| inviato il 19 Aprile 2019 ore 1:37
“ Anacronistico e superato il sensore della Leica monochrom 246? È una battuta vero? Se mi dici costosissimo, se mi dici per pochi fortunati che possono permetterselo sì sono d'accordo ma anacronistico e superato proprio no „
mi pare che raamiel avesse dimostrato il contrario. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 6:55
“ Anacronistico e superato il sensore della Leica monochrom 246? È una battuta vero? Se mi dici costosissimo, se mi dici per pochi fortunati che possono permetterselo sì sono d'accordo ma anacronistico e superato proprio no „
per me lo è eccome, non scherzo affatto, poi ciascuno di noi dei propri soldi è libero di farne ciò che vuole.
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| inviato il 19 Aprile 2019 ore 7:05
In analogico quando montavo un filtro arancio o rosso avevo la percezione addirittura di miglioramento di qualità dell'immagine, ma era una illusione generata dal maggior contrasto, dal cielo più scuro, le nuvole più in risalto, ecc.
In digitale, a mio modesto parere, si capisce che quelle erano illusioni e che, ora, avere davanti all'obiettivo un filtro colorato non serve a nulla anzi, soprattutto se si scatta in RAW ha sempre delle controindicazioni, prima tra tutte quella che perdo la potenziale immagine a colori che il sensore mi sta producendo.
Poi se uno scatta in jpg impostato in BN, o con monochrome, il filtro è d'obbligo, ma siamo in situazioni particolari.
Comunque stiamo divagando.... e la domanda era
“ Buondì
In questo periodo sto facendo esercizi col bianco e nero.
Secondo voi, i filtri colorati sono ancora necessari come ai tempi della pellicola o sono diventati totalmente superflui e si riproducono correttamente in sviluppo del raw in acr o lr?
Grazie „
la risposta non può essere che una: scattando in RAW ed usando ACR o Lightrooom (o altro software idoneo) i filtri colorati non servono assolutamente a nulla anzi, hanno delle controindicazioni.
A dirla tutta nemmeno i graduati servono (si simulano in pp con la tendina), solo i polarizzatori servono, ma anche quelli, aumentando la chiarezza ed altre funzioni hanno perso un po' della loro utilità, per togliere riflessi non metallici però servono ancora. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 9:49
“ Anacronistico e superato il sensore della Leica monochrom 246? È una battuta vero? Se mi dici costosissimo, se mi dici per pochi fortunati che possono permetterselo sì sono d'accordo ma anacronistico e superato proprio no „
anacronistico nel senso che oggi non ha senso rinunciare al colore: lo svantaggio di non poter lavorare in PP con filtri digitali si mangia tutta l'eventuale migliore resa generale.
Tanto è vero che, se non fosse Leica a venderlo e non costasse con una piccola utilitaria, nessuno si sognerebbe di comprare una macchina digitale solo B/N.
Così come nessuno comprerebbe una macchina digitale senza schermo, se non fosse Leica e costasse anch'essa una cifra che è irragionevole per la maggior parte delle persone.
L'acquisto di una Leica Monocrom per fare foto in B/N è equivalente a chi compra un cronografo rolex per sapere l'ora. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 9:52
“ A dirla tutta nemmeno i graduati servono (si simulano in pp con la tendina), solo i polarizzatori servono, ma anche quelli, aumentando la chiarezza ed altre funzioni hanno perso un po' della loro utilità, per togliere riflessi non metallici però servono ancora. „
Non sono d'accordo: secondo me i filtri graduati hanno ancora una loro utilità. La gamma dinamica di un sensore è dell'ordine dei 13-14 Ev, ma come sappiamo è molto sbilanciata verso l'alto.
Ho notato che in presenza di cieli molto chiari, è difficile sovraesporre a destra senza bruciare le nuvole. E se succede, hai voglia di mettere filtri a tendina con PP: se è bianco puro, resta bianco puro o una macchia di grigio.
In queste condizioni, un filtro ND graduato da 6-10 stop aiuta parecchio, proprio perchè riduce la gamma dinamica della scena che vede il sensore.
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| inviato il 19 Aprile 2019 ore 10:25
“ L'acquisto di una Leica Monocrom per fare foto in B/N è equivalente a chi compra un cronografo rolex per sapere l'ora. „
Con la differenza che il Rolex è meno preciso di un orologio digitale mentre la Monochrom dà BN migliori di un sensore colori. Poi che valga o no la pena di acquistarla è un altro discorso |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 10:46
“ Non sono d'accordo: secondo me i filtri graduati hanno ancora una loro utilità. La gamma dinamica di un sensore è dell'ordine dei 13-14 Ev, ma come sappiamo è molto sbilanciata verso l'alto.
Ho notato che in presenza di cieli molto chiari, è difficile sovraesporre a destra senza bruciare le nuvole. E se succede, hai voglia di mettere filtri a tendina con PP: se è bianco puro, resta bianco puro o una macchia di grigio.
In queste condizioni, un filtro ND graduato da 6-10 stop aiuta parecchio, proprio perchè riduce la gamma dinamica della scena che vede il sensore. „
Infatti: bloccando parte della luce, hai vantaggi sulla corretta esposizione; certo, puoi sempre fare una doppia esposizione: si entra nei gusti personali 
“ anacronistico nel senso che oggi non ha senso rinunciare al colore: lo svantaggio di non poter lavorare in PP con filtri digitali si mangia tutta l'eventuale migliore resa generale. „
Dipende cosa devi fare: se a te interessa solo il BN, mi sembra più stupido seguire questo processo, BN->colori->BN, piuttosto che lavorare direttamente con un BN; inoltre, il sensore che non registra i colori è più sensibile (passatemela così, anche se non è il termine tecnico)  |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 10:54
è meno preciso, ma ha tante altre caratteristiche che lo rendono tecnicamente superiore: i cinturini sono lavorati meglio, gli ingranaggi interni sono cesellati nel diamante e tra 200 anni funzioneranno ancora alla perfezione mentre un orologio digitale tra 20 è fermo, non ha bisogno della batteria, è insensibile a campi elettromagnetici fino a non so quanti MegaTesla, il vetro ha una distorsione e una qualità di trasparenza suprema, ecc ecc.
resta il fatto che nessuno vede la differenza tra l'ora indicata dal rolex e quella del cinese da 5 euro, così come nessuno è in grado di riconoscere una foto della monochome da una di una qualsiasi altra reflex FF adeguatamente postprodotta.
Anzi, con la possibilità di lavorare con i filtri colore durante la conversione è probabile che la foto della reflex alla fine sia anche migliore.
Ma la vera prova è nel fatto che nessun altro produttore mette sul mercato una DSLR-M con sensore monocromatico, nonostante potrebbe essere persino più semplice da produrre, visto che basta NON mettere la griglia colorata davanti al sensore che già di suo è monocromo.
Il problema è che sanno che non le venderebbero, perchè le Leica si comprano perchè Leica.
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| inviato il 19 Aprile 2019 ore 10:59
“ se a te interessa solo il BN, mi sembra più stupido seguire questo processo... „
Capisco il discorso, corretto, ma non sono del tutto d'accordo.
Quello che era il processo di stampa, in analogico, oggi è assimilabile non tanto alla stampa, ma al processo di post produzione.
Nel senso che, allora, era in fase di stampa che gestivi luminosità, contrasto, mascherature, raddrizzamento di linee ecc... Mentre oggi quello che stampi è un file "finito" e quelle cose le fai prima.
Quindi, poter disporre di un file che ancora possiede il colore, ti permette di calibrare le relazioni cromatiche al meglio e, in ogni caso, maggiore possibilità di intervento.
Mi spiego ancora meglio: se usi un filtro rosso in bianconero, in qualche modo "fissi" la relazione tra blu e giallo (per esempio), mentre se hai il file a colori e intervieni via software, tale relazione la puoi gestire in modo fine e più liberamente.
Poi non so se manca a me qualche pezzo di conoscenza.
Però, facendo solo bianconero da sempre (analogico prima e digitale oggi), preferisco sinceramente disporre di un file a colori, come base di partenza.
Indubbiamente è più lungo il processo. Ma, nel mio caso... sviluppo poco
Buona giornata
F |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 11:01
“ Infatti: bloccando parte della luce, hai vantaggi sulla corretta esposizione; certo, puoi sempre fare una doppia esposizione: si entra nei gusti personali :-P „
verissimo...anzi, i risultati sono anche migliori potendo poi scegliere come e dove miscelare e, spesso, è più pratica da usare perchè non serve montare filtri.
Si parlava più che altro in termini di efficacia del sistema.
“ Dipende cosa devi fare: se a te interessa solo il BN, mi sembra più stupido seguire questo processo, BN->colori->BN, piuttosto che lavorare direttamente con un BN; inoltre, il sensore che non registra i colori è più sensibile (passatemela così, anche se non è il termine tecnico) ;-) „
questo è vero se intendi ottenere BN dal colore con una banale desaturazione...ma se vuoi fare BN un po' più seriamente, nel passaggio colore-BN entrano in ballo i filtri colorati/selettivi che, ovviamente, puoi usare solo se parti da un'immagine a colori.
non cascarmi nello show di basso livello alla beppe grillo, dove ironizza per 5 minuti su quello che va in palestra in auto invece che correndo...perchè dimostrerebbe solo una ignoranza in materia che dubito fortemente sia il tuo caso |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 11:08
“ il Rolex è meno preciso di un orologio digitale „
Intanto i miei orologi digitali continuano ad andare avanti e ho festeggiato capodanno con 40s di anticipo 
Però c'è da dire che non ho mai provato un rolex |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 11:16
“ se vuoi fare BN un po' più seriamente, nel passaggio colore-BN entrano in ballo i filtri colorati/selettivi che, ovviamente, puoi usare solo se parti da un'immagine a colori. „
Oppure se ci metti davanti i filtri colorati
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| inviato il 19 Aprile 2019 ore 11:20
si, però devi metterceli...ovviamente devi ricordarti di portarti la borsa dei filtri colorati, di diversi colori, diverse gradazioni e magari anche a macchie, per poterli fare agire in modo selettivo.
non cerchiamo di difendere l'indifendibile: con la Leica scatti e ti devi accontentare di quello che esce.
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