| inviato il 20 Novembre 2018 ore 10:59
- Affermazione 1: compro una reflex perchè mi piace il tipo di immagini che essa sforna. - Affermazione 2: quindi mi piacciono le immagini che fa LA MACCHINA ( .jpg ), non il sensore ( .raw ). - Affermazione 3: ergo, quando guardo Juza per valutare la DSLR che mi piace, sono fuorviato dalla PostProduzione, non essendo il files elaborato ciò che EFFETTIVAMENTE produce la macchina in questione, ma solo il suo sensore ( tralasciamo chi elabora il jpg.... ) - Esperienza 1: ho impiegato parecchio tempo a capire che la D200 Nikon, con i suoi profili iinterni di sviluppo .jpg, dava i colori che io cercavo, questo a causa delle legittime personalizzazioni introdotte con la Post nelle foto presenti in galleria. - Esperienza 2: non ho avuto modo di apprezzare la bella grana della D200, o della Eos 5D classic, perche' quasi nessuno mette immagini rumorose in galleria. - Esperienza 3: spesso le lenti sono volutamente corrette internamente dalla reflex, mascherando le loro caratteristiche personali, ad esempio vignettatura, flares, aberrazioni cromatiche: particolarità che io ricerco. - Richiesta: per una maggiore chiarezza e per evitare esposizioni fuorvianti riguardo le reali personalità di macchine ed obiettivi qui presentati, si potrebbe prevedere una apposita voce nei dati immagine che indichi se è stata fatta postproduzione e/o la lente è stata corretta o il rumore piallato. - Scappatoia temporanea: ricercate le immagini più vecchie presenti in ogni galleria di esempi; spesso, a occhio e croce, non hanno PP e sono foto veritiere scattate dall'uomo qualunque. - Nota: non sto discutendo sulla qualità tecnica e/o artistica delle foto o sulla capacità del fotografo, solo sulla mascheratura data dalla PP e dalle correzioni interne delle reflex al carattere genuino dell'immagine prodotta dagli obiettivi e dalle macchine fotografiche. - Nota bis: il diaframma e' costruito per essere aperto e CHIUSO. f22/32/45 non hanno mai morso nessuno. ... Giacciono abbandonati in fondo alla ghiera: usateli, poverini ! |
user84789 | inviato il 20 Novembre 2018 ore 11:02
Ma che sei pazzo!?! Usare i JPG che sforna la macchina fotografica senza stare a trafficare in postproduzione sempre? Eretico! |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 14:36
Jacopo la post produzione è un processo NECESSARIO per la fotografia. Tutta. Digitale e analogica. Si post produce la pellicola, il raw ed il jpeg. Puo essere utilizzata la macchina che post produce il jpeg come la polaroid, il post producer come quando si porta il rullino a far sviluppare, o in proprio analogico o digitale. Si potrà preferire una delle tre opzioni, ma tutte le foto sono post prodotte da qualcuno o sono rimangono nel negativo, positivo o camera chiara. Ciascuno scelga la propria in funzione del risultato che si prefigge e la finisca di rompere i maroni agli altri. “ ( tralasciamo chi elabora il jpg.... ) „ Ecco, tralasciami. |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 15:29
Non ce l'ho con quelli che fanno PP, ma sarebbe meglio dichiararla per evitare di mascherare il vero carattere della macchina ( i sui profili interni, gestione WB, rumore iso, etc ... ) e delle caratteristiche proprie dell'obiettivo ( flares, vignettatura, aberrazioni, etc .... ) |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 15:46
per me sinceramente non ha senso, io guardo una foto o un lavoro, vedo se mi piace, se mi racconta qualcosa, se è fatta col tal obiettivo per me importa poco, come che la macchina che sia nikon, canon o sony che differenza fa? zero non è in assoluto indifferente cbsnews3.cbsistatic.com/hub/i/r/2014/09/13/8bd6abe7-1290-4327-8cf3-602 qui ha un senso sapere che la scenografia è costruita e che l'opera è proprio la foto di questa messa in scena e che non è aggiunto nulla dopo, ma perchè il lavoro lo richiede, Nel 90% dei casi non credo che abbia rilevanza alcuna partendo da questo pensioro per me non c'è alcun senso di dover dichiarare qualcosa sulla post, sull'obbiettivo o sulla macchina usata, perchè l'importante è quello che guardo, poi ci possono essere 100 modi per raggiungere un risultato, l'autore nè avrà scelto uno, ma quello che conta è: quello che sto guardando è sensato e è un lavoro valido? |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 16:53
Hai ragione: c'e' stata una mancanza da parte mia. Il riferimento alla presenza di post non riguarda la foto in se', il suo contenuto, o il lavoro che ci sta prima e dopo, ma ESCLUSIVAMENTE il rispetto per l'hardware che l'ha catturata. Non posso sapere come fa realmente ( jpg dalla scheda di memoria ) le foto una tal macchina o un tal obiettivo se poi la post mi altera il contenuto secondo le sensibilita' personali di chi elabora la foto stessa. Considero lo sviluppo "on camera" del raw espressione della personalita' della macchina, per esempio i profili colore adottati da Nikon per la serie D200/D80, con il SUO wb, il SUO rumore iso del sensore ccd, etc. Se tutti convertissimo in maniera assolutamente corretta e ben profilata il raw, ( se ho capito bene i discorsi di Raamiel ), avremmo foto, di un medesimo soggetto, tutte uguali indipendenti dalla macchina o obiettivo che le ha fatte, e questo non mi andrebbe affatto bene, dato che ho scelto le mie reflex anche in base alla resa delle caratteristiche sopra esposte ( profili colore D200/D80 ). |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 17:27
scusa ma nel momento che scegli un tuo profilo colore per il jpeg hai fatto pp. |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 18:04
Per capire quello che cerchi di capire avresti necessità di vedere tante macchine reflex che scattano più o meno simultaneamente nelle stesse condizioni di luce e con le stesse impostazioni di iso velocità e diaframma. Ancora più utile eseguire, sempre più o meno in simultanea scatti sovra e sottoesposti. In questo modo scopriresti il "carattere della macchina" o meglio del progettista del programma della macchina. Ovviamente tutte le prove in jpeg. Diverso può essere per le lenti per alcune caratteristiche, ma molte rimangono comunque influenzate dal programma di conversione. Postare foto di jpeg "ad casum" così come convertito dalla macchina serve poco per comparazione dei mezzi, poichè le condizioni di luce, esposizione e via dicendo non sarebbero omogenee ed hanno comunque rilevanza sul risultato finale. Che poi la macchina, o meglio il file della macchina (raw o jpeg) abbia delle caratteristiche peculiari a secondo del marchio è altro discorso. |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 18:26
Jacopo, a parte il fatto che il Jpeg fatto in macchina nasconde alcuni aspetti della "personalità" dell'obiettivo perché ne elimina gran parte dei difetti ottici, mi pare che la tua ricerca sia inutile. Sarebbe come se chiedessi ad una pellicola di rivelarmi la sua personalità che appunto salta fuori soltanto applicando un "rivelatore", ed è differente a seconda di quale uso. Ma la vera domanda è: tu scegli la macchina perché sei succube del suo "carattere" oppure pieghi al tuo volere tutto il procedimento, dallo scatto alla post produzione inclusa, perché vuoi che salti fuori un'immagine come tu la desideri? Perché io... la seconda che ho detto. |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 20:07
Grazie per le risposte. - Andreasampieri: e' vero, ma la pp viene fatta DALLA MACCHINA; cio' attinge alle sue peculiarita' e quindi a definirne la personalita'. - Mirko: certamente sarebbe meglio comparare macchine con parametri uniformi in ambienti controllati dalle caratteristiche note ma, dato che cio' ovviamente non e' fattibile, mi accontento di osservare la casistica, per quanto ampia possa essere, nelle gallerie di juza, cercando di osservare cio' che cerco nelle macchine proposte. Qui sta il problema: la postproduzione mi rende difficoltoso il capire cosa di quella macchina e' "reale" e cosa introdotto in un secondo momento dall'estro personale dell'utente che ha caricato e trattato la foto. Ale Z: una via di mezzo. Uso una macchina scelta tra molte altre per essere coscientemente succube del suo carattere. Tale carattere e' funzionale alle foto che ho in mente di realizzare. Esempio: la D200 mi serve per gli scatti tipo STExplorers ( vedi mia galleria ), grana grossa iso da film anni '60, ottima resa di colori bluastri, gialli e verdi, ottiche vintage, uso in ambiente controllato su cavalletto, esposizioni lunghe, zero necessita' di autofocus. Impiego invece la 5D per i ritratti di famiglia in interni con l'85 1.8 e lampade da studio per via della sua resa sull'incarnato e le delicate sfumature, la 20D al mare o in montagna con autofocus per inseguire i bambini, cosa che con la D200 con le ottiche manuali non si puo' fare. Inoltre, se avessi una macchina moderna, certamente disabiliterei tutte le correzioni automatiche delle lenti, proprio per non mascherarne il carattere; esempio: ho comprato l'EF 20mm f2.8 che nessuno si fila proprio perche' vignetta alla grande, ha problemi di flares e non e' molto contrastato, altrimenti avrei preso una lente piu' moderna; oppure ho fatto arrivare dal giapone il Nikkor 43-86 prima serie con il quale ho realizzato gran parte di STExplorers perche' produce flares a valanga, aberrazioni cromatiche e aloni luminosi in quantita'. Potevo fare tutto questo in pp ? Forse, ma sarebbe stato molto, ma MOLTO meno divertente ! |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 23:27
In realtà é una interpretazione della macchina. Anche scattando in raw,che è puro segnale elettronico, quello che tu vedi é un jpeg "interpretato" In post se mantieni tutto a zero avrai le tue aberrazioni i tuoi flare la tua grana. |
| inviato il 20 Novembre 2018 ore 23:52
Si, ma non avro' i profili colore che la macchina applica ai raw x lo sviluppo in jpg: sono elementi fondamentali per la mia visione della faccenda, e non vale applicarli in post, ... sempre che sia possibile, ma non credo, replicare ESATTAMENTE al pc la pipeline che la reflex applica al raw internamente. Qualcuno in altri post di siti stranieri, si lamentava del fatto che, anche applicando alla D700 i profili colore della D200, disponibili sul sito Nikon, non venivano fuori i colori voluti: c'era qualcos'altro che non dipendeva da loro, ma dalla macchina in se'. |
| inviato il 21 Novembre 2018 ore 0:09
Do sempre fiducia a chi offre spunti di sperimentazione, al di là di aspetti che competono più ad informatici ed ingegneri che a fotografi ed appoggio come posso le tue prove. Io scatto quasi solo in jpeg e post-produco pertanto un file che la macchina ha già lavorato. Uso un programmino free semplicissimo che è per quello che faccio ampiamente sufficiente alle mie esigenze, photoscape. Se ti interessa qualcosa del mondo Pentax metto a disposizione i file già presenti nella galleria come usciti dalla macchina (in bassa risoluzione) o prove che mi chiedi che posso scattare in doppia modalità raw-jpeg. Il mio materiale lo vedi dal profilo, vale poco lo so ma quello ho e sono contento. Fammi sapere. |
| inviato il 21 Novembre 2018 ore 0:49
“ Non posso sapere come fa realmente ( jpg dalla scheda di memoria ) le foto una tal macchina o un tal obiettivo se poi la post mi altera il contenuto secondo le sensibilita' personali di chi elabora la foto stessa. „ Esatto ma lo scopo del fotografare non è far capire agli altri come fa una fotocamera ma trasmettere un'idea, un momento, una sensazione.... |
user90373 | inviato il 21 Novembre 2018 ore 7:57
Interessante sarebbe capire la differenza, se esiste, tra "sviluppo" e post>produzione e, nel caso, dove finisce l'uno e dove inizia l'altra. |
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