| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 1:03
In un topic in cui la tematica principale era Nikon vs Canon, si è prima andati OT parlando di F1, nello specifico di Ferrari e da lì si è arrivati a parlare di seconda guerra mondiale. Si è arrivato a questo per i presunti rapporti tra Ferrari (sicuramente non in qualità di costruttore, dato che fino al 48 preparava le Alfa Romeo) e i nazisti, cosa che io onestamente non trovo scandalosa, dato che ognuno doveva fare di tutto per sopravvivere e far sopravvivere la propria attività. Il discorso si è allargato a VW (e a tutta l'industria pesante tedesca, riconvertita al bellico per alimentare i molteplici fronti su cui era impegnata la Germania) e Nikon, il che mi scandalizza meno di zero, visto che il Giappone era alleato della Germania, quindi non ci vedo alcuno scandalo. Io ho citato Henry Ford, quale finanziatore attivo del regime nazista. Ma non solo. Si è fatto anche carico della propaganda nazista negli Stati Uniti, andando addirittura a produrre documenti falsi che servivano, nella sua testa, ad accrescere il sentimento anti semita, che comunque in alcuni paesi democratici (anche in Inghilterra, l'ultimo baluardo rimasto in difesa della liberta sul suolo europeo) attirava qualche simpatia. Perchè questo topic? beh sembrava che l'argomento cominciasse ad interessare e visto che io sono molto appassionato agli eventi di quel periodo, mi piacerebbe avere la possibilità di saperne ancora di più, in particolare della connivenza tra l'industria e il nazismo (ma anche il fascismo... Mussolini che scrive all'Alfa Romeo chiedendo per quale motivo fosse necessario equipaggiare le auto con orologi svizzeri, quando l'Italia non poteva essere da meno). |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 7:18
Le aziende devono non solo vivere, ma prosperare, dunque erano, sono e soprattutto saranno sempre, al servizio di chi comanda in qual momento storico nello stato dove hanno le loro attività. Un buon Amministratore Delegato DEVE, sempre e comunque, essere flessibile come idee, ma soprattutto non si può permettere di opporsi a chi comanda nel Paese, altrimenti gli chiude al baracca, e lui viene meno al suo mandato, avrebbe fallito il suo mandato. La Ford fu esemplare, bravissima, nella seconda Guerra Mondiale, fu perfetta perché appoggiò tutti: dopo aver appoggiato i tedeschi prima della guerra, all'inizio della Guerra le linee di montaggio dei carri armati russi, i T 34 di Stalin, che alla fine sono stati quelli che hanno messo KO l'esercito tedesco, gliele fece la Ford. L'Armata Rossa aveva una necessità estrema, vitale di grandi quantità di carri armati, per fronteggiare i tedeschi che gli sciamavano coi veicoli corazzati nelle grandi praterie russe. Le industrie russe non ce la facevano a produrre grandi quantità di carri armati, ed i carri gli volevano subito, alla svelta, era questione di vita o di morte coi tedeschi in casa, e non avevano esperienza di catene di montaggio, l'unico sistema per fare grandi volumi di produzione: andarono a cercare aiuto in USA, e la Ford, col soldo, quelle linee di montaggio gliele fece in fretta e furia. E quelle linee funzionarono, sono stati i T34 a far fuori il maggior numero di carri armati tedeschi nella seconda Guerra Mondiale. Il T 34 è stata la spina dorsale dell'Armata Rossa: dal 1940 al 1945 di T34 ne furono costruiti quasi 60.000 (sessantamila!) e furono quei 60.000 lì che hanno fatto perdere la WWII a Hitler, Il T 34, 31 Tons, fu messo fuori produzione verso il 1955, dopo che ne furono costruiti circa 85.000. Trovi tutto su buoni libri di storia. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 11:48
Un poco semplicistico attribuire la vittoria dell'Armata rossa al solo T-34 tacendo l'errore storico di Hitler ma comunque la tesi ha un suo perché. Tornando in argomento credo sia utile citare il grande saggio Vespasiano: "pecunia non olet" ... pertanto un buon amministratore delegato gli affari li fa con chi paga, anche se è un criminale! |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 11:55
Scusate ragazzi ma il mio topic non nasceva per giudicare chi faceva affari con il nazismo, quanto su quali fossero i risvolti, e in effetti ha senso quanto ha raccontato Pollastrini sui carri armati costruiti da Henry Ford. Per inciso, quello che finanziava i nazisti era l'uomo, non l'imprenditore. Henry Ford era un nazista convinto, non un affarista convertito al nazisimo per convenienza. Come uomo d'affari era un fervente sostenitore del suo personale profitto, a prescindere da quale fosse il colore da servire. Ma in "qualità" di nazista, come essere umano era una merda, punto. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 14:43
Il fascismo e poi il nazismo, non furono altro (anzi nacquero proprio per questo) che il braccio armato (anche se un po' "rozzo") della classe borghese, al servizio, cioè, degli interessi delle grandi aziende e del capitalismo, per combattere lo "spettro" del Comunismo che stava prendendo pericolosamente piede agli inizi del '900 (a cavallo della Rivoluzione d'Ottobre). Non sarebbero mai potuti crescere fino a diventare ciò che poi sono diventati, ovvero il "male assoluto", se non fossero stati finanziati, appoggiati e sponsorizzati da chi deteneva il capitale. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 17:35
Veramente la Germania arrivò al collasso per ricostruire la macchina bellica. Le basi del Nazismo poggiano sul trattato di Versailles e sulla sete di vendetta francese, che in maniera ben poco lungimirante ha preteso e ottenuto che la Germania venisse umiliata e distrutta. Emblematico come durante la seconda guerra mondiale, Hitler pretese la firma dell'armistizio con i francesi sullo stesso vagone in cui venne sancita la sconfitta della Germania alla fine del primo conflitto mondiale. Quindi no, mi spiace, ma questa interpretazione dei capitalisti all'attacco dei comunisti non mi trova per niente d'accordo, anche perché il nazismo è un'ideologia di stampo socialista. Poi onestamente la pulizia etnica, che sia rossa o nera, è cosa orrenda e aberrante in egual misura. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 17:41
Il signor Porsche progettava (anche) carri armati. “ Le industrie russe non ce la facevano a produrre grandi quantità di carri armati, ed i carri gli volevano subito, alla svelta, era questione di vita o di morte coi tedeschi in casa, e non avevano esperienza di catene di montaggio, l'unico sistema per fare grandi volumi di produzione: andarono a cercare aiuto in USA, e la Ford, col soldo, quelle linee di montaggio gliele fece in fretta e furia. „ Qualche fonte, qualcosa da consultare? |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 18:10
Vulture la tua interpretazione è corretta, e non potrebbe essere altrimenti, visto che è quella della Storia ufficiale, ma purtroppo incompleta. Le motivazioni che ho riportato, che non ho inventato io, ma sono frutto di studi storiografici indipendenti (ricorda che la Storia ufficiale la scrivono sempre i vincitori), mettono l' accento oltre che sul lato nazionalistico, anche su quello politico-economico sull'ascesa dei fascismi in Europa. Se è vero, infatti, che nei tedeschi, a seguito del disonore del trattato di Versailles, iniziò a covare un forte spirito di rivalsa nazionalista, ciò non è vero, ad esempio, nel caso del fascismo in Italia (che era tra i Paesi vincitori della Grande guerra)... Ma soprattutto, ti sei mai chiesto dove presero tutti quei soldi per costruire le loro sovrastrutture, quei quattro straccioni con le pezze al c.lo, dei primi gruppi di camicie nere o brune (hitler e mussolini compresi)? Chi li finanziava, se non l'alta borghesia che, tremando all'idea che lo spettro bolscevico potesse attecchire anche in casa propria, foraggiava la creazione di falangi armate squadriste? Vedi, a volte bisogna ragionare con la propria testa e farsi delle domande che non trovano sempre risposte nelle pappe pronte e confezionate delle versioni ufficiali. Altro esempio Vulture. Giustamente tu parli di H. Ford...ma se tu sapessi quello che fece il governo yankee negli anni 60-70 in America centro-meridionale per assecondare i voleri delle grosse multinazionali (united fruits in primis) e che rimane sconosciuto ai più, ti metteresti le mani nei capelli: altro che "grande democrazia"! |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 20:00
Sulle radici socialiste, specialmente del Fascismo, non ci piove, basta considerare cosa fece Mussolini per i lavoratori: quello che oggi chiamiamo welfare,,in Italia ebbe origine e regolamentazione proprio sotto il Fascismo: l'impianto delle provvidenze per i lavoratori e più in generale per il cittadino, in piedi ancora oggi, nasce da lì e questa è storia, per quanto si cerchi di ignorare e/o negare! Il nostro sistema previdenziale era ammirato e copiato all'estero, non dimentichiamolo! Famoso il telegramma di Mussolini al senatore Agnelli per far realizzare mense al'interno degli stabilimenti FIAT perché "l'immagine del lavoratore che mangia accanto alle macchine non è degno di questo tempo Fascista" (testuale). Che poi il Regime agevolasse industrie e industriali (molto di più e molto più saggiamente di quanto i nostri Governi facciano oggi!) e ne ricevesse appoggio è perfettamente normale: non dimentichiamoci che il Fascismo godeva di una larghissima base popolare e aveva impresso all'Italia, uscita prostrata stremata e si può dire umiliata dalla prima guerra mondiale, uno slancio che da nazione povera e arretrata la portò nel giro di pochi anni a potenza mondiale, rispettata,;ammirata,,copiata e, perché no, temuta: basta leggere gli attestati di stima a Mussolini dai personaggi dell'epoca a partire dallo stesso Churchill a finire niente meno che al Mahatma Gandhi! Persino, dopo l'otto settembre '43, con il nascere della Repubblica Sociale, il Duce non abbandono' le sue radici socialiste, tentando di realizzare quel grandioso disegno, malauguratamente e stoltamente cancellato alla caduta della Repubblica, della Socializzazione delle imprese, dove i lavoratori erano parte attiva nelle decisioni, nella gestione e nei guadagni delle fabbriche, forma di socializzazione che fu poi in parte attuato in Germania nel dopoguerra. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 20:16
Wolf... Ma dove hai tirato fuori queste baggianate sui rapporti tra fascisti e lavoratori? Dal corriere del piccolo balilla? I lavoratori e i socialisti i fascisti li bastonavano, recludevano (Gramsci e altri...), esiliavano (Pertini , Spinelli, Togliatti...) e uccidevano (vedi Matteotti e altri...); e la soppressione dei sindacati dei lavoratori? I fascisti sono sempre stati nemici dei lavoratori e dei loro rappresentanti. Studia un po' di storia e non di propaganda! Questa è apologia al fascismo... e se non lo sapessi è ancora un reato in Italia. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 20:56
Non mi interessa entrare in polemica con chi non conosce, anzi, disconosce la storia, Antonche e accusa altri di "fare propaganda", cosa che invece mi sembri fare tu; quanto affermo È storia, documentata e documentabile, a disposizione di chiunque voglia capire e conoscere, senza preconcetti e inutili spauracchi di apologia e reati connessi: ogni periodo storico è contrassegnato da luci e ombre, nessuno escluso, ma i fatti e la verità storica non possono essere negati per legge e quando succede, vien da chiedersi perché e spesso si ottiene l'effetto opposto. Un saluto cordiale. Leonardo |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 21:13
“ Altro esempio Vulture. Giustamente tu parli di H. Ford...ma se tu sapessi quello che fece il governo yankee negli anni 60-70 in America centro-meridionale per assecondare i voleri delle grosse multinazionali (united fruits in primis) e che rimane sconosciuto ai più, ti metteresti le mani nei capelli: altro che "grande democrazia"! „ Rimango abbastanza scettico sul discorso riguardante la seconda guerra mondiale ma cercherò delle fonti alternative. Il confronto e i punti di vista alternativi sono sempre utili, e si cresce solo prendendo in considerazione ciò che mette a disagio. Sulla questione America Latina... beh lì c'è poco da nascondere e chi non sa, ignora volutamente mettendo la testa sotto la sabbia. Ma del resto basta vedere alcune produzioni hollywoodiane che nell'auto celebrazione, finiscono con lo scoprire in modo inequivocabile il comportamento degli americani quando intervenivano oltre confine, più o meno ufficialmente. La guerra di Charlie Wilson è un film comico, e non per la natura di commedia brillante, ma per il fatto che quella che viene dipinta come una grande azione è uno dei tanti semi dell'11 settembre. O Narcos (fatto bene per davvero, tra l'altro), che fa mostra chiaramente l'atteggiamento americano volto a stringere alleanze e poi, una volta raggiunto lo scopo, combattere terroristi, criminali e guerriglieri, a seconda della convenienza. Non sono anti americano, anzi tendenzialmente mi definirei "filo", ma ci sono delle macchie spaventose nella storia americana. Da Cuba a Pinochet fino al Medio Oriente, passando per i giapponesi internati dal "grande" Roosvelt. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 21:17
Non faccio propaganda (perché dovrei?): ho citato fatti ben precisi e documentati che smentiscono senza appello ciò che dici sui rapporti tra fascisti e lavoratori. Talmente assodati che li trovi perfino nei sussidiari (si chiamano ancora cosi?) delle scuole elementari. Per legge, poi, non si negano i fatti storici, come affermi tu in maniera capziosa, bensì si proibisce che vengano tirate fuori nuovamente quelle sporche idee che repressero il bene non negoziabile della Libertà e perché queste siano definitivamente bandite dalla Storia degli uomini. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 21:23
Mi pongo a metà strada tra i due punti di vista di Antonche e Wolfschanz. Io non disconosco la storia, ma non giustifico lo scempio e lo sfacelo. Anche i serial killer sono stati bambini. Ma vengono ricordati per essere dei serial killer, come è giusto che sia, e la storia giudica Mussolini e Hitler per quello che hanno fatto a un intero continente. Che poi Mussolini, giusto per puntualizzare, non aveva la potenza di fuoco ne l'abilità strategica per condurre una guerra, si è giusto attaccato alla carovana, convinto che la Germania avrebbe vinto la guerra. La farsa della campagna Greca è emblematica. |
| inviato il 03 Gennaio 2019 ore 22:23
“ Sulle radici socialiste, specialmente del Fascismo, non ci piove „ Quoto l'intero intervento di Wolfschanz. Senza parteggiare per qualsivoglia fazione, potrei aggiungere che se si impose una certa versione autoritaria del socialismo inteso dal "duce", fu dovuto che delle rappresentanze politiche ravvisabili come liberali o democratiche valide, mancavano, e c'era in atto un'intrusione ideologica verosimilmente supportata e forse finanziata dalla Russia, che spaventava la gente favorendo quanto avvenne. Argomento complesso... | |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |