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consigli su Zeiss Distagon


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  6. » consigli su Zeiss Distagon





avatarjunior
inviato il 21 Febbraio 2019 ore 18:21

Buonasera a tutti.
Sarei tentato di dotarmi di uno Ziess Distagon 25/2.8 ma sono un po' incerto per via della messa a fuoco manuale (visto il costo). E' facile o richiede apprendimento? per me che porto gli occhiali, è più difficile? Da giovane usavo una leica con i prismini che aiutavano ma questo? ha qualche aiuto?
VI ringrazio per ogni opinione o suggerimento.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 7:09

Bella lente..! con una curvatura di campo ottimizzata ad infinito e una maf ravvicinata da record ( pochi centimetri non ricordo bene) l'ho sostituita con il 25/2 solo perché la utilizzo più a tutto campo..
Riguardo la maf manuale .. richiede apprendimento certo, ma essendo un grandangolo hai meno possibilità di sbagliare, dipende da che tipo di fotografia prediligi.. ;-)

user12181
avatar
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 8:56

Senza dubbio è un obiettivo che può essere molto godibile. Io porto gli occhiali, ma quando scatto me li tolgo, metto a fuoco con il Live View. Uso il 25 F/2.8 soprattutto per close up. Nei close up estremi (minima distanza di messa a fuoco 6 cm di distanza della lente frontale dal soggetto, ma si può anche andare oltre, certamente c'è il problema della possibile ombra dell'obiettivo proiettata sul soggetto), la curvatura di campo a diaframmi aperti è molto marcata ai lati, ma anche in alto e in basso, bisogna mettere il soggetto quasi al centro. Se si chiude il diaframma (parlo sempre di minima distanza di messa a fuoco) si ha un po' più di spazio utile, anche con il soggetto un po' più decentrato. Da notare che mettendo a fuoco a tre o quattro metri il campo si spiana e tutto è perfettamente a fuoco e molto nitido. La messa a fuoco con il live view non è particolarmente difficoltosa, lo diventa se il live view non è snodato e si usa con la macchina a terra, come io faccio di norma per avere uno sfondo adeguato. In questo caso bisogna infatti veramente mettere la macchina a terra. Prima usavo un bean bag, poi mi sono arrangiato con quel che avevo (treppiedi senza colonna, macchina in verticale sul lato corto della staffa a L, testa del treppiedi inclinata a 90° di lato, che raggiungeva il suolo con l'aiuto della slitta micrometrica. Qualche giorno fa ho scoperto casualmente un modo abbastanza efficace di usare la mia staffa a L (che permette di estrarre il lato corto e reinserirlo rovesciato in direzione opposta) per arrivare con la macchina al suolo e quindi di liberare la slitta micrometrica da un compito improprio. L'unico limite è che la macchina risulta rovesciata e l'ingombro del complesso mirino/pentaprisma fa sì che l'obiettivo e il sensore risultino uno o due centimetri più lontani dal suolo di quanto sarebbero se la macchina non fosse rovesciata, bisogna anche dire che le regolazioni e l'azionamento dell'otturatore con la macchina rovesciata a contatto con il suolo, magari con una radice che impiccia, richiedono un po' di pratica, già solo per trovare ghiere e pulsante di scatto… E' necessario anche fare molta attenzione a non far entrare una gamba del treppiedi nell'inquadratura.

Questi sono gli ultimi close-up fatti con il 25 F/2.8

Qui a F/11, il punto di messa a fuoco avrebbe potuto essere più felice, ma mi trovavo in una posizione veramente difficile per mettere a fuoco

www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201901/8b8362bfda6c8ee9996e6904ff63

a F/8
www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201901/69fdd27b43a4feb5ee5bfe7cab58

Qui ho usato due foto fatte con due diverse aperture: F/5.6 per quasi tutta l'immagine, F/11 per la fauce e le antere (è una Primula vulgaris con il fiore brevistilo, emergono le antere e lo stilo è affondato nel tubo corollino).
Questo proprio perché a F/5.6 la curvatura di campo era talmente accentuata da limitare molto la nitidezza della fauce e delle antere abbastanza decentrate. Questa è stata la prima foto fatta con la tecnica della macchina rovesciata su staffa a L e messa a fuoco al massimo rapporto di riproduzione (più o meno) con la slitta micrometrica.

www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201902/231687ab98e9343880cea1d3b7e5

Queste foto si riferiscono invece all'ultimo metodo di scatto escogitato, l'obiettivo sulla macchina è proprio il Distagon 25 F/2.8

www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201902/7a0053677069cc2d1dc6e95ab855

www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201902/0043b4edfc212b0ee4854db73bb9

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 9:25

in base all'esperienza personale:
Per la messa a fuoco non ci sono problemi seri, salvo per street a distanza ravvicinata. In iperfocale si fa praticamente tutto.
Per quanto riguarda la qualità, il 25 non è una delle migliori lenti zeiss.
Molto meglio il 21, sia nelle versione Distagon sia Milvus (otticamente non c'è differenza). Ovviamente ancora più facile la messa a fuoco.
Meglio anche il nuovo 35 milvus, ma i costi sono elevati ed è difficile trovarlo usato. Messa a fuoco leggermente difficoltosa alla massima apertura.
Eccezionale il 15, ma utilizzabile in pratica solo per paesaggi e architettura.

mt


user12181
avatar
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 9:30

Per quanto riguarda la qualità, il 25 non è una delle migliori lenti zeiss.


Questo è un vecchio luogo comune, come tutti i luoghi comuni è in parte vero e in parte maggiore falso. Bisogna vedere cosa ci vuoi fare, gli scatti che ho mostrato non riesci a farli con gli obiettivi che hai menzionato (anzi non riesci a farli con nessun altro obiettivo che non sia il Laowa 15mm F/4 macro, anche lui con notevole curvatura di campo e messa a fuoco anche a RR 1:2 con la lente frontale ancora più attaccata al soggetto). E, ancora, con una messa a fuoco a tre o quattro metri la nitidezza su tutto il campo è perfetta, quindi versatilità straordinaria, che io farei contare quando si tratta di stabilire la qualità di un obiettivo.

Esempi, se mi trovi difetti che non siano estetici... www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201810/84e11fced882e94671a760673b5c www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201606/aabf3b3eb6a09c414559d59f525e

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 9:43

Grazie mille Andy68 e Murmunto.
Murmunto complimenti all'ingegnosità e alle belle foto di elleboro
GB

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 9:51

Ognuno ha le sue esperienze e opinioni.

Mi sembra comunque opinione generalizzata che il 25 zeiss sia una buona lente; 15, 21 e 35 sono migliori (hanno anche costi diversi).
Poi se si vuole usare un grandangolo spinto per fare della macro, si entra di nuovo in un campo di scelte personali, che possono anche differire dalle prassi più comuni. Su questo tema io non ho esperienze personali da condividere, le macro che la faccio da 100 mm in sù. Ritengo peraltro che la qualità di un grandangolo si osserva sopratutto nella resa dei paesaggi e della street, su taluni ritratti ambientati, e, per gli specialisti, nelle foto notturne alle stelle (in quest'ultimo caso, però, la qualità principale è la luminosità).

p.s.: la perfezione non esiste; tutto è migliorabile, anche gli Otus.

user23063
avatar
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 10:13

Scusa Maurizio ma... se fai paesaggio, scatti a f/8 e dintorni, dubito che tu noti ALCUNA differenza tra gli Zeiss presunti "di fascia più alta" (come i 15, 21 e 35 che citi) e il 25/2.8. Se poi vuoi a 2.8 o f/4 scattare a 2.5m un ritratto decentrato, allora può essere che stai usando il 25 nell'unica situazione in cui mostra "la corda" rispetto ai fratelli. Ma allora concordo che non è l'obiettivo giusto. Ma solo in quel caso.

Appena ne ho la possibilità, questo 25 è uno degli Zeiss che farò mio.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 10:40

Hai ragione ..... , ma in base alle tue considerazioni a f8, non ci sono più rilevanti differenza anche con un 24 nikon o sigma art, con il vantaggio però di avere un'apertura 1.4 e l'autofocus.

E' anche vero che nell'uso pratico le differenze si assottigliano, in particolare chiudendo il diaframma e/o "stampando" in Jepg ridotto per postare sul web, come è pure vero che alcuni obbiettivi (21 zeiss) aprono le ombre meglio e i loro file rendono la post produzione più agevole.

In sintesi, sono tutti buoni obbiettivi; se poi vogliamo fare le graduatorie, per quanto di rilevanza limitata nella pratica, le differenze esistono e credo siano quelle da me ricordate.

Le decisioni vanno poi assunte anche in relazione ai possibili costi: quelli del 25 e del 21 zeiss, sull'usato sono relativamente vicini, ma, ad es., hanno filettature diverse, per cui se si hanno già a disposizioni i filtri dell'uno o dell'altro, questo potrebbe condizionare la scelta.

user23063
avatar
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 11:21

Beh il 25/2.8 usatosi trova a partire dai 450€, il 21 dai 750-800, non mi sembra siano allo stesso prezzo...

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 11:30


"Relativamente vicini" significa che le differenze sul costo del nuovo si sono ristrette e ora il rapporto prezzo/qualità è più favorevole al 21; comunque a 450 forse comprerei anch'io il 25 (focale ora coperta con 24 PC, che ha altre finalità) come venderei il 21 Distagon a 750 (solo perché casualmente ho anche il Milvus).
Concordiamo comunque, come ovvio, che le condizioni economiche sono l'elemento decisionale risolutivo.

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 11:50

Mi allaccio a questo post, senza alcuna intenzione di inquinarlo, per chiedere (visto che chi è intervenuto mi sembra conoscere diversi obiettivi Zeiss) se sapete dirmi, in merito al 35 f2, se è possibile che nel passaggio dalla versione Classic alla serie Milvus, la nitidezza dell'ottica sia migliorata (lo schema ottico è invariato) grazie ad esempio all'uso di un trattamento antiriflesso evoluto, oppure tale differenza sia riconducibile solo alla variabilità tra esemplari.

Già che ci sono chiedo anche un parere a tutto tondo sul detto 35.

Grazie ;)

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 12:14


Il 35 Milvus 1.4 ha uno schema ottico ridisegnato rispetto al 35 1,4 Distagon e ne rappresenta un significativo miglioramento.

Il 35 Milvus 2 ha lo stesso disegno ottico del precedente; il nuovo trattamento riflessi non credo che produca significativi miglioramenti; essendo però, diversamente dal precedente, tropicalizzato può essere una buona scelta se si fotografa in situazione disagiate (pioggia, polvere, sabbia).

Personalmente, dopo alcune prove, se si guarda al budget, il costo e il peso (1150gr contro 700) del 35 1.4 non lo rende conveniente, a meno che l'apertura 1,4 non sia indispensabile e non si abbia difficoltà a mettere a fuoco manualmente a questa apertura.

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 12:34

grazie Maurizio, sono interessato all'acquisto di un 35 "compatto", ho avuto e provato a lungo il 35 f2 AFd ed il cugino moderno f1.8 AFs (utilizzo reflex Nikon) ma per motivi diversi con nessuno dei due ho trovato feeling.

Ho pensato quindi a questo Zeiss e nel leggere varie prove in rete ho notato che mentre per il Classic alcuni lamentavano una scarsa nitidezza a TA per il Milvus molti lodano la buona nitidezza a TA. Immagino si tratti di variabilità tra esemplari...

La messa a fuoco manuale per me non è un problema, utilizzo ancora molti vecchi AIs

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 12:43


Non so darti un parere preciso sul 35, ma io ho il 21 sia Distagon sia Milvus; non è possibile vederne la differenza anche ingrandendo il file.
Le opinioni poi sono molto personali e non sempre il gradimento è legato esclusivamente a fattori tecnici. Se non si è professionisti o non si ha una lunga esperienza, si può essere inconsapevolmente condizionati da molti altri fattori, quali il soggetto fotografato, il prezzo d'acquisto, i commenti ricevuti. Non è sempre facile riconoscere di aver fatto un acquisto sbagliato o di accettare che uno sfocato dipenda dal manico e non dall'obbiettivo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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