| inviato il 27 Novembre 2018 ore 12:42
Si ma clonando i pixel per togliere un watermark stai falsificando una fotografia...ciò prova la volontà di contraffare: non puoi dire "non lo sapevo". A questo serve. È la stessa logica del sigillo di sicurezza: chiunque è capace di toglierlo, ma non senza romperlo o alterare l'integrità (lo stato originale) della busta. Detto questo...anche 5 minuti di lavoro per eliminare il watermark sono comunque troppi per una comune fotografia scaricata dal web. Tanto vale che ne scarichi un'altra. Il lavoro comunque si complica se l'immagine è a risoluzione "sample" (tipo 800 pixel per lato lungo). Deve essere un capolavoro per giustificare l'applicazione di qualcuno che non abbia tempo da perdere, ma un capolavoro non lo sbatti sul web ad alta risoluzione e senza prima averlo registrato...così te la cerchi! |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 12:49
Make il discorso è che se, comunque, trovi uno che ti ha rubato e modificato la foto, non ci fai praticamente nulla. te lo pigli in quel posto ... come si dice |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 13:02
Dipende...se l'hai depositata ad esempio presso il Pubblico Registro Opere Protette del MIBACT o come opera inedita alla SIAE o su uno dei tanti registri disponibili on-line, c'è una data, un'intestazione e un codice univoco proprietario...se la piglia in quel posto l'utente, non il titolare dell'opera. Poi è ovvio che dipende dai casi...inutile dire che se stiamo parlando della foto del gattino qualunque nella cameretta qualunque, che hai preso e pubblicato su facebook...manco a dirlo insomma! |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:50
Daniele: 1) ho detto che mi fidavo, pur non potendo vedere la foto 2) io il watermark continuo a vederlo nella tua elaborazione, anche se molto più trasparente |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 15:14
“ Dipende...se l'hai depositata ad esempio presso il Pubblico Registro Opere Protette del MIBACT o come opera inedita alla SIAE o su uno dei tanti registri disponibili on-line, c'è una data, un'intestazione e un codice univoco proprietario...se la piglia in quel posto l'utente, non il titolare dell'opera. Poi è ovvio che dipende dai casi...inutile dire che se stiamo parlando della foto del gattino qualunque nella cameretta qualunque, che hai preso e pubblicato su facebook...manco a dirlo insomma! „ assurdo comunque. Se rubi una mela sei un ladro, eppure hai rubato un prodotto da 0.02€ :) |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 15:39
“ Se rubi una mela sei un ladro, eppure hai rubato un prodotto da 0.02€ :) „ Ma sai, per quanto io sia d'accordo con te in linea di concetto, si fa presto a dire "ladro"! Se ti rechi alla stazione di polizia per denunciare il furto di una mela la prima cosa che devi fare è dimostrare di essere tu il legittimo proprietario di quella specifica mela, altrimenti il furto non sussiste. Per una fotografia non è poi tanto diversa la cosa. |
| inviato il 05 Dicembre 2018 ore 20:08
Il furto delle immagini è sempre esistito anche quando non c'era il web. Chi non vuole farsele rubare basta che le tenga per sé. Qualsiasi cosa mettiamo in mostra possono rubarcela a prescindere dalle foto o oggetti di valore. |
| inviato il 06 Dicembre 2018 ore 19:31
“ Grazie a internet alcune di quelle foto le ho vendute in America al NYT, a prestigiose riviste di architettura e clienti vari. „ Allora non dovresti lamentarti, se come dici vendi foto tramite internet passaci sopra a qualche furtarello , è il rovescio della medaglia , poca cosa in confronto ai tuoi scatti venduti riconsolati che nella maggior parte dei casi vengono rubate foto a poveri cristi che non ricavano nulla dai loro scatti, per cui.............. poi non sò che importanza hai nel settore , se sei uno rinomato nel mondo della fotografia. Non per difendere chi ruba foto naturalmente. |
| inviato il 07 Dicembre 2018 ore 12:30
E' una battaglia persa. Le alternative sono due, ed entrambe ti sono state illustrate quindi sta a te decidere se postare le foto sul web per venderle e/o farti pubblicità, anche a rischio di vedertele rubate chiaramente, oppure rinunciare alla visibilità accettando l'idea dell'anonimato! |
| inviato il 07 Dicembre 2018 ore 16:56
“ Se ti rechi alla stazione di polizia per denunciare il furto di una mela la prima cosa che devi fare è dimostrare di essere tu il legittimo proprietario di quella specifica mela, altrimenti il furto non sussiste. Per una fotografia non è poi tanto diversa la cosa. „ L'ufficiale di polizia ha sempre l'obbligo di raccogliere ogni denuncia da parte dei privati, in quanto è un atto con il quale ogni persona porta a conoscenza dell'autorità un reato perseguibile d'ufficio del quale ha notizia. L'onere della prova entra in gioco in un secondo momento e non spetta al funzionario che ha raccolto la denuncia. |
| inviato il 07 Dicembre 2018 ore 21:23
"L'ufficiale di polizia ha sempre l'obbligo di raccogliere ogni denuncia da parte dei privati"... è vero ma un conto è raccogliere altro è intervenire. |
| inviato il 08 Dicembre 2018 ore 13:08
“ L'ufficiale di polizia ha sempre l'obbligo di raccogliere ogni denuncia da parte dei privati, in quanto è un atto con il quale ogni persona porta a conoscenza dell'autorità un reato perseguibile d'ufficio del quale ha notizia. L'onere della prova entra in gioco in un secondo momento e non spetta al funzionario che ha raccolto la denuncia. „ Ciospa, il mio era un esempio a supporto del concetto. Non stavo descrivendo minuziosamente tutte le mansioni di ognuno degli impiegati che lavorano in una stazione di polizia. |
| inviato il 08 Dicembre 2018 ore 13:39
Ha 3 occhi |
| inviato il 11 Dicembre 2018 ore 12:12
“ poi non sò che importanza hai nel settore , se sei uno rinomato nel mondo della fotografia. „ potrei non esserlo o esserlo, questo non ha importanza |
| inviato il 11 Dicembre 2018 ore 19:09
“ Non devi pubblicare su internet. „ AMEN! bisogna sapere anche cosa pubblicare e dove.e bisogna anche sapersi fare 2 conti. putroppo non tutti i conti sono "visibili". infatti per ogni foto che vendi perchè hai pubblicato, 100 sono state utilizzate gratis, e altre 100 anche ma tu non ne sei al corrente. anche i grandi fotografi non pubblicano tutto. ma solo le foto già vendute che fanno si da vetrina al fotografo, e chi è interessato seriamente ti contatta e chiede altro o ti commissiona. il fatto che siamo nel 2018 non significa che nel 1990 i fotografi fossero stupidi, infatti nel 2018 fotoreporter di guerra rischiano la vita per 3-5 euro a foto autoproducendosi. nel 1990 venivano pagati in anticipo e facevano anche 5-6 mila euro al mese. l'inflazione del lavoro di fotografo è colpa di 1. il file digitale: che di fatto nel momento in cui si invia online diventa di chi lo possiede (basta modificare pochissimo e legalmente ci si attacca) 2. i fotografi: che spinti dalla foga di emergere e nel mito della "popolarità" pensando che tutto passi da li accettano tutto e svendono la loro professionalità facendo una gara al ribasso e rovinan do il mercato pur di sorpassare l'altro, anche se si fa un altro lavoro e la fotografia è un hobby. 3. l'editoria: il National Geographic pagava fior di quattrini fotografi stipendiati che facevano il fotografo 365 giorni l'anno e vivavano immersi nei luoghi che fotografavano restituendo reportage fantastici sia per atmosfera che per qualità. oggi sfrutta i tanti turisti che fanno fotine a caso senza progetto accettando gratis le loro foto "con la promessa di pubblicarle" (si ritorna al punto 2). si risparmia e la qualità della foto è sotto i minimi storici. quando si pubblica online non è sicuro che il fotografo ci guadagna, se si ben poco... ma che qualcun altro ci guadagna è sicuro come la morte. purtroppo il mondo va a rotoli, ma nessuno è esente da colpe. se lo accettiamo bisogna fare spallucce. se non ci sta bene bisogna cambiare metodo. non si può andare nella gabbia del leone che non mangia da settimane e poi lamentarsi che ci sbrani. |
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