| inviato il 10 Novembre 2018 ore 22:01
Ciao, ho appena acquistato un nuovo Sigma 105 DG macro HSM. Quando metto a fuoco a 30 cm il diaframma parte da 5.6, a 40 cm diventa 4.2, a 2 metri diventa f3, poi verso l'infinito passa a f 2. 8. È normale sia così o dovrebbe essere 2.8 da una messa a fuoco minima fino all'infinito. Grazie mille |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 22:17
Assolutamente 2.8 sempre |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 22:44
Ciao Andrea. È normale: alla minima distanza di messa a fuoco gli obiettivi macro non aprono il diaframma al massimo, ma all'aumentare della distanza di maf il diaframma si apre fino a raggiungere il valore massimo (f/2.8 in questo caso). Ho appena guardato il mio Sigma 105 macro, e presenta gli stessi valori che hai riportato tu. Saluti. Luca |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 22:47
Andrea, ricorda sempre che i dati di targa di un obiettivo sono riferiti ad infinito; però man mano che il soggetto si avvicina la distanza focale della lente (in soldoni dal centro ottico al piano del sensore) aumenta, al rapporto 1:1 la distanza focale è doppia; siccome il valore di diaframma si calcola come Focale/Pupilla d'entrata (che per i tele è praticamente uguale al diametro della lente anteriore), va da sè che raddoppiando la focale il valore di diaframma dimezza |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 23:01
La luminosità massima di un obiettivo è calcolata con la messa a fuoco all'infinito e tale rimane fino a quando l'ottica non focheggia fino a una distanza pari a 10 volte la propria lunghezza focale, nel caso del 100 macro quindi la luminosità f 2.8 si mantiene tale dall'infinito fino alla distanza di un metro, ossia la distanza alla quale l'obiettivo giunge al RR 1:10, la soglia minima della cosiddetta fotografia a distanza ravvicinata (close-up); da questo punto, e scendendo con al distanza di messa a fuoco, aumenta il RR fino alla minima distanza di messa a fuoco (MMaF) di 0,3 metri, dove si ottiene il RR 1.1 - a questo punto però l'elicoide di messa a fuoco si è talmente tanto allungato che la parte posteriore dell'obiettivo finisce per fungere da tubo di prolunga e quindi assorbe sempre più luce fino ad arrivare ad assorbire ben due diaframmi al RR 1:1 ... ecco quindi spiegato il motivo per il quale il tuo 100 macro alla minima distanza di messa a fuoco segna f 5,6 invece di f 2,8 - questo insomma avviene semplicemente perché a quella MMaF l'ottica avendo perso due stop di luce è divenuto un f 5,6 effettivo e quindi l'obiettivo, segnando questo valore, non fa altro che segnalarti quella che, in quelle condizioni, è la massima luminosità che esso è in grado di assicurarti! |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 23:33
Il mio Nikon 105 f2,8 micro alla minima distanza di messa a fuoco (30cm) mi da 4,8 come valore di apertura minima. |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 23:33
Scusate ma il mio segna 2.8 a q.si distanza di maf |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 0:20
E' una semplice scelta progettuale, Nikon ha deciso di mostrare il diaframma reale a mirino (e questo come abbiamo visto anche in questo thread può generare perplessità, confusione se non addirittura allarme e timore di un malfunzionamento) Canon invece mostra sempre il valore di targa, tanto ai fini dell'esposizione ci pensa l'esposimetro a compensare. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 2:21
“ e questo come abbiamo visto anche in questo thread può generare perplessità, confusione se non addirittura allarme e timore di un malfunzionamento „ Una volta quello che Paolo ha spiegato molto vene in poche righe era spiegato in qualsiasi manusle fi fotografia per principianti. Oggi non so se queste cose non vengono più scritte bei maialino non vengono lette, in ogni caso mi stupisce semore sentire parlare fi luminosità, valori f. ecc. senza sapere che cosa stiano a rappresentare e come si calcolano. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 9:19
se poi vogliamo vedere la realtà vorrei vedere quante foto vengono fatte a 1:1 a f2.8 , la messa a fuoco e più che una scommessa con una pdc quasi inesistente A onore del vero le mie fotografie close-up (ossia da 1:10 a 1:1) sono quasi sempre riprese col diaframma non più chiuso di f 5,6 (alle volte anche f 8 se mi tengo non oltre 0,2/0,3 X), e ovviamente intorno a 1X si tratta sempre di operare col diaframma a TA o quasi, questo anche col 180 chiaramente, e adottando necessariamente dei tempi di posa che raramente sono più brevi di 1/30 di secondo. Ma questa è la norma se, come nel mio caso, fotografi solo con la Velvia e senza mai ricorrere al flash. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 9:55
Un classico: i canonisti sono da sempre convinti di avere dei macro speciali... Ne approfitto per far notare l'importanza delle lunghe focali x avere distanze di lavoro comode: la focale effettiva si riduce comunque, ma se si parte da valori maggiori... |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 12:37
Come hanno già scritto è normalissimo e funziona così in tutti i macro compresi quelli su cui non è segnato, per sapere il diaframma reale se il macro non lo segna si può moltiplicare il diaframma per 1 più il rapporto di riproduzione, ad esempio se su un macro che non cambia i valori del diaframma si imposta f/4 ad un r.r. di 1:2 sarà in realtà un f/6 ed a 1:1 un f/8. Per ciò che riguarda il Nikon se ad 1:1 risulta un f/4,8 e non f/5,6 mi fa pensare sia uno di quei macro che riducono la loro lunghezza focale all'avvicinarsi al soggetto e che quindi il diaframma reale sia dato dalla somma dei 2 effetti che hanno caratteristiche opposte su aumento/diminuzione del diaframma, l'altra possibilità sarebbe che avvicinandosi si apre di più della sua massima apertura all'infinito ma non credo sia così. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 19:40
Toglimi una curiosità Massimo, per quale motivo i canonisti dovrebbero essere conventi di avere dei macro, parole tue: "speciali"? |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 21:44
“Toglimi una curiosità Massimo, per quale motivo i canonisti dovrebbero essere conventi di avere dei macro, parole tue: "speciali"?” |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 20:03
@Paolo: proprio perchè, come capitato anche in questo post, Canon non fa comparire il diaframma effettivo ma quello nominale, e in molti si convincono di avere un macro che a 1:1 lavori ancora a 2,8... ma basterebbe guardare l'esposimetro... @Samuel: Sulla focale variabile, penso che da parecchio tempo siano tutti così. Oggi i tubi nikon lunghi esattamente mezza lunghezza focale dei vecchi micro per passare da 1:2 a 1:1 non sarebbero più così... |
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