| inviato il 17 Marzo 2019 ore 1:50
Tra non molto dovrebbe arrivare anche l'85mm f1.4. |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 14:20
Io lo capisco che le mirrorless sono la moda del momento e la tecnologia del futuro prossimo, però veramente è facile capire perché a Pentax non convenga farne una se non "a cose fatte", così come ha fatto con la full frame.
1) Come detto Pentax guadagna sulle ottiche, non sui corpi macchina.
2) Da quando esiste il digitale si sono vendute centinaia di milioni di reflex ogni anno, il che significa che in giro ci sono milioni di Pentax ancora funzionanti e che i proprietari non vogliono cambiare.
3) Oggi il mercato è molto ridotto, e va riducendosi.
Si vendono fra 5 e 10 milioni di fotocamere l'annio *in tutto*, tra reflex e mirrorless.
4) Ancora oggi, ancora nel 2018, le reflex hanno venduto IL DOPPIO dell mirrorless, il che significa che il divario aumenta ogni anni A FAVORE delle reflex.
5) Il che significa, di conseguenza, che chi quadagna sulle ottiche, come Pentax, deve pensare a fare ottiche per le decine di milioni di reflex in giro e non per le mirrorless che, attualmente, sono 1/3 del mercato annuale che è enormemente ridotto rispetto al mercato di dieci anni fa.
6) In soldoni, di qualche milione di mirrorless che si vende ora, Pentax ne venderebbe quanto? 50.000 macchine? 100.000? Considerando che già attualmente, in un anno, ende ben meno di mezzo milione di reflex, i numeri dovrebbero essere quelli.
7) Ebbene, con milioni di reflex Pentax in giro funzionanti, e la possiiblità di vendere 50.000 mirrorless l'anno, secondo voi dove conviene buttarsi nel vendere obiettivi?
Conviene vendere una cosa che interessa milioni di utenti, o una cosa che interessere poche migliaia di utenti?
Qui fanno tutti i conti senza l'oste, cioè senza i bilanci (che già sono quel che sono).
Le mirrorless crescono e nessuno al mondo dice che non saranno il futuro... ma la crescita è lenta ed è solo "in quota": vendono meno delle reflex, rosicchiando mercato alle reflex ma vendendo comunque sempre meno dell'anno precedente perché, nel frattempo, il mercato collassa.
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| inviato il 17 Marzo 2019 ore 15:01
Qui fanno tutti i conti senza l'oste, cioè senza i bilanci (che già sono quel che sono).
Le mirrorless crescono e nessuno al mondo dice che non saranno il futuro... ma la crescita è lenta ed è solo "in quota": vendono meno delle reflex, rosicchiando mercato alle reflex ma vendendo comunque sempre meno dell'anno precedente perché, nel frattempo, il mercato collassa.
Ecco ... questa è l'unica verità ... il mercato collassa e, come ho già detto, da qui a cinque anni ci saranno solo cellulari camuffati da macchine fotografiche! |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 15:36
Da qui a 5 anni mi sembra poco, o meglio da un certo punto di vista i cellulari hanno giá sostituito le compatte ma per le macchine professionali il discorso lo vedo molto complicato |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 16:39
Certo che le macchine professionali sono e restano insostituibili caro Goatto, questo è pacifico, ma in termini concreti, ossia in soldoni, quale è la loro percentuale sul totale delle macchine vendute?
Il 5%?
Il 10%?
Va bene, esageriamo: il 20%!
E il restante 80%? |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 17:03
Il problema è che neanche immaginiamo quanto la tecnologia potrà avanzare nei prossimi anni. Pensiamo a come erano gli Smartphone nel 2009 e quali veloci trasformazioni ha subito.
La macchina fotografica potrebbe doventare un accessorio esterno dello smartphone, con l'ergonomia e le lenti generosamente dimensionate, collegate in wireless con la cpu di elaborazione presenti solo in un supersmartphone. |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 17:40
“ ma in termini concreti, ossia in soldoni, quale è la loro percentuale sul totale delle macchine vendute?
Il 5%?
Il 10%?
Va bene, esageriamo: il 20%!
E il restante 80%? „
il restante 80% fotografa già con i cellulari e continuerà a farlo
Insomma, credo che una certa fotografia sia e resterà di nicchia, con percentuali basse ma comunque continuerà a sopravvivere |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 18:13
“ il restante 80% fotografa già con i cellulari e continuerà a farlo
Insomma, credo che una certa fotografia sia e resterà di nicchia, con percentuali basse ma comunque continuerà a sopravvivere „
Non c'è dubbio, ma le case produttrici lo sanno benissimo.
Per quello "le grandi" cercano di occupare tutti i settori di mercato; diversificano, se va male uno va bene l'altro e, non potendo prevedere il futuro, si tengono buona ogni possibile clientela.
Le "piccole", di contro, non potendo contare sulla necessaria capacità produttiva, cercano la propria nicchia sperando che questa continui.
E sfruttano l'agilità concessa dalle piccole dimensioni aziendali per potersi buttare sul mercato giusto anche solo all'ultimo minuto.
Il CdA di Canon ha più volte esternato la possibilità che il mercato dimezzi ulteriormente nel prossimo biennio, quindi effettivamente si parla di un periodo molto breve.
Il dimezzamento del mercato significherebbe circa 3.000.000 di fotocamere a obiettivo intercambiabile vendute.
Di cui, ai dati odierni, 2milioni di reflex e una di mirrorless.
O, volendo seguire il trend degli ultimi anni, un milione e mezzo per ogni tecnologia.
Pentax ha una quota di mercato del 3-4% sulle sole reflex, che ora significa vendere 150.000 fotocamere, ma che fra due anni potrebbero diventare 50.000-70.000.
Sono numeri estremamente piccoli, considerando che fino a cinque anni fa vendeva milioni di pezzi.
Però sono anche preventivati, tutti immaginavano che quella delle fotocamere fosse una "bolla" e infatti più o meno nessuno è andato a gambe all'aria. Nonostante una contrazione del mercato che già adesso è l'80% in meno di quello di inizio decennio.
Insomma, per me sanno tutti più o meno quello che succederà e hanno già preso le contromisure per sopravvivere.
Se e quanto saranno efficaci... lo sapremo solo vivendo.
Nel frattempo le fotocamere attuali continuano a funzionare, le lenti continuano a essere prodotte e non c'è veramente alcun pericolo che chiunque non possa trovare con cosa fotografare, professionisti e amatori di tutti i tipi  |
user81826 | inviato il 17 Marzo 2019 ore 18:29
Io mi chiedo come fanno a mantenere sostenibili le "catene di produzione" dei singoli modelli con questi numeri...che sono effettivamente quelli, basti vedere che Panasonic sta entrando nel mercato mirrorless FF con circa 500 pezzi per modello, non si sa se per una sola area specifica, forse quella giapponese, o addirittura per tutto il mondo, ma comunque numeri da piccola industria. |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 19:48
“ Io mi chiedo come fanno a mantenere sostenibili le "catene di produzione" dei singoli modelli con questi numeri...che sono effettivamente quelli, basti vedere che Panasonic sta entrando nel mercato mirrorless FF con circa 500 pezzi per modello, non si sa se per una sola area specifica, forse quella giapponese, o addirittura per tutto il mondo, ma comunque numeri da piccola industria. „
Ottimizzano integrando la produzione (quasi tutti i marchi fotografici producono anche molto altro) e/o producono in outsourcing: Hoya fa il vetro ottico per tutti, Tamron costruisce obiettivi per tutti (non intendo rimarchiature, intendo manifattura di obiettivi originali di altri marchi, tutti) e così via.
Alla fin fine per i corpi macchina c'è poco di manifattura e molto da assemblare: si prendono pezzi già fatti e li si montano assieme; e anche per una parte sensibile di obiettivi che arrivano pronti da altri stabilimenti che seguono le specifiche.
I giapponesi sono maestri nell'ottimizzazione della produzione, ovviamente nei limiti del possibile: non per nulla Olympus, per dirne una, stenta non poco negli ultimi anni e, nonostante i correttivi, i bilanci si annunciano in perdita anche per i prossimi anni (secondo lo stesso consiglio di amministrazione, non secondo qualche uccello del malaugurio).
Ultimamente corrono tutti ai ripari spostando l'attenzione su prodotti dal maggiore ricarico, cioè sul full frame e, soprattutto, sugli obiettivi necessari.
Il fatto che poi tutti riducano la propria manifattura a favore di produttori esterni ingolosisce proprio questi ultimi: Samsung s'è ritirata dal mercato fotografico, ma sono almeno due anni che si rumoreggia abbastanza fondatamente sulla possibilità che rientri a brevissimo come fornitore di sensori.
Insomma, a livello industriale, l'evoluzione fotografica attuale è interessantissima proprio perché stanno radicalmente cambiando molti dei fattori di base, quasi come col passaggio da analogico a digitale (per motivi diversi, ovviamente).
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| inviato il 17 Marzo 2019 ore 19:51
Beh Goatto secondo me non vuoi vedere in faccia la realtà.
E la realtà è che il giro d'affari globale legato alla fotografia è in caduta libera dal 2010 ... la qual cosa significa che l'80% di 1.000.000 di pezzi sono 800.000 pezzi, sono cifre a puro titolo di esempio, ma lo stesso 80%, però su un mercato totale ridotto a 100.000 pezzi sono solo 80.000 ... e con numeri del genere non si va da nessuna parte.
Altro che chiacchiere ... |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 19:54
Ah, dimenticavo: i giapponesi sono anche pochissimo inclini alla sconfitta e mostrano un attaccamento e un orgoglio per il proprio lavoro anche oltre i limiti del patologico.
Io non dubito affatto che molte delle manifatture fotografiche esistenti lavorino tranquillamente in perdita; spesso sono inserite in agglomerati industriali di enorme portata, per cui una "pezza" finanziaria è sempre possibile.
Ricoh ha comprato Pentax per 100 milioni di dollari nel 2011, meno del costo di un calciatore di grido (cfr. Neymar o Cristiano Ronaldo). E' un investimento *ridicolo* per una multinazionale che fattura miliardi e probabilmente, pur di non perdere la faccia, non hanno problemi a perderci qualche altro milione di dollari ogni anno.
Sony , in ambito fotografico e dopo l'acquisizione di minolta, ha lavorato in grave perdita per un decennio senza battere un ciglio, proprio perché il suo settore fotografico era talmente minuscolo e insignificante economicamente rispetto al colosso industriale Sony che non rappresentava un problema. Non tanto quanto ammettere di aver fatto un errore nell'acquisizione e di stare "perdendo" la competizione. |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 19:54
Quindi o si inventano qualcosa di nuovo o cambiano tutti mestiere ... e lasciano tutto lo spazio agli smartphone. |
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