| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 11:37
Con le biciclette si parla nuovamente di oggetti materiali , quindi nella percezione comune con un valore monetario intrinseco.
Inoltre per fregarsele bisogna pur scassinare una serratura ed arrivare con un furgone per portarsele via.
Una foto sul web si trascina col mouse sul Desktop, e il gioco è fatto. Nessuno sa nulla, nessuno scasso. L'impunità assicurata.
E poi... che sarà mai una foto? Le sanno fare tutti! |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 11:40
@Makexaos
pensa se Gursky fotografa la bicicletta più costosa...
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| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 11:45
“ Con le biciclette si parla nuovamente di oggetti materiali „
Sono tutti beni in senso giuridico, materiali ed immateriali.
Variano le forme di tutela ma i concetti sono sempre gli stessi.
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| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 11:48
“ pensa se Gursky fotografa la bicicletta più costosa... „
...per 5milioni di dollari la compro io! ma anche 6! dollaro zimbabwese, s'intende!
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| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 11:52
“ Sono tutti beni in senso giuridico, materiali ed immateriali „
Beh, io produco beni immateriali, per cui so benissimo che per la legge sono la stessa identica cosa.
Ma per tanta gente purtroppo non è così 
Per le stesse persone le leggi sono solo parole messe più o meno a caso su un foglio bianco, nulla più. |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 11:54
credo che ci siano più furti di biciclette che di fotografie però.
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| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 12:12
il furbetto di bici che ruba un catorcio da 15€ rischia molto di più di quello che ruba foto da 3000€.
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| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 12:17
Pensate a questa foto
Ha portato un guadagno enorme al fotografo, oggi la gente fa a gara per regalarle a Microsoft e poter dire di avere una foto nel desktop di Windows |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 12:17
“ il furbetto di bici che ruba un catorcio da 15€ rischia molto di più di quello che ruba foto da 3000€. „
su un catorcio da 15€ rischia si...di ammazzarsi però! alla faccia del furbetto! |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 12:21
C'è anche, a mio avviso, una differente percezione del 'furto' di un'immagine.
Se scarico una foto da un sito di un fotografo e me ne approprio (non solo per fini commerciali) so di fare una cosa illegale o comunque non autorizzata.
Se la stessa foto la scarico da un social ho molto meno questa percezione.
(ATTENZIONE: parlo in prima persona per illustrare l'esempio, di solito non rubo fotografie ).
Lo stesso Facebook nelle foto ha la possibilità di 'condividere' (solo dopo le proteste la cosa ora avviene mantenendo il nome dell'autore del post originale, prima non era così) e di 'scaricare'.
SCARICARE appunto, fare il download della foto equivale - erroneamente ovvio - per alcuni alla possibilità di rendere proprie le immagini. Una volta scaricate nel proprio pc o smartphone è più facile impiegarle per i propri scopi e dimenticare cosa sono il copyright, il diritto di utilizzo ecc ecc.
Il moltiplicarsi dei social contribuisce massicciamente alla diffusione di questa mentalità: se è pubblicato è a disposizione di tutti.
(con tutte le eccezioni possibili ovviamente).
C.
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| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 15:37
trovo assolutamente ip0crita e controverso, da una parte fare una battaglia ideologica PER LA TUTELA DEL DIRITTO D'AUTORE del "fotografo della domenica" attraverso un metodo che DI FATTO ALIMENTA E FAVORISCE IL FURTO DELLE FOTO, MA SOPRATTUTTO INFLAZIONA E RUBA MERCATO AL FOTOGRAFO PROFESSIONISTA CHE IN PRATICA SUBISCE UNA CONCORRENZA SLEALE.
se non si prende atto di questa situazione è come se ci si volesse autoassolvere e dare ad altri le responsabilità che invece sono nostre.
è come gridare "onestà onestà" e poi fare il ministro del lavoro mentre la tua azienda fa lavorare in nero e poi scarichi tutto su tuo padre.
Makexoas, tu sei troppo convinto di saperne più di altri. qui molti professionisti o ex professionisti ti stanno dicendo che quello che tu pensi è fantasia. non funziona come dici tu, se non te ne accorgi è bene che invece di insistere vai ad approfondire l'argomento. INTERNET NON è USATO DAI PROFESSIONISTI COME DICI TU. possono avere anche 10 siti a testa ma NON funziona come pensi.
blackdiamond, (ne cito uno che in caso confermerà subito qui chi sbaglia e chi no):
-se riceve un incarico su commissione: lo svolge, consegna, si fa pagare, tutto offline e finisce li.
-se si è autoprodotto:
a) contatta personalmente tutte le figure potenzialmente interessate, presenta se stesso e il reportage e lo propone, se va bene finisce tutto off line come il punto precedente.... altrimenti;
b) se non riesce a vendere può ATTRAVERSO IL SUO SITO su un reportage di (ad esempio)20 foto pubblicarne a bassa risoluzione UNA O DUE (le più rappresentative) come civetta per attirare gente interessata, ma non per aumentare la sua popolarità. quella se l'è costruita sul campo e in base alla sua BIO (la pagina dove non ci sono foto ma il suo curriculum) ma è il contrario, il suo curriculum, la sua popolarità spingono le foto, e se non riesce le tiene in archivio sperando l'occasione giusta per ripetere i passi precedenti.
il sistema che immagini tu si basa su diverse faglie.
1. pubblicando tutto il tuo archivo online alimenti solo furti
2. se sei bravo e guadagni 1000 euro in un anno SEI UN POLLO, perchè lavorando come ti ho descritto sopra ne avresti guadagnati molti di più e non avresti subito nessun furto.
3. con la popolarità non si diventa fotografi ma influencer.
4. spingi per questo sistema, e speri che il sistema sia questo per 2 soli motivi
a) la pigrizia, perchè sbatterti a procacciare clienti quando è molto più comodo che i clienti vengano da te? certo.... ma così i clienti non vengono... ora te lo puoi permettere perchè sei un impiegato del catasto.e 50 euro di vendite all'anno ti bastano. ma allora perchè non continui a lavorare al catasto, fotografi per hobby e il fotografo lo fai fare a chi lo fa seriamente?
b) la paura. beccarti un no in faccia, o un "le tue foto fanno schifo" non piace a nessuno, quindi perchè rischiare quando pubblicando on line e vendendo l'unica foto decente del tuo archivio su 10mila per 5 euro puoi andare in giro a dire che sei "photographer" perchè una volta hai pubblicato sul giornaletto del quartiere.
che sia chiaro, parlo a te, ma il discorso è generalizzato, non so che lavoro fai e non ho mai visto una tua foto.
suggerisco alle nuove leve fotografiche di farsi un bell'esame di coscienza prima di ergerci a paladini della giustizia.
e un bel bagno di umiltà nel mettersi in gioco AD ARMI PARI con i professionisti se si vuole fare il fotografo. altrimenti si fa altro, la fotografia rimane un hobby e si lascia vendere ai professionisti, che sono più bravi, ne hanno bisogno e soprattutto PAGANO LE TASSE!
PS: non ho fumato nulla ne prima ne dopo aver scritto questo commento. io non mi drogo. |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 15:38
Non campo vendendo fotografia e non invidio chi lo fa. Quando vi rubano un'immagine e la utilizzano per scopi commerciali, prendete il lavoro così com'è, cancellate il nome dell'azienda e ripubblicatelo sui social con il vostro nome e fatelo condividere il più possibile. Questo vi crea pubblicità a discapito di chi vi ha fot_tuto. Ricordatevi che l'immagine Originale è in vostro possesso per cui si attaccano al c***O |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 18:25
Diciamo che il problema di fondo è il motivo per cui si mettono le foto su internet e quali sono i clienti finali.
Un professionista che si occupa principalmente di matrimoni posso capire che voglia condividere i suoi lavori su internet perchè il suo cliente finale è l'utente medio che naviga su internet e vuole capire lo stile del fotografo, inoltre questo tipo di foto è stupido rubarle perchè non le vendi ma poi il cliente le pretende simili e se non sei capace ti sei dato la zappa sui piedi.
Un professionista che lavora con le aziende (editoria, grandi aziende e quant'altro) secondo me dovrebbero condividere il meno possibile, anche perchè esistono i siti di stock dove si vende in tranquillità (comunque sono una fregatura ma meglio di niente), quello che serve è un portfolio di poche foto a bassa risoluzione, poi si possono spedire altre foto su richiesta.
L'amatore... condivide perchè cerca un confronto o perchè cerca notorietà ed è disposto a condividere anche ad alte risoluzioni (tanto campa di altro) ed in questo modo alimenta un mercato parallelo che sta distruggendo la fotografia, ormai online esistono miliardi di fotografie più o meno buone che chiunque può scaricare e usare, nella maggior parte dei casi facendola franca come in Italia. |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 18:26
Perché esempio su facebook se condivido un video con musica coperta da copyright, il contenuto audio viene rimosso, mentre per le foto non è possibile fare altrettanto? Non esiste un modo per applicare la stessa tecnologia alle foto? |
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