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Val d'Ayas - Palon de Resy ed i suoi laghetti


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inviato il 24 Dicembre 2018 ore 7:02

PALON DE RESY ED I SUOI LAGHETTI – SABATO 29-9 – DA SAINT-JACQUES – VAL D'AYAS


Ci salii per ben due volte assieme a mia moglie privo di reflex digitale ed era da tempo nel mio mirino. Dalla sua cima si gode di un'ottima vista quasi a 360 gradi, allora trovammo i laghetti abbastanza asciutti con il clima piu' regolare ma questa volta e' andata meglio. Avevo intenzione di trovarmi in cima il piu' presto possibile e non potendo dormire fuori o in rifugio ormai chiusi decisi di partire prestissimo da casa h 4,30 per salire ancora al chiaro di luna h 6,30 e per questo scartai il sentiero che conduce dalla piazzetta di Sain-Jacques al rif.Ferraro completamente nel bosco e quindi buio e decisi di salire la strada sterrata che si stacca appena piu' sotto che conduce alla “Crocetta” e di li' dopo pochi km con vari tornanti da uno di essi sulla propria destra parte il sentiero per il Rif.Ferraro dal quale dopo poco di salita sulla sinistra si stacca il sentiero un po' piu' ripido che conduce alla cima del Palon de Resy. Avvistati un paio di camosci gia' con la veste invernale ma impossibili da fotografare un po' per la distanza e la poca luce a disposizione. Purtroppo occorrono 2,30 h per salire in cima da Saint-Jacques ed anche se riesco nonostante tutto a ridurle a poco piu' di 2 h mi trovo in cima quasi alle 9 ma riesco comunque ad ottenere ancora la luce buona e radente visto l'altezza per effettuare buoni scatti, ovviamente lascio a voi se vorrete farlo giudicare i miei scatti nelle apposite gallerie. Purtroppo questa e' l'ultima volta che percorrero' la Val d'Ayas: primo in quanto dopo anni ormai l'ho percorsa in lungo e largo e conosco ogni pietra ed angolo; per il progetto scellerato non ancora abbandonato di costruire impianti di risalita attraverso uno dei pochi valloni selvaggi della Val d'Aosta il Vallone Cime Bianche e, sorpresa nefasta ed orrenda, in quanto il percorso che vi sto descrivendo, prevede un giro ad anello scendendo poi dai laghetti e facendo ritorno verso il Rif.Ferraro attraverso le piste da sci sotto il Colle Bettaforca, proprio sotto di esso e costretto ad andargli incontro ed attraversarlo: un nuovo “mostro”, una vasca enorme, grande quasi quanto uno stadio di calcio, per raccogliere l'acqua che servira' ai cannoni sparaneve, un vero e proprio pugno negli occhi che si nota gia' in alto oltre i 2000m.

Eccovi l'itinerario:

Partendo dalla piazza di St.-Jacques, si svolta a destra subito dietro alla chiesa in Chemin de Resy. In fondo alla strada, dove finisce l'asfalto, i cartelli indicano già il sentiero per Resy.
Il tratto è facile , non lunghissimo, evidentissimo nonchè molto frequentato, anche se è piuttosto faticoso perchè è tutto ripido. Sale nel bosco con veloci tornantini, costeggia alcune baite ora raggiunte da un'inutile strada, la "Fontana dello Scoiattolo" (foto 2), ed infine arriva a Resy, soleggiata frazione a 2060 m., che gode di un'ottima vista su tutta la Val d'Ayas e ospita anche il Rifugio Ferraro e il Rifugio Guide di Frachey. Da Resy, oltre al Palon, è possibile raggiungere il Colle Bettaforca e da lì salire al rifugio Quintino Sella (escursione 17) o scendere a Gressoney, oppure proseguire verso il Pian di Verra Inferiore o verso Fiery.

L'inizio del secondo tratto coincide con la primissima parte della sterrata che da Resy procede in direzione est verso il Colle Bettaforca (a sinistra guardando verso Champoluc da davanti al Rifugio Ferraro).
Circa 650 metri dopo la partenza si incontra un bivio a sinistra (non ci sono cartelli, è presente solo un palo rosso lungo la strada con qualche segnavia e freccia dipinti sulle rocce): da qui inizia la salita per il Palon di Resy .
Il sentiero sale molto velocemente , esce dal bosco e il panorama si fa più ampio, con una vista che va da tutto il vallone delle Cime Bianche al Bettaforca, con tutta la Val d'Ayas.
C'è qualche largo tornante, ma il sentiero sale in gran parte dritto sul pendio , che è piuttosto ripido. Alcuni sassi sono marcati con un segno giallo, ma comunque non c'è dubbio sulla traccia da seguire.
Quasi in cima si passa per il bivio per i Laghi di Resy e per il Monte Rosso (a destra, sentiero 8D), ma per il momento seguiamo il sentiero 8C del Palon di Resy.
È già visibile la croce piantata sulla cima .
Una volta sulla vetta il panorama è grandioso in tutte le direzioni .
A nord la Gobba di Rollin, le tre cime del Breithorn, la Roccia Nera, il Castore, il Polluce, i ghiacciai di Verra con le loro morene, i rifugi Mezzalama e Guide d'Ayas, il Lago Blu. Ai nostri piedi il Pian di Verra Inferiore.
Verso sud tutta la Valle d'Ayas, con Champoluc e lo Zerbion.
Il lato nord del Palon è una ripida parete di roccia che richiede un minimo di prudenza.


Il cammino per i Laghi di Resy dalla cima del Palon di Resy non è particolarmente lungo.
Si inizia scendendo lungo lo stesso sentiero seguito per salire, fino a incontrare il bivio e si svolta a sinistra. Il bivio è evidente, ed è segnalato anche sulle rocce.
Il sentiero gira intorno al Palon di Resy tagliando un pendio di 45° scendendo in alcuni punti piuttosto ripidamente . Ci sono alcuni punti in cui bisogna fare particolare attenzione a dove si mettono i piedi, ma niente di eccezionalmente difficile.
I laghi sono piccoli specchi d'acqua sparsi in un'ampia zona completamente rocciosa . La prima cosa da segnalare è che, una volta finito il sentiero, non se ne vede nemmeno uno. Anche seguire il sentiero stesso, saltando di roccia in roccia, si fa più difficile, perchè bisogna individuare i segni di vernice gialla e/o gli ometti di pietra.
Ma se vi divertite ad esplorare le zone sconosciute e a cercare i laghetti questo per voi è praticamente un parco giochi.
Comunque un "waypoint" notevole è il grosso ometto segnato anche sulla mia cartina satellitare; è una torretta di sassi alta un paio di metri. Per dare un'idea dell'area su cui sono sparsi i Laghi di Resy, l'ometto è a circa 400 metri dal primo lago a ovest, e si può andare oltre.
Questo ometto funge anche da punto di riferimento per l'inizio della salita al M. Rosso

Se poi non si vuole ritornare sui propri passi, occorre proseguire diritto a noi dopo l'ultimo laghetto e scendere verso la spianata con gli impianti di sci sotto il Colle Bettaforca

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