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I lenti piani di Pentax sulle lenti


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user81826
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inviato il 17 Marzo 2019 ore 20:00

Quest'ultima possibilità mi sembra la più realistica. Il ridimensionamento del mercato è stato altissimo e qualcuno si è trovato a produrre molti meno pezzi e qualcun'altro con catene di assemblaggio inutilizzate. Le riconversioni sono possibili fino ad un certo punto.
Comunque all'utente frega fino ad un certo punto, anzi poco, gli unici che sono rimasti davvero scottati negli ultimi anni penso siano stati proprio gli utenti Samsung, anche perché le ottiche poi non le potevi riadattare da nessun'altra parte. Le ottiche reflex Pentax invece alla fine (non voglio tirarla, ci mancherebbe, si fa per parlare) sarebbero comunque utilizzabili altrove con qualche limitazione.

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2019 ore 20:20

Quindi o si inventano qualcosa di nuovo o cambiano tutti mestiere ...


Per quanto pochi, ci sarà sempre un certo numero di clienti, saranno i pro (che col cell ci prendono i lavori che poi svolgeranno con le ML) e alcuni amatori, che non perderanno mai il gusto per la Fotografia (con la effe maiuscola). Non saranno in grado di mantenere in vita tutti gli attuali brand, ma qualcuno certamente si. Tra minore frammentazione è minore competizione, che porterà inevitabilmente a prezzi maggiori, i più forti sopravvivranno ancora a lungo.

L'altra faccia della medaglia vede i prezzi in aumento: minore concorrenza e minor produzione non da mai grossi vantaggi al consumatore.

avatarjunior
inviato il 17 Marzo 2019 ore 22:06

Ex pentaxiano ritengo che Pentax abbia sbagliato a fare una FF. Ha impiegato anni a decidere ed è entrata in questo mercato nel momento in cui stava esplodendo la moda delle ML ed una netta contrazione delle reflex in genere. Avrebbe dovuto fare lei stessa una mirrorless con un decente autofocus ed adattatore per le migliaia di obiettivi già presenti....insomma quello che sta facendo ora Nikon ma 5 anni fa.
Anche da un punto di vista prettamente economico costa molto meno produrre una ML rispetto ad una reflex con margini quindi molto più elevati.

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2019 ore 22:24

Per quanto pochi, ci sarà sempre un certo numero di clienti, saranno i pro (che col cell ci prendono i lavori che poi svolgeranno con le ML) e alcuni amatori, che non perderanno mai il gusto per la Fotografia (con la effe maiuscola). Non saranno in grado di mantenere in vita tutti gli attuali brand, ma qualcuno certamente si. Tra minore frammentazione è minore competizione, che porterà inevitabilmente a prezzi maggiori, i più forti sopravvivranno ancora a lungo.



E' una pia illusione fidati ... te lo dico perché ci sono già passato!
A me è accaduto col passaggio dalla pellicola al digitale ... a voi accadrà quando la trasmigrazione avverrà dalle reflex/mirrorless agli smartphone.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 0:07

PaoloMcmlx anche tu non vuoi vedere in faccia la realtá: la fotografia é un mondo abbastanza complesso e articolato, non credo che in cinque anni tutti i generi fotografici possano essere sostituiti dagli smartphone, poi se sará propro cosî pazienza, anzi meglio, se fanno un 600mm f/4 grande come una nocciolina siamo tutti contenti Sorriso

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 8:14

Alti e bassi! Va così da decenni e riguarda tutti i prodotti tecnologici di consumo.
I grandi costruttori che detengono il mercato creano nella massa degli acquirenti dei "bisogni indotti", che porteranno molte persone a ritenere indispensabile l'acquisto di una macchina fotografica oggi, di un impianto HiFi domani, di uno smartphone dopodomani.
Passata l'onda il mercato si contrae e restano come acquirenti solo le persone realmente appassionate.
Le ondate sono a volte cicliche, per esempio c'è stato un momento, intorno agli anni '70, in cui chiunque, per fare un po' di foto al pupo e in vacanza, "doveva" comprare almeno una reflex con 28, 50 135 e duplicatore, quando sarebbe stata sufficiente una buona compatta a telemetro.
La musica si può sentire con le cuffiette ed un lettore mp3 o con un impianto HiFi costoso, le foto si posso fare con il telefono o con un apparecchio full frame di pregio, sempre musica si sente e sempre immagini si tirano fuori, cambia ovviamente la qualità, ma la percezione di questa è soggettiva, chi non è particolarmente interessato e non è spinto all'acquisto da particolari campagne, realizzerà che non è necessario spendere 10000 € e litigare con la moglie che non vuole stravolgere il salotto di casa per ascoltare musica, e che per portare a casa qualche ricordo dei luoghi visitati non serve incollarsi un borsone che ti sega la spalla, pieno di costose attrezzature, quando basta un telefono in tasca.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 9:08

PaoloMcmlx anche tu non vuoi vedere in faccia la realtá: la fotografia é un mondo abbastanza complesso e articolato, non credo che in cinque anni tutti i generi fotografici possano essere sostituiti dagli smartphone, poi se sará propro cosî pazienza, anzi meglio, se fanno un 600mm f/4 grande come una nocciolina siamo tutti contenti



Forse non mi sono spiegato bene: non ho detto la che fotografia come la intendiamo adesso sparirà, tutt'altro, avverrà semplicemnete che per certi generi professionali rimarranno in giro un limitatissimo numero di reflex e/o mirrorless professionali, a prezzi assurdi, e una alterttanto limitata serie di obiettivi specifici, a prezzi ancora più esagerati ... manco a dirlo, per tutto il resto si userà lo smartphone.
Cosa che del resto già accade visto che negli ultimi sei/sette anni il mercato fotografico tradizionale si è contratto di almeno il 50% ;-)

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 9:10

Però forse c'è una via d'uscita: potranno sempre affermare, più o meno velatamente e altrettanto falsamente, che hanno presso un abbaglio e che la vera fotografia non è quella digitale ma quella a pellicola ... sperando così di ricominciare ad arricchirsi con le pellicole e, soprattutto, con le stampe!

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 11:39

Quello che per noi occidentali è difficilmente comprensibile è l'assetto industriale giapponese. È completamente diverso dalla nostra idea di concorrenza. Lo scopo principale è il successo del popolo giapponese. Questo porta le varie case ad accordarsi, suddividere il mercato per non pestarsi i piedi ed a scambi di know out. La differenza è che lo scopo non è il profitto fine a se stesso ma l'evoluzione della tecnologia, che porta comunque benefici economici alla nazione. I keiretsu sono realtà tipicamente giapponesi, di interconnessione tra le varie sttutture industriali.
Il risultato è che Pentax ha il suo mercato e non fa le mirror less, Sony fa le mirror less, Fuji mirror less APSC, Canon punta sulle ottiche, ecc ecc.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 12:08

Cosa che del resto già accade visto che negli ultimi sei/sette anni il mercato fotografico tradizionale si è contratto di almeno il 50%


Oltre l'80% in meno di pezzi prodotti ;-)


Quello che per noi occidentali è difficilmente comprensibile è l'assetto industriale giapponese. È completamente diverso dalla nostra idea di concorrenza. Lo scopo principale è il successo del popolo giapponese. Questo porta le varie case ad accordarsi, suddividere il mercato per non pestarsi i piedi ed a scambi di know out. La differenza è che lo scopo non è il profitto fine a se stesso ma l'evoluzione della tecnologia, che porta comunque benefici economici alla nazione. I keiretsu sono realtà tipicamente giapponesi, di interconnessione tra le varie sttutture industriali.
Il risultato è che Pentax ha il suo mercato e non fa le mirror less, Sony fa le mirror less, Fuji mirror less APSC, Canon punta sulle ottiche, ecc ecc.


Ciò non toglie che il mercato ha le sue regole a prescindere dal modo in cui i giapponesi le interpretano: di marchi fotografici giapponesi falliti ce ne sono stati, ce ne sono e ce ne saranno.
Ok ottimizzare, accordarsi, lavorare in perdita finché si può, ma se si supera il punto di non ritorno... si chiude (o si cambia).

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 13:09

Il concetto di fallimento è relativo. Ad esempio molto del knowout Minolta è stato acquistato ed utilizzato da Sony. Pentax non è più la Pentax del periodo Asahi, ma è gestita di fatto da Ricoh...

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 13:31

Il concetto di fallimento è relativo. Ad esempio molto del knowout Minolta è stato acquistato ed utilizzato da Sony. Pentax non è più la Pentax del periodo Asahi, ma è gestita di fatto da Ricoh...


Topcon, Yashica, Konica, Kyocera, Mamiya, Miranda, Chinon... non sono pochi i marchi di fotografia giapponese che hanno chiuso definitivamente (fallendo o liquidando) o hanno cambiato settore produttivo, o quantomeno segmento.

Capita, nessuno è eterno (soprattutto se eternamente in perdita).

Pentax è stata acquisita prima da Hoya e poi da Ricoh: attualmente è solo un marchio, ma non ha più alcuna struttura; esiste il marchio Pentax, ma non esiste una azienda Pentax.
Come esiste una fotocamera ad attacco Minolta, ma non esiste più la Minolta (in questo caso neanche come marchio commerciale).

Insomma: anche le aziende giapponesi chiudono.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 14:18

@abulafia
Hai messo insieme nomi e casi molto diversi.
Topcon, per esempio, che io conosco bene, è un gruppo industriale importante, che produceva e produce tuttora strumenti per misurazioni topografiche (teodoliti, tacheometri), apparecchiature per misurazioni ottiche ed altro.
Il settore fotografia non era il core business del gruppo, e ad un certo punto abbandonò la produzione di macchine fotografiche.
Altri, come Miranda, Chinon e Konica, erano marchi considerati di secondo piano e quando il mercato si contrasse, furono costretti ad abbandonare.
Il caso di Pentax è diverso e più complesso: era un marchio importante, di quelli della "prima ora", ma soffrì a livello d'immagine la mancanza di un modello di punta professionale, che invece avevano CaNikon e Topcon (finché è restata in produzione).
I dilettanti sbavavano dietro a Nikon F/F2, Canon F1 e Topcon RE Super e Super DM, perché avevano il pentaprisma intercambiabile il motore da 7 ftg al secondo ecc..., e poi si compravano FTb, Nikkormat e RE 2, magari snobbando la povera Spotmatic, che era altrettanto valida, ed aveva un corredo di ottiche di tutto rispetto.
Quando la Pentax uscì con la LX era troppo tardi ed il mercato era saldamente in mano a Canon e Nikon.
Ora Pentax è in mano a Ricoh, che negli anni d'oro produceva oneste compattine (tipo la 500 G).
Ricoh è un gruppo industriale importante che produce stampanti e fotocopiatrici, suppongo si sia "accattata" Pentax per diversificare la produzione, ma credo sia evidente che se il mercato continua a contrarsi mollerà il settore.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2019 ore 14:55

Però non mi sembra che il marchio sia cambiato tanto.

avatarsupporter
inviato il 18 Marzo 2019 ore 14:59

Interessante e illuminante il post di Fileo e non si può non considerare la questione sotto questo aspetto, cioè non con gli occhi dell'utilizzatore soddisfatto/appassionato del brand/nostalgico e chi più ne ha più ne metta ma con l'occhio disincantato dell'imprenditore (giapponese o meno credo abbia poca importanza) che si butta nel business, forte di un nome storico, come Pentax, ma, logicamente, con l'occhio attento al profitto.
Per quanto ne so, neppure per Canon e Nikon il settore fotografico è il core business ma lì i volumi (e i ricavi, presumo) sono ben altri!
Tra parentesi, non sapevo neppure (ma credo di essere in buona compagnia!) che non esistesse un vero e proprio "sito" produttivo Pentax, una fabbrica, in parole povere e tuttavia questo, senza nulla togliere all'affidabilita' e competenza dell'ottimo Abulafia, ci mancherebbe, mi lascia quanto meno perplesso... il tutto a puro titolo di curiosità, sia chiaro!
Ciò detto, occorrerà per l'appunto vedere quale sarà il "punto di non ritorno" cioè i volumi sotto i quali Ricoh potrebbe "mollare la presa" ma, opinione mia personalissima come sempre, i (presunti? probabili?) programmi/prodotti previsti a road map lascerebbe quanto meno credere che per il momento Ricoh ancora ci crede... almeno per il breve/medio periodo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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