| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:37
Direi che ho dimostrato quello che volevo, quella foto fa parte di un lavoro molto bello su cui l'autore ha sempre dichiarato di lavorare abbastanza dopo lo scatto per raggiungere quello che voleva.
Definire il lavoro un pasticcio conferma quello che ho detto all'inizio cioè che spesso sopravvalitiamo la nostra capacità di giudizio e che pensiamo a priori che la nostra visione sia la migliore cosa che evidentemente non è
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| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:48
Ma infatti la mia opinione vale uno. Come quella di tutti gli altri. Su questo non ci piove. Non sopravvaluto niente. È esattamente ciò che intendevo con il 'meglio non commentare'. Funziona=mi piace. Non funziona=ignoro.
Pasticcio senza contenuti=ignoro. Pasticcio con contenuti=potrebbe piacermi.
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| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 19:12
Concordo sulla frase "la foto deve parlare da sola, se c'è descrizione della scena significa che è mal realizzata".
Ah, sono uscito da quel gruppo (giusto per aggiornamento dell'accaduto) poiché non avevano contenuti e parlavano ugualmente (in stile italiano medio - onnisciente ed esperto - ) |
| inviato il 26 Febbraio 2019 ore 5:46
Matteo Groppi a me la foto che hai postato non sembra molto lavorata e in ogni caso la lieve esaltazione delle dominanti cromatiche è stata fatta in visione di uno scopo comunicativo all'interno di un genere colto, non è certo il pasticcio di un fotoamatore |
| inviato il 26 Febbraio 2019 ore 8:16
Non è neutra come non lo sono le ombre blu, non si è cercato di renderla tale, stavo solo dicendo che non è che necessariamente una foto deve puntare a essere con le ombre nere o fatta in un certo stile.
La parola pasticcio che mi fa molto sorridere riferita a Todd Hido non è stata usata da me, ma avrei anche potuto mettere questa:
www.fpmagazine.eu/image.php?width=700&height=&image=/allegati/libs/img
è rosa come lo sono più o meno tutte quelle che erano in mostra e ammetto che inizialmente mi hanno un po' lasciato perplesso, erano oltre che con colori strani sfocate o mosse, ma alla fine mi sono piaciute.
Però ti do ragione, ho visto la foto che credo abbia dato origine al topic e si è un pasticcio quella e il commento ci stava, prendere i cursori di Photoshop e metterli a caso in genere non da risultati gradevoli o sensati.
Ma mi riferivo a frasi tipo questa:
“ Peccato però che resta il problema di dare un messaggio il più chiaro possibile all'osservatore serio e preparato, con quella immagine sulla quale può fare quello che ti pare, e quel problema lì VA SEMPRE RISOLTO, sempre, perché una Fotografia sia bella, e se non lo risolvi, tu non sei un bravo Fotografo e la fotografia resta un emerito cesso. „
volevo solo sottolineare che non tutti cercano la foto neutra e non tutti per questo sono incompetenti, Segio sopra ha anche sottolineato come ci sono diversi generi fotografici e nelle foto di moda si spinga molto di più su tonalità diverse da quelle neutre
79hbm1979mg58bnh1fp50y1bry-wpengine.netdna-ssl.com/wp-content/uploads/
quindi non è sempre vero che “ la vera abilità in post-produzione sia quella di rendere l'intervento non riconoscibile e di mantenere il massimo di naturalezza dell'immagine „ |
| inviato il 26 Febbraio 2019 ore 9:18
Matteo Groppi tendi a citare a tuo piacimento, la frase è al congiuntivo ed era preceduta da "io credo che". Inoltre dai tuoi interventi sembra che tu voglia spostare la discussione rispetto all'input iniziale, che non era riferito certo alla "fotografia d'arte", di cui posti solo esempi che portino acqua al tuo mulino, ma alla fotografia amatoriale che si vede nei forum. Credo che siano due campi ben diversi: nella fotografia d'arte c'è ricerca, nella fotografia amatoriale, il più delle volte c'è mera imitazione formale di trovate viste altrove. |
| inviato il 26 Febbraio 2019 ore 9:25
io non faccio differenza io parlo di fotografia punto
Io ho visto la foto a cui ti riferisci e ti ripeto: si hai ragione, non lo hai in assoluto.
Ma si se parliamo di contenuti anche qui hai ragione spesso c'è un'imitazione formale con la perdita totale di contenuti
A volte il così detto "effetto speciale" maschera proprio la mancanza di contenuto |
| inviato il 26 Febbraio 2019 ore 10:05
Secondo me, l' unica cosa che è stata appena dimostrata è quanto la gente sia facilmente manipolabile e condizionabile. Sconosciuti e artisti affermati: due pesi e due misure.
Spesso gli artisti si affermano con qualcosa di eccezionale, poi la carriera prosegue per inerzia e si rivalutano anche le opere precedenti. Niente di nuovo. È così che gira il mondo. |
| inviato il 26 Febbraio 2019 ore 11:05
Mi prendo la colpa (e il merito) di aver usato il termine pasticcio. Ma l' utilizzo non è stato dettato dal blasone della foto o dell' autore. Con un parere che è, e rimane soggettivo, e vale uno (non 10-100-1000 o 100000! Tanti credono che IL PROPRIO valga più di uno e che quello degli altri valga 0).
Qualunque cosa facciate, se è originale e piena di difetti per me è meglio di scimmiottamenti fatti bene. Buone foto.
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| inviato il 23 Aprile 2019 ore 14:28
Seguo. E mi riallaccio all'argomento della postproduzione "invisibile". Premesso che secondo me non si può affermare che la postproduzione buona è quella che non si vede, vi riferisco una mia impressione, guardando il libro recentemente acquistato "Landscape as longing" di Gohlke e Sternfeld osservavo le foto pensando " mi sembra" che qui non ci sia quasi intervento di postproduzione se non probabilmente qualche minima regolazione dei soliti parametri luminosità contrasto ombre saturazione. Ora mi chiedo è così o è solo un'impressione di "naturalezza" che si confà ad uno "stile documentario"? Scusate se sono fuori tema. |
| inviato il 23 Aprile 2019 ore 16:13
Credo che il tema abbia un milardo di sfumature e, molto spesso, il confine tra l'opera di livello e puro kitsch sia molto sottile.
Personalmente, se commento un fotografo (diciamo così) relativamente maturo, in genere ritengo offensivo suggerire modifiche o sottolineare quelli che a me possono sembrare vizi di vario tipo.
Se l'ha fatta così la voleva così: che, arrivo io a dirgli "la dovevi tagliare a sinistra"?
In questo concordo con Pollastrini: una foto è un prodotto finito, e ti piace o non ti piace.
Lui ha visto, ha deciso e scelto. E se non funziona amen.
E non è nemmeno detto che non funzioni perché questo pare a me.
Poi, se c'è relativa confidenza, uno scambio naturalmente ci sta...
Diverso può essere il discorso con un principiante, che (palusibilmente) non ha ancora gli strumenti per far uscire quello che vuole, come lo vuole.
Ma anche in questo caso, sempre a livello personale, o c'è volontà evidente e condivisa di parlare delle cose o non avverto il diritto/dovere di andare a dire la mia.
E infine, molto spesso, i cultori della critica costruttiva dimenticano anche che le cose hanno un "modo", oltre al contenuto.
E che la relazione criticante-criticato non è sempre la stessa....
Chiedo, e ditemi con sincerità: se fotografate da vent'anni e arriva quello che fotografa da 4 mesi e non ha mai visto una mostra o letto un libro a dirvi che dovevate "clonare quella pietra a sinistra" pensate:
1) Devo mettermi in discussione
2) Chi è sto cre.tino?
Non perché una delle due sia vera, ma.... come istinto? 
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| inviato il 23 Aprile 2019 ore 16:53
La seconda!!! |
| inviato il 23 Aprile 2019 ore 16:55
“ La seconda!!!MrGreen „
Permaloso!  |
| inviato il 23 Aprile 2019 ore 18:51
C'è anche dire che spesso sono i principianti che notano anomalie che ci son sfuggite. |
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