| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 13:51
Terza guida di fotografia nella quale cercherò di rispondere alla domanda: Cosa sono e come funzionano le fotocamere (slr o dslr) Reflex?
 Questa è la terza guida che ho scritto cortesemente mi fate sapere cosa ne pensate? Link alla guida : Cos'è una reflex? Buona giornata da Cristian di The Marsican Bear ? ? |
| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 14:21
“ Cosa distingue una Reflex dalle altre tipologie 1. Con una fotocamera reflex, si vede esattamente e direttamente ciò che vede l'obiettivo 2. È possibile cambiare l'obiettivo 3. Le reflex digitali dispongono di sensori di immagine di grandi dimensioni che producono foto di alta qualità „ 1. non è detto, dipende dal campo inquadrato nel mirino. 2. non è detto, cambiare l'obiettivo non è nè vincolo nè sinonimo legato all'apparato reflex. La struttura reflex è tale a causa della riflessione (come suggerisce il nome) che è in grado di portare l'informazione di ripresa all'occhio che guarda. Ciò che determina l'utilizzo di differenti ottiche fa dell'apparato un " sistema ", che esso sia ml, a telemetro, galileiano o reflex non importa. di fatto una fotocamera può essere reflex anche con un'ottica fissa non intercambiabile. 3. non è determinante del sistema reflex per definirlo tale. una reflex può avere un sensore con un numero di mpx ad una sola cifra, oppure non possedere affatto il sensore ma soltanto un piano pellicola. tale basta per non leggere altro. A mio parere fai un grandissimo errore: Non approfondisci la SEMANTICA delle parole. è importante il significato profondo di esse e non l'uso comune e le capacità comunemente attribuite, a meno che non se ne faccia un parlare da chiacchiera piuttosto che una guida sintetica. La struttura reflex è tale a causa della riflessione (come suggerisce il nome) che è in grado di portare l'informazione di ripresa all'occhio che guarda. nota con quale attenzione bisogna esprimersi per dare definizioni generali. non si può mai cadere nel particolare altrimenti non è più una definizione ma un errore. Non parlo di "mirino", poichè se parlassi di mirino escluderei il pozzetto che può essere impiegato nell'apparato reflex. Quindi se dicessi "la sturttura reflex è tale a causa della riflessione che in grado di portare l'informazione di ripresa all'occhio che guarda nel mirino" avrei commesso un errore. Nota anche che si parla di ripresa. e se non ne parlassi commetterei un altro errore poichè nella categoria reflex potrebbe rientrare anche il periscopio, che utilizza anch'esso la riflessione mediante specchi comunemente posti a 45°. ma non avvalendosi della "ripresa" essi non rientrano nell'ambito degli apparecchi reflex. Capisci cosa intendo con la corretta semantica? |
| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 15:13
“ 1. non è detto, dipende dal campo inquadrato nel mirino. 2. non è detto, cambiare l'obiettivo non è nè vincolo nè sinonimo legato all'apparato reflex. La struttura reflex è tale a causa della riflessione (come suggerisce il nome) che è in grado di portare l'informazione di ripresa all'occhio che guarda. Ciò che determina l'utilizzo di differenti ottiche fa dell'apparato un " sistema ", che esso sia ml, a telemetro, galileiano o reflex non importa. di fatto una fotocamera può essere reflex anche con un'ottica fissa non intercambiabile. 3. non è determinante del sistema reflex per definirlo tale. una reflex può avere un sensore con un numero di mpx ad una sola cifra, oppure non possedere affatto il sensore ma soltanto un piano pellicola. tale basta per non leggere altro. A mio parere fai un grandissimo errore: Non approfondisci la SEMANTICA delle parole. è importante il significato profondo di esse e non l'uso comune e le capacità comunemente attribuite, a meno che non se ne faccia un parlare da chiacchiera piuttosto che una guida sintetica. La struttura reflex è tale a causa della riflessione (come suggerisce il nome) che è in grado di portare l'informazione di ripresa all'occhio che guarda. nota con quale attenzione bisogna esprimersi per dare definizioni generali. non si può mai cadere nel particolare altrimenti non è più una definizione ma un errore. Non parlo di "mirino", poichè se parlassi di mirino escluderei il pozzetto che può essere impiegato nell'apparato reflex. Quindi se dicessi "la sturttura reflex è tale a causa della riflessione che in grado di portare l'iformazione di ripresa all'occhio che guarda nel mirino" avrei commesso un errore. Nota anche che si parla di ripresa. e se non ne parlassi commetterei un altro errore poichè nel sistema reflex potrebbe rientrare anche il periscopio, che utilizza anch'esso la riflessione mediante specchi comunemente posti a 45°. ma non avvalendosi della "ripresa" essi non rientrano nell'ambito degli apparecchi reflex. Capisci cosa intendo con la corretta semantica? „ Posso solo dire hai ragione :) e ti ringrazio molto per quest'analisi approfondita. mi è di fondamentale aiuto anche per me. L'unica cosa è, ho creato questa "guida" per i neofiti, secondo te è comunque meglio approfondire subito e precisare bene le cose (rischiando forse di complicarle troppo)? Sono comunque semplici guide che cercano di avvicinare il neofita, non sono guide generali utili ad un fotografo avanzato. Ancora grazie commenti del genere, forse tranne per il "tale basta per non leggere altro", sono utilissimi. |
| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 18:11
“ Full frame I sensori Full frame (o APS-H) si trovano nelle fotocamere reflex digitali più avanzate e generalmente più costose. Questi sensori sono fisicamente larghi circa 35 mm – le stesse dimensioni di una pellicola da 35 mm. Da qui il termine, full frame. „ il formato APS-H non è Full-Frame, ma un formato intermedio tra il 35mm FF e l'APS-C. Le dimensioni sono 28.7x19mm. |
| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 18:17
“ Più pixel più qualità? No ! Come ho detto prima la qualità la dà la dimensione fisica del sensore e non da quanti pixel il sensore è in grado di registrare. Oltre un certo numero, il numero di pixel diventa in gran parte un utile pezzo di marketing piuttosto che qualcosa di significativo per la qualità dell'immagine. „ La qualità la da prima di tutto la tecnologia, non è detto che una macchina con più pixel ne abbia di meno di una con meno pixel ( Nikon D850, 5DS, Sony A7 III ). |
| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 20:41
Grazie per la correzione Per quanto riguarda il sensore, è lo stesso discorso per le precisazioni sopra, cioè tenendo conto che la mia guida è per chi non conosce nulla di fotografia, ti chiedo secondo te è comunque meglio approfondire subito e precisare bene le cose (rischiando forse di complicarle troppo)? |
| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 20:59
“ Per quanto riguarda il sensore, è lo stesso discorso per le precisazioni sopra, cioè tenendo conto che la mia guida è per chi non conosce nulla di fotografia, ti chiedo secondo te è comunque meglio approfondire subito e precisare bene le cose (rischiando forse di complicarle troppo)? „ Semplificare non significa affermare cose sbagliate: un sensore FF è diverso da un sensore APS-H, i punti 1/2/3 valgono anche per le macchine non reflex, ecc... Semplificare significa esporre in maniera chiara, corretta e accessibile ai newbie questioni che possono anche essere "complicate", ma che se recepite in maniera scorretta possono far naufragare l'intero percorso di insegnamento. |
| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 21:19
Discorso giustissimo per sensore APS-H e ho provveduto a correggerlo grazie alla segnalazione. D'altronde ho chiesto pareri proprio per questo 1-2-3 non ci sono errori in quelle affermazioni, semplicemente seguo il discorso preso nelle precedenti guide, faccio semplicemente riferimento a compatte bridge reflex e mirrorless e quindi cosa differenzia la reflex dalle altre (non in modo assoluto) quei tre punti penso che la differenziano. Io scrivo "Cosa distingue una Reflex dalle altre tipologie" Comunque anche a te dico grazie per il parare che mi hai elargito |
| inviato il 15 Ottobre 2018 ore 23:04
" tale basta per non leggere altro " non vuole essere un disonore ma una semplificazione. Supponiamo che un neofita si approcci leggendo quei 3 punti. Supponiamo che li prenda per buoni e si faccia le sue idee basandosi su quella piattaforma. si farà una serie di idee preconcette su molti argomenti inerenti la fotografia. Gioca a favore del neofita che in quanto tale tenderà a prendere informazioni da differenti fonti, ma gioca a tuo sfavore il fatto che facendolo tenderà a mettere in discredito la tua fonte una volta elaborate idee fondanti riguardo all'argomento. A questo punto ne risulterebbe che la tua diverrebbe presto una fonte non attendibile anche per il neofita. Riguardo alla semplicità argomentali e la sintesi, sono tra le cose più difficili nell'universo. Per approdarvi e poterle convertire in insegnamento, poichè in fondo questo si ripropone la creazione di una guida, è richiesto un altro sforzo. La "definizione" è frutto di secoli e millenni di storia e di sforzi. Nonostante questo, la definizione spesso va ricollocata in modo temporale poichè l'evolversi degli eventi può rendere necessario rimodularla ai nuovi accadimenti raggiunti. Se una definizione di reflex fino ad alcuni decenni fa poteva sempre avvalersi della dicitura " sul piano a stimolazione elettrochimica ", e voglio sottolineare che la dicitura era certamente corretta, oggi tale dicitura risulterebbe non corretta. Sarebbe più corretto riferirsi al "piano sensibile", oppure al "piano di utilizzo dei fotoni", oppure al "piano di trasduzione della luce". a. piano a stimolazione elettrochimica b. piano sensibile c. piano di utilizzo dei fotoni d. piano di trasduzione della luce Tutte e quatro queste diciture erano corrette quando non esisteva ancora la fotografia digitale. Oggi invece solo b, c, d sono corrette mentre a, ha il difetto di non essere generalissima come dicitura ma specifica, quindi oggi risulta scorretta. tra le 3 che oggi risultano corrette, c e d possono apparire + complicate, oltre ad essere + lunghe, mentre b, è forse la più semplice e generale. Le 4 diciture non sono equivalenti, e neanche le ultime 3 lo sono. "Piano a stimolazione elettrochimica" indica semplicemente un piano dotato di una capacità sensoria ma non aggiunge il fatto che siano impiegati i fotoni, oppure particelle molecorali atte ad una stimolazione atta ad avere una sensibilità olfattiva ad esempio. "Piano di utilizzo dei fotoni" riporta la capacità del piano di impiegare in qualche modo la luce, ma non fa riferimento se tale impiego sia inerente alla creazione di energia da impiegare per il riscaldamento di un appartamento o per creare un'immagine. "Piano di trasduzione della luce" suggerisce una reimpiego dell'energia luminosa in qualcos'altro, anche questa volta non meglio specificato. ho scritto "piano a stimolazione elettrochimica" e non piano pellicola, poichè tale definizione sarebbe stata più corretta prendendo in considerazione anche le lastre in vetro che venivano impiegate in fotografia prima dell'utilizzo della pellicola, e non si può escludere che qualche artigiano abbia creato nel passato un sistema reflex dotato di lastra. Quindi una definizione dovrebbe essere: 1. la più semplice e chiara possibile. 2. con caratteristiche generalissime, che investano tutte le tipologie che si ascrivono sotto di essa. 3. sintetica, nella misura atta a dare un'idea di massima e corretta, poichè una definizione non auspica a descrivere in modo esaustivo ciò che brevemente descrive. 4. meglio se con qualche riferimento al reale, a titolo d'esempio. Alla fine, per ottenere la massima sintesi necessaria per creare una guida, nella fattispecie indirizzata a neofiti i migliori requisiti necessari per chi si accinge a scriverla sarebbero: 1. conoscenza più vasta possibile sull'argomento. 2. capacità di sintesi. 3. capacità di convertire gli elementi fondamentali in linguaggio semplice. 4. capacità di ottenere una descrizione interessante. è quindi un lavoro molto complesso, non meno complesso per il fatto di rivolgersi ai neofiti, anzi... Purtroppo è un errore comune quello di credere che per un bambino possa bastare un insegnante approssimato. è anche vero che tra non avere alcuna informazione e avere delle informazioni scorrette e di certo preferibile la seconda situazione. L'assenza di informazione sarebbe una tabula rasa senza implicazioni preconcettuali (in caso di informazioni errate) e anche senza alcun supporto emozionale. è noto che l'apprendimento è sostenuto dalla possibilità di conivolgere colui che apprende, in modo emozionale. Di sicuro quindi un approccio errato è preferibile rispetto a nessun approccio, specie se questo sa colpire la fantasia e l'emozione del ricevente. è anche verò però che oggi, nel mondo del web, moltissime fonti sono poco selezionate, per non dire del tutto libere da qualsiasi supervisione. Questo porta a fonti di moltissimi livelli su uno stesso argomento, e anche di forte variabilità di quantità di errori e difficoltà di comprensione. Semplificando moltissimo, ma solo a favore d'esempio si possono creare 4 situazioni con tutta una serie di situazioni intermendie conseguenti: 1. informazione complessa piena di errori. 2. informazione semplice piena di errori. 3. informazione complessa quasi completamente corretta. 4. informazione semplice quasi completamente corretta. Occorre considerare che tutti e quattro tali tipi di informazioni che si vanno a generare possono essere impiegate e utilizzate come fonti "buone" dai possibili utilizzatori. La più deleteria è sicuramente la 1. poichè non solo contiene l'errore ma implica uno sforzo per poterla raggiungere e tale approdo spesso tende a essere considerato come una specie di conquista per chi la apprende. La 2. invece può essere considerata meno deleteria, specie se comunque contiene degli elementi che spingono il lettore allo stimolo della curiosità per l'argomento. La 3. talvolta è inevitabile se si vuole portare l'argomento ai massimi livelli. ha il vantaggio di essere esaustiva e scrupolosa, ma ha lo svantaggio di essere poco accessibile ai neofiti appunto. La 4. ha il difetto di descrivere l'argomento per sommi capi, senza addentrarsi nel profondo ma ha il vantaggio di essere più accessibile a tutti, anche se sarà poco appetibile per chi sente il bisogno di addentrarsi nella 3. il quid in più che si può aggiungere alla 4. consiste come già detto, nel rendere accattivante l'argomento, cosa non sempre semplice da fare, neanche questa. |
| inviato il 16 Ottobre 2018 ore 1:05
Non ho niente da eccepire, ma io con quei tre punti non sto definendo la Reflex, ma sto evidenziando quei caratteri che la possono distinguere (non in senso assoluto) da una compatta, bridge o mirrorless. |
user90373 | inviato il 16 Ottobre 2018 ore 8:38
Gente, non resta che provare di persona una reflex, una mirrorless, una bridge, una compatta e, perchè no, uno smartphone e trarne le debite conclusioni al netto delle soggettività degli altri. |
| inviato il 16 Ottobre 2018 ore 9:21
Ciò che ha detto OOO è tutto giusto, ma è anche vero che il web è pieno di informazioni "distorte" anche da fonti più autorevoli. Il consiglio che darei a Cristian è che prima di pubblicare gli articoli, magari, di farli leggere a più persone ( preparate ) disposte a revisionarle, un po come si fa nei giornali dove gli articoli sono supervisionati prima di essere pubblicati. Onestamente di articoli simili ai tuoi il web è strapieno, Cristian dovresti domandarti se ce n'è il bisogno. “ Gente, non resta che provare di persona una reflex, una mirrorless, una bridge, una compatta e, perchè no, uno smartphone e trarne le debite conclusioni al netto delle soggettività degli altri. „ Giusto Ettore, ma non tutti hanno la pssibilità economica di poter provare l'attrezzatura che più gli gusta. |
| inviato il 16 Ottobre 2018 ore 10:10
Cristian, senza offesa, ti faccio una domanda? Quella guida l'hai realizzata per tuo piacere/gratifica o per rendere un servizio utile agli altri (o magari entrambe)? Sei sicuro che ce ne sia bisogno? Io credo che chi voglia apprendere qualcosa (qualsiasi cosa) debba rivolgersi a fonti accreditate e ufficiali (libri, corsi seri, ecc.) non a internet, "luogo" in cui chiunque può scrivere, anche in maniera errata o approssimativa. Infine il proliferare di guide, tutorial, mini-corsi on-line, ecc. non fa altro che fare passare il concetto che la fotografia è cosa semplice (in un certo senso lo è) e chiunque può improvvisarsi insegnante solo perché ha gli attrezzi e produce buoni risultati. Sono cose diverse! L'insegnamento prevede capacità specifiche, come ha giustamente ed esaurientemente spiegato Ooo. tutti noi abbiamo a casa fornelli e pentole, magari facciamo anche qualche buon piatto apprezzato da amici e parenti, ma da qui ad insegnare a cucinare o scrivere un libro di cucina (che sia pubblicato o disponibile in internet il concetto non cambia) ce ne corre. |
user86191 | inviato il 16 Ottobre 2018 ore 11:20
cristian ottimo lavoro chi é alle prime armi e vuole capirne di più trova una spiegazione veloce e facile da comprendere, quindi obiettivo centrato chi trova spunti e vuole approfondire può leggere un trattato della fotografia, oppure lo si manda da Ooo che gli passa la voglia di approfondire |
| inviato il 16 Ottobre 2018 ore 11:38
“ Cristian, senza offesa, ti faccio una domanda? Quella guida l'hai realizzata per tuo piacere/gratifica o per rendere un servizio utile agli altri (o magari entrambe)? „ Ciao, comunque ovviamente entrambe, e non c'è né un bisogno perché ovviamente non sono il primo che si cimenta nella realizzazione di una guida. Detto questo poi io no voglio insegnare nulla a nessuno, quando ho presentato le mie guide la prima cosa che ho scritto è stata "Ciao a tutti e benvenuti in questa nuova rubrica dedicata alla fotografia, la quale non vuole essere un mero insegnamento delle tecniche fotografiche, ma un modo per scambiare esperienze fotografiche che da appassionato fotografo ( lo sono da una ventina di anni) ho appreso e continuo ad apprendere." Per insegnare e per imparare l'arte fotografica il web non è assolutamente il posto giusto per quello ci sono le università. Il web è il luogo dove chi è capace di filtrare le informazioni può carpire delle nozioni che ti possono portare alla conoscenza di quell'argomento. Poi sei tu che devi riuscire ad approfondire unendo più pensieri più pareri. Io poi sono uno scienziato ambientale e cerco di divulgare scientificamente notizie e pubblicazioni sul mio sito, le guide fotografiche che sto realizzando ( cercando nel miglior modo di non inserire errori inesattezze, ovviamente omettendo alcune cose volontariamente anche per non complicare troppo la vita a chi legge e a me) sono un contenuto aggiuntivo. Quindi vi chiedo (sempre in modo modesto di chi sa che molto probabilmente voi ne sapete molto più di me) è una guida errata che dice cose errate? tenendo conto che mi rivolgo ad un pubblico neofito e che non è l'argomento principale di cui tratto nel mio sito. Perché se non è una guida completa ne sono consapevole, ma se ci sono degli errori e voi me li segnalate è giusto che io li corregga. Ancora grazie a chi mi sta dicendo il proprio parere costruttivo |
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