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Fotografia di Architettura: consigli per corredo fotografico


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avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2019 ore 18:01

Ciao a tutti, mi chiamo Paolo e sono da un po' iscritto al forum anche se per ora non avevo mai partecipato attivamente limitandomi a leggere.
Sono qui oggi però per chiedervi alcuni consigli prima di andare ad "investire" una somma considerevole (so bene che il termine è sbagliato in questo caso, ma era per rendere l'idea).

Per ora mi diletto a scattare in digitale con una fuji xt-20 ed a pellicola con una Leica M7 (anche se ultimamente ho accantonato un po' la fotografia analogica, visto il sempre poco tempo a disposizione).

Da studente di architettura però vorrei iniziare ad interessarmi alla fotografia architettonica, intesa anche nel senso più tecnico del termine.
Ho passato un paio di mesi leggendo il più possibile sull'argomento, sia dal punto di vista teorico che per quanto riguarda l'attrezzatura e penso di essermi fatto una buona idea al riguardo.
Vorrei però chiedere alcuni consigli a voi, che siete sicuramente molto più ferrati di me in ambito fotografico, per quanto riguarda alcune possibili combinazioni lente-corpo macchina adatte a questo tipo di fotografia.

Per quanto riguarda le lenti, vorrei acquistare un obiettivo decentrabile sin dall'inizio: so che c'è la possibilità di applicare correzioni per quanto riguarda le linee cadenti ed altri difetti con la post-produzione ed in questi anni mi è capitato spesso di ricorrere a questi aiuti, ma proprio perché ho avuto già esperienza della cosa voglio avere un approccio di correzione in fase di scatto.
Leggendo molto al riguardo mi pare di avere capito che gli obiettivi decentrabili Canon siano al momento i migliori per qualità, costruzione e funzioni, anche se molto cari.
Come focale credo che il 24 mm sarebbe il più adatto come prima lente di questo tipo, visto che vorrei approcciare, almeno all'inizio, soprattutto la fotografia di architettura di esterni: ho visto alcuni raccomandare il 17 mm perché con un moltiplicatore di focale 1.4x permetterebbe di avere sostanzialmente due focali in una, anche se con una lente frontale più "delicata" e una più difficile utilizzo di eventuali filtri. Viste le premesse cosa vi sentireste di consigliarmi tra i due?

Passando al corpo macchina, volendo pensare ad una mirrorless visto che ormai il futuro va in quella direzione, credo che le alternative siano due in questo caso: Sony o Canon.

Per quanto riguarda Sony le alternative sarebbero A7III, ottimo modello recente di cui ho letto solo che lodi, pensando ad un eventuale upgrade ad una A7R4 quando verrà presentata, oppure pensare a spendere qualcosa in più pensando alla attuale A7R3 che avrebbe dalla sua la risoluzione, l'evf di migliore qualità, funzione pixel shift ma con un modulo autofocus inferiore, potendo pensare comunque ad un upgrade con il modello R4 in futuro.

Per quanto riguarda Canon al momento penso che la R sarebbe l'unica alternativa: avrebbe una migliore compatibilità con altre lenti Canon, ma ha un costo maggiore rispetto alla A7III pur essendo inferiore in alcune specifiche; dovrebbe avere una migliore ergonomia, ma ad esempio il sistema di snodo del display non mi attira per niente.

Questi sono sostanzialmente i miei dubbi: se avessi dovuto prendere una decisione al volo, penso avrei detto A7R3 + 24 tse, però preferisco sentire altri consigli prima di prendere una decisione.

Ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza di leggere questo mio papiro e magari vorrà dirmi la sua.

Un saluto a tutti
Paolo


avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 17:18

Ciao a tutti, scusate se uppo la discussione...immaginavo che le lenti tilt/shift non fossero di sicuro uno degli argomenti più discussi, ma speravo che qualcuno riuscisse a darmi qualche opinione al riguardo.

In questi giorni ho fatto qualche ricerca comparando anche un po' i prezzi: per quanto riguarda Canon, mi sento di andare ad escludere la R per ora; per quanto riguarda Sony, data la relativa piccola differenza di prezzo tra la A73 liscia e la A7R3 mi sembra una scelta molto più sensata puntare sul modello R.
Ho visto anche che è in uscita la Panasonic S1R che ha delle caratteristiche interessanti, ma essendo un progetto nuovissimo potrebbe avere di sicuro molte più incognite di una collaudata A7.

Cercando info e leggendo riguardo i tilt/shift ho visto poi che esistono dei supporti per montarli su cavalletto e muovere la camera, invece che fare il contrario, così da evitare errori di parallasse dovuti allo spostamento dell'obiettivo.

Questo è quello che mi sembra più interessante
cdn.shopify.com/s/files/1/1570/7285/products/42_09284_ima_1024x1024@2x
cdn.shopify.com/s/files/1/1570/7285/products/24_00686_1024x1024@2x.jpg

Da qui mi viene una altra domanda che provo a farvi, sperando che qualcuno sappia consigliarmi.

Per un ipotetico set-up composto da corpo Sony, Canon TS-E 24 o 17 e l'adattatore che ho linkato, volendo cercare un cavalletto che sia non troppo pesante da trasportare ma che consenta comunque una buona stabilità, con testa a 3 vie di quelle regolabili in modo accurato, a che marca/modello dovrei iniziare a guardare?

Grazie ancora a chi avrà la voglia di leggere questo messaggio e magari darmi qualche dritta

Un saluto a tutti

user7851
avatar
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 17:41

Seguo con interesse perché sono molto interessato.

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 18:10

Bello vedere che qualcun'altro è interessato a questo "modo" di fotografare.
Vediamo se qualcuno saprà darci qualche dritta/consiglio

user7851
avatar
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 18:21

Il problema e che se vai in chiese, musei e pinacoteche lo stativo ce lo dimentichiamo.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 18:27

provai qualche tempo fa il :
www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=samyang_ts24
con una Nikon D600, a F8è molto nitido, non costa una fortuna, peccato la qualità costruttiva, con le dita grosse si fatica a regolarlo e i pomellini sono imprecisi ma in compenso lavora bene ...

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 19:15

Grazie blve per il tuo messaggio.
Ho visto anche questo obiettivo samyang e letto parecchie recensioni ed opinioni online.
Vero che il prezzo è molto inferiore al Canon, però ho visto che, oltre alle criticità da te elencate, anche a livello qualitativo e di resa é parecchio inferiore alla controparte Canon

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 19:29

@Paul pratocamente hai già scritto tutto tu, un obiettivo decentrabile è d'obbligo se si vuole fare fotografia d'architettura, la scelta del TSE 24 Canon, che tra l'altro possiedo, non può essere più felice, si tratta di un obiettivo straordinario per nitidezza e costruzione meccanica. Si può usare tranquillamente a mano libera regolando lo shift per compensare le linee cadenti. Attenzione all'esposizione, con questo tipo di obiettivo l'esposimetro della macchina viene "ingannato" essendoci una diversa quantità di luce incidente in funzione della regolazione dell'obiettivo. Ovviamente con il digitale non costa nulla fare qualche prova e compensare l'esposizione

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 19:48

Effettivamente i decentrabili in architettura, sarebbero la morte sua... MrGreen Ma non troppo... Parlando di piccolo formato, trovo infatti i decentrabili Canon (e ancora peggio gli altri, ovviamente), con quello che costano, ancora immaturi e non adeguati alle macchine attuali, di cui non reggono l'elevata risoluzione ai bordi. Per me, un buon decentrabile dev'essere tale anche decentrato.

Personalmente, pur possedendo ancora il 17, non lo uso ormai quasi più, poichè nelle immagini che preferisco, tipo questa www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1837330
alla fine rimango deluso per la scarsa qualità al bordo quando il decentramento è massimo, come evidenziato anche qui www.the-digital-picture.com/Reviews/ISO-12233-Sample-Crops.aspx?Lens=4
e anche qui, chiudendo
www.the-digital-picture.com/Reviews/ISO-12233-Sample-Crops.aspx?Lens=4
la situazione migliora ma alla fine mi soddisfa poco lo stesso
Poichè le immagini mi piace goderle da un bordo all'altro, senza limitazioni, ultimamente preferisco usare un grandangolo estremo unito ad una macchina molto risoluta, e intervenendo poi in pp come qui
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2753575
oppure, quando possibile allontanarmi un po' e usare ottiche meno estreme come qui
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2974284&l=it




avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 21:05

@Bruno77 Sì, in effetti una idea abbastanza chiara ce l'ho, ma le opinioni di chi di sicuro ne sa molto più di me sono utilissime prima di rischiare di prendere decisioni affrettate.
Mi fa piacere sentire ottime opinioni da qualcuno che possiede il 24 tse, e grazie mille del consiglio riguardo l'esposizione: vedrò di documentarmi meglio riguardo a questo.

@Leone Giuliano Grazie anche a te per il prezioso commento. Per quanto riguarda la focale, direi che il 24 è più vicino al tipo di utilizzo che vorrei farne rispetto al 17. Grazie per i link alle prove tecniche dei due obiettivi, dopo vado a darci una occhiata.
Per quanto riguarda il fatto di usare ottiche più tradizionali e correggere il post produzione: è vero, è una cosa fattibile e in questi anni mi è toccato farlo molte volte per vari progetti.
Ma proprio perché vorrei avvicinarmi alla fotografia di architettura in modo più "accademico", preferisco farlo utilizzando un obiettivo nato proprio per quello.

Per quanto riguarda la questione cavalletto in generale, avete qualche marca/modello da consigliarmi che potrebbe essere adatto al mio caso?

Grazie mille a tutti

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 21:17

Puoi sempre usare un laowa 12mm a distorsione quasi nulla senza spendere un patrimonio in ottiche tilt&shift.
Metti tutto in bolla e addio linee cadenti.
Eventualmente puoi croppare se l'angolo è troppo ampio.
Io mi arrangio a fare architettura con una aps-c e un sigma 8-16mm, correggendo in post la distorsione a barilotto. Ma di solito non faccio scatti accademici, se ho intuito cosa vuoi dire (alla Becher?)

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 21:39

Ciao Paul, la fotografia di architettura ha molte declinazioni e con il tempo magari ti accorgerai che gli obiettivi che userai di più saranno grandangolari non esasperati,normali o addirittura tele piuttosto che supergrandangolari o t&s.
Io ti consiglierei di fare un po' di esperienza prima di investire in obiettivi costosi e di provare ad utilizzare software tipo PTlens per correggere eventuali distorsioni.
Eventualmente rinuncia ad inquadrature esasperate perché in architettura non è vero che deve "entrare tutto nel campo inquadrato".
Ricorda che spesso i supergrandangolari vengono utilizzati dai neofiti perché creano prospettive inusuali ma sono messe al bando dai professionisti, un motivo ci sarà.
Dovrai decidere innanzitutto se vorrai attenerti all'idea del progettista o dare una tua interpretazione all'architettura.
Utilizzerei sicuramente fissi anche relativamente economici visto che li utilizzerai da f8 piuttosto che costosi zoom che presentano distorsioni davvero imbarazzanti.
Comunque ti faccio un grande in bocca al lupo e comunque vada sarà una esperienza molto interessante
Ciao
Massimo

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 22:04

Questa cosa dei super grandangolari messi al bando dai professionisti e usati dai neofiti mi fa abbastanza sorridere (anche perché conosco professionisti che invece usano in modo eccellente i superwide per architettura/urbex).
Vanno saputi usare bene perché è difficile comporre immagini pulite ed equilibrate o semplicemente interessanti, senza che l'attenzione si perda nell'enorme angolo di campo.
Felice di essere un neofita che usa solo il 12mm.
Scusate l'OT

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2019 ore 22:07

Grazie per le risposte interessantissime, danno sempre uno spunto nuovo di riflessione.

@Laki85 Effettivamente "scatti accademici" può voler dire tutto e niente, ma hai capito a cosa mi riferivo: un tipo di rappresentazione fotografica che si avvicina di più a quella del disegno che utilizzo tutti i giorni.
Proverò a cercare info sull'obiettivo che hai citato.

@Max Valentini Prima di tutto "viva il lupo", di sicuro sarà una esperienza interessante.
Per quanto riguarda la fotografia di architettura in generale hai perfettamente ragione dicendo che si può fare con tutti i tipi di focale, andando dalla foto panoramica del quartiere fino al più piccolo dettaglio di una facciata o di un arredo che fa la differenza.
Per questo motivo dicevo che vorrei iniziare a dedicare del tempo, studiare e provare sul campo quella che erroneamente ho definito "fotografia accademica", una fotografia che possa documentare l'edificio nel modo più simile a come chi l'ha disegnato lo aveva concepito. Per questo penso che la versatilità di un t&s sia difficilmente eguagliata da altri tipi di obiettivi (uniti anche ad una post produzione più massiccia) per questo tipo di fotografia.

avatarjunior
inviato il 23 Febbraio 2019 ore 8:33

Credo che prima di spendere tantissimo denaro in attrezzatura ti converrebbe capire cosa significa fotografare l'architettura per te. Cioè, se ti trovassi a Villa Le Lac, cosa mostreresti con le tue fotografie?
Oppure vuoi fare rilievi, cosa indispensabile nel mondo dell'architettura e che porta anche a bei soldi?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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