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Medio formato analogico, scelta della fotocamera


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avatarjunior
inviato il 11 Gennaio 2019 ore 7:51

Porto anch'io la mia umile esperienza, parlando di quanto possiedo o è stato posseduto in famiglia.
Parto dalla mia preferita:

1) Rolleiflex 3,5F : è l'ultima serie prodotta, la mia è perfetta addirittura con esposimetro fubzionante. Secondo me è la versione più comoda da usare, l'esposimetro è accoppiato mentre tempi e diaframmi sono indipendenti. Pratica, leggera, efficiente. Si ripara senza problemi tutto tranne l'esposimetro, usata per tanto tempo dai professionisti è solida. Ha una buona rivendibilità, cosa per me interessante. Apprezzo l'ottica fissa, che evita in partenza di sperperare soldi per altre ottiche, ovvio che questo limita un po', ma con i suoi aggiuntivi in parte si rimedia. Otturatore centrale silenziosissimo.

2) Rolleiflex 3,5T: non mi piace. Ha il tessar invece del planar, ed ha tempi e diaframmi accoppiati, scomodo. In più ha una costruzione più economica della versione normale.

3) Bronica S2A: mi piace questa versione perché è totalmente meccanica e perché monta le ottiche Nikkor, ha una resa pazzesca per un costo molto contenuto. Unico limite è che è grossa e pesante e con uno scatto molto rumoroso. Rispetto ai modelli precedenti è stata resa molto più affidabile.

4) Zeiss-Ikon Super ikonta : io ho la 531/2 che è 6x9, ma le considerazioni varranno anche per la versione 6x6. Ingombri ridotti ma macchina molto lenta da usare, ricorda un po' il banco ottico (movimenti a parte). A me piace molto ma riconosco che è meno pratica delle reflex.

Sul discorso affidabilità è in generale tutto relativo, ci sono macchine perfette perché sono sempre state in un cassetto ma che sono inchiodate proprio perché usate poco. Altre vissute e così vissute da essere tutte traballanti e sfatte. Altre che vanno bene o che sono state revisionate. Se si prende qualcosa di così vetusto occorre sempre verificare ogni cosa (otturatore su tutti i tempi, trascinamento pellicola, pulizia lenti, accuratezza messa a fuoco). In tutte le macchine che ho, tranne la Contax IIA ho dovuto mettere le mani, io per le cose facili ed il riparatore per quelle più complesse...

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2019 ore 23:36

Nessun altro?

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 0:42

Dopo aver venduto la prima Rollei 6006 per mancanza di altri pezzi, ma non il proiettore, volevo farmi un sistema medio formato completo, per avere maggiore nitidezza nelle fotografie di paesaggio che di tanto in tanto pubblicavo sulle riviste del tempo. Da anni mi piaceva tantissimo la Pentax 645 col suo vasto sistema, grandangoli, teleobiettivi, macro, come un sistema 35mm. Ma ero perplesso e indeciso riguardo al formato.
Avevo una sequenza ad una processione con 3-4 scatti simili. L'avevo fatta con l'80 Zeiss dall'alto, in un vicolo molto stretto. Il soggetto, una scultura in legno del Cristo a grandezza naturale, era abbastanza centrale, ai lati solo muri spogli. Ne presi due simili, ad una misi una maschera verticale di cartoncino 4.5x6 che copriva solo i muri giallini lasciando intatto il soggetto. Le proiettai in sequenza. La 4.5x6 era buona. Ma la 6x6 era un'altra cosa. Quei muri e il formato quadrato creavano un effetto speciale. Le due strisce ai lati del soggetto, anche un po' sfocate, conferivano un respiro inaspettato all'immagine, mentre quella rettangolare sembrava chiusa, cupa. Così decisi, sarebbe stato 6x6. Ma quale? Prendere una Rolleiflex, la mia preferita, era escluso, non si trovava nulla, a parte il nuovo per cui un corredino con tre ottiche costava come un monolocale. Hasselblad veniva anche un po' meno, ma senza alcun automatismo, e comunque ancora tanto. Mamiya non aveva 6x6 monoreflex, ma 6x7, ed era gigantesca... volevo qualcosa di relativamente portatile. Un amico di battute ai bianconi mi parlò di un signore che conosceva dalle parti di Genova, possessore di un bel sistema Bronica, e si fece invitare a vederlo. Purtroppo non ne ricordo più il nome. Andammo, aveva più di 80 anni ed era il veterano della fotografia naturalistica italiana anni 60. Pubblicava sul famoso settimanale Oggi. Mi fece vedere molti servizi in bn. Foto molto belle, un po' statiche, ma a quel tempo era già tanto. Leoni, giraffe, elefanti, in bn. Unicamente medio formato, Hasselblad, di cui conosceva tutto. Per lui prendere e andare a Goteborg a farsi tarare i due corpi con gli esposimetri era una sciocchezza. Mi fece vedere un sacco di archivio (aveva 80.000 foto 6x6 ben catalogate) e poi raccontò che aveva litigato con, se non ricordo male il nome, Herr Seibig (il direttore dell'LTR Fowa), ed era passato a Zenza Bronica, senza trovare grandi differenze, a detta sua. E mi mostrò il suo corredo (cui poi mi ispirai), dal 40 al 500mm, con 2 corpi motorizzati e con immenso pentaprisma esposimetrico. Tutto molto affascinante. E così decisi, sarebbe stato Bronica.
Ora è tardi, domani si lavora, alla prossima puntata, se interessa;-)


user120016
avatar
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 6:31

Giuliano, è sempre un piacere leggere i tuoi racconti! ;-)
Aspetto la prossima puntata!

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 10:47

Sarebbe interessante conoscere le motivazioni che hanno spinto ciascuno a passare dal classico 24x36 a un formato maggiore, e anche come ha costruito il suo sistema, la scelta del corpo, delle ottiche, etc.

user90373
avatar
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 22:48

Ho affiancato il medio formato ( 6 x 4.5 ) al classico 24x36 in previsione di stampe maggiori dei 40x30 attuali. Mi piace la grana e per ottenerla uso pellicole ad alta sensibilità che espongo pure per ISO maggiori, però ingrandimenti "grandi" finiscono per degradare troppo l'immagine. Lo so, potrei usare pellicole a bassa sensibilità e grana fine, ma non riuscirei a scattare usando tempi relativamente veloci uniti a diaframmi relativamente chiusi, senza contare che la risposta "timbrica" non è la stessa. Fino ad ora ho praticato una fotografia parecchio istintiva e il nuovo formato mi porta ad essere un pò più riflessivo, ho cominciato ad usare il cavalletto che continuo a ritenere un ingombro ( per il genere che pratico ), però conto di riuscire, entro breve, a brandire ed usare la medio formato alla stregua del classico; già aver scelto una Pentax 645n mi aiuta in questo.

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2019 ore 0:20

Dopo aver visto il ben di Dio del signore ligure, occorreva cominciare ad acquisire il sistema Zenza. Magari partendo da qualche bel pezzo d'occasione. Ma trovavo solo 4.5x6, niente 6x6. O qualche SQb, niente a che vedere con la "ai" che cercavo. Un giorno capitai a Chiasso, e feci come sempre un salto da Lucini, grande negozio del tempo. Non credevo ai miei occhi. Un bellissimo 500mm troneggiava in vetrina, a 1800 franchi. In Italia costava 6 milioni di lire. Entrai e chiesi. Era nuovo addirittura. Lo aveva ordinato un cliente che non si era più fatto vivo e lo svendevano sottocosto. Tornai a Milano pensieroso. Ne parlai a Nicola di digitalfoto e mi disse che poteva ritirarlo lui, con un piccolo ricarico, e senza problemi di passaggio alla frontiera. E così fu, dopo una settimana lo ebbi. Un bell'inizio, avevo un pezzo pregiatissimo, ma mi mancava tutto il resto, soprattutto il corpo. Quello dovetti prenderlo nuovo, da Fod, in via Padova, insieme all'80, e alla bellissima impugnatura, non a poco. Nicola mi procurò un pentaprisma esposimetrico appena uscito, che in Italia costava come il corpo, coi suoi giri me lo trovò a meno della metà. A questo punto avevo la macchina completa col normale e il 500. www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2108338
Feci un viaggio in Sicilia con la famiglia per pasqua, con splendide giornate. Scattai 20 rulli in pochi giorni. Bellissime foto. Ma avevo un buco enorme tra 80 e 500 e nessun grandangolo. Il 50mm non mi andava, volevo qualcosa di più ampio, ma non si trovava. Ne' mi andava il 150mm. Preferivo qualcosa di più lungo. Mi piacevano molto i 180, soprattutto l'f2.8 Rolleiflex, per la grande luminosità, ma anche l'f4 Zeiss per Hasselblad, ma mi sarei accontentato degli Zenzanon 200/4.5 o 250/5.6. Li cercavo ogni settimana in tutti i migliori negozi di Milano, Giovenzana, Photodiscount, Matuella, Centro Foto Cine, Fod. Ma per più di un anno niente. Ci fu il Sicof (la migliore fiera della fotografia italiana del tempo). Allo stand Zenza erano presenti due interessantissimi nuovi obiettivi. Un 100 macro che metteva a fuoco al rapporto 1:1, primo obiettivo medio formato che arrivava a tanto. E soprattutto un 180/4.5. Me lo feci mostrare. Era magnifico, leggero, fluido, e, squillino le trombe, metteva a fuoco addirittura a 1m, praticamente un macro. Questo dev'essere mio, pensai. Impensabile trovarlo usato, ovviamente, dovetti farmelo ritirare nuovo da Fod. Che obiettivo meraviglioso. Ritratti e paesaggi furono all'ordine del giorno. Diventò il mio preferito, ci facevo anche della macro moderata, con immagini molto incise. Adesso mi mancava solo un grandangolo. Lo trovai negli annunci di tutti fotografi. Un professionista veneziano vendeva tutto il corredo Bronica, composto da 40/f4-80/2.8-150/3.5, un corpo e 4 magazzini, a un prezzo affare. Ottimo, pensai, così ho anche un altro corpo di riserva. Ci demmo appuntamento a metà strada. Il 40 era discreto, l'80 come nuovo, i magazzini, due nuovi e due usatini, il 150 e la macchina funzionanti, ma due catorci in pessime condizioni. Rimasi molto deluso per questi due, non mi aveva detto fossero così malconci. Gli proposi un ribasso consistente che accettò di buon grado. Tenni il 40 e i dorsi e vendetti il resto. Obiettivo spettacolare anche questo 40mm. Nelle dia mi ricordava tantissimo la resa del mio mitico 28/2 Nikon, caldo ma molto inciso. Anche qui paesaggi molto belli.
Con l'uso ho imparato a usare questo sistema come le mie tasche. Un progetto molto modulare e completo che consentiva ogni genere fotografico possibile. Ovvio, non avifauna in movimento, anche se qualcosa ho fatto. Veramente nessun limite. Trascinamento perfetto, esposimetro veramente eccezionale che rende la macchina manuale con misurazione media e spot, e anche automatica a priorità di diaframma, sempre media e spot, ma veramente con esposizioni molto precise. Col motore e pentaprisma l'insieme è pesante e ingombrante, ma gestibilissimo e molto agile nell'uso, come una 35mm automatica. Sia nell'uso che nei risultati un sistema completo e maturo, tranquillamente confrontabile coi più blasonati marchi tedeschi.
Dopo molti anni ritirai a buon prezzo un altro corpo completo con 80 e 150, da tenere di scorta, ma che non usai mai, in quanto nel tempo, l'avvento del digitale aveva liberato altri preziosissimi pezzi, ma questa è un'altra storia...
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1862431

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2021 ore 13:26

Rispondo facendo seguito a quanto scritto qui www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2896873&show=15 in quanto la discussione ha raggiunto il limite

O una Rollei serie 6000, veramente a poco. DOVE?Eeeek!!!
il mio corredo 6008 messo su pezzo per pezzo negli anni è costato tanto. ancora oggi, 2021, i prezzi delle 6008 tengono su molto. forse ci si riferiva ad una slx o al massimo alle 6006 MK I


Non mi riferivo a 6006 I o a SLX, ma proprio a 6008 etc.
Il fatto è che negli ultimi tempi le valutazioni di certo analogico, non solo MF ma anche 35mm (quello di gran qualità, e soprattutto i corpi), sono schizzate alle stelle.

La cosa ha riguardato, direi più che giustamente, anche le Rolleiflex serie 6000, per molti anni totalmente ignorate e incomprensibilmente trascurate a favore di Hasselblad. Fortunatamente, direi, in quanto ciò mi ha permesso di integrare e crearmi diversi corredi medio formato a prezzi veramente assurdi, precedentemente inavvicinabili, tra cui appunto Rollei.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2021 ore 15:26

Le Rollei serie 6000 erano fantastiche e probabilmente le migliori 6x6 mai concepite, ma essendo elettroniche non godevano della stessa popolarità riservata alle Hasselblad (meccanico fa più professionale).

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2021 ore 15:50

Vero Giuliano, anche io ho notato che pur rimanendo relativamente bassi (in relazione al loro valore intrinseco) i prezzi delle Rolleiflex della famiglia 6000 sono saliti.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2021 ore 18:38

Sarà che ho ritorni di nostalgia, ma oggi ricomprerei (e mi sto ancora dando del "x" da anni per averla agli esordi del digitale praticamente regalata) una RZ 6x7 Pro, (MAF a soffietto ed otturatore centrale) con un bel magazzino pola, per giocare.... ;-)Cool

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2021 ore 18:40

Thinner, senz'altro. La mia 6008i2 ha cose che nemmeno le attuali ff più avanzate hanno, a livello di sistema esposimetrico, ad esempio.
Certo, la meccanicità sembrava come l'immortalità, ma se in certi esposimetri esterni finiva la piletta eri a piedi lo stesso. In ogni caso la parte elettrica era realizzata in maniera superlativa. Le batterie e i caricatori veramente eccellenti. Se la batteria ti si scaricava, improvvisamente, con una ricarica di soli 10 minuti potevi scattare 5 rulli 120. Aggiungo che lo specchio mosso elettricamente è super ammortizzato e consente di scattare rapidamente con tempi molto bassi ( se non si vuole sollevare lo specchio).

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2021 ore 18:45

Anch'io ero tentato di vendere il mio bellissimo sistema Zenza, ma fortunatamente offrivano così poco che preferii tenerlo, e ora penso di aver fatto bene.

Diego, ora mi pento solo di non aver preso una 203 col 110/2 come nuovi a 2200€, chissà ora cosa sparano.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2021 ore 18:51

Hai ragione Leone, ma quando pensi che un corredo non ti servirà più e temi che si svaluti sempre di più con il digitale che avanzava.... ;-)

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2021 ore 19:08

Ma infatti l'affidabilità del meccanico è più una leggenda che altro (molte fotocamere professionali meccaniche si guastavano in continuazione, mentre magari altre amatoriali alimentate a batteria vanno avanti per anni senza problemi); il fascino è indiscutibile, ma parecchie elettroniche di pregio non erano da meno: Contax RTSIII, Leica R8, Mamiya 7, Hasselblad X-Pan ecc.

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