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Obiettivi vintage e sensori densi


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avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 7:39

...e, in aggiunta alle puntuali osservazioni dell'amico Blade, è evidente che nel mio esempio (scelto un pò casualmente e, forse, in modo non perfettamente calzante in realtà), il mercato delle automobili d'epoca è un mercato "alto"; quello del materiale fotografico analogico è un mercato basso, anzi bassissimo! Ciao. G.


I difetti sono dichiarati. Per quanto riguarda la velatura, scrivono che probabilmente si tratti di sporco. Mi viene da chiedere perchè non lo facciano pulire da un fotoriparatore, gli costerebbe sui 50€.

Per quanto riguarda la scollatura del doppietto, se è completa, nel senso che i due elementi sono staccati, allora è possibile farlo reincollare. Se è parziale è un problema, in quanto potrebbero rompersi durante i tentativi di distacco.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 8:50

Caro Blade, ho passato un esistenza e speso tanti soldi per trovare ottiche migliori dei Leitz ( oggi non più)....mai trovate.
Nelle mie mani son passati centinaia di obiettivi.
Niente da fare.Nel mondo della proiezione analogica niente meglio.
Oggi i tempi sono cambiati( forse), ma fino a quando si proiettavano kodachrome e Velvia.....
Leitz sempre davanti.
Purezza, mancanza di dominanti nel colore.
Un Nikon o un Canon lo riconoscevi subito ....
Ancira oggi.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 9:25

Scusa Giuliano, ma se stiamo parlando di resa sui sensori, perchè tiri in ballo la proiezione analogica? Non è pertinente ed, ai fini pratici, irrilevante. E' un po' come il discorso dei grandangoli corti vintage. Puoi spendere quanto vuoi, ma su digitale vanno male.

Poi, nel momento in cui una persona afferma sistematicamente "Leica è meglio", ho il sospetto che la sua sia un po' una fede calcistica.

L'Apo Telyt 180 f/3.5 in controluce è imbarazzante, non solo verso le ottiche moderne, ma anche verso i Sonnar per Contax, che comunque raffrontati alle produzioni più recenti anch'essi non eccellono. E parlo per esperienza diretta.

Il Summicron 50 è buono, ma non così eccezionale, posto che i 50mm in genere rendono bene. Sarei curioso di confrontarlo con il nuovo 50mm per Nikon Z.

E, guardando un po' in giro le varie recensioni, qualche Leitz non è riuscito così bene. Non ricordo se l'Elmarit 135 o 180 viene giudicato così così.


user120016
avatar
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:04

L'unico Leitz non ben riuscito è il primo elmar 35 mm per Leica R (vado un po' a memoria). Resa un po' smorta rispetto alla media. Per il resto, non mi risulta di vetri Leitz ''così così''.
Riguardo al 180 mm telyt immagino ti riferissi all'APO f/3.4. A mio modesto parere, un altro pianeta rispetto a tutto il resto. E non solo della stessa epoca... basti ricordare che deriva da un progetto militare commissionato appositamente per quel fine e solo successivamente reso disponibile ai fini commerciali. Soprattutto, mi pare affascinante da ricordare che tale ottica sia il frutto di una progettazione inversa. Rispetto al normale flusso di lavoro in cui lo schema ottico tiene conto delle caratteristiche dei vetri a disposizione, in questo caso i progettisti crearono un vetro speciale appositamente per rispondere alle caratteristiche progettuali dello schema ottico di questo obiettivo... un capolavoro di ingegneria ottica. E spero di non essere tacciato di essere fan boy, dal momento che accanto ai corredi Leica, continuo ad usare tanto altro e di marchi diversi. E dunque non ho interessi a pubblicizzare l'uno o l'altro, fondamentalmente perché sono io che ho pagato fior di quattrini a loro e non viceversa... ;-)
Ovviamente come ben sai, le mie affermazioni sulle ottiche si riferiscono alla pellicola ed anche lì non farei di tutta l'erba un fascio... una kodak gold non è paragonabile ad una kodachrome. Una fujicolor non è paragonabile ad una velvia.
Riferito al digitale, per quel poco o nulla che lo uso, preferisco usare le reflex (nikon) e le ML (Fuji) con le proprio ottiche native. E non per spocchia ma semplicemente perché non mi piace usare adattatori ed accrocchi vari e perché le ottiche vintage mi piacciono attaccate alle macchine vintage su cui mi danno più soddisfazione. Di uso e di resa.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:05

Parlo della resa su digitale big mpxl (a7r2 e 5DSr)
Il terzetto summicron tradizionale va molto bene.
In testa il 50, che eccelle a tutte le distanze e in ogni condizione. Batte tutti i 50mm coevi. Perde coi nuovi mostri da 8 etti in su, non c'è dubbio, ma ai diaframmi centrali siamo lì. Non avendo esigenze di af o riprese a ta, non c'è meglio.
Il 35 è meraviglioso, colori veramente al top e risoluzione ottima. Idem il 90, blando a ta, ma da 2.8 ottimo, poi a 5.6 veramente notevole. Lo uso poco perchè gli preferisco il 100/2, leggermente migliore in ogni condizione e superiore a ta. Ho la sensazione che questi due obiettivi (35 e 90) siano ottimizzati a distanze brevi e medie, ha senso essendo più votati a reportage luce ambiente. Magari gli elmarit, che non ho, sono ottimizzati per medie e lunghe distanze.
Ho poi esperienza diretta di due 180mm, l'apo e l'elmar f4, che possiedo e uso talvolta in contemporanea. Poichè amo molto la focale 180-200, ho molti obiettivi di questa focale. L'apo li batte tutti, per nitidezza e correzione. Ancora in fase di studio il confronto fra i due, tuttavia al momento non sono riuscito a trovare una situazione in cui l'apo batta nettamente l'f4. Tutti gli altri 180-200, zoomoni moderni compresi, stanno dietro.
Ci sono innumerevoli obiettivi eccellenti in tutti i marchi. La specialità di Leitz è la costanza qualitativa, simile solo in Olympus. Per cui, ad esempio, mentre spesso i 50/1.7-1.8-2 dei vari marchi sono costruiti in economia e non eccellono in resa rispetto agli 1.4, il più economico Leitz, il summicron 50mm, è costruito esattamente come gli altri e ha la massima resa possibile

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:18

Blade , non è fede calcistica....sono anni di confronti.
Per me, come resa di colore e neutralità cromatica rimangono sempre il riferimento.
E come test cosa c' è di meglio di una proiezione Velvia base due metri per giudicare la qualità globale di un ottica?

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:41

OK, Giuliano, apri un topic sulla resa delle ottiche sulla Velvia, qui si parla di sensori.

Domenico, parlo dell'APO Telyt. Confrontato con il Nikon 180mm AF, quest'ultimo è peggiore per il purple fringing, se non erro più visibile a diaframmi chiusi. Per il resto gli scatti sono indistinguibili. Sto parlando di un confronto effettuato da me su treppiede, messa a fuoco manuale ingrandendo con il Live View.

Questo sulla D600 da 24 Mpix, magari su sensori più densi l'APO Telyt prende il via. Viene da chiedersi se vale la pena spendere il doppio per un'ottica MF che ha dalla sua una migliore correzioni delle aberrazioni cromatiche in condizioni particolari.

E....parlo da possessore di APO Telyt, il Nikon mi è stato prestato.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 11:01

Puoi usare anche un Nikon 50 1.8 E su A7R2, il limite della "nitidezza" lo vedrai su stampe di grandi dimensioni o a schermo intero su un monitor 4k visto a 40cm.
Cioè se tu scatti con un Sigma Art 50, ed un Nikon 50 1.8, chiudi il Sigma ad 1.8, riduci l'immagine ad un 1000x1000, vedrai che saranno identiche ( ovviamente in termini di semplice nitidezza ).
Una lente super-nitida nitida permette crop e stampe di grandi dimensioni, ma i limiti in termini di densità di pixel per pollice, rimangono.
In sostanza non mi preoccuperei troppo della nitidezza, uso con piacere lenti vintage su A7R2, e non mi hanno mai deluso ( ovviamente bisogna saper scegliere ). Ovvio che non le userei per stampare un cartellone pubblicitario a TA, ma per un uso web o di stampe umane, vanno più che bene.
Cosa differente per il contrasto, dove alcune lenti vintage perdono molto e tendono ad impastare l'immagine. Però anche tale difetto su lenti di media qualità è decisamente risolvibile in PP.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 13:03

Blade, anche con il digitale trovo migliore una reflex Canon con ottica Leitz piuttosto che con l' originale AF.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 14:15





Leitz 90 mm. 2,8 elmarit

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 15:04

Ciao Blade9722,

sai qual'é la differenza tra i Leitz e tutti gli altri ? Che i primi hanno il bollino rosso. Si scherza ovviamente, ma mica tanto. ritengo di dare ragione a Giuliano quando parla di proiezioni dia. Allora le differenze tra ottiche e pellicole risultava evidente. Oggi con il digitale troppo fattori influiscono per fare dei paragoni convincenti, monitor, sensore, videoproiettore, stampe. Possiedo tre sistemi digitali, di cui uno con ottiche L e non dico che non sia soddisfatto, anzi,ma un altro motivo per cui utilizzo con altrettanto piacere i vintage, è la sensazione anche tattile che mi trasmettono, tutto vetro e metallo, la loro storia, la loro durata nel tempo, e, per quelli che ho acquistato usati, mi piace anche immaginare chi li ha posseduti, dove sono stati, che immagini hanno ripreso. Ritengo gli obiettivi attuali un poco più anonimi, ecco. E per vintage intendo i Canon FL/FD, i Leica, gli Olympus, i Contax G, gli Hasseblad, gli Helios, i Novoflex, il Tair 300, con i quali mi diverto molto per un certo tipo di fotografia. Tra pochi giorni sarò ospite, con il mio Club Frecce Tricolori, della Base di Ghedi, dove volano i Tornado. Allora sì che apprezzerò tutti i vantaggi offerti dal digitale, in particolar modo l'AF, anche se, prima dell'avvento di quest'ultimo, le immagini le ho sempre portate a casa, certo con maggior fatica nelle foto d'azione.

Saluti.

Graziano.




avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 15:10

Ma si anche io giochicchio con i vintage, quando voglio divertirmi.

Quando voglio portare a casa gli scatti, non sapendo cosa mi aspetta.....porto il 24-120 f/4 VR (e non il 24-70 f/2.8 non stabilizzato).

avatarsenior
inviato il 09 Marzo 2019 ore 9:11

E come test cosa c' è di meglio di una proiezione Velvia base due metri per giudicare la qualità globale di un ottica ?



Niente ... resta solo da stabilire proiettore e ottica ;-)
Era in questo modo del resto che i tecnici Leitz davano il responso definitivo riguardo a una qualsiasi delle loro ottiche; in altre parole dopo tutti i calcoli possibili e immaginabili producevano un prototipo, ci riprendevano una lunga serie di diapositive e infine, in proiezione, valutavano se quella era la resa che davvero volevano Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2019 ore 1:17

Inizialmente col digitale, e credo sia stato un po' così per tutti, si è trattato di adattare ottiche già in possesso, ferme nei cassetti e nelle bacheche per affezione e/o collezionismo. Con le reflex, a mirino, si ottenevano risultati così, adatti a una visione al massimo a pieno schermo e con schermi piccoli e poco risoluti, e stampe piccole.
Chi afferma di ottenere in digitale chissà che stampe da reflex e ottiche vintage, a meno che fotografi così www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1787853, il che non è comodo, sbaglia di grosso, anche se le sue foto "piacciono". Infatti gli stessi che decantano solo e soltanto Leitz, poi spesso esaltano zoometti 18-200. Basta valutare le foto per come vanno valutate in digitale, ossia al 100%, per vedere le grosse carenze che hanno. E non per essere pixel peeper, ma per come viene insegnato nei corsi sul digitale da tutti quelli che li tengono, con le motivazioni che spiegano, ormai ampiamente conosciute.
L'uscita delle Sony ha un po' cambiato le cose.
La possibilità di inquadrare e mettere a fuoco finemente a mirino (non col focus peacking, che non serve quasi a niente, ma con l'ingrandimento) ha permesso di utilizzare pienamente le ottiche vintage. Da qui si è visto innanzitutto che in digitale, tantissime ottiche che avevano una resa media o mediocre, spesso eccellono. Altre invece, i grandangolari, anche quelli eccellenti in analogico, non solo non eccellono, ma spesso deludono proprio, anche i più blasonati.
Molto deludenti obiettivi di gran classe notissimi come 15 e 18 CY, 21 Contax G, 19 e 21 Leitz, 18 Olympus, inutilizzabili poi su big mpxl. Alla fine, personalmente non scendo mai sotto i 28mm, e non con tutti. Così così i 35mm.
Insomma i grandangoli, per avere nitidezza, campo nitido, assenza di aberrazioni, devono essere moderni.
Buoni invece quasi indistintamente i 50mm, ottimi medi tele e tele.
Da 100mm in su è una festa. La possibilità in pp di aumentare a piacimento il contrasto fa giganteggiare ottiche tele che avevano in questo un serio limite. 85-100-135-200 offrono in digitale prestazioni migliori, a volte anche molto, che in analogico.
Qui i Leitz, soprattutto da 180mm, spopolano letteralmente, soprattutto nel contenimento delle aberrazioni.
Ed eccellono anche su 40-50 mpxl. Peccato che nessuno sia af o abbia un af decente (Nikon).
Unica eccezione i Canon, col 180 L is macro che ha ottima resa e, limitandone il range, af discreto, e col 200/2.8 L is, che oltre ad avere una resa eccellente, ha un af rapidissimo e molto preciso. Pur avendo quasi 30 anni, e dunque di progettazione analogica, non sono veri vintage in quanto in produzione e persino ancora molto attuali per prestazioni af e resa, praticamente insuperate. Ottimi i 300mm di tutte le luminosità, anche i meno aperti, es. 250/4II Telyt-R Leitz e 300/4 Zeiss Tele-Tessar.
Per il Canon 300/4 L is, anche lui datato e di progettazione analogica, vale lo stesso discorso fatto per 180 e 200.

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2019 ore 1:38

Leone che dire... empiricamente mi trovi d'accordo. Senza sapere perchè e per come ma di fatto è quello che ho notato pure io nella mia limitata esperienza.
Per i vintage, oltre ai limiti dei grandangolari, aggiungo i limiti degli zoom.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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