RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Postproduzione o non postproduzione..? 2° tempo


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Postproduzione o non postproduzione..? 2° tempo





avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2018 ore 18:53

sì allora vale tutto

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:06

Concordiamo almeno sul punto che la post produzione riguardi tutti quello che avviene dopo lo scatto.
A questo punto, se non erro, la scelta degli ISO rientrerebbero nella post produzione dato che gli stessi, per amplificare il segnale, devono appunto agire su un segnale gia' presente.
Stresso discorso per il bilanciamento del bianco, fa parte della post perche' quello settato in camera serve solo per il jpeg, per il quale e' la macchina che si occupa della post.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:08

Io sono costretto a chiamarla post produzione dalla consuetudine..... Dal fatto che altrimenti non si capirebbe mai quello che intendo.....

Per me in realtà è solo PRODUZIONE dell'immagine finale....

In paesaggio faccio sempre esposizione a destra..... Va da sé che ogni mio raw è sovraesposto e senza contrasto.......

La produzione dello scatto avviene allorché ripristino la corretta e esposizione ed applico il mio workflow.....

Cosa è la post produzione? Difficile porre confini..... Personalmente ritengo però che aggiungere e/o togliere elementi rilevanti dall'immagine, modificare completamente colori esuli dal concetto di post produzione fotografica e diventi più assimilabile all'arte digitale....ma questa è una mia idea, un personale limite che mi impongo (per la verità mi risulta come un naturale limite) e non una definizione che merita di essere imposta....

user15476
avatar
inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:09

sì allora vale tutto


Sembra diventato un fatto educativo, un interrogativo morale "si o no?" ma la cosa più importante è la Fotografia; come viverla semmai è una definizione degli altri inutile e superflua.


avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:20

A questo punto, se non erro, la scelta degli ISO rientrerebbero nella post produzione dato che gli stessi, per amplificare il segnale, devono appunto agire su un segnale gia' presente.

Mmm... Direi di no: concorrono a creare il raster, ma non lo modificano; sul bilanciamento del bianco non saprei... Magari qualche informatico di Adobe può darci delucidazioni MrGreen
Qualcuno chiama SVILUPPO la a), perchè è quella parte di elaborazione senza la quale l'immagine non è fisicamente e correttamente visibile.

Dipende: cambiare la LUT, per esempio, non cambia il raster; il bilanciamento del bianco, potrebbe farlo, anzi, credo di sì.

Il punto è che aumentare il contrasto, per dire, o la nitidezza, operazione richiesta dalla presenza del filtro AA, cambia il raster allo stesso modo che aggiungere una nuvola: non è altro che un cambiamento nei valori del raster; il quanto, come e dove cambiare dipende solo dalla nostra morale Cool

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:23

@Angus, trovo interessante la tua frase "modificare completamente il colore", ovviamente sai che anche qui e' tutta questione di sensibilita' personale, esiste un certo intervallo di gradi Kelvin entro il quale possiamo parlare di modifica parziale e oltre il quale di "modifica" completa?
Vi posto questo articolo

fstoppers.com/portraits/these-portraits-are-not-photographs-they-are-e

Possiamo davvero dire che non ci troviamo di fronte a dele foto?
Per me lo sono, anche se non ottenute con uno scatto.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:31

@jack, allora dobbiamo definire "il momento dello scatto".
Se decidiamo che e' post tutto quello che avviene dopo che ho premuto il pulsante di scatto, allora gli iso sono post, se invece diciamo che e' post tutto quello che avviene dopo la creazione del raw, allora non lo sono ;-)

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:42

Enzillo come ho scritto questa è semplicemente una mia definizione, un mio dare un limite.....
Adoro enfatizzare le emozioni provate durante lo scatto, ma detesto trasformare le condizioni che le hanno generate...si tratta di un personale modo di creare un ambiente entro cui muovermi....

user90373
avatar
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 8:02

Dicesi post-produzione
/pòst-pro?du?zió?ne/
sostantivo femminile

Il complesso delle operazioni (doppiaggio, montaggio, missaggio ed eventuale elaborazione digitale delle sequenze con effetti speciali) che nella realizzazione di un prodotto televisivo o cinematografico
Fotografico?
seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione.
condivisione?

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 8:30

La cosa che trovo più buffa in queste discussioni è che nessuno vuol sentir parlare di "etica", come se fosse un concetto d'altri tempi e sorpassato dal progresso della modernità, ma poi tutti cercano, chi palesemente e chi più nascostamente, di definire un ambito entro cui le azioni che vanno oltre le impostazioni tempo-diaframma-scatto siano o meno lecite, cioè "eticamente accettabili".
Il problema è che la cosa non riguarda fondamentalmente la postproduzione, ma tutto l'insieme del cosa vogliamo fare di quell'immagine, cioè, in ultima analisi, il contesto e la veste in cui la presenteremo.
Non c'è un limite tecnico che separi nettamente la semplice fotografia da un'opera grafica più articolata, il limite è dato solamente da ciò che vogliamo realizzare e da come lo presenteremo (o lo spacceremo), ed è quindi solamente etico; infatti è solo in quest'ottica che possiamo dire che una foto "mente", tecnicamente potremmo solo dire che è sbagliata (l'errore è un aspetto tecnico, la menzogna è etica).
Quindi se vogliamo affrontare realmente il problema dobbiamo spostare l'attenzione dalla sola postproduzione e allargare l'orizzonte a tutto ciò che concerne il rapporto tra autore e osservatore.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 9:08

Ecco questo è finalmente uno spunto interessante.
Restando in ambito del racconto e della fiducia osservatore-fotografo ci sono dei limiti e dei paletti appunto dati dall'etica e dal come il fotografo si pone.
Ma il discorso etica va oltre la post e potrebbe essere trattato in un topic a parte, facciamo l'esempio del World Press Photo e del premio ritirato a Giovanni Troilo, ricreare situazioni che si sono viste è etico? La realtà messa in posa è ancora realtà?
Giovanni Troilo aveva ricreato alcune situazioni viste tra l'altro avvisando anche in anticipo il concorso, ma comunque nè è nata una gogna mediatica dovuta ad alcune proteste successive l'assegnazione del premio
Però si potrebbe anche andare oltre, si può cogliere un momento non posato che però a causa di varie circostanze come inquadratura o posa dei soggetti può mostrare qualcosa che nella realtà non è avvenuto e qui allora mi viene da chiedermi ma non sono più reali le foto posate di Gillian Wearing nate come progetto artistico e non giornalistico?
www.tate.org.uk/art/images/work/P/P78/P78348_10.jpg

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 9:14

riflessione giusta ma molto difficile da tradurre in un'indicazione concreta
Accettato il fatto che qualsiasi fotografia non è altro che una visione parziale della realtà, perché il punto di vista fisico, estetico ed etico è soggettivo e perché già la sola inquadratura rappresenta una selezione, bisogna capire quale attendibilità può o deve avere la narrazione fotografica. E' una definizione che non può essere risolta in maniera meccanicistica o dualistica del tipo vero/falso e che chiama in ballo il significato stesso di fotografia, il suo perenne oscillare tra la descrizione del mondo esteriore (la finestra) e quella del mondo interiore (lo specchio).
Una foto apparentemente neutrale e oggettiva, senza alcuna postproduzione, può benissimo contenere un alto livello di distorsione della realtà: basta fotografare l'unico cumulo di immondizia in una città per il resto pulitissima per mentire fotograficamente. Allo stesso modo tutto ciò che in produzione o in postproduzione distorce la narrazione, dando enfasi eccessiva ad alcuni elementi e omettendone altri, al di là del gioco sempre lecito dell'inquadratura, vira la fotografia verso l'immagine o l'illustrazione, cioè qualcosa che anziché ampliare i nostri orizzonti di senso non fa che confermare dei preconcetti. La cartaccia tolta dal prato in post è l'espressione del pregiudizio per cui il prato è senza cartacce; la ruga spianata sul volto della modella quello per cui le modelle debbano essere sempre perfette, concetto fortunatamente abbastanza in crisi al giorno d'oggi; i pasticci sulla saturazione o le curve o l'hdr rivelano un giudizio sul fatto che ciò che vediamo non è abbastanza interessante così come è, tanto che la nostra visione deve rifugiarsi nell'espediente per ottenere consenso. Le immagini che ne escono sono in un certo senso tatuate, come se un'immagine o un corpo priva di segni, di tatuaggi, non rappresentasse di per sé un valore, in quanto semplice essenza di una scena o di un corpo e semplice memoria dello sguardo che su di essi si è posato.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 10:07

L'etica è un fattore determinante nella decisione sulle modifiche al PC (che tengo molto distinta dalla postproduzione e che è altro concetto), l'etica ha una sua soggettività mediata dalla cultura, dominante o meno, cambia nel tempo.
Nelle prime pagine si discuteva del formato instagram e affini che stanno mettendo in discussione molte delle certezze compositive, ed anche questo è un esempio di come le regole cambiano nel tempo.
Alcuni mesi fa ho partecipato ad una discussione che affermava che se non stampi la fotografia è monca, la realtà attuale dimostra che quella affermazione è errata.
Mi pare che spesso ci si ancori al passato per pigrizia nell'adattarsi.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 10:08

Io resto dell'idea che la questione invece sia più prettamente tecnica, e volendo anche molto più banale che non richiede profonde riflessioni di tipo culturale e filosofico.
Esistono delle potenzialità delle nostre macchine fotografiche che spesso per presa di posizione non vengono sfruttate, che sono i preset, in nome di una necessità di fare tutto per conto proprio sempre e comunque. Esiste la possibilità tecnica di impostare alcune correzioni sulla macchina, modificando alcuni paramentri di produzione del jpg.
Peraltro io non penso allo scatto puro privo di PP il Raw come riferimento, è un concetto che non ha senso; il raw necessita per forza di postoproduzione spesso nemmeno troppo banale, che spesso non vediamo perchè molti sw di PP impostano all'apertura del raw alcune modifiche in automatico. I famosi ingegneri che individuano la PP on camera già conscono queste liitazioni e quindi operano le operazioni minime, e non solo, necessarie affinché uno scatto sia perlomeno accttabile.
Le discussioni etico filosofiche riguardano il livello di invsività della PP quando molto spinta, mentre qui si parlava invece se è posibile attestarsi ad un livello minimo accettando, anzi, sfruttando al meglio quello che già offre la macchina fotografica salvando tempo per altre attività della nostra vita.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 10:15

"Etica"... una foto e' gia' di per se una rappresentazione della realta' e in quanto tale costituisce un falso. Detto cosi' allora tutto potrebbe sembrare lecito, in virtu' della menzogna insita nel mezzo di cattura del vero. Ma cosi' non arriviamo a niente. Basterebbe commentare ogni foto con un dettagliato elenco dei settaggi ed interventi effettuati durante e post scatto per fugare ogni dubbio, ma anche questa e' una strada poco pratica e troppo ottimistica nella fiducia verso il prossimo. Non resterebbe che affidarsi alla buona fede di chi propone l'immagine, che puo' anche non essere l'autore dello scatto: ma chi ci crede ? Per me non c'e' soluzione..... la post e' un inevitabile frutto della sensibilita' artistica individuale applicata ad una rilevazione della luce da parte del sensore, e sta nell'osservatore poi gradire o meno il lavoro proposto. Sarebbe pero' diritto di chi guarda sapere se e cosa e' stato fatto, ma ritorniamo a qualche riga fa e il cane gira mangiandosi la coda.......

RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.

La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.

Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me