| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 12:41
Domandona: il vostro giudizio è in linea con quello degli "esperti" (iscritti su Juza)? Mi spiego meglio: sono i vostri lavori più importanti ad essere apprezzati? E sono quelli peggiori ad essere criticati? Se trovate le due cose coerenti tra loro, dareste autorità ai giudizi. Quell' autorità, che personalmente non sento di poter dare. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 12:56
Perchè poni l'accento sulla parola "esperti"? Quello che si cerca è pareri, confronto tra appasionati, dialogo costruttivo, ecc... è un sito di fotoamatori non è un corso, non ci sono professori ... ci sono altre persone con cui confrontarsi, con esperienze diverse, a volte si impara gli uni dagli altri a volte si fanno chiacchiere da bar. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 13:14
sono straconvinto che gli artisti di maggiore successo tengono molto in considerazione l'opinione degli altri e si regolano di conseguenza, e se un prodotto non piace lo cestinano a prescindere da quanto ci tenessero o da quanto tempo e fatica è costato quel lavoro (o al massimo se lo tengono per loro). Ve lo immaginate un professionista che dice al suo produttore "a me piace così"? |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:16
@Alessandro Spagnuo: sono veramente contento del tempo che hai dedicato alle mie foto, ti assicuro che un occhio in più (esperto o meno che sia) per un completo principiante è sempre una cosa molto importante. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:25
“ Il problema è che ci sono autori bravi con idee chiare dove più che criticare trovo corretto porre domande che se hanno un senso possono nascere commenti costruttivi per tutti. „ Lo trovo molto più produttivo perchè al momento in cui uno fa una domanda vuol dire che è propenso verso una risposta, molto diverso da ricevere una critica senza averla chiesta. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:48
Di niente, Totò. Però è tutto complicato. Pensa se uno dovesse commentare tutte le foto caricate qui. La cosa più produttiva è guardare e capire cosa ha attirato la nostra attenzione (sgombera da chiusure mentali) e perchè. Quando qualcosa sfugge si può chiedere all' autore. Questo credo che sia l' approccio più positivo. Sì, Sergio. D' accordo. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 16:01
ho come la sensazione che a volte ci si sopravvaluti un po', parlo in genere, cioè è come se la nostra personale visione dovrebbe abbracciare tutto e sia quella più corretta. Ora mi è chiaro il discorso delle ombre blu, ma poi vedo foto come questa: media.internazionale.it/images/2018/11/26/146675-sd.jpg che funzionano e sono molto "verdi" e lo sono volutamente, allora provo a capire se tale scelta è sensata con molta umiltà perchè ovviamente chi l'ha scattata sa scattare e sa quello che fa anche in fase di sviluppo. Però la foto è verde |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 16:13
Se quella foto fosse stata perfettamente bilanciata non sarebbe stata così impattante, anzi, sarebbe addirittura banale. Spesso molti hanno la sola visione dei bianchi perfetti e dei neri perfetti... e spesso le loro foto sono solo cartoline che nulla danno e nulla tolgono. Perfette cromaticamente ma assolutamente prive di anima. Ad esempio nella moda è normalissimo avere sia viraggi estremi che dominanti su neri, ombre, luci o bianchi. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 17:06
verissimo sono tantissimi gli esempi, ma ovviamente come detto ci sono casi e casi, credo di aver visto immagine che ha dato vita a questa discussione e si la post è bruttarella. Trovo però sbagliato anche pensare che ci sia un solo modo di vedere l'estetica che comunque varia nel tempo e anche in base al luogo, sembra una banalità, ma certi accostamenti di colore considerati poco "armonici" da noi non lo sono in altri luoghi |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 17:16
Gli accostamenti cromatici non sono una cosa prettamente legata ai luoghi ma bensì a come lavora il cervello. Ci sono vari trattati sulla psicologia del colore. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 17:37
ci sono diverse discussioni in merito, però rosso e fucsia qui non credo lo abbineresti, in india non è un abbinamento "brutto". Sono state fatte diverse teorie e studi, ma partono spesso da convenzioni e appunto significati che sono stati imposti a certi colori. C'è un'interessante libro che tratta in parte queste tematiche https://www.amazon.it/Cromorama-colore-cambiato-nostro-sguardo/dp/8806 Comunque chiaro che per esempio avere uno sfondo con tonalità fredde è un soggetto dalle tonalità più calde aumenta la sensazione di profondità della scena |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:01
Io evito di commentare, ma questa, ben bilanciata è una foto banale. Così è banale con l' aggiunta di colori a caz2o. media.internazionale.it/images/2018/11/26/146675-sd.jpg Sulla produzione cinematografica stenderei un velo pietoso. Si è sempre abusato troppo di caratterizzazione. Troppo. Al punto che quella ciofeca banale di Beautiful ha una fotografia che è un capolavoro, mentre i capolavori del cinema hanno una fotografia che meritetebbe solo una serie come Beautiful. I miei neuroni vanno in tilt quando mi rassegno a questo dato di fatto. Ma è una questione psicologica naturale o è una deviazione psicologica indotta? Perchè i viraggi pesanti con me non funzionano? Bisogna riempirsi la testa di concetti e farsi fare il lavaggio del cervello? Bisogna essere sottoposti ad ipnosi perchè certe cose vengano viste come funzionali? A me le cagate non cambiano il mio sguardo. Piuttosto non commento e non mi fermo solo a quello (e Beautiful rimane una cagata), mentre Il gladiatore è un capolavoro. Purtoppo anche gli album musicali vengono caratterizzati, ma non cambiano il mio orecchio, lo irritano. Anche per quelli sorvolo su equalizzazioni bestiali e compressioni dinamiche. Alla fine è arte, e l' arte ha una componente umana e soggettiva. Di un prodotto si accetta o si ripudia tutto il pacchetto. Lo si prende così com' è. Piace o non piace (in tutti i sensi). |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:24
non capisco cosa c'entri l'esempio postato da Matteo Groppi: si tratta di una classica foto che sfrutta le diverse temperature cromatiche e dominanti di lampade neon, tungsteno e magari vapori di sodio mischiate, come aveva fatto già Ghirri decenni fa con la pellicola. E' una foto colta e pensata, in cui il colore ha una funzione comunicativa e al contempo un riscontro fisico nella realtà; in post credo che l'intervento sui colori sia stato minimo. Niente a che vedere con i pasticci di noi fotoamatori spacciati per "scelte" |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:32
A sinistra l' illuminante è gialla. A destra è bianca. Come fare a non concepire strano quel verde in mezzo (quando le luci si fondono) e nelle ombre non saprei. È un pasticcio pari-pari. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:32
È giusto commentare e criticare le foto, ma in maniera delicata e rispettosa. In qualche occasione (poche) mi sono state rivolte critiche un po aspre... poi mi vengono i 5 minuti e passo per permaloso |
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