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L'esposimetro







avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2012 ore 19:27

Io uso sempre Valutativo; Spot e Prevalenza Centrale erano la scelta migliore con la pellicola, ma con l'avvento del digitale non sono più così importanti. Infatti, usando l'esposimetro Valutativo e controllando l'istogramma si può determinare l'esposizione giusta molto più rapidamente che con la misurazione Spot

Juza nel suo articolo sostiene quanto sopra riportato. Siete d'accordo?

avatarsenior
inviato il 04 Dicembre 2012 ore 11:29

Nella sostanza credo di comportarmi come juza. Nell'arco di 3 anni di applicazione al digitale solo rarissime volte ho fatto uso dello spot (la media pesata mai) in situazioni dove individuavo un forte controluce. E ho dovuto poi correggere guardando l'istogramma. Tieni conto che sono un amatore, però.

Scattando in RAW probabilmente il senso di una misurazione spot può esistere solo se fai foto commerciali in cui ti interessa di sfruttare la sensibilità minima. Altrimenti la differenza ottenuta dallo scatto in spot si può guadagnare in sede di sviluppo del RAW, perdendo poco in IQ e avendo certezza di non rischiare mai le alte luci.

Credo che il senso dell'affermazione di juza sta nel diverso criterio di esposizione del sensore rispetto alla pellicola. La pellicola (negativa) tollera la sovresposizione di diversi stop prima di sfondare le alte luci, per cui il criterio sensato è di esporre per le ombre, ovvero di registrare il minimo livello di luminosità di cui si possono leggere dettagli. A questo fine lo spotmetro è particolarmente utile, aiutando a sistemare le ombre, ripteto senza rischiare troppo sulle alte luci.

Il sensore invece malsopporta la sovresposizione anche minima, e richiede la cosiddetta "esposizione a destra" dell'istogramma. Nel digitale lo spotmetro, che in alcuni caso può produrre una sovraesposizione di più di uno stop rispetto al valutativo, rischia invece di non permettere di controllare dove finiscono le alte luci. E forse se ha ancora senso, ce l'ha maggiormente per chi scatta in JPG.

Probabilmente il tipo di esposimetro che hanno le reflex digitali oggi è ancora un residuato dell'era della pellicola. Forse per il sensore si potrebbe realizzare una tecnologia ad hoc in cui l'esposizione viene calcolata da una pre-esposizione partendo dalla quale si calcola di quanto è necessario variare l'esposizione per spostare l'istogramma a destra quanto possibile. Un po' quello che si fa con il pre-flash. Oppure per l'audio digitale con la funzione "normalizza", in cui si riportano i livelli campionati ad un livello max convenzionale (-3dB o quello che sia), ma fatto prima della registrazione, per regolare i livelli audio.

Anche a me interessa la tua domanda, perché da quando sono passato al digitale oscillo tra il ritenere a volte che uso una frazione troppo piccola degli strumenti offerti dalla macchina, e a volte che invece questi strumenti siano dei gadgets dalla dubbia utilità. E quando dico questo penso, oltre all'esposimetro, all'AF!!

E sopratutto mi interessa la tua risposta, sulla quale, per aver posto la domanda, hai riflettuto sicuramente più di me.

Un saluto
Paolo

avatarsenior
inviato il 04 Dicembre 2012 ore 12:25

Secondo me dipende tutto dal tipo di foto che si fanno e dal tipo di luce e di contrasto col quale si ha a che fare di volta in volta. Io uso valutativa e spot. Scelgo se usare l'una o l'altra a seconda delle situazioni. Faccio qualche esempio, che forse ci si capisce meglio:

- panorama con luce abbastanza uniforme, presenza di ombre ma contrasto generale non elevatissimo: uso la valutativa perché so che nel 90% dei casi rispetterà le ombre, non sfonderà le luci e mi restituirà la scena come la vedo. Avendo oramai molta dimestichezza col mio esposimetro, so anche, a seconda del risultato che voglio ottenere, quando e quanto sotto/sovraesporre rispetto all'indicazione dell'esposimetro;
- scena altamente contrastata ma ancora entro limiti registrabili dal sensore: qui uso la spot. misuro il punto più scuro e quello più luminoso e, anche a seconda della parte della scena che voglio maggiormente enfatizzare, mi calcolo al volo il tempo medio (dato il diaframma prescelto), facendo in modo di non sovraesporre le luci oltre la soglia di non recuperabilità in post. Ho notato che se in queste situazioni mi affido alla valutativa, rischio foto troppo sottoesposte (la macchina salva fin troppo le luci);
- scena da altissimo contrasto, oltre i limiti di registrabilità del sensore: anche qui in genere spot, misurando il osggetto che mi interessa e rassegnandomi a perdere le informazioni non registrabili.

All'atto pratico: nel 90% dei miei panorami uso valutativa. Per tutto il resto (o quasi), spot.
Dimenticavo: quanto sopra è l'approdo di anni di esperimenti con la 5dII. non escludo che macchine diverse, con esposimetri diversi, possano indurre ad assumere comportamenti differenti.

avatarsenior
inviato il 04 Dicembre 2012 ore 13:34

Condivido quasi in toto l'affermazione di Juza. La valuatativa in linea di massima è affidabile ed è quella che utilizzo più spesso. Uso la spot prevalentemente per i ritratti o quando i contrasti sono elevati. Non uso mai la media e la ponderata, sulle quali sarebbe il caso di sperimentarne le potenzialità e quindi utilizzarle appropriatamente.
Entrambi i vostri interventi sono interessanti, grazie.

avatarjunior
inviato il 04 Dicembre 2012 ore 13:51

Partendo dal punto fermo che ogni macchina e ogni singolo sensore si comportano in maniera differente, anche per me vale il discorso che, a seconda delle situaioni che ci si trova ad esporre, bisogna cambiare il metodo ed a volte sacrificare qualcosa così come esposto da Sub74.
Se faccio foto a volatili al volo ad esempio ed ho quindi poco tempo per guardarmi l'istogramma, preferisco una media pesata al centro che sarà più fedele su quello che è l'oggetto della foto. Valutativa invece se ho la possibilità di controllare sovra e/o sottoesposizioni.
Utilizzo personalmente anche la spot, sia in natura, se espongo su soggetti bianchi tipo Garzette o aironi bianchi e in ritratto, soprattutto se in studio o controluce.
Roby

avatarsenior
inviato il 04 Dicembre 2012 ore 14:19

Con la reflex vado essenzialmente di Valutativa, usando la Spot quando su tutto deve prevalere il soggetto, ossia quando la gamma dinamica è molto ampia e c'è rischio di sovra/sotto esporre il soggetto principale.
Con la mirrorless uso solo la Valutativa perchè avendo l'istogramma in realtime posso decidere prima dello scatto quale è l'esposizione che preferisco.

avatarjunior
inviato il 04 Dicembre 2012 ore 17:32

Forse per il sensore si potrebbe realizzare una tecnologia ad hoc in cui l'esposizione viene calcolata da una pre-esposizione partendo dalla quale si calcola di quanto è necessario variare l'esposizione per spostare l'istogramma a destra quanto possibile. Un po' quello che si fa con il pre-flash.

Ben detto! Tra l'altro dovrebbe essere abbastanza semplice da implemnetare, richiedendo solo un aggiornamento della firmware. Purtroppo pero' dubito altamente che possa passare per l'anticamera del cervello dei produttori. Immaginati le il look delle anteprime sulla macchina tutte un po sovraesposte e la gente che si lamenta, inclusi (e soprattutto) i professionisti...

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2012 ore 18:57

Immaginati le il look delle anteprime sulla macchina tutte un po sovraesposte e la gente che si lamenta, inclusi (e soprattutto) i professionisti...

Beh certo, credo che poi la migliore esposizione dal punto di vista del rumore andrebbe comunque riportata (diminuendo l'amplificazione del segnale, come si fa in DPP) al livello di luminosa normale (quindi il criterio di grigio 18% andrebbe comunque conservato e utilizzato come riferimento...) almeno per i file JPG...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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