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Tagliare o non tagliare... un formato diverso, perché no?


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user117231
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inviato il 07 Dicembre 2018 ore 6:54

Hai problemi quando fai la pp ?! MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 7:13

Non ancora... ma con i 60 in avvicinamento... MrGreen

Comunque siamo OT. Qui si parla di formati.
Dài Felix, fammi una bella veduta di Venezia alla Canaletto nel formato Cinemascope. ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 11:39

Torniamo alle cose serie (si fa per dire...) ;-)

Il formato delle pellicole ha in genere un rapporto 1.5:1 (24x36mm, 6x9cm) o 1:1 (6x6cm). Poi ci sono varianti meno note.
Il formato delle carte foto chimiche è diverso: ha un rapporto che va da 1.25:1 a 1.33:1. Misteri della fotografia! Eeeek!!!

Allora che facciamo?
Quando mandavo i miei rullini a stampare, mi tagliavano sempre le immagini da qualche parte, finché ho trovato qualcuno che stampava su 10x15cm. Problema risolto.

Ora siamo nell'epoca del digitale e i formati della carta foto seguono quelli normali A4 A3 A2, ecc, che hanno un rapporto 1.41:1, quindi si avvicinano molto al sacro rapporto 1.5:1.

La sezione aurea di cui si parla tanto da secoli, e che è ancora più sacra, ha un rapporto 1.61:1. Si dice infatti che sia quella perfetta e assoluta.

Poi è arrivato il Cinemascope, ma in due versioni: 2.35:1 e 2.55:1. Qual'è quello "giusto"?

Le belle ed economiche cornici che trovo in giro hanno le dimensioni 70x50cm, quindi 1.4:1, vicinissimo al rapporto della Serie A. Ma un A2 è 59.4x42.0cm e un A1 è 84.1x59.4cm. No comment! Per fortuna hanno inventato il passepartout, così nella mia cornice ci metto un A2 con 4-5cm d'aria intorno. Non lo faccio perché non mi piace.

Per non parlare poi dei vari formati usati dai pittori del passato, che notoriamente hanno frequentato scuole d'arte molto rigorose e tradizionaliste.
Prendiamone però uno meno tradizionalista, Picasso, con la sua Guernica. Rapporto delle dimensioni 2.22:1.
(Suo padre insegnava in una scuola d'arte)

Allora io mi chiedo:

Eeeek!!! ma perché cavolo il rapporto 1.5:1 dovrebbe essere quello di riferimento, e perché mai bisognerebbe scattare componendo le immagini all'interno di questo rettangolo?

Eeeek!!! perché, visto che nessun altro formato è assoluto nei suoi rapporti, dovrei prevederne uno preciso al momento dello scatto?

E' ovvio che sono libero di fare come mi pare, e infatti faccio così... ;-)
E' altrettanto ovvio che se ho un preciso progetto in mente (libro, mostra, reportage), devo impostare dei parametri unitari per far sì che il risultato finale non sia un'accozzaglia informe.

La realtà che vedo con gli occhi non ha una cornice, mentre che la foto che scatto ha un limite, un bordo, dato dalla distanza dal soggetto, dalla focale e dall'inquadratura scelta.

E' così saliente il momento dello scatto? E' così definitivo? Ma perché mai?
Il digitale, al contrario delle diapositive, mi permette una grandissima libertà. perché castrarsi volontariamente al momento dello scatto?

E' giusto aver cura nelle inquadrature, ovvio, e ci mancherebbe altro!!! Ma da qui a farne un dogma ce ne passa...

E ora lapidatemi pure! MrGreen (ma col sorriso però, eh?)



user28347
avatar
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 11:51

l'ultima mia è in 173 centesimi:-P

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 11:53

Eretico! MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 11:58

Il momento dello scatto non è sicuramente definitivo, però costituisce un "punto di non ritorno", perché non più modificabile in quanto a punto di ripresa, inquadratura, pdc ecc.; spesso costituisce un punto di non ritorno molto più reale ancora, perché magari in quel luogo non avremo più occasione di tornare, o per il fatto di aver ritratto una situazione in continua evoluzione e che non si ripresenterà più nel medesimo modo, quindi avremo ritratto una scena non più ricomponibile.
Indubbiamente, aver impostato l'inquadratura in modo da sfruttare la maggior area possibile del fotogramma, compatibilmente con il formato più adatto a quella composizione, costituisce un vantaggio, tanto maggiore quanto più piccola è la dimensione del nostro file (e quindi anche la possibilità di ingrandimento in stampa: alle volte, ragionare anche in termini di Mp non è poi così negativo)

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 12:04

Erotico! MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 12:04

Daniele, non sto dicendo che non bisogna inquadrare con cura. Questo è il primo passo e va fatto bene, in ogni sua componente.
Quindi non solo disposizione grafica del soggetto, esposizione e messa a fuoco, ma anche scelta del diaframma per la giusta profondità di campo (sfondo sfocato o meno), luce, quindi posizione rispetto alla fonte, sfondi, ecc...
Il momento dell'inquadratura e dello scatto è e rimane fondamentale.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 14:28

Ma un formato fuori dai canoni potresti già determinarlo proprio in fase di scatto, non cambia nulla rispetto al discorso sui formati diversi; poi rimane valido il ricorso a tagli differenti, per il medesimo scatto, ma per scopi ugualmente differenti e via dicendo, ma in genere al momento della ripresa ne avrai in mente almeno uno, altrimenti il rischio di scattare senza un progetto chiaro diventa palpabile

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 14:32

L'altra volta ho visto delle stampe rotonde e mi sono piaciute un sacco.
Vi fate troppi problemiMrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 14:36

Daniele, certo che ho in mente qualcosa. Mica scatto a vanvera... Sorriso
Ovviamente non ho nella macchina i riferimenti o le mascherine. Non so se un paesaggio sarà nel rapporto 1.8:1, oppure 2:1. Come faccio a prevedere una cosa così? Ovviamente vedo già che ci sarà da tagliare.
A volte ho forti dubbi, allora faccio scatti diversi, in modo da avere aperte diverse opzioni.
Il grosso problema è che raramente sono da solo, e quindi mi devo sbrigare... purtroppo! Triste
... faccio paesaggi come se fossi un reporter di guerra. Se rimango troppo fermo nello stesso posto rischio di essere abbattuto da un cecchino. MrGreen Ma questo è un altro tema.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 14:38

Grazie Antonio! Qui mi sento un marziano... Triste
E tu, confessa i tuoi peccati. Tagli o non tagli?

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 14:43

Ok, ma allora il problema si ridimensiona da sé, e se proprio dovessi esporre una mostra di quelle foto, ne farai una cernita ed eventualmente applicherai il classico metodo del passpartout come suggeriva anche Caterina

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 14:45

Oppure, al contrario, le monterai in una sequenza o in un "incastro" che ne valorizzi proprio il diverso formato, o altre idee simili

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2018 ore 14:50

E tu, confessa i tuoi peccati. Tagli o non tagli?


Ho già confessato con l'esempio di qualche pagina fa. Quel file usciva fuori da una 1D MarkIV con 16-35. Formato classico 3:2 ma stampato in 5:4 perchè mi piaceva di più quel taglio.
Prima stampavo sempre nel rapporto 3:2 ma adesso lo preferisco solo in alcuni casi e ad esempio per foto di fauna - avifauna. Con i paesaggi quando stampo tendo a non rispettare questo rapporto. Ma dipende dai casi.
Insomma problemi non me ne faccio e vado a gusti e sensazioni senza preconcetti;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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