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Sulla mediocrità fotografica dilagante


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avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 12:29

Secondo me, Nessunego ha visto qualcuno dei lavori fatti dai dilettanti cui accennava Blackdiamond.

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 12:38

@tiber la fotografia è un percorso... ognuno lo prende seguendo strade a volte tortuose altre entrando da subito nel sentiero giusto... è un linguaggio potente ma non adeguato nemmeno a tutti... è difficile insomma e ti dirò se viaggi e libri aiutano... anche la scelta del corredo diventa discriminatorio... perchè per quanto se ne vuole dire anche solo uno sfocato morbido o ruvido e turbolento possono rendere una foto più o meno forte... e a parte i gusti personali potrebbero essere usati in modo errato ... la fortuna secondo me è il confronto continuo.

Che si voglia chiamare arte, hobby, lavoro la fotografia penso sia una ricerca continua, infinita e alla lunga logorante MrGreen

user14172
avatar
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 12:50

Avevo letto tempo fa un articolo sul blog di Settimio Benedusi, credo risponda ampiamente alla tua domanda: è il tempo della mediocrità ed è fantastico, perché la riconosciamo negli altri e non ci rendiamo conto che è anche la nostra aspirazione! Non è così meravigliosamente rassicurante?

link al post: www.benedusi.it/blog/rocco-barbieri-photographer/

user90373
avatar
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 13:43

@ Darp

Che si voglia chiamare arte, hobby, lavoro la fotografia penso sia una ricerca continua, infinita e alla lunga logorante


La fotografia logora chi ne insegue le chimere.

user12181
avatar
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 13:46

Maestri

Maiuscola degna di nota.

senza impiego di colori completamentari...

Anche questa me la segno, tenterò di convincere a complementarizzarsi qualche fiore alpino particolarmente ostinato, la Jacobaea incana per esempio, che già è piuttosto refrattaria (diciamo pure str...ina) a rivelare la sottospecie.

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 14:00

Anche questa me la segno, tenterò di convincere a complementarizzarsi qualche fiore alpino particolarmente ostinato, la Jacobaea incana per esempio, che già è piuttosto refrattaria (diciamo pure str...ina) a rivelare la sottospecie.


Cambia i colori direttamente in photoshop, no?!? MrGreenMrGreenMrGreen

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 14:59

@Boustrophedon a mio parere tu hai le idee chiare come nessun' altro in questo topic. Le eccellenze, così tante, nate tutte dalla "classe Becher" della scuola di Dusseldorf non possono essere un caso. Un saluto sincero di grande apprezzamento!

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 15:06

Negli ultimi anni ho notato, su molti mezzi di comunicazione (siti di notizie online, siti web, riviste, pubblicità affisse) una sempre maggiore mediocrità fotografica.
Non sto parlando del fatto che manchino foto degne di Maestri come Salgado o McCurry, ma del fatto di trovare foto tecnicamente raccapriccianti: storte, sottoesposte, sovraesposte, sfocate, con verticali convergenti senza senso, con distorsione evidente e non corretta, con aberrazioni cromatiche evidenti, con micromosso, senza un soggetto chiaro, senza impiego di colori completamentari... Insomma, foto qualitativamente a mio parere inaccettabili. La domanda che mi pongo e su cui vorrei alimentare una discussione é: come può un soggetto che commissiona o acquista delle foto del genere, trovarle accettabili e utilizzarle, col rischio di compromettere la propria immagine commerciale e professionale?

Per ricordarselo, riporto qui sopra parte delle questione posta dall'autore del topic.
Vorrei dire che senza degli esempi riportati dall'autore del topic non si può discutere di nulla. Mi sembrano affermazioni buttate un po' li. Sia io che Alessandro Bergamini abbiamo chiesto di inviarci degli esempi ma ad ora nulla.
Se parliamo di fotografia in generale, vorrei far notare che la tecnologia ha cambiato non solo il modo di fotografare, ma anche quello di usufruire la fotografia. Fino a pochi anni fa, le fotografie arrivavano al pubblico tramite una "selezione" a tutti i livelli, dalla pubblicazione su giornali e riviste alle mostre, anche in quelle organizzate dai circoli fotografici avveniva una selezione. Ora la selezione non esiste più per molti livelli. Chiunque può pubblicare sui social e queste fotografie fanno il giro del mondo, senza nessun filtro. E' chiaro quindi che si vede di tutto, ma proprio di tutto. Prima di questa rivoluzione tecnologica le fotografie non "selezionate" rimanevano nei cassetti e nessuno le vedeva. Forse è anche per questo che si ha la percezione di uno scadimento della qualità fotografica.
E poi, dipende dove si guarda. Personalmente, in siti specializzati, su alcune riviste e in molte mostre, vedo delle gran fotografie di qualità, non parlo solo della qualità tecnica, ma soprattutto anche di quella creativa.

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 21:55

Ho letto spunti interessanti.
Personalmente credo che alla base di ogni arte vi sia una conoscenza tecnica inderogabile, cui si può venir meno col tempo e nella ricerca di determinati effetti artistici. In poche parole, le regole esistono, vanno conosciute e rispettate finché non si ha la capacità e la necessità di superarle.
Ogni forma di arte é espressione di un contenuto, come la lingua lo é di un concetto. La "lingua" deve essere conosciuta dal pubblico cui il messaggio é destinato, ma nel caso della fotografia, il pubblico é completamente illetterato poiché tale arte non é insegnata nel percorso scolastico (salvo casi rari) e, quindi, il pubblico non ne conosce il linguaggio, scambiando per fotografia una qualunque immagine riprodotta, come potrebbe scambiare un suono gutturale incomprensibile con una parola, se non conoscesse la lingua.
Poiché il pubblico é ignorante di fotografia, si é persa man mano la necessita di una fotografia di qualità ed essa è diventata invece voce di risparmio per il committente.
Inoltre va aggiunto che la larga diffusione di mezzi fotografici tecnicamente validi e a prezzi contenuti, ha dato la possibilità a chiunque di immortale immagini scambiando tale atto per fotografia. Per tenere l'esempio con la letteratura, ai tempi di Gutenberg si stampavano solo capolavori, oggi con gli ebook é un proliferare di scempi letterari pubblicati da chiunque.
Sicuramente la diffusione di mezzi in alcuni casi consente l'espressione a validi artisti che sarebbero altrimenti rimasti impossibilitati a esprimersi, ma l'effetto di inflazione generale sulla qualità fa sí anche che essi rimangano nella massa, indistinguibili dal gregge ai più.
Personalmente vedo scatti molto migliori in queste gallerie di Juzaphoto che su mezzi di comunicazione di massa o su pubblicità. Il motivo é che la passione dell'amatore evoluto fa raggiungere traguardi molto migliori di quelli del professionista sottopagato che deve tirare a campare vendendo 1000 foto a 2Euro l'una.
Credo che sarebbe doverosa una petizione per inserire lo studio della fotografia nei piani didattici delle scuole.

avatarsupporter
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 22:42

Pensare di inserire lo studio della fotografia nei piani didattici delle scuole in questo periodo storico e con questa classe politica è fantascienza :)

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2019 ore 23:29

Oltre che inutile, la fotografia a mio avviso rimane un qualcosa di "elitario". Mica mi interessa usarla sempre in manuale, metto al primo posto comodità e praticità invece che caratteristiche tecnologiche che neanche so usare.

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2019 ore 0:59

Il motivo per cui la fotografia che si vede in campo editoriale è scaduta è lo stesso per cui, ad esempio, quasi tutti i quotidiani e le riviste italiane sono diventati pressoché illeggibili, pieni di contenuti scritti male, mandati in stampa senza alcuna revisione e impaginati da un manipolo di scimmie: mancano (o non si vogliono cacciare) i soldi per mantenere tutta una serie di figure professionali di supporto che dovrebbero assicurare la qualità tecnica del prodotto stampato. Perché pagare un revisore/correttore di bozze? Tanto c'è la correzione automatica di Word. Perché pagare un traduttore quando hai Google Translate? Perché pagare un grafico preparato quando puoi far fare tutto a due stagisti belli freschi che lavorano per la gloria e un panino? Certo, magari ti esce un prodotto di merda, ma intanto sei rientrato nel budget e visto che tanto anche tutta la concorrenza fa così, nella corsa al ribasso non ci perdi niente. Quindi, a maggior ragione, perché dovresti pagare un fotografo, quando di foto è pieno Internet e chiunque vive ormai con un attrezzo fotografico perennemente in mano?

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2019 ore 1:16

ha dato la possibilità a chiunque di immortale immagini scambiando tale atto per fotografia.
...

Forse ci si dimentica che "cultura" non è un concetto limitato alla fotografia, ma va esteso in ambiti molto più vasti.
Anche conoscere il significato delle parole è indice di cultura... Il termine "Fotografare" ad esempio, deriva dal Greco.. e significa "scrivere con la luce" .. quindi chiunque utilizzi uno strumento in grado di registrare l'effetto che una determinata sorgente di luce produce riflettendosi su determinate superfici... di fatto ha prodotto una "scrittura con la luce". Alla stessa stregua di chi scrive parole, un racconto può essere scadente, poco interessante, con errori di ortografia, o con sapiente uso della lingua, produrrà comunque uno "scritto"..., e per analogia anche una foto potrà risultare bella o brutta, interessante o banale, tecnicamente corretta o meno... ma sempre di foto.. si tratta.

avatarsupporter
inviato il 06 Febbraio 2019 ore 9:35

ManInTheMaze: temo sia proprio quello il motivo. Temo anche che il "problema" sia dato dal livello della clientela di giornali ecc. che tutto sommato si accontenta di questo standard qualitativo. Ennesima dimostrazione che "l'arte" interessa solo a "quattro sfig@ti" come noi che oltretutto manco ce ne rendiamo conto. Molto emblematica mi pare la discussione attualmente in corso sul forum "decrescita ecc." che evidenzia la, volte, scarsa percezione del fotografo "matrimonialista" rispetto alle esigenze dei clienti. Semplificando, a volte il fotografo propone "arte" quando gli sposi richiedono "documenti". La famosa frase del noto politico II Repubblica "con la cultura non si mangia" torna spesso tristemente alla ribalta. Dalle mie parti si dice anche "na fam da sunador" (una fame da musicisti). Triste

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2019 ore 9:43

Forse ci si dimentica che "cultura" non è un concetto limitato alla fotografia, ma va esteso in ambiti molto più vasti.
Anche conoscere il significato delle parole è indice di cultura... Il termine "Fotografare" ad esempio, deriva dal Greco.. e significa "scrivere con la luce" .. quindi chiunque utilizzi uno strumento in grado di registrare l'effetto che una determinata sorgente di luce produce riflettendosi su determinate superfici... di fatto ha prodotto una "scrittura con la luce". Alla stessa stregua di chi scrive parole, un racconto può essere scadente, poco interessante, con errori di ortografia, o con sapiente uso della lingua, produrrà comunque uno "scritto"..., e per analogia anche una foto potrà risultare bella o brutta, interessante o banale, tecnicamente corretta o meno... ma sempre di foto.. si tratta.


In base a questa tua visione, se io metto un segno di inchiostro qualunque su un foglio si tratta di scrittura e quindi sono uno scrittore e sto producendo letteratura.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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