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Difficile trovare soggetti e posti


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avatarjunior
inviato il 07 Aprile 2019 ore 23:49

Ciao a tutti, da circa 1 anno che mi dedico alla fotografia naturalistica e come da titolo, non sono ancora riuscito a trovare il mio posticino ideale per fare foto decenti e tentare almeno di andare a casa contento.
Nello specifico ho girato praticamente ogni parco/oasi/riserva/palude della Lombardia fino a spingermi al confine e ancora oggi non so esattamente dove andare a fare fotografie. Il problema è che non trovo soggetti, li sento ma faccio fatica a vederli e quando li vedo sono troppo lontani ed una foto, anche avendo un 800mm, non verrebbe in granché.

Sicuramente ho poca esperienza però vado sempre vestito mimetico, mi sveglio anche alle 4/5 del mattino, a volte mi apposto con un telo nella speranza di trovare un martin pescatore ma niente... faccio davvero fatica e sono qui per chiedervi un consiglio visto che se, mediamente, lo chiedo ad altri fotografi che trovo durante le mie uscite, è come se gli chiedessi dove cercare l'oro :)

Come avete fatto voi all'inizio? Avete avuto anche voi questi momenti? Andate ancora allo sbaraglio oppure visitate luoghi ben precisi ed ultimo... Vi immergete in natura senza una meta precisa o visitate parchi/oasi/riserve ben precise, recensite e seguite i sentieri? Riguardo quest'ultima, per il momento, mi ha sempre portato lontano dalla meta e quando esco dal sentiero mi capita di incontrare picchi e cince. Vi appostate per fotografare qualunque soggetto? Attirare gli uccellini con del mangime o andate avanti "a caso"?

Grazie a tutti, gentilissimi come al solito ;)

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 0:07

Nessuno??

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 1:12

la mia fotografica naturalistica è come la pesca (che pratico pure)

ore, giorni, tanta preparazione e a volte torno senza pesci: però ne vale sempre la pena.

la passione per la fotografia naturalistica, non dovrebbe essere legata alle foto che porti a casa, ma allo stare in mezzo alla natura e conoscere gli animali

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 6:19

Per fotografia naturalistica servono:
- conoscenza delle caratteristiche e comportamenti delle specie che vuoi fotografare (etologia)
- conoscenza del territorio
- conoscenza delle tecniche per soggiornare e sopravvivere nel territorio (bushcraft)
- conoscenza delle tecniche di avvicinamento e di appostamento
- un sacco di tempo
- un sacco di pazienza
- un sacco di persistenza
É uno dei campi fotografici più difficili, dove l'attrezzatura, pur indispensabile, conta poco rispetto alle conoscenze e alla formazione personale.
Il consiglio che mi sento di darti e che secondo me in questa fase può aiutarti di più é però questo: sii meno attivo nella ricerca e più aperto ad accogliere le occasioni che ti si presenteranno spontaneamente. Cerca meno e osserva di più. Libera la mente da ciò che tu vuoi trovare e ascolta e senti ciò che ti circonda. Le migliori occasioni nascono da lí.
Bisogna essere meno cacciatori e più bambini: lasciati guidare dalla curiosità, dallo stupore e dalla meraviglia.

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 14:20

Sono d'accordo col dire che la fotografia è la conseguenza ad uno studio accurato dei soggetti e habitat ma mi arrabbio quando vedo in città una cinciallegra che non ha minimamente paura della mia presenza e quando invece visito posti che sono recensiti e consigliati per fare fotografia e non si avvicinano minimamente all'uomo.

Per me non ci sarebbero problemi ad appostarmi ed attirare uccellini con del cibo ma ne vale veramente la pena? È sicuro e salutare? Questo tipo di atteggiamento lo sento ormai dire e praticare da quasi tutti i fotografi conosciuti e volevo capire se devo iniziare a praticarlo anch'io oppure se devo continuare a girare "a caso". Preferisco quest'ultima e mi regala delle belle emozioni ma al tempo stesso mi piacerebbe sfruttare meglio le occasioni che mi capitano quando esco a fotografare. Non ho oasi o riserve sotto casa perché se fosse così sarei d'accordo a pieno con le vostre risposte, che ringrazio

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 14:22

FAQ per Principanti sull'Avifauna.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1889247

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 20:57

Ok grazie

avatarjunior
inviato il 12 Aprile 2019 ore 15:03

Se non conosci i luoghi dove andare e quando andare e a fotografare cosa, allora devi scoprirli. Di solito i soggetti che si fotografano appartengono a due grandi categoirie: quelli che vivono o stazionano nella zona di caccia e quelli che si muovono, vanno e vengono.
Io partirei da questi ultimi, perchè più facili da individuare. Se parti come osservatore, invece che cercando di far foto a tutti i costi, ti accorgerai dei movimenti di un sacco di animali, da lontano, per lo più. Scarta gli avvistamenti occasionali e concentrati su quelli abitudinari. Osserva come si muovono, da dove arrivano, dove vanno, a quali ore del giorno. Catalogali e studiane bene le abitudini. scegli quale soggetto ti interessa e comincia a seguirne i movimenti. Ti porterà dove mangia, cosa che impegna la maggior parte della giornata degli uccelli, e spesso lì ne troverai altri. Solo allora preoccupati della luce, del capanno del........

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2019 ore 18:22

Costanza costanza costanza devi vedere, nella zona, dove sono i soggetti nelle varie stagioni.

avatarjunior
inviato il 13 Aprile 2019 ore 7:38

Sono nuova di questo mondo (sono in attesa della mia prima fotocamera.. Fai tu!), provo comunque a riportare il mio parere.
Se puoi, più che in oasi o simili vai a passeggiare nei pressi delle contrade abitate. Mi è capitato di fotografare fagiani e caprioli con il cellulare dalla strada. Sono abituati a vedere gente, non vanno in allarme per il nostro odore/voce. I caprioli poi spesso all'alba e la sera gironzolando attorno agli orti, posti a qualche centinaio di metri dalle case. Vivono nei boschi ma poi all'alba escono a brucare nei prati antistanti. Ho messo spesso la fototrappola in queste zone e ho notato che sono abbastanza abitudinari. Passano per gli stessi posto alla stessa ora per periodi abbastanza lunghi.
Stessa cosa per i camosci. Cerca zone frequentate. In Veneto, dove abito, il Monte Pasubio d'estate è preso d'assalto dagli escursionisti. Gracchi alpini e camosci sono abituati e non scappano al primo segnale di presenza umana. Adesso, con l'arrivo dei lupi, i camosci sono diminuiti e si sono fatti più schivi. Conto comunque di riuscire a fare qualche foto dignitisa. In compenso qualcuno con il cellulare ha ripreso i lupiTriste
Per gli uccelli suppongo possa funzionare qualsiasi cosa ricordi la caccia: i capanni (ce ne sono tanti di dismessi e comunque i utilizzati fuori stagione. Secondo me chiedendo te li lasciano usare in cambio di poco o nulla) o lunghe lunghe passeggiate con un cane da ferma (più complicato da attuare e di sicuro stressante per gli uccelli che vengono fatti alzare in volo. Da fare solo nei giorni consentiti).
Per quanto riguarda il fototrappolaghio viene considerato poco serio "pasturare" gli animali. Io non l'ho mai fatto. Mi piaceva studiare il terreno e vedere poi se la mia idea era stata buona. Ma credo che per la fotografia non ci sia questo problema etico. Quindi magari un posatoio potrebbe aiutarti

avatarjunior
inviato il 18 Aprile 2019 ore 23:16

Tutto molto bello ma per fare ciò e dedicarmici veramente non solo per portare a casa delle foto ma come giustamente suggerito per studiare gli animali dovrei:
1) Trasferirmi in un luogo adatto (o nelle vicinanze)
2) Vivere mangiando amore per la natura
In poche parole cambiare totalmente vita.

Non penso di essere l'unico che lavora durante la settimana e nel weekend va a fare fotografie ma al tempo stesso trovo assurdo che mi debba svegliare alle 3/4 del mattino per raggiungere alle 8 un luogo quando ormai (di questi tempi) l'alba è già salita da un'ora e mezza quindi quella fascia oraria è già saltata.

Riguardo i 2 punti (il 3 un po' ironico), per fare quello che mi avete consigliato dovrei trasferirmi in un luogo più naturalistico visto che l'unica natura che ho a meno di mezz'ora di strada è un misero fiorellino che spunta da blocchi di cemento ed edifici oppure parchi frequentati da famiglie e delinquenti.
Se mi dovessi trasferire, non escludo la possibilità (l'importante è essere felici), ci metterei molto più tempo a raggiungere la sede di lavoro: tempo che dovrò recuperare dormendo nei weekend quindi addio fotografia.

Insomma dovrei cambiare lavoro e casa. Per essere felici questo è anche poco ma tornando sulla terra lo trovo difficile visto che ho 23 anni e sfortunatamente non ho a portata di mano la macchina crea soldi :)
Immagino che ora capiate perché quelle 2/3 volte al mese che esco a fare foto, cerco di sfruttare al massimo la giornata per portare a casa qualche soddisfazione (ovviamente tutta fatica sprecata per motivi a inizio posto e vi ringrazio per i consigli che mi avete già dato).

Non so se altri qui nel forum si sono trovati nella mia stessa situazione... Cosa avete fatto?

P.S. sono stato sia in Veneto che in valle d'Aosta e adoro quei luoghi: pieno di camosci, marmotte, uccellini e insetti davvero interessanti... Beata te che ci vivi.

Non voglio pensare che la fotografia naturalistica e il mio "stile di vita" siano incompatibili e alla prima occasione utile, mollo tutto (possibile carriera, vita in città, etc) e vado a vivere in natura ma purtroppo... Almeno attualmente non ho questa possibilità ed è davvero frustrante

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2019 ore 7:02

Ehm...
Cosa pensavi? Dici sul serio?
Altrimenti c'é lo zoo, il viaggio nella natura, o animali in casa.
Sembra assurdo che tu non ci sia arrivato da solo.
Al massimo cerca un parco in città.
Poi comunque ti devi svegliare alle 4.30/5.00...
Insomma devi sudare...

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2019 ore 7:18

Alcuni generi fotografici richiedono sacrifici che solo una smisurata passione può sostenere. Per alcuni é più facile per condizioni contingenti, per altri é più difficile ancora rispetto alla "media". Poche occasioni, poco tempo, non significano per forza impossibilità al miglioramento, ma implicano solo la necessità di più tempo. Uscendo a fare foto naturalistiche due volte al mese migliorerai in più tempo che uscendo 2 volte a settimana, ma basta avere pazienza e settare il tutto su una scala temporale più estesa. Riguardo all'alba: nei mesi freddi puoi evitarti le alzatacce perché gli animali si attivano più tardi quando inizia a fare un po' più caldo (loro non hanno cappotti e thermos con té caldo, tu puoi averli, svegliarti alle 7 e iniziare a fare foto alle 9-10 di mattina) e comunque fino alle 7-8 di mattina é buio e non si riesce a fare foto.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2019 ore 8:56

La naturalistica ha bisogno della più grande ricchezza della nostra era: il tempo.
Devi dedicarti a lei quasi totalmente, nel fisico e nella mente. Per chi non ha tempo rimangono 2 scelte, foto ricordo o oasi a pagamento. Per esperienza personale ti posso dire che molte delle mie foto più belle sono state scattate in posti a cui pochi avrebbero dato speranza, ma il bello di questo genere é proprio la sorpresa. Invece di macinare km, ti consiglio di osservare bene cosa hai vicino, dedicargli tempo, spesso in una latrina o un fosso di scarico agricolo si nascondono autentici paradisi.

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2019 ore 8:56

In effetti il luogo dove si vive incide, c'è poco da fare.
Spero tu riesca a ricavati ogni tanto qualche weekend "full immersion".
Magari non riuscirai a fotografare urogalli ma camosci e marmotte sono relativamente semplici.
Secondo me, chiedendo prima al gestore del luogo dove intendi pernottare, puoi già avere un'idea dei posti migliori.
Durante la settimana immagino sia difficile. I caprioli però escono anche la sera e ormai sono ovunque, magari in queste lunghe giornate di luce riesci a raggiungere qualche bosco.
In bocca al lupo, non scoraggiarti!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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