| inviato il 11 Dicembre 2018 ore 21:31
“ poi non sò che importanza hai nel settore , se sei uno rinomato nel mondo della fotografia. „ pensi che abbia scritto questa frase a caso? “ putroppo non tutti i conti sono "visibili". infatti per ogni foto che vendi perchè hai pubblicato, 100 sono state utilizzate gratis, e altre 100 anche ma tu non ne sei al corrente. anche i grandi fotografi non pubblicano tutto. ma solo le foto già vendute che fanno si da vetrina al fotografo, e chi è interessato seriamente ti contatta e chiede altro o ti commissiona. „ “ quando si pubblica online non è sicuro che il fotografo ci guadagna, se si ben poco... ma che qualcun altro ci guadagna è sicuro come la morte. „ ecco, te ne devi fare una ragione, ma se riesci a vendere a prestigiosi clienti nonostante le trappole della rete puoi ritenerti bravo e fortunato |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 9:20
“ pensi che abbia scritto questa frase a caso? „ certo, se ti vengono a rubare puoi essere famoso o meno, ma i tuoi diritti devono valere ugualmente. “ anche i grandi fotografi non pubblicano tutto. ma solo le foto già vendute che fanno si da vetrina al fotografo, e chi è interessato seriamente ti contatta e chiede altro o ti commissiona. „ bha, non è così, i grandi fotografi hanno accordi di pubblicazione, se viene postata una foto molto spesso è un'esclusiva. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 9:23
“ 3. l'editoria: il National Geographic pagava fior di quattrini fotografi stipendiati che facevano il fotografo 365 giorni l'anno e vivavano immersi nei luoghi che fotografavano restituendo reportage fantastici sia per atmosfera che per qualità. oggi sfrutta i tanti turisti che fanno fotine a caso senza progetto accettando gratis le loro foto "con la promessa di pubblicarle" (si ritorna al punto 2). si risparmia e la qualità della foto è sotto i minimi storici. „ tempo fa era una fondazione, da quando è diventata una "costola" di sky ha iniziato come dici tu ... |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 13:28
Meno male che esistono ancora testate che pagano migliaia di euro per dei reportage o dei posati, ma gli amatori non si rendono conto di quanto hanno sputt@nato questo lavoro. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 13:44
Appunto |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 14:22
"ma gli amatori non si rendono conto di quanto hanno sputt@nato questo lavoro."...non sono d'accordo se mi permetti Black. Un amatore (io ad esempio) non potrà mai fare un reportage serio per tanti motivi. Io ne sono consapevole forse molti altri no. Fare reportage (poi dipende cosa vuoi documentare) non è andare in posto e scattare ma qualcosa di molto più complesso che non puoi imparare con qualche lezioncina o qualche video su YouTube solo perché hai una fotocamera o l'attrezzatura costosa. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 14:24
Scusate la domanda: state forse affermando che il National Geographic non è più una fondazione? E da quando? e cos'è allora? |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 14:57
Non è colpa degli amatori se in Italia non esiste un percorso di certificazione pubblica che attesti la qualifica di Fotografo. Questo problema c'è per decine di lavori/professioni esistenti da anni, soprattutto in campo artistico. Nel nostro Paese ignorante siamo fermi agli anni '50: medico, avvocato, architetto, ingegnere...tutte le altre professioni semplicemente non esistono. Fine della storia. Se si può esercitare una professione o un lavoro senza necessarie autorizzazioni, tutti possono improvvisarsi. Certo, poi esistono gli evasori fiscali, fotografi senza partita iva che non pagano le tasse, ma anche lì....non c'è controllo né coscienza civica e civile. Senza regole vige il caos, non serve certo un genio per comprendere un concetto così essenziale del vivere in una società, eppure i nostri politici non ci arrivano. Anneghiamo in un mare di leggi bloccanti, mentre quelle poche che servirebbero per crescere non esistono. Se parli fai demagogia, perché la "scimmia" non vede non sente e non parla. Insomma, se si vive in un contesto del genere dove l'ignoranza è sul trono, non puoi prendertela con l'amatore. Scusate lo sfogo e l'OT, mi è quasi scappato. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 17:46
“ bha, non è così, i grandi fotografi hanno accordi di pubblicazione, se viene postata una foto molto spesso è un'esclusiva. „ assolutamente no. il professionista non pubblica foto vendibili o "rubabili". pubblica solo quelle stravendute, ampiamente monetizzate, e molte volte non rubabili perché fin troppe famose. quelle inedite stanno belle negli archivi e tirate fuori su richiesta. al massimo pubblicano sui loro siti, con tutti i sistemi di sicurezza opportuni, ed ad esempio in un reportage di 15 foto, ne pubblicano 1 come copertina, le altre vanno viste sulle riviste che hanno pagato per averle. ps: non parlo per sentito dire. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 20:07
"il professionista non pubblica foto vendibili o "rubabili". pubblica solo quelle stravendute, ampiamente monetizzate, e molte volte non rubabili perché fin troppe famose."... verissimo. Le rubano lo stesso ma sono "furtarelli" innocui che non prendono in considerazione. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 20:13
sicuramente chi ruba la ragazza afgana di mccurry la può usare per il suo desktop, non certo ci fa una campagna pubblicitaria e quindi non ci specula su. anche io ho lo sfondo del mio cellulare rubato... ma non ho creato una perdita economica all'autore |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 22:14
Io li chiamo furtarelli innocui...il senso è quello è sono in linea con tuoi interventi. |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 23:02
assolutamente no. il professionista non pubblica foto vendibili o "rubabili". Ma figurati, so come funziona l'editoria o come funziona la pubblicazione per pubblicità. Non è come dici... |
| inviato il 12 Dicembre 2018 ore 23:32
Al momento che si pubblicano foto in rete, si deve mettere in conto che qualcuno potrebbe appropriarsene. A questo punto dipende se per noi è un problema. Io non ci campo, per cui non mi cambia la vita, semmai mi girano le scatole se qualcuno ci fa dei soldi con il mio lavoro. Se però le foto potrebbero essere interessanti per qualche motivo, nel senso che possono servire a qualcuno, e sono il frutto di un lavoro impegnativo di un fotografo che ci campa, beh, allora meglio non pubblicarle del tutto, o ad una risoluzione talmente misera da far passare la voglia. Farsi risarcire dopo un furto subito penso sia piuttosto dispendioso, sicuramente più del valore stesso della foto. Quindi non vale la pena, e su questo contano i fotoladri. Perciò se vogliamo mettere in mostra le nostre capacità, sperando che qualcuno ci noti e ci faccia lavorare, allora facciamolo con foto "inutili". Non la basilica di San Marco con una luce fantastica al tramonto e i piccioni in volo. |
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