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La fotografia di strada. Ancora? Una, nessuna e centomila.


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avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 11:19

La fotografia di strada. Ancora? Una, nessuna e centomila.

Che cosa c'entra Pirandello con la fotografia di strada?
C'entra fidatevi, centra.
Guardate i numeri.

Una...

Una è la visione di fotografia di strada di colui che ha ormai acquisito tutte le certezze.
Il momento decisivo di Bresson è stata la sua folgorazione lungo la via della fotografia e nessuno sarà mai in grado di fargli cambiare idea.
- Guarda che ci sono anche fotografie che raccontano storie - obietta un'altro uno.
- Robert Frank si che faceva street photography -
- Le sue foto sono vive, descrivono la realtà nuda e cruda, altro che momento decisivo -

- Si ma se non è presente il momento decisivo è solo reportage, e se non è reportage è qualcos'altro -


Quante volte ci sarà capitato di leggere queste cose, mutando talvolta vecchi maestri di riferimento.

- E allora William Klein dove lo mettiamo? Lui si che fu rivoluzionario ed innovatore.
Infranse tutte le regole, altro che momento decisivo. Quando sei in strada è solo un attimo, puoi fare quello che vuoi. -

Altro uno.

- Lasciate perdere, facile il bianco e nero.
Vuoi mettere Joel Meyerowitz. La sua street photography è l'unica originale. Intanto è a colori e talvolta non ci sono nemmeno le persone! -
- Senza persone? Ma cosa dici, se non ci sono le persone non può street photography!

Altro uno.

Erwitt faceva vera street, faceva ridere, in strada si ride, per le cose serie ci sono i libri

Tutti uno, o meglio una unica visione tesa ad escludere, a selezionare per riduzione.
Già ridurre, ridurre ed escludere ma da cosa?

Nessuna...

Può apparire strano ma secondo alcuni la "street photography" non esiste.
Nessuna - è la visione che hanno coloro che riducono, riducono, riducono e riducendo avvertono: guardate che in realtà è solo reportage.
Il resto sono solo mere elucubrazioni speculative.
Il singolo frammento insignificante non ha nessun valore.
Chi se ne frega se la maglietta a righe attraversa le strisce pedonali (ed inoltre diciamocelo: basta con 'ste strisce pedonali, non se ne può più).
Chi se ne frega se una scatola rossa entra con congiunzione astrale con il pianeta Marte e similari (ed inoltre diciamocelo: questo trova colori ha un po scassato gli zebedei).
Chi se frega se il cartellone pubblicitario fa rima baciata con il primo che passa per la strada (ed inoltre diciamocelo che sono tutte preparate).
Chi se ne frega delle luci e delle ombre (ed inoltre diciamocelo che se fate un corso di fotografia imparate anche ad esporre correttamente)
Lasciate perdere, la street photography, e prima ancora la straightphotography, non esiste, sono americanate.
Lo sapete che molti fotografi italiani dei tempi passati dicono che loro scattavano e basta, lo chiamavano reportage, mica c'era internet e HCB non sapevano nemmeno chi fosse. Oggi gli fanno i complimenti per le loro foto di street.
Datemi retta, la street non esiste, è solo reportage, il resto è modaiolo, è solo un' illusione di mercato..


...e centomila.

Centomila sono invece coloro che scendono in strada e scattano foto.
Oggi.
Foto belle anche con signorine meno belle, foto brutte anche con signorine più belle di quelle di prima, foto buone (anche se non per mangiare quando viene Natale), cattive (da non mangiare tutti i giorni), con persone-cose-animali (con ulteriori scelte opzionali ma escludete le parole che iniziano con la xwy che tanto non le trova nessuno), riprese quando è uscita la lettera F, il 12, o il colore giallo, e via dicendo.
Escono e scattano quello che hanno da dire.
Una storia, una persona, una barzelletta o spesso niente.
Anche il niente può avere un senso.
L'importante è non abusarne perchè troppo niente alla fine... non vuol veramente dire niente.

E se ne fregano se non piace.
Non piace nemmeno Pirandello.
Ma chi lo ha mai letto 'sto Pirandello?
E se ne fregano se qualcuno alza il dito e dice: ma questa non è street!

Dite loro di leggere Pirandello.
Anzi di studiare Pirandello, ed anche la fotografia di strada.

Ma sopratutto, non prendetevi troppo sul serio, e studiate anche voi Pirandello e se resta un po di tempo anche... la fotografia di strada.

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 11:33

Cominciando da qui, magari...

https://www.amazon.it/Bystander-History-Photography-Colin-Westerbeck/d


avatarsupporter
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 11:35

Ma soprattutto seguendo la fotografia in rete, non importa di che genere, non dimenticate mai

“Chi veda soltanto una coda, facendo astrazione dal mostro a cui essa appartiene, potrà stimarla per se stessa mostruosa. Bisognerà riattaccarla al mostro; e allora non sembrerà più tale; ma quale dev'essere, appartenendo al mostro. Una coda naturalissima.”


;-)MrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 16:20

non importa di che genere


Caterina ma esistono anche altri generi?

MrGreen ;-)

avatarsupporter
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 16:56

MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 20:57

Shhhhh, sto leggendo la Sontag, non fate baccano.

avatarsenior
inviato il 30 Ottobre 2018 ore 23:07

Simpaticissima discussione. Fondamentalmente perché la "street" (odio questo termine, do ragione a chi lo chiama reportage urbano...), può essere tutto o niente, poco o troppo. L'importante è, come dice Caterina, "attaccarci" qualcosa. Verissimo. Se lascia immaginare, fa pensare, ha centrato l'obiettivo. Oppure racconta, creando ambienza. Trasporta in una situazione. Tutte le altre descrivono, e sono spesso quelle che mi interessano meno. Ma potrebbe anche essere che abbia bevuto troppo Primitivo...

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2018 ore 8:42

Ma potrebbe anche essere che abbia bevuto troppo Primitivo...


Dipende da quanto hai mangiato.
MrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2018 ore 11:10

Robert Frank comunque ha sì fatto delle foto "rubate" che si può far cadere sotto l'ampio ombrellone della fotografia di strada, ma è stato un ottimo esempio di progetto fotografico, uno dei primi nel senso come si intende modernamente un progetto di analisi della società, tant'è che all'inizio manco fu compreso.

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2018 ore 12:42

Fiorello la fotografia di strada può essere portato come esempio di uno dei rari esempi di errore di una locuzione latina, (scusabile peraltro poichè non prevedibile) ossia " Mater semper certa est, pater nunquam ".

Sono infatti molti i padri certi del genere e con caratteristiche genetiche variegate.
Il (falso) problema è che non è mai stata trovata la madre, e molti perdono ancora tempo a cercarla.
;-)

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 10:14

Simpaticissima discussione. Fondamentalmente perché la "street" (odio questo termine, do ragione a chi lo chiama reportage urbano...), può essere tutto o niente, poco o troppo. L'importante è, come dice Caterina, "attaccarci" qualcosa. Verissimo. Se lascia immaginare, fa pensare, ha centrato l'obiettivo. Oppure racconta


concordo.
Il genere street andava bene anni fa come definizione (anche lì preso con le pinze), oggi deve essere strutturato in una certa maniera. Proprio perchè lo fanno in molti (e male) è un non-genere che avrebbe bisogno di una cifra stilistica o almeno una continuità stilistica. E raccolto in serie. Dal primo scatto all'ultimo, 20/30 foto che abbiano un senso insieme, magari per presentarle già valutare la sequenza o la gestione delle immagini affiancate, è un esercizio importantissimo che fa crescere molto.
Ad ogni modo cosa è la "street"? Fotografia spontanea a soggetti inconsapevoli?
Credo sia il caso di lasciare, oggigiorno, questa definizione alle spalle, molto alle spalle.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 11:01

Mi è piaciuto molto il post originale di Mirko.
Letto con piacere, un'analisi che ha il suo perché...
(Mi ci sono rivisto in almeno due delle categorie degli "uno") MrGreenMrGreen

la "street" (odio questo termine, do ragione a chi lo chiama reportage urbano...


Su questo invece non concordo.

Credo che se si pensa che la street photography si possa assimilare a reportage urbano, si faccia un errore molto grande. Significa che non si sa bene cos'è la Street Photography oggi. Che, non solo di reportage non ha nulla, ma se ne allontana in maniera sensibile.
Qui servirebbe una discussione talmente ampia, che tutte le volte che ho cercato di fare qui su Juza è finita in vacca, quindi non ci proverò neppure. Ma butto lì i miei two cents ...

La Street può essere sommariamente definita come
fotografia spontanea, a soggetti inconsapevoli o meno, comunque non in posa e non preparata, fatta in un luogo pubblico (non necessariamente la strada) che ferma un momento che DA SOLO ti racconta una storia completa fatta e finita. Una storia forte, precisa. Come lo fa? Legando assieme elementi differenti, che interagendo fra loro nel medesimo istante e nello stesso scatto, rafforzano e confermano la narrazione (impegnativa o leggera che sia), la quale inizia e si conclude in una sola e unica fotografia.
Più l'istante e l'attimo sono irripetibili e/o improbabili, più la fotografia di street è forte e funziona. Pensate alle 8 persone in un solo fotogramma di Alex Webb, ben distinte ed ordinate, dove ognuna fa qualcosa di preciso e definito. Oppure alla linea gialla sull'asfalto di Pau Buscatò, che unita al bastone del passante forma una freccia gialla che esce dall'orecchio di un terzo individuo. O le silouette di figure umane di Trent Parke, distribuite su uno sfondo visionario ed evocativo. O la sovrapposizione di una persona con la chioma di un albero, così da far sembrare che abbia dei capelli alti dieci volte lei...i ritratti di Bruce Gilden (quando mai quei tizi pieni di singolarità li rivedrai in quel modo e da quella posizione?)... e via di esempi, più o meno gradevoli.

Possiamo riassumerla così: se voglio fare foto di street che hanno una certa valenza, devo mostrare in una sola immagine qualcosa che altrimenti sarebbe difficile o impossibile da vedere o da notare. Un artista di strada fotografato mentre fa il suo numero in mezzo alla gente NON è street photography. Se basta passeggiare per vederlo, quello è un altro tipo di fotografia (non migliore o peggiore, semplicemente non è street photo). Un artista di strada ripreso invece ad un punto dell'esercizio in un modo che sembri sospeso per aria sopra il cappello di uno che passa, allora quella è una fotografia di SP che funziona. E' una roba che passeggiando normalmente non noteresti. Non così.

Il ritratto di uno senza capelli che passa sul marciapiedi non è una foto di street photography che si può considerare forte. Riprenderlo abbassandosi in modo che dalla pelata gli spunti un'antenna della TV (che in realtà sta sul tetto dietro) mentre lui strabuzza gli occhi o li alza verso il cielo, probabilmente ci farebbe andare in finale a un concorso sul genere. Ovviamente il tutto deve avvenire in maniera spontanea e unposed.
Viste le premesse, se fai 10-12 foto che funzionano bene in un anno, in questo tipo di fotografia è un ottimo raccolto.

La Street Photography, anche quando racconta cose leggere, è una cosa seria. MrGreen
A mio parere non andrebbe banalizzata o semplificata solo perché manca una cultura fotografica ben definita sull'argomento, cosa che invece spesso vedo accadere.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 13:55

Non cado nella trappola di definzione! MrGreenMrGreenMrGreen

Pierfranco ha scritto cose in cui mi ritrovo abbastanza.

Matteo secondo fai un po confusione quando dici
oggi deve essere strutturato in una certa maniera
, ...
è un non-genere che avrebbe bisogno di una cifra stilistica o almeno una continuità stilistica. E raccolto in serie.
.

La fotografia di strada, (anche io non amo gli anglofili) HA una struttura (forse più di una) ed HA cifre stilistiche note e codificate con la prassi di moltissimi anni.
Una sorta di figure retoriche, traslando da uno studio del linguaggio della scrittura.
Bisogna cercarle, studiarle, provare a catalogarle, guardare materiale che non si trova nei libri (almeno io), magari nascosto in qualche gruppo sui tanti portali, in qualche discussione, scritta da un babbaleo semisconosciuto che nessuno si è filato perchè non posta belle foto.
Volendo studiare si potrebbero trovare molte similitudini, mutate le condizioni, tra le figure fonetiche, sintattiche e semantiche. Basterebbe mettersi li, raccogliere materiale e constatare che, mutate le condizioni ed i termini si possono rinvenire giustapposizioni che richiamano allitterazioni, onomatopee, antitesi, metafore e via dicendo!
Esistono luoghi dove si confrontano fotografie con stili omogenei, dove "gareggiano", dove si può non solo vedere ma anche leggere e confrontare opinioni diverse.
Esistono i festival della fotografia di strada, dove vari autori del genere esprimono preferenze.

20/30 foto che abbiano un senso insieme, magari per presentarle già valutare la sequenza o la gestione delle immagini affiancate, è un esercizio importantissimo che fa crescere molto.


20-30 foto sono una quantità enorme da raccogliere che richiede per un comune fotoamatore (io preferisco indicarmi come dilettante di fotografia) tre-quattro anni se va bene.
I progetti nel settore risentono di forzature da pensieri deviati da altri generi.
Oggi va molto di moda.
La foto di strada vive di foto singole, la cui efficacia è direttamente opposta a quella di un reportage che, viceversa è per definizione una serie di foto che vive il racconto nella propria unitarietà.
Un progetto a breve termine vorrebbe dire vincere al superenalotto per trovare sempre situazioni favorevoli, ed un progetto a lungo termine è un non-progetto, probabilmente più una semplice raccolta che può, ed anzi deve provenire da un unico linguaggio.
Poi ci sono gli "esercizi" dei vari stili, ma questo è un'altro tema.
Rileggevo un paio di interviste ad autori stranieri attuali che sono abbastanza scettici sui progetti, credendo o preferendo sentirsi molto più liberi nell'agire.
Alla fine sono convinto che tutto torna, e se un autore è valido, la sua cifra stilistica rimane sempre ben impressa.




avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 14:05

Il genere street andava bene anni fa come definizione (anche lì preso con le pinze), oggi deve essere strutturato in una certa maniera. Proprio perchè lo fanno in molti (e male) è un non-genere che avrebbe bisogno di una cifra stilistica o almeno una continuità stilistica. E raccolto in serie. Dal primo scatto all'ultimo, 20/30 foto che abbiano un senso insieme, magari per presentarle già valutare la sequenza o la gestione delle immagini affiancate, è un esercizio importantissimo che fa crescere molto.
Ad ogni modo cosa è la "street"? Fotografia spontanea a soggetti inconsapevoli?
Credo sia il caso di lasciare, oggigiorno, questa definizione alle spalle, molto alle spalle.

mi trovo d'accordo, credo che altrimenti sia solo un ripetere quello che è già stato e che aveva un suo senso, ma che allo stato attuale abbia bisogno di un'evoluzione, si scattano situazioni simpatiche, qualche buona composizione ma credo che il genere possa dare di più altrimenti non riesce a uscire da un gia visto che sa di anacronistico

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 14:11

non riesce a uscire da un gia visto che sa di anacronistico


Questo per tutta la fotografia.
Altri genere sono stati ampiamente preceduti dalla pittura peraltro con conseguente inflazione degli argomenti e delle tematiche.
Crediamo realmente che si possa inventare qualcosa di unico e originale?
Auguri.

A differenza di molti altri generi tendenzialmente chi pratica il genere non ha pretese di cambiare la storia della fotografia, del mondo e/o raffigurare tematiche esistenziali e via dicendo.
Tutt'altro.
Si contenta di cogliere quel piccolo, unico, insignificante, fotogramma.
Poi ci pensa il punctum barthesiano.
MrGreen

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