| inviato il 04 Aprile 2019 ore 13:42
E' questa la domanda che spesso mi rivolge mio padre. Evidentemente ai suoi tempi non si usava o non era necessario, per lui. Parlo degli anni 60, il mio babbo ha 79 anni. Le sue foto erano semplici, tipo punta e scatta, con molti ritratti (mia mamma). Naturalmente non c'era il digitale, usava le pellicole. I tempi sono cambiati e la tecnologia si è evoluta, meno male ! Io stesso ho incominciato a far fotografia con un certo impegno da meno di un anno. |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 13:49
Il treppiede è fondamentale in fotografia, se si cercano i migliori risultati... ma lo è da sempre, ai tempi della pellicola o diapositiva ancora di più di adesso, che con stabilizzatori ed alte sensibilità, talvolta se ne può fare a meno. |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 14:34
“ A che te serve il treppiede??! „ “ Prima fotografavo? „ “ Onestamente devo dire che non rimpiango la pellicola, comperavo sempre quelle per le diapositive, una volta non so come sia successo, nel riavvolgere la pellicola si è sganciata da sti dannati dentini „ “ In seguito avevo la Coolpix 4500, mia fedele compagna d'avventure e di tante gite, con uno zoom interessante. „ “ Adesso la fotografia è diventata il mio hobby principale „ non capisco il collegamento tra il titolo e relativo inizio discussione con le affermazioni successive |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 14:41
Diciamo che un tempo il treppiede era visto da tanti come un attrezzo per professionisti, anche perché ai tempi dei nostri padri era già una conquista il fatto che in tanti potessero cominciare a permettersi una macchina fotografica; pensa che mio padre, felice possessore di una "strepitosa" Bencini Comet, non ce la lasciava mai usare perché sosteneva di esserne capace solo lui; faceva solo foto di parentame vario, ma non ne ricordo molte che non avessero teste e piedi tagliati Diciamo anche che quegli anni, complici attrezzature più leggere che in passato e pellicole relativamente sensibili, videro una sorta di "abbandono" generalizzato del treppiede a favore del "punta e scatta". Era una mentalità dura a morire, tanto che persino io, quando iniziai a fotografare tra il '77 e il '78, vedevo il treppiede come una sorta di status symbol del "vero fotografo", ma appena riuscii ad acquistarne uno mi resi conto che invece era una necessità indispensabile per molte delle foto che facevo anche senza essere qualcuno, e di colpo la mia considerazione nei suoi confronti cambiò radicalmente. |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 16:55
io sto leggendo un libro sui panorami, in vista del viaggio in islanda che farò a fine estate, e sto scoprendo l'importanza del treppiede. Non tanto per questioni di mosso, ormai potendo fotografare ad iso elevati e con obiettivi stabilizzati spesso si scatta con tempi di assoluta sicurezza. Ma piuttosto per poter valutare con calma e attentamente tutto lo scatto ed eventualmente fare piccole modifiche di inquadratura. Cosa che, tenendo la macchina a mano, è difficile fare. E anche come una sorta di selfiestick, per scattare da posizioni dove sarebbe difficile: tipo a 3m di altezza o, viceversa, a 10cm dal suolo, piuttosto che sporgendo da un parapetto ecc. Ovviamente vale solo per certi tipi di fotografia, sostanzialmente quelli dove l'inquadratura viene "costruita" attorno al soggetto: panorami, still life, forse anche quel tipo di ritratti formali molto impostati. |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 18:22
"A che te serve il treppiede??!" A nun fa 'r mosso! |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 18:52
Appassionato di treppiede (per pudore non dico quanti e quali ho ), e, in analogico, di bassissime e al massimo basse sensibilità (mai arrivato a 100, per me di qualità inaccettabile, anche in MF), man mano che il digitale evolveva e gli alti ISO diventavano sempre più alti e più puliti, pensavo che il suo uso sarebbe diventato sempre meno utile e diffuso. Non è stato e non è così. Con le risoluzioni medie e basse, tutto ok, anche a mano libera certi scatti sono buoni. Con i 40-50 mpxl invece certe immagini è possibile farle solo su cavalletto. Basta guardare certe gallerie fatte con macchine stratosferiche da 50 e anche 100 mpxl e ingrandirle un po' per vedere esplodere imprecisioni di maf e micromosso con un impastamento inaccettabile. Un sacrosanto cavalletto e una maf di precisione avrebbero portato risultati stratosferici, e invece... |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 19:15
E mi raccomando: treppiede e livella a bolla (se non è già incorporata), perché va bene croppare, ma doverlo fare per un orizzonte storto quando si sono persi 5 minuti buoni solo per scegliere l'inquadratura ... |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 19:25
Sempre. Per questo ideali Gitzo leveling e sistematic 3543 con Really Right Stuff TA-3 Leveling Base, formidabili per mettere (e tenere) in bolla anche grossi carichi. |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 19:36
con l'acquisto di un treppiede, mi si è aperto un mondo che nessun upgrade di macchina o di ottica ha mai potuto darmi. Quando qualcuno mi chiede consigli su cosa acquistare per fotografare, il mio elenco è il seguente. 1) macchina con obiettivi kit 2) treppiede 3) flash 4) altri obiettivi 5) macchina nuova |
| inviato il 04 Aprile 2019 ore 20:00
Ho diversi treppiedi, ma non li uso. Sia il Triaut e lo 075 della manfrotto, che un più leggero Benro. Tralascio i monopiedi. Sono feticista. Per l'uso, dipende dal genere di fotografia: se il modello è HCB o Capa è inutile acquistare un treppiede. Servirebbe per foto di opere d'arte o architettura di interni: si imposta la sensibilità minima e si chiude il diaframma. Con gli stabilizzatori a volte può essere non indispensabile, ma più spesso è vero il contrario. Però il problema è un altro: a meno di non lavorare su commissioni, con le debite autorizzazioni, il necessario treppiede non ve lo faranno usare, quindi inutile acquistarlo. In esterni, non usando più le diapositive, l'inquadratura può essere agevolmente ritoccata in post produzione ed inoltre, dato che non costa nulla, si possono fare molti scatti in ripresa. Ci sono altri due generi dove il treppiede è necessario e, finalmente, ve lo lasceranno usare: la fotografia astronomica e la macrofotografia di soggetti piccoli e ovviamente inanimati, dove per via dei forti ingrandimenti mantenere il fuoco e l'inquadratura rimane difficile, se non impossibile. Quindi, se non praticate questi due ultimi tipi di riprese, risparmiatevi la spesa. Anche perchè il treppiede, per essere efficace e pratico, non può essere un economico trabiccolo. |
| inviato il 05 Aprile 2019 ore 8:47
“ Io do fiducia ancora all'orizzonte virtuale della macchina, o lo trovate scomodo o macchinoso? „ Come fotocamera sono ancora "arretrato" su una entry level del 2010 estremamente spartana e senza orizzonte virtuale, ma ammetto che in molte situazioni mi farebbe comodo. Kwlit, per chi fa paesaggistica e foto notturne in genere, anche non astronomiche, il treppiede rimane comunque indispensabile; anche quando non faccio macro, fotografo spesso nel sottobosco e solitamente quando il cielo è coperto, per evitare giochi di luci e ombre tagliati col coltello: in quelle condizioni, con basse sensibilità e diaframma relativamente chiuso il treppiede è inevitabile. |
| inviato il 05 Aprile 2019 ore 12:53
L'orizzonte virtuale è abbastanza scomodo e non precississimo,anzi,ma uso sempre quello per praticità,le bolle sulla testa e sulla piastra non le vedo.Uso sempre il treppiede,ma col proposito di ricordarmi ,di scattare qualche foto ogni tanto a mano libera e con fatica.Quando ero giovane ero molto piu' veloce ma senza treppiede. Ho comprato due modelli negli ultimi anni,che alterno il primo è molto consumato e l'altro ha gia' preso una brutta piega...o troppo leggero o troppo pesante e c'è anche un terzo un alluminio di riserva nel caso,che...L'ultimo ha sei mesi , sulla carta prometteva standard che non ha.Torno a casa stanco e infreddolito devo far la doccia per primo il treppiede per un'ora...Ma vaaaaa...Prendevo un solo ocean anni fa e forse ero a posto. C'è gente che fa tutto al computer,ogni soggetto è generato elettronicamente e riprodotto. Un treppiede sistemato e controllato, è crollato con la macchina e non dico il danno...ero li vicino ma non tanto da prenderlo al volo come altre volte. |
| inviato il 05 Aprile 2019 ore 14:57
Leone Giuliano il 04 Aprile 2019 ore 18:52 ha scritto: “ Appassionato di treppiede (per pudore non dico quanti e quali hoMrGreen), e, in analogico, di bassissime e al massimo basse sensibilità (mai arrivato a 100, per me di qualità inaccettabile, anche in MF), man mano che il digitale evolveva e gli alti ISO diventavano sempre più alti e più puliti, pensavo che il suo uso sarebbe diventato sempre meno utile e diffuso. Non è stato e non è così. Con le risoluzioni medie e basse, tutto ok, anche a mano libera certi scatti sono buoni. Con i 40-50 mpxl invece certe immagini è possibile farle solo su cavalletto. Basta guardare certe gallerie fatte con macchine stratosferiche da 50 e anche 100 mpxl e ingrandirle un po' per vedere esplodere imprecisioni di maf e micromosso con un impastamento inaccettabile. Un sacrosanto cavalletto e una maf di precisione avrebbero portato risultati stratosferici, e invece... „ Giusto treppiede anche se ci sono "quadrupiedi" (novoflex quadpod), meno bello "cavalletto" che è quello del pittore. Al limite stativo anche se questo è usato per designare il supporto di accessori (sagomatori, flash, panneli, etc.). Pure io di treppiede e "sistemi di blocco" ne ho molti, quindi dillo, dillo pure |
| inviato il 06 Aprile 2019 ore 3:28
Treppiede, cavalletto, stativo, in ambito fotografico, sempre la stessa cosa sono. Accettabile pure sistema di blocco, anche se mi evoca altro. Quadrupiedi? Una boiata, come insegna anche la geometria analitica, vanno bene per i tavoli, infatti non mi sembra abbia preso molto piede Parlate come volete purchè vi intendiate... |
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