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Fotografia, racconto o rappresentazione pittorica?


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avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 12:51

Sono definizioni/categorie superate?..non so..

Dopo andy Warhol direi di sì...

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 13:57

Anche molto prima di Wahrol. Altrimenti W.Benjamin non avrebbe avuto motivo di scrivere nel 1936 (Wahrol aveva otto anni...) il suo celeberrimo saggio "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica".

Val la pena di leggersi le venti righe che riassumono la sua tesi da Wikipedia:
it.m.wikipedia.org/wiki/L%27opera_d%27arte_nell%27epoca_della_sua_ripr


Cito l'articolo:
Secondo Benjamin, tecniche quali il cinema, il fonografo o la fotografia invalidano la concezione tradizionale di "autenticità" dell'opera d'arte. Infatti, tali nuove tecniche permettono un tipo di fruizione nella quale perde di senso il distinguere tra fruizione dell'originale e fruizione di una copia. Ad esempio, mentre per un quadro di epoca rinascimentale non è la stessa cosa guardare l'originale o guardarne una copia realizzata da un altro artista, per un film questa distinzione non esiste, in quanto la fruizione dello stesso avviene mediante migliaia di copie che vengono proiettate contemporaneamente in luoghi diversi; e nessuno degli spettatori del film ne fruisce in modo "privilegiato" rispetto a qualsiasi altro spettatore.

In forza di ciò, si realizza il fenomeno che Benjamin chiama la "perdita dell'aura" dell'opera d'arte. L'aura (concetto che Benjamin elabora partendo da un'intuizione di Baudelaire) era una sorta di sensazione, di carattere mistico o religioso in senso lato, suscitata nello spettatore dalla presenza materiale dell'esemplare originale di un'opera d'arte.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 16:51

In realtà, in termini di apprezzamento dell'arte, intesa come messaggio trasmesso, non vedo dove sia la differenza tra guardare la vera Gioconda (tanto per fare un esempio) o una sua riproduzione adeguatamente dettagliata.
Tutto ciò che fa dell'originale un capolavoro, c'è anche nella copia.

L'unica, ma proprio l'unica cosa che le distingue è il valore collezionistico dell'oggetto: il primo è unico e irripetibile, ma lo è tanto quanto le mutande di Marilyn Monroe o lo stivale di Armstrong che ha toccato il suolo lunare.

Infatti, secondo me spesso si fa tantissima confusione tra valore artistico e valore collezionistico. Il primo non è economico, non può esserlo.
Il fatto è che questa confusione fa molto comodo ai mercanti d'arte, che anzi la alimentano per benino.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 16:55

In realtà, in termini di apprezzamento dell'arte, intesa come messaggio trasmesso, non vedo dove sia la differenza tra guardare la vera Gioconda (tanto per fare un esempio) o una sua riproduzione adeguatamente dettagliata.
Tutto ciò che fa dell'originale un capolavoro, c'è anche nella copia.

Buona considerazione, la stessa che ha fatto Magritte: ho visitato una mostra interattiva a lui dedicata, non c'erano i suo quadri, delle riproduzione; c'era anche riportato un pezzo di una sua intervista, credo, in cui spiegava che i suoi quadri non sono interessanti nella tecnica utilizzata, quanto nel contenuto.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 17:32

In realtà, in termini di apprezzamento dell'arte, intesa come messaggio trasmesso, non vedo dove sia la differenza tra guardare la vera Gioconda

Il distinzione che fa Benjamin è diversa.
Fino ad un certo momento storico, non esisteva la possibilità di fare esperienza di un'opera d'arte se non trovandoci alla presenza dell'originale.

Poi sono arrivate le tecnologie che permettono di riprodurre meccanicamente l'originale e la fruizione è cambiata.
Vale per l'arte visiva ma anche per la musica, che prima delle tecnologie di registrazione si ascoltava solo dal vivo.

Questo è ciò che sta sotto la citazione che ho scritto nel post precedente.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 17:53

Ma se non c'è un originale come fanno ad esserci le copie? In un film quando il regista dice "buona la prima" quella scena è fatta, diventa unica ed irripetibile. Ci sarà un momento in cui "l'opera" può considerarsi finita. Nel caso di una foto sarà per esempio quando viene stampata o caricata su un portale,

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 18:19

Ma se non c'è un originale come fanno ad esserci le copie?


È esattamente quello che dice Benjamin.
Una cosa è vedere la Gioconda in un'epoca in cui non la si poteva riprodurre meccanicamente, un'altra è vederla ora, un'altra ancora è vedere un film sapendo che in tutto il mondo ce ne sono migliaia di copie assolutamente identiche.

Se hai tempo leggi il breve articolo di Wikipedia

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 18:25

" Se hai tempo leggi il breve articolo di Wikipedia "
Senz'altro, grazie Ale Z

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 20:03

posso anche concordare con voi, ma mi domando allora perché le persone vanno al Louvre per vedere la Gioconda.
Evidentemente l'idea di "Originale", giusta o sbagliata che sia, conserva nei fatti la sua importanza, e da questo non si può prescindere.
In fotografia poi in fondo l'originale non era la foto, ma il negativo.
Oggi con il digitale tutto è cambiato. Parlare di originale non ha senso. Al massimo si potrebbe dire che l'originale è il primo in ordine cronologico,
ma qui finiscono le differenze con la copia.
Oggi in fondo, quando si compra una foto ( e non una stampa) solitamente si acquista il diritto ad utilizzare quel file, più che il file medesimo.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 20:19

Giusto per dire di averla vista. Poi il 90% non ci capisce una mazza...MrGreen

avatarsupporter
inviato il 14 Marzo 2019 ore 20:29

Io quando l'ho vista sono rimasto molto deluso perché non aveva i baffi:

giuseppeluciofragnoli.blogspot.com/2014/08/la-gioconda-coi-baffi-di-du

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 20:33

@Maserc, premetto che rientro in quel 90% , che porterei al 95 e mi sembra in ogni caso una stima al ribasso, ma ricordo che quando in gita Liceale andai al Louvre, uno dei tanti osservatori della Monna Lisa disse, "Mi aspettavo di più".
Ancora oggi mi chiedo quali cavolo fossero le sue aspettative 0MrGreen

user146073
avatar
inviato il 14 Marzo 2019 ore 20:45

non vedo dove sia la differenza tra guardare la vera Gioconda (tanto per fare un esempio) o una sua riproduzione

La differenza sta nel fatto che se Leonardo non l'avesse dipinta non esisterebbe

L'unica, ma proprio l'unica cosa che le distingue è il valore collezionistico dell'oggetto: il primo è unico e irripetibile, ma lo è tanto quanto le mutande di Marilyn Monroe o lo stivale di Armstrong che ha toccato il suolo lunare.

No comment

avatarsupporter
inviato il 14 Marzo 2019 ore 20:47

@Maserc, premetto che rientro in quel 90% , che porterei al 95 e mi sembra in ogni caso una stima al ribasso, ma ricordo che quando in gita Liceale andai al Louvre, uno dei tanti osservatori della Monna Lisa disse, "Mi aspettavo di più".
Ancora oggi mi chiedo quali cavolo fossero le sue aspettative



Si aspettava questa:


avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2019 ore 21:00

"Chiaramente la fotografia ha un suo linguaggio proprio, che però, a grandi linee, sta incastrato tra il linguaggio del racconto e quello della rappresentazione pittorica.
Lessi un giorno il pensiero di un noto fotografo, di cui però non ricordo ora il nome, che diceva a riguardo, che la fotografia è molto vicina al racconto piuttosto che alla pittura.
Voi cosa ne pensate?"

Ambedue e più. La fotografia ha incarnato tutte le tendenze: documentazione tecnico-scientifica, reportage, pittorialismo, gruppo f/64 ecc. ecc. La fotografia è un mezzo, estremamente flessibile. Al suo apparire ha spinto i pittori a cercare altre strade (astrattismo, cubismo ecc.) perché fu evidente che nel rappresentare la realtà la fotografia è insuperabile, anche se non è del tutto vero perché un buon disegnatore può rappresentare un oggetto più in dettaglio che un fotografo. Solo che la fotografia, per sua natura, si è arrogata il titolo di veridicità, anche questa non del tutto vera. Reputo queste discussioni, a cui tuttavia sto partecipando, del tutto inutili. Ognuno userà la macchina fotografica nel modo che più gli sarà gradito, nel caso del dilettante che ha molti vantaggi sul professionista che dovrà usare la macchina fotografica nel modo e sul soggetto che gli verrà richiesto.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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