| inviato il 31 Ottobre 2018 ore 10:42
Ciao a tutti. Di recente mi è capitato di fotografare animali. La mia prima esperienza di ripresa con la X-T1 e bestiole è stata con obiettivi XF 18-135 e l'economico XC 50-230. Si trattava essenzialmente di iguane, tartarughe e altri rettili, e tutto sommato ho ottenuto ciò che cercavo con qualità soddisfacente. Poi a settembre mi è capitato di fotografare grossi felini e iene in Africa, praticamente sempre con l'economico XC 50-230. Qui sono cominciati "i guai". Sensazione di definizione scarsa, e di messa a fuoco non precisa, sia sui jpg che sui raf che anche sui dng esportati da X-Iridient Transformer (quest'ultimo è quello che da i risultati migliori). C'è anche da dire che la maggior parte si è trattato di fotografie scattate in "condizioni limite": prima dell'alba, obiettivo a massima escursione tele con il conseguente diaframma F6.7. tempi vicini o inferiori a quelli di sicurezza (1/250-1/500) e ISO alti, tipicamente 6400. A Ottobre per imparare e per togliermi il dubbio ho deciso di partecipare a un workshop in un oasi faunistica e per l'occasione ho noleggiato "il bambinello", lo zoom 100-400 Fuji. Bene, a parte le ottime qualità dello zoom in questione, il dubbio sull'autofocus è rimasto. Anche in questo caso c'erano del situazioni con elementi perturbanti (vetri sporchi e riflessi) ed essendo stato quasi sempre parzialmente nuvoloso la luce era quel che era, però continuo ada avere parecchie foto il cui la messa a fuoco non mi convince, per culminare con l'esempio che mostro qua sotto: buona luce, nessun vetro davanti, animale "fermo", foto scattate a pochi decimi di secondo una dall'altra. Una palesemente sfocata, l'altra a fuoco. Ovviamente la macchina è impostata "in sicurezza", ovvero scatta solo se l'autofocus ha acquisito il soggetto. Scattate a 400 mm, F5.6, 1/500 sec, stabilizzatore attivato in modalità continua. Per ridurre al massimo le interferenze di frasche e fogliame uso la messa fuoco "single point", centrale, riducendo al minimo la dimensione dell'area di messa fuoco o al massimo di uno step più grande. Secondo voi, dove sbaglio? Dovrei usare un area di messa a fuoco più grande, rischiando però maggiori interferenze con il fogliame? pretendo troppo dalla X-T1? Grazie in anticipo
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| inviato il 31 Ottobre 2018 ore 17:06
La maf della prima sembra a fuoco un po dietro al soggetto e se usi il punto singolo credo che la xt1 o l'obiettivo abbiano sbagliato qualcosa. Leggevo di problemi (non con questi obiettivi ma non si sa mai) di messa a fuoco critica (micromosso/strani risultati) dati dal sistema ois. Se capita solo coi soggetti pelosi non saprei cosa dire se non che il pelo (la sua definizione) forse accentua la visualizzazione di una maf o micromosso non corretto |
| inviato il 01 Novembre 2018 ore 12:43
“ La maf della prima sembra a fuoco un po dietro al soggetto „ Si,infatti risulta molto più nitida la punta dell'orecchio in secondo piano. “ Se capita solo coi soggetti pelosi non saprei cosa dire se non che il pelo (la sua definizione) forse accentua la visualizzazione di una maf o micromosso non corretto „ Mi è capitato solo in questi casi. Uso la X-T1 da un anno e mezzo circa, quasi esclusivamente solo con l 18-135. Fotografo solo quando viaggio, e viaggio il 90% delle volte in moto, per cui la mia dotazione standard "tropicalizzata" è X-T1+18-135 nell borsetta al mio fianco, e il 12mm Samyang nello zaino, se serve. Con il 18-135 ho scattato moltissime foto, con OIS attivato, mai nessun problema, ma neanche mai foto ad animali. Poi ho comiciato a usare il 50-230 per un viaggio alle Galapagos e nessun problema anche in questo caso, fotografando rettili e qualche uccello. Solo con il viaggio in Tanzania ho comiciato a ad avere questo genere di problemi con il 50-230, e solo con messa a fuoco su animali pelosi e abbastanza vicini. Problemi sia con bestie vicine in buona luce (spesso con scimmie, raramente con zebre) che (leggermente meno) con felini a distanza di focale massima e scarsa luce. Pensavo fosse un problema con l'obiettivo 50-230 economico e buio, ma mi si è ripresentato con il "lussuoso" 100-400 come nell'esempio sopra. A questo punto mi viene il dubbio di dover cercare di usare un area di autofocus più ampia per avere più "ricettori" a rilevamento di fase e far lavorare meglio l'algoritmo di autofocus, ma poi il rischio è di agganciare fogliame ed erba davanti al soggetto. E non so nemmeno se è questo il problema (punto di messa a fuoco troppo piccolo) o altro. Nota bene. Il problema mi è capitato sia con il focus acquisito con la mezza pressione del tasto di scatto, sia con il focus bloccato con AF-L. |
| inviato il 01 Novembre 2018 ore 13:34
Il 50-230 è un'ottica economica, agli estremi di focale mostra la corda, meglio sicuramente il 55-200 che per pochi spicci in più garantisce una resa migliore ed è più luminoso. Foto a 6400 ISO con scarsa luce con una apsc sono già sul limitare del cestino |
| inviato il 01 Novembre 2018 ore 16:44
Se capita spesso da vicino potrebbe trattarsi di un problema di messa a fuoco dove la profondità di campo e inferiore. A questo punto un problema della xt1. |
| inviato il 01 Novembre 2018 ore 20:31
“ Il 50-230 è un'ottica economica, agli estremi di focale mostra la corda, meglio sicuramente il 55-200 che per pochi spicci in più garantisce una resa migliore ed è più luminoso. „ Sarà, ma le foto che ho mostrato sopra sono state fatte con il "prestigioso" XF 100-400 (senza nessun moltiplicatore) a 500 iso, 1/1000 e F5.6 e buona luce. E' (anche) proprio per capire se era un problema di ottica che ho noleggiato i 100-400, e il problema si è riproposto. Il casino è che il problema non è riproducibile a comando e quindi non posso sperimentare per verificare se magari modificando le dimensioni dell'area di messa a fuoco "single point" la cosa migliora o meno. |
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