografato alla Trapattoni, con messa a fuoco a zona. Quando mio figlio passava nella zona messa a fuoco potevo scattare. Non si tratta di una situazione favorevole, ma l alternativa era quella di farle con l obiettivo kit e fare dopo grossi ingrandimenti.
Ho inserito sul mio profilo tre esempi a caso. Non sono i migliori.
Premetto che come fotografo faccio schifo. |
| inviato il 20 Maggio 2019 ore 13:06
a Manfredini
Sì certo, con le ml è divertente anche usare ottiche poco blasonate e ottenere comunque buoni risultati  |
| inviato il 20 Maggio 2019 ore 13:27
A Leone, grazie.
Altri genitori han fatto foto utilizzando il nuovo Huawei e il nuovo Samsung. Le mie sono nettamente migliori nonostante l Handicap del manual focus.
domanda: per la Sony a 6300 il 180 non è un po troppo?
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