| inviato il 19 Aprile 2019 ore 14:09
Non direi, per me conta solo il " risultato ". Nella Fotografia non puoi ragionare da "consulente" intellettualoide per il quale la sua è una prestazione intellettuale tout-court. Devi ragionare da imprenditore , la tua obbligazione è di mezzi e di risultato, quindi certamente il mezzo conta nel significato ampio che hai brillantemente esposto. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 14:12
Carissimo Filiberto... grazie per il tuo contributo, che condivido certamente. E che apre anche a una considerazione in più. Tu parli del "metterci l'anima". Oppure si potrebbe prendere a prestito la frasetta di A. Adams (quando fai una fotografia ci metti i libri che hai letto, le persone che hai amato ecc...). A molti, queste espressioni sembrano solo "immagini". Qualcosa di astratto, difficile da tradurre in pratica, concretamente. Ma è davero così? Sono concetti metaforici probabilmente, ma che hanno una traduzione molto pratica. Perché scegliamo un soggetto e non un altro Ne scegliamo un aspetto e non un altro Scopriamo che ci piace l'ironia o la rappresentazione grave Scegliamo bianconero o colore E poi scegliamo che tipo (di bianconero o colore) E si potrebbe continuare per un bel po'... E, se non per la nostra biografia e per la sensibilità di cui disponiamo, in base a cosa scegliamo tutto ciò? |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 14:21
“ Non direi, per me conta solo il " risultato ". Nella Fotografia non puoi ragionare da "consulente" intellettualoide per il quale la sua è una prestazione intellettuale tout-court. Devi ragionare da imprenditore , la tua obbligazione è di mezzi e di risultato, quindi certamente il mezzo conta nel significato ampio che hai brillantemente esposto. „ Se ben capisco, sei in disaccordo con quanto detto. Ma ti esorto a rileggere la farte finale del topic di apertura. Io nella vita faccio l'imprenditore: questo vuol dire che ragiono da imprenditore? Si, quando perseguo un risultato d'impresa. No, quando gioco con mio figlio. Lo stesso vale per la fotografia, banalmente. E mi permetto un'aggiunta: se quando ci dedichiamo agli aspetti "spirituali" della vita (detto in senso basso, semplice, tipo ascoltare musica o giocare a ramino con la nonna) lo facciamo da "imprenditori", ci perdiamo molte buone possibiltà come umani |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 15:37
@Francesco, condivido, sto realizzando insieme ad un altro fotografo un progetto con finalità di "stampa su una rivista", ma il piacere del percorso "il mezzo" come tu lo chiami, resterà una piacevole esperienza/conoscenza. Gli incontri con le persone, l'organizzazione, le difficoltà, i piccoli inconvenienti, il piacere di collaborare con altri, insomma la soddisfazione di fare questo lavoro, alla fine agli altri quello che conta sarà il risultato finale che potrà piacere a tutti o a nessuno. Ma a me resterà il piacere del "mezzo". Sergio |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 15:40
“ @Francesco, condivido, sto realizzando insieme ad un altro fotografo un progetto con finalità di "stampa su una rivista", ma il piacere del percorso "il mezzo" come tu lo chiami, resterà una piacevole esperienza/conoscenza. Gli incontri con le persone, l'organizzazione, le difficoltà, i piccoli inconvenienti, il piacere di collaborare con altri, insomma la soddisfazione di fare questo lavoro, alla fine agli altri quello che conta sarà il risultato finale che potrà piacere a tutti o a nessuno. Ma a me resterà il piacere del "mezzo". Sergio „ Grazie del contributo Sergio! Che ci ricorda poi che la fotografia stessa, in quanto tale, è mezzo. Cosa non scontata, in un luogo come questo, in cui fotografanti discutono tra fotografanti. Ma che bisognerebbe ricordare. Ciao F |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:04
Francesco, dico subito che sono in linea con il tuo approccio alla fotografia ma ti chiedo: hai mai pensato a fare un reportage sul tuo lavoro? Quando si lavora per gli altri si cerca di soddisfare al meglio le richieste ricevute. Hai mai provato a lavorare per te stesso con dei tempi prestabiliti? Sembra una provocazione al discorso che hai aperto ma la tua risposta può aprire un ponte percorribile tra le diverse visioni fino a qui esposte. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:14
Carissimo Andrea-Pistinna... Prima ti rispondo, anche se è un altro il punto che mi interessa... Potrei, e sarebbe semplice e pure con logica. Perché... la mia azienda usa fotografia. Ma... proprio per quello che per me è (e voglio rimanga) la fotografia, non lo farei, per scelta. Ma veniamo al punto che davvero mi interessa... Qual è l'approdo di questo tuo intervento? Conoscendoti un po'... ci tengo! |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:20
... per me è la macchina che c'ha che conta! (cit. Colpa d'Alfredo). Sono entrato in fase relax per poter partecipare. Buone Festività Francesco. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:48
Comunque caro Francesco, e iperbole per iperbole chiaramente, hai perfettamente ragione: il mezzo conta più di tutto il resto ... semplicemente perché la fotografia migliore la fa sempre l'attrezzatura migliore. Questo beninteso presupponendo una parità di capacità fotografiche, da parte dei vari operatori, garantita per legge! |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:54
“ ... per me è la macchina che c'ha che conta! (cit. Colpa d'Alfredo). Sono entrato in fase relax per poter partecipare. Buone Festività Francesco. „ Quasi allusivo, il Fambrini! Non basta: devi documentare il possesso di, perlomeno, 24 ottiche (originali ovviamente) Auguri carissimo a te! “ Comunque caro Francesco, e iperbole per iperbole chiaramente, hai perfettamente ragione: il mezzo conta più di tutto il resto ... semplicemente perché la fotografia migliore la fa sempre l'attrezzatura migliore. Questo beninteso presupponendo una parità di capacità fotografiche, da parte dei vari operatori, garantita per legge! „ Ho capito perché il mio livello è basso Paolo.... Bell'amico che sei! (E fai buona Pasqua!) |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:55
Solo una domanda Francesco : se uscissimo senza la macchinetta al collo siamo sicuri che guarderemo il mondo con la stessa attenzione di quando l'abbiamo ? |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 19:05
“ Solo una domanda Francesco : se uscissimo senza la macchinetta al collo siamo sicuro che guarderemmo il mondo con la stessa attenzione di quando l'abbiamo ? :-P „ Bella domanda Noflash A naso direi di no. Ma anche si, in qualche misura, che non dipende dalla passione o da cose tecniche, ma dalla "quantità". Un amico ripeteva spesso che la pratica rende perfetti: ecco, credo che se ce l'abbiamo molto spesso (la macchinetta al collo), vedremo "fotograficamente" anche quando non c'è. Così come, viceversa avendocela poco, è plausibile che non sapremo vedere in questo modo nemmeno quando ce l'abbiamo O forse no? Ci penso Però, tanto per cambiare, io sono convinto che anche questo dipenda in primo luogo da quello che è il nostro approccio alla fotografia. Nel caso sia quello che a me è sempre parso più "sano", credo che ci sia un qualche processo di osmosi. Ovvero, è la vita che influenza la fotografia, e a quel punto la fotografia finisce per influenzare la vita, in un loop senza soluzione... Ciao! F |
user28347 | inviato il 19 Aprile 2019 ore 19:11
www.juzaphoto.com/me.php?pg=263932&l=it ciao francesco,spero di aver capito bene il tuo post,ho linkato una mia galleria piena di storni che fan le forme e in vari anni,un divertimento inizialmente e poi trasformato in progetto e sfida personale senza ascoltare nessuno come devo fare io .bello aspettare l'orario giusto e vedere la storia sempre uguale dei falchi che si preparano prima dell'arrivo degli storni e sempre perfettamente 30 minuti prima del tramonto esatto e poi godersi lo spettacolo in cielo,non so se va bene così ma io sono contento anche se non mi danno nessun premio,cosa ne pensi ? |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 19:12
“ Lo credo anche io ma Umberto Eco la pensa in modo opposto. Forse non amava la fotografia. „ Contestualizzato un minimo, non fa una grinza, come idea generale. Sperimentata da tutti credo |
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