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il triangolo dell'esposizione nel digitale


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avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 0:16

@Paolo, Moto
Appunto, bisognerebbe sempre utilizzare il minor ISO ed esporre più a destra per quanto ci è possibile: questo per massimizzare il segnale e avere più GD, se poi qualcuno vuole il contrario sono sue scelte; in condizioni di scarsa luce, dopo aver scelto la miglior coppia tempo/diaframma si alza gli iso, ma non troppo.
E poi, comunque, ognuno si fa le prove a casa per capire quanto sia quel non troppo.

Questo è quanto ho capito, più o meno :-PConfuso

avatarsupporter
inviato il 14 Novembre 2018 ore 0:16

Ogni Casa ha i suoi criteri per la sensibilità ISO, il centraggio cambia. Non ci sono scorciatoie a...

Dai su, un po' di tolleranza. Sto cercando di semplificare i concetti per renderli praticamente applicabili da fotografo amatoriale come me.
Lo sa anche un bimbo che se usi gli automatismi della fotocamera nella determinazione di uno, due o tutti e tre i parametri di esposizione, usando una modalità di valutazione qualunque di quelle globali, e fotografi una parete bianca, l'istogramma è centrato.
Tutto il resto è una specializzazione di un concetto generalizzato. Non stiamo spaccando il capello, se no viene un poema utile solo a quattro gatti, che si dimenticano di fare belle foto e pensano solo a foto scientificamente perfette. Ricordiamoci che una buona foto dice qualcosa anche se è tecnicamente sbagliata.
L'unico caso escluso sarebbe l'astrofotografia che vorrebbe un certo rigore scientifico...anche se, pure in questo settore, il trend è di considerare anche la valenza estetica ed evocativa (spike simulati, colori armonizzati ecc...).

@Jack_96
Dal punto di vista pratico/operativo, concordo su tutto quello che hai scritto.

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 0:33

@Paolo Iacopini scrive: """Prima di andare avanti e recepire le vostre osservazioni avrei bisogno di conferma che questa frase è corretta oppure è un refuso perchè io avevo capito il contrario :
ho una fotocamera ISO Variant;
- cerco di stare basso con gli iso perchè nella mia testa ISO= Rumore, poi lascio fare l'esposizione alla fotocamera (es.: Av) che centra l'istogramma."""

------

Per quello che ho capito, questa affermazione è vera se lavoro con gli iso in una modalità automatica (P, A o S).
È invece ininfluente variare gli iso in modalità M, con coppia t/d costante, ai fini del rapporto segnale/rumore (con le iso invariance) perché quando compenso in pp annullo l'effetto. Per cui l'affermazione non è valida per questa ipotesi.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 0:33

Maremma trottolina ma non erano le ISO invariant come la 6D ad alzare gli iso e recuperare mentre le variant era meglio stare bassi ????

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 0:36

Paolo con una Canon se recuperi dopo hai più rumore quindi devi evitarlo, soprattutto l'apertura delle ombre, inoltre una 6D mantiene una maggiore gamma dinamica ad alti ISO rispetto ad una Sony o una Nikon di penultima generazione, con l'ultima generazione non c'è più neanche questo vantaggio.

avatarsupporter
inviato il 14 Novembre 2018 ore 0:43

Paolo, la 6d è mostruosamente ISO variant (non ISO invariant come hai scritto). Come tale, può convenire alzare gli ISO (se c'è spazio a destra) e poi "recuperare" (preferisco dire "ridurre l'esposizione") in post. Il mio esempio ISO100 vs ISO1600 lo dimostra.
Usare il termine "recuperare" è ambiguo. Infatti Blackdiamond lo usa in senso opposto: aumentare l'esposizione nelle ombre. La prassi è di usare il termine come lo usa lui (quindi per alzare l'esposizione in post, come ho fatto nell'esempio e che mostra più rumore).
Provo a dirlo nuovamente con parole diverse.
Se ho una ISO Variant (la 6d è molto iso Variant), ho due situazioni operative (da qui i due grafici di Hasinoff):
1) esposizione normalizzata, cioè a dire rimetto l'istogramma al centro ogni volta che cambio gli ISO. Posso farlo a mano o assistito dalla fotocamera, ma mi riporto ogni volta ad una esposizione "corretta" dal punto di vista dell'esposimetro (=normalizzata). In questa modalità, se alzo gli ISO, entra meno luce e la foto ha più rumore. Il fotografo si fa l'idea ISO=rumore, come con la pellicola (ISO=grana)...ma i fenomeni sotto sono completamente diversi. Non importa, il risultato, in questa modalità di "esposizione normalizzata", sono gli stessi della pellicola.
2) esposizione fissa. In questo caso, poichè ho una ISO Variant che non è efficiente fino all'ISO "best", se la gamma dinamica me lo permette (non taglio le luci), allora alzo gli ISO per andare verso la zona dove l'amplificatore è più efficiente (lineare come una ISO Invariant). Così vedrò la foto sovraesposta nel display della fotocamera (non ho normalizzato l'esposizione che ho lasciato fissa), e poi in post "riduco l'esposizione". Risultato: un po' di rumore in meno nelle ombre. Come si vede nel mio esempio...che però è esagerato dal fatto che, nella pratica, non avrei mai sottoesposto quella scena fino a ISO 100. Se l'avessi esposta a 400, già il vantaggio sulle ombre dato dal sovraalimentare a ISO1600 non sarebbe stato così vistoso.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 1:06

Sono arrivato qui. Per favore avendo fatto correzioni e copia incolla date un occhiata ad ev. refusi specialmente variant/non variant MrGreen

1) Quando si usano le pellicole il triangolo dell'esposizione è costituito dal diaframma (F) dal tempo che questo sta aperto (T) e dalla sensibilità della pellicola (ISO)
Gli ISO si possono scegliere solo al momento dell'acquisto
2) Nel digitale le cose sono un po differenti :F e T stabiliscono quanta luce, quanti fotoni arrivano al sensore, gli ISO (aver mantenuto questa definizione è uno dei motivi che creano confusione) sono solo un Gain, un guadagno, una amplificazione del segnale.
3) Il RUMORE (uno dei “nemici” delle nostre foto) ha varie componenti :
a) Shot noise: il rumore legato intrinsecamente alla natura della luce è il più importante, dipende dalla quantità di segnale. In realtà più segnale c'è più aumenta lo shot noise, ma il segnale aumenta più velocemente del rumore che invece aumenta sotto radice quadrata quindi migliora il rapporto segnale/rumore SRN, ovvero la pulizia dell' immagine.
b) Read noise: quanto è precisa la fotocamera a misurare una certa quantità di carica elettrica, diminuisce (fino ad un certo limite) all' aumentare degli ISO. Aumentare il segnale in arrivo sul sensore però produce un aumento del SNR maggiore di quello che si ha diminuendo il read noise, quindi quando possibile è sempre meglio esporre che non amplificare alzando gli ISO.
c) Dark noise: nei sensori moderni è sostanzialmente ininfluente, dipende delle cariche elettriche generate nel sensore a causa del calore. Ribadisco per l'ennesima volta che è talmente poco che nelle foto normali è sostanzialmente irrilevante rispetto alle altre fonti di rumore.
4) A questo punto è importante sapere se la nostra fotocamera è ISO- variant oppure ISO-invariant : due esempi possono essere la Canon 6D per il primo tipo, la Merril DP2 per il secondo tipo, le Sony e Nikon moderne sono ISO invariant fino ad un certo valore di ISO .
Quindi quando possibile è sempre meglio esporre bene, aumentando tempi o aprendo il diaframma, che non amplificare alzando gli ISO.
Con le ISO-invariant conviene stare ad ISO più bassi possibile per non tagliare le alte luci (maggiore gamma dinamica)
Con le ISO-variant si possono alzare gli ISO fino a limite del taglio delle alte luci (ETTR) e riportare all'esposizione corretta in post. Questa procedura riduce il rumore nelle ombre. Quanto più si alzano gli ISO e quanto più è ISO variante la camera, maggiore sarà il beneficio. Per piccole differenze di ISO o fotocamere quasi ISO invarianti, i vantaggi sono trascurabili e la pratica è di fatto inutile.
Sarebbe bene che ognuno facesse questo test con la sua in modo da conoscere fino a che punto è conveniente alzare gli ISO e recuperare in post per migliorare il Dark noise : www.lonelyspeck.com/how-to-find-the-best-iso-for-astrophotography-dyna

avatarsupporter
inviato il 14 Novembre 2018 ore 1:30

Per me ci siamo quasi. Solo un unico suggerimento:
1) le Sony e Nikon moderne sono ISO invariant fino ad un certo valore di ISO .
.. le Sony e Nikon moderne sono ISO invariant.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 2:02

Con le ISO-invariant conviene stare ad ISO più bassi possibile per non tagliare le alte luci (maggiore gamma dinamica)
Con le ISO-variant si possono alzare gli ISO fino a limite del taglio delle alte luci (ETTR) e riportare all'esposizione corretta in post. Questa procedura riduce il rumore nelle ombre. Quanto più si alzano gli ISO e quanto più è ISO variante la camera, maggiore sarà il beneficio. Per piccole differenze di ISO o fotocamere quasi ISO invarianti, i vantaggi sono trascurabili e la pratica è di fatto inutile.


La prima frase è sbagliata, la procedura che applichi alle ISO variant la applichi anche alle Invariant, semplicemente il valore oltre il quale non hai benefici è più basso, come mostrano gli esempi pratici di vere ISO Invariant fino a prova contraria non ne esistono (tolta forse la Merril che non ho mai visto come lavora, ma quella usarla sopra i 100 ISO è improponibile in ogni caso MrGreen)

La procedura non riduce il rumore nelle ombre, riduce il read noise che è presente in tutta l'immagine, nelle ombre semplicemente vedi di più la differenza perché hai meno segnale ma la riduzione è uguale dappertutto.

avatarsupporter
inviato il 14 Novembre 2018 ore 2:19

La procedura non riduce il rumore nelle ombre, riduce il read noise che è presente in tutta l'immagine, nelle ombre semplicemente vedi di più la differenza perché hai meno segnale ma la riduzione è uguale dappertutto.

Concordo: dire gergalmente "c'è meno rumore nelle ombre", significa quello che ha scritto Bubu, cioè "è più alto il SNR nelle ombre".
Si tratta ora solo di scegliere se usare una frase gergale, comprensibile ma imprecisa (usa "rumore" dando per implicito che sia quello "visibile" al posto di "rapporto segnale rumore"), o una più complessa che forse non tutti capiscono, ma precisa.
Un alternativa, potrebbe essere: "la procedura rende meno visibile il rumore nelle ombre".

Circa il fatto che non esistano ISO Invariant, non solo non concordo, ma sono tutte ISO Invariant da un certo ISO in su, anche la 6d.
Forse non ci intendiamo sulla definizione. Per me, è quella operativa: una fotocamere è ISO Invariant se non c'è differenza tra cambiare gli ISO in camera e in post, per tutti gli step ISO di cui dispone. Dal punto di vista pratico (entro quindi tolleranze visibili), le Sony e Nikon recenti sono ISO invariant (almeno da quello che leggo, perchè non le ho provate).

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 2:55

Quello che dovete capire è che il photon shot noise è la radice quadrata del numero di fotoni. Il suo contributo al rapporto segnale/rumore è SEMPRE FAVOREVOLE al maggior numero di fotoni.
Più luce=più segnale. Più luce=maggior rumore MA miglior rapporto S/N.

Tutto ciò che c' è da sapere a riguardo è PIÙ LUCE=MIGLIOR SNR. C' è un metodo nella terna (senza effetti collaterali) per ridurre il photon shot noise? NO! Serve ridurlo? NO, PER RIDURLO DEVI RIDURRE LA LUCE CHE ARRIVA AL SENSORE E PEGGIORARE L' SNR RISULTANTE (SEMPRE)!
Per cultura personale basta sapere che sulle alte luci è predominante (ESSENDO LA LUCE IL SEGNALE PER ANTONOMASIA= PIÙ LUCE MIGLIOR SNR ANALIZZANDO I VARI RUMORI IN TUTTI I LORO ASPETTI).

In qualsiasi circostanza il fotografo NON PUÒ FARCI NIENTE, se non multiesposizioni che sfruttano la casualità del rumore (INTERESSANO QUALSIASI TIPO DI RUMORE, ESCLUSI QUELLI PIÙ LOCALIZZATI: HOT PIXEL E PATTERN).

Più luce=miglior rapporto snr.
Questo vale nell' economia totale della foto e qualsiasi tipo di rumore viene preso in considerazione. Non vorremmo fare a meno della luce per fotografare? Eeeek!!!

RI (SCOPRIAMO L' ACQUA CALDA), grazie al contributo della fisica quantistica e affermiamo:

Più luce arriva al sensore e maggiore è l' SNR. Mettiamo i piedi per terra e il cervello sul collo.
Il limite è quello di saturazione massima. Riempi il più possibile i secchi, ma non farli sbordare.

Come è possibile ottenere questa situazione dalla terna? Il diaframma regola il rubinetto e il tempo di otturazione decide per quanto tempo rimane aperto.
La coppia diaframma-tempi decide la quantità di luce.

IL PRIMO LIVELLO È RAGGIUNTO: ISO PIÙ BASSI POSSIBILI GRAZIE A UNA SCENA IL PIÙ POSSIBILE OMOGENEA (POCO CONTRASTO) E DIAFRAMMA-TEMPI (INDIFFERENTEMENTE) ATTI A FAR ACCUMULARE LA MASSIMA QUANTITÀ DI LUCE AL SENSORE. Perchè ho scritto 'scena omogenea con poco contrasto' e non ben illuminata?
Perchè senza alcun limite di tempo posso portare una scena poco illuminata all' esposizione che mi pare col DIGITALE (posso scattare una foto a una tenda blu scura, esporla come se fosse grigio medio e abbassare l' esposizione in post di 8ev. Sì, posso. Per una migliore IQ, non solo posso, ma devo. Voi dovreste.), il limite in digitale è la gamma dinamica in completa sintonia con il contrasto della scena.

Serviva la fisica quantistica? Servivo io? Mah...

Basta fare una ricerca sul rumore digitale in fotografia su Wikipedia per trovare scritto: il rumore delle immagini digitali è dovuto all' elettronica con un contributo dello shot noise (mica non sanno cosa sia). Non il contrario! Considerare SOLO lo shot-noise è un errore colossale: tutte le fotocamere avrebbero le stesse identiche prestazioni a patto di far arrivare la stessa luce al sensore.
Le ragioni sono ovvie (la luce è IL segnale), ma qualcuno si diverte a fare il V.I.P. Prossimamente Wikipedia sarà aggiornato al nobel Valgrassi.
Il nocciolo della questione non è nel contributo nelle varie situazioni dei vari tipi di rumore, il nocciolo è che lo shot-noise lo prendi così com' è e non è quello che dà più fastidio, basti pensare che il rumore di crominanza non è dovuto allo shot-noise.

I disturbi dell' elettronica sono di varia origine ma in comune hanno una cosa: il tempo. Il tempi di scatto e di funzionamento di TUTTA l' elettronica possono solo aumentare i disturbi. Il convertitore non vede in tempo reale a che punto sono i secchi, bisogna accumulare gli elettroni per far processare il segnale completo (alla fine dello scatto) al convertitore. Qualche matto può pensare che non ci sia perdita di segnale in questa fase. A quel punto il convertitore avrà poche informazioni sui pixel scuri e tante sui pixel chiari. Ho scritto pixel e non fotodiodi, perchè il convertitore è del tutto ignaro di quanta luce ci sia realmente nella scena o quanto siano chiari o scuri i colori, dipende da quanto esponiamo (ricordate l' esempio della tenda blu scura?). Il convertitore "ragiona" così: poca luce, pixel scuro; tanta luce pixel chiaro. "Ragiona" ma non gli arriva la luce, gli arriva un segnale elettrico. Questo segnale più è forte e maggiori informazioni registra il processore. Esponendo la tenda blu più del dovuto è arrivata più luce (migliorato s/n dovuto allo shot-noise) ed è stato generato un segnale elettrico maggiore che ha migliorato il read-noise. Maggiore è il segnale elettrico e minore è il read-noise.
CIÒ AVVIENE INDIFFERENTEMENTE SE IL SEGNALE ELETTRICO È QUELLO PRODOTTO DAL SEMICONDUTTORE O È STATO AMPLIFICATO.
L' amplificazione è utile al read-noise.

GLI ISO.

Le iso variant "amplificano" (non entriamo troppo nello specifico) il segnale elettrico ogni volta che utilizziamo un valore più alto.
Cominciamo a trattare gli iso come indipendenti, tralasciando la relazione alla coppia diaframma-tempi.
Sulla carta raddoppia il segnale elettrico, con conseguente miglioramento del read-noise (al convertitore arriva più segnale). Sono prestazioni ideali e non reali, ma si avvicinano.
Per cui fissata la scena, il diaframma e il tempo è opportuno alzare gli iso, fino a quasi saturare il segnale elettrico in ingresso all' ADC. Basta vedere il peso del file tra l' altro.

All' atto pratico la relazione con la coppia diaframma-tempi non permette di alzare gli iso quando è stata raggiunta la massima esposizione a iso base (da qui in poi iso 100 per comodità) che porterebbe a SOVRAESPORRE FINO A BRUCIARE (ma attenzione che l' amplficazione e il convertitore non hanno il limite fisico dei "secchi" che sbordano, le alte luci sono più recuperabili ad iso alti).
Ne consegue che bisogna compensare un valore iso più alto con un tempo dimezzato (o un diaframma più chiuso), questo porta a un aumento dello shot noise e da qui l' errata imputazione del rumore agli iso o all' amplificazione.
Questo non vuol dire che lo shot noise conta più del read noise, vuol dire che il read noise è invariato (quasi) mentre lo shot noise aumenta (a causa del tempo dimezzato).

Le iso invariant hanno prestazioni iso piuttosto stabili per tutti quei valori iso che non cambiano realmente l' amplificazione del segnale elettrico. COME? RINUNCIANO AI VANTAGGI DI POTER ALZARE L' AMPLIFICAZIONE? E PERCHÈ IN GENERE HANNO ANCHE UN SNR MAGGIORE ALLORA? Questa è una domanda lecita per uno sprovveduto, non per un sedicente professorone che scrive "SNR =20 db= rapporto 1:10". Andiamo bene con i logaritmi in base due.
Semplicemente perchè un' iso invariant fa ciò che dovrebbe fare il fotografo. Non amplifichi tu il segnale impostando gli iso, lo fa la fotocamera. A prova di chi studia e non capisce cosa fare.

Il rumore a pattern e tutti i disturbi dell' elettronica? Ininfluenti? Sono direttamente proporzionali al tempo di scatto. Fate voi.























avatarsupporter
inviato il 14 Novembre 2018 ore 8:24

Alessandro, fino a prima di "I disturbi dell' elettronica sono di varia origine " hai battuto un cavallo morto: ormai è assodato, detto e ridetto da tutti, te compreso,mille volte. Paolo, qui sta solo cercando di riassumerlo col minor numero di parole possibile: frasi secche, lapidarie e riconosciute vere attraverso la condivisione.
All'elenco da lui reddatto fino ad ora, propongo per l'inserimento le tue frasi seguenti perchè utili alla comprensione pratica:

-I disturbi dell' elettronica sono di varia origine ma in comune hanno una cosa: il tempo.
-L' amplificazione è utile a ridurre l'impatto del read-noise.

Quando scrivi "l'amplificazione e il convertitore non hanno il limite fisico dei 'secchi' che sbordano" sei comprensibile anche ad un profano, ma dovresti chiarire meglio " le alte luci sono più recuperabili ad iso alti".

Il "ventiBel" è usato per i rapporti di potenza. Nel nostro contesto effettivamente genera confusione. Sarebbe meglio stare sul decibel.
Most commonly, quantities called "dynamic range" or "signal-to-noise" (of the camera) would be specified in 20 log dB, but in related contexts (e.g. attenuation, gain, intensifier SNR, or rejection ratio) the term should be interpreted cautiously, as confusion of the two units can result in very large misunderstandings of the value.

cit da: en.wikipedia.org/wiki/Decibel#Video_and_digital_imaging

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 8:46

@Bubu sodale di tante battaglie, sembra che sei uno dei pochi che ha capito qui dentroMrGreen
Oppure gli altri nostri amici sono lettori distratti, oppure tutte e due (comprensione parziale, scarsa attenzione agli esempi reali).
Mi rendo conto che se vado avanti così qualcuno mi accusa di essere l'agente italiano di Iliah Borg e del suo RawDigger, ma vi assicuro che non ho la % sulle vendite.MrGreen

Tutto è nato da un malaccorto sedicente "istruttore" e l'Articolo (attenzione non un 3D, un ArticoloEeeek!!!) che recitava "ISO e rumore? Neppure parenti". Titolo civettuolo che ha attratto parecchi boccaloni (birds of a feather flock together). Alla fine è risultato che il sedicente istruttore aveva un concetto tutto suo di ISO. L'Articolo è ancora lì, nella sua tragicomica inutilità (a essere generosi;-)).

Ho postato una modesta prova (Nikon V2, stanza buia) che può essere ripetuta da chiunque abbia una macchina, un cavalletto e una libreria. I caratteri sono un grande aiuto quando si portano avanti confronti, un classico sono le targhe auto che in genere hanno tre font diversi, ma anche i libri possono andare.

Un esperimento è definito nella sua totalità dalle operazioni compiute. Il nostro "istruttore" sospetto che non abbia conoscenza dell'effetto "readnoise" (altrimenti non avrebbe scritto l'Articolo).
Le operazioni sono state:
ISO 200 f/3.5, 5s in modalità A (f/ prefissato)
ISO 1600 f/3.5, 5s in modalità A. ISO è stato attivo fin dall'inizio e aveva misurato f/3.5, 5/8=0.625s per dare un'esposizione corretta. A questo punto è stato introdotta una sovraesposizione di +3 Ev (alcune macchine potrebbero arrivare a +5 Ev, la V2 si ferma a +3 Ev, per questo si è usato ISO 1600, per avere la sicurezza che la sovraesposizione fosse gestita in macchina).
Spero che si sia notata la differenza con settare f/3.5, 5s in modalità M (manuale) e agire DOPO sugli ISO (modalità "istruttore").
Tutto questo potrebbe non essere chiaro a tutti. Allora andiamo a vedere gli istogrammi raw (NEF) estremamente evidenti:



ISO 1600 ha una missione nei confronti di ISO 200, moltiplica tutto per il suo gain dato da 1600/200=8, si vede che ha spostato tutto a dx.
Personalmente a questo punto ho un problema: riporto tutto a sx con Exposure o con Brightness (sotto Adobe)? Poiché Adobe non chiarisce cosa fanno i due comandi, è forse più prudente usare Exposure.

Conclusioni. Minimizzando la luce e quindi il rumore introdotto da shot noise (fotonico, quello del sensore è un'altra cosa) siamo entrati nella regione dove SNR=n (dove n è il numero medio dei fotoni raccolti). In questa regione predomina "readnoise" (termine generico che raggruppa tutti i rumori che non siano photon shot noise). Si voleva valutare l'effetto di ISO 1600 sul "readnoise", in teoria deve abbassare il rumore. Dato che SNR=S/N, se si abbassa N aumenta SNR.
Solo a 200% si cominciano a vedere PICCOLE differenze di rumore fra le due immagini (agli effetti di un ingrandimento in stampa 200% di 1" corrisponde a ~70% di FFCool).

Si prospettano diverse considerazioni:
- il sensore Aptina (2011) è ISO-Invariante (!?)
- la prova è fallata
- la mia tesi iniziale: che l'abbattimento del rumore introdotto da alti ISO fosse praticamente invisibile anche nelle ombre più scure. Questa unica prova non ha avvalorato la mia tesi, sia chiaro.;-)

Sperimentalmente una rondine non fa primavera, ci vuole più di una singola prova per arrivare a conclusioni abbastanza certe. Funziona così in ricerca: si fanno cento prove per verificare una teoria, 99 sono a favore, 1 è contraria. Se l'unica prova contraria è stata condotta correttamente, si ripone mano alla teoria. Questa è la differenza fra fisici e metafisici, di cui i sofisti sono la consorteria più difficile da contestare (loro hanno il vantaggio di sparare nel mucchio, ci si può opporre solo con logica o esperimenti difficili da implementare, ossia parlare a ruota libera è più facile che misurare).
@Alessandro
"SNR =20 db= rapporto 1:10"

è da m (dove m è grande) post che ti esorto a contenerti, cosa vuoi dimostrare? Ti sei inventato un dB con log2? Tientelo. Tutto il resto del mondo definisce dB(S/N)=20*log(S/N), per cui dB=20 porta a S/N 10:1.
Serviva la fisica quantistica? Servivo io? Mah...

Di sicuro non servivi tu, non fai altro che arrotolarti su te stesso e confondere le idee a quelli come te.Confuso Non ti devi offendere, è così.
Una volta per tutte: i fotoni sono i portatori di energia fra i vari campi, più di cento anni fa sono stati caratterizzati da Bose-Einstein come bosoni sui generis che obbediscono alla distribuzione di Poisson (quando si prova a catturarli).
La legge è Noise=sqrt/n) dove n è la media del numero dei fotoni e Noise=deviazione standard. La radice quadrata ha un'importanza enorme, per esempio SNR=S/N=N(Noise). In questo caso la quantistica dà una forma ben precisa a segnale e rumore nel photon shot noise. I fotoni non li descrivi con la fisica classica. La fisica classica è un caso particolare della quantistica, non il contrario, come pensano gli sprovvedutiSorry

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2018 ore 9:06

@Motofoto ai miei occhi la tua preparazione tecnico-scientifica è molto dubbia, per questo ti avevo chiesto che studi avessi mai dietro di te. Non giudico le persone dai titoli di studio, da quello che scrivono sì. Tu sei costantemente "stonato" nei tuoi post, un inesperto potrebbe pensare che tu sei un esperto, ma non è vero.
DxO usa la definizione dB=20*log(S/N), scrivigli facendo notare il tremendo erroreMrGreen

avatarsupporter
inviato il 14 Novembre 2018 ore 9:34

ai miei occhi ...potrebbe pensare che tu sei un esperto, ma non è vero.

Allora non ci vedi bene o ti rode che la gente capisce quello che scrivo e a te no.
Sembri il dott.Balanzone.
Vuoi sapere i miei studi perchè intendi pagarmi una consulenza?
La differenza tra te e me è che io voglio farmi capire e tu vuoi esibire le tue letture.
A proposito, nel tuo post ti sei dimenticato di parlare della ricetta per le melanzane alla parmigiana che Bose suggerì ad Einstein durante la sagra della salsiccia a Zurigo nel 1913. Il resto c'è tutto.MrGreen
Mai detto che il ventiBel fosse un errore, solo che va dichiarato e DXO lo dichiara per non generare confusione. Il tuo amato Hasinoff che cosa usa come dB?;-)
Povero Paolo, in che impresa ti stai cimentando Triste

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