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Avventura col Nikon PK 13


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avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2019 ore 22:32

Possedendo un glorioso Micro Nikkor 55 f 3.5, ho acquistato il tubo di prolunga dedicato per farlo arrivare all'1:1, il PK 13, da 27,5 mm. Attualmente ancora in produzione e a listino per circa 100 euro, si tratta di un vero dinosauro, miracolosamente sopravvissuto inalterato dagli anni '50.
Il mio esemplare, 30 euro, nelle foto dell'annuncio si presentava perfetto, ma all'apertura del pacco si notava che era evidentemente danneggiato da una brutta caduta. Non avendo palle di questionare col venditore, ho provveduto a sistemarlo da me.
Vantaggi del tubo Nikon:
1) Trasmette la lettura del diaframma delle ottiche AI alla macchina e permette, ovviamente, tutti i movimenti del diaframma manuali ed automatici allo scatto
2) Essendo privo di contatti elettrici, mancano anche le plastiche relative di supporto: conseguentemente il diametro interno e' completamente libero e pari al diametro effettivo della baionetta Nikon; in virtu' di questo, non vignetta.
3) La struttura e' a prova di bomba e presenta anche una certa complessita' meccanica: la parte esterna e' un doppio tubo metallico con sezione longitudinale ad " U ", dentro la sua cavita' perimetrale scorre un ulteriore tubo, sempre in metallo, di sezione a " C ", tensionato per il ritorno automatico da una lunghissima molla, che esegue l'accoppiamento tra il dentino AI della reflex e la flangia dell'obiettivo. Nello spazio aperto della " U ", posteriormente, dietro la flangia metallica che si innesta nella baionetta lato reflex ( assicurata da robuste viti ), si trova il meccanismo di scorrimento del leveraggio di rinvio per l'azionamento del diaframma. Esso ruota su un cuscinetto a sfere, queste ultime in numero di 6, del diametro di 1 mm, posizionate su una gola fresata nell'anello radiale di sostegno del leveraggio, largo quanto l'intera baionetta, e tenute equidistanti da un ulteriore anello in ottone con scavate nella circonferenza interna le controsedi semicircolari per le mini sfere. Il tutto e' tenuto in loco da un ultimo anello in metallo che va ad avvitarsi su un elicoide micrometrico nella parte terminale della " U ": la giusta coppia di serraggio di quest'ultimo assicura la perfetta fluidita' di scorrimento del meccanismo.
La botta, oltre a deformare il metallo e non permettendo lo scorrimento del tubo con sezione a " C " per l'indice AI, sistemato comunque forzando un po' con un cacciavite a lama piatta e ripristinando la sezione iniziale, aveva fatto saltare fuori dalle sedi le minuscole sfere, inchiodando cosi' il rinvio per l'attuazione del diaframma.
Ho impiegato circa 1 ora e mezza a sistemare quelle 6 maledette micro palline: dato che, per minimizzare gli attriti, l'intero anello poggiava solo su di esse, il gruppo doveva flottare ESATTAMENTE centrato ed in bolla perfetta reggendosi esclusivamente sulle sfere, le quali scappavano inesorabilnente verso l'esterno spinte dal peso dell'anello superiore che scaricava sulla parete inclinata a 45° della gola e infilandosi sotto l'altro anello in ottone con le semisedi.
Dopo vari tentativi infruttuosi, ho risolto in questo modo: per evitare i moti erranti delle sfere ho riempito la cavita' anulare di grasso rosso, molto denso: questo dava la viscosita' necessaria a sostenere temporaneamente il tutto mentre sistemavo le sfere con precisione ESATTAMENTE dove si sarebbero poi trovate le semisedi dell'anello in ottone ( mi ero segnato prima dove fossero con delle piccole tacche a matita posizionando l'anello a secco ); finche' il grasso teneva fermi anello e sfere, impedendo a queste ultime di muoversi verso l'esterno, ho messo in sede l'anello in ottone e richiuso il tutto con l'ultimo anello serrando l'elicoide fino al punto originario, che mi ero preventivamente segnato. Successivamente, ho sciolto il grasso di posa che impediva movimenti fluidi al meccanismo di chiusura del diaframma causando erreate esposizioni, con abbondante alcool isolpropilico, riportando il tutto alle condizioni iniziali.
L'ultimo passo e' stato riavvitare la flangia d'innesto per la baionetta della reflex.
Dopo questo lavoraccio, posso finalmente godermi le mie macro 1:1 con il glorioso kit completo. Anno di produzione del mio MicroNikkor: 1978.

AVVISO: quindi, se possedete il PK 13, STATE BENE ATTENTI A NON SBATTERLO: non e' un semplice tubo di ferro !!!

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 10:12

MrGreenMrGreenMrGreen
meraviglioso Jacopo, una via di mezzo tra il miglior Carlo Emilio Gadda e l'angolo del fai da te in versione steampunk. Non essendo altrettanto tecnico, mi sono perso dalle parti della gola fresata nell'anello radiale di sostegno del leveraggio, ma siccome amo la bella prosa me la sono goduta fino in fondo Cool

PS: possiedo la stessa accoppiata, 55mm e PK 13 MrGreen starò molto attento anche perché non sono minimamente portato per gli interventi a cuore aperto sulle meccaniche! Grazie!

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 17:52

Grazie a tutti: fa piacere sapere che il mio sudore non è stato versato invano, .... anche perchè è stato altrettanto difficile il descrivere tutta l'operazione ! MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 17:57

Io possiedo il micro af 60mm 2,8 che rapporto raggiungerei con questo tubo?

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 18:14

Non so fare i calcoli, ma:
Il PK 13 è stato costruito apposta per il 55 micro per arrivare da 1:2 a 1:1;
Leggendo da qui in poi, attenzione ! Potrei sparare delle vaccate gratuite..... ipotizzo per deduzione che col 60, che già arriva a 1:1 per conto suo, dovresti a occhio arrivare e superare un pochino il 2:1, ossia un macro 2X.
Prendi tutto con le pinze.

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 22:34

Complimenti vivissimi per la tecnica e la descrizione accurata.
Fantastica

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2019 ore 15:44

Grazie Frankptn: provero' ad usarlo con un 19-35, dopo i 30mm il punto di fuoco dovrebbe cominciare a cadere all'interno della lente..... con effetti da scoprire !

avatarsenior
inviato il 24 Febbraio 2019 ore 14:00

Ho provato ad attaccarlo al Soligor 19 - 35. Effettivamente da 27,5 circa in giu', il punto di fuoco comincia ad entrare DENTRO l'obiettivo: ad 19 mm ho potuto ottenere perfettamente nitidi i pelucchi depositati sulla superficie di una lente interna, a 27,5 il fuoco si trova esattamente sulla parete esterna della lente frontale.

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