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Sulla "Color Science" e scienziati correlati...


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avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2018 ore 23:54

Mi sembrava interessante, dopo un topic piuttosto infiammato, far notare un paio di aspetti che riguardano la "Color Science", quella vera, e la "Color Science" narrata...

Ci si imbatte sovente in prove, test, esperimenti che su internet vogliono tirare l'acqua da una parte o l'altra. Tali articoli sono scritti dalle persone più disparate, si va dal tecnico di laboratorio al salumiere, con tutto il rispetto per il salumiere.
Solitamente queste prove vertono tutte sullo stesso nodo: "la Color Science del tale marchio X è superiore o inferiore a quella del marchio Y".

La metodologia di queste prove è variabile, talvolta decente, talvolta astrusa, talvolta inesistente...

Ora, senza scivolare nella polemica sterile, un test serio, per essere tale, ha bisogno di due cose :

1-competenze
2-strumenti adeguati

Se manca una delle due cose è difficile fare cose decenti, anche con le migliori intenzioni.

Ma facciamo un esempio ipotetico; dover arrivare al medesimo risultato partendo da due sorgenti diverse, come potrebbe essere l'agognato risultato di avere gli stessi colori da due fotocamere diverse.
Solo che nel nostro esempio si tratta di un lavoro di ebanistica e dobbiamo produrre due scrittoi Luigi XV identici, una cosa tipo così :




Prendendo il legno da due noci pure molto simili. Solo che il nostro unico strumento è questo :




Ora... se poi uno degli scrittoi sembra un cacatoio e l'altro il trogolo del maiale, non bisogna stupirsi più di tanto. E la colpa non era degli alberi.

La situazione che si trova spesso su internet è più o meno questa; detto proprio in modo brutale e schietto : una banda di scappati di casa che cerca di fare le pulci alla tecnologia di aziende come Sony, Canon, Nikon, ecc.. con le competenze sì e no necessarie per distinguere una zucchina da una banana e un ColorChecker (quando c'è, se no nemmeno quello) raccattato su Ebay e mai nemmeno misurato con uno spettrofotometro.

Le prove si riducono spesso a quattro foto in croce, fatte senza un metodo, senza condizioni controllate e sotto illuminanti ignoti, in momenti diversi, con ottiche a caso; il tutto poi sviluppato con profili di cui non conoscono né il ruolo né le caratteristiche... ma poi basta mettere "Science" nel titolo e tutto appare bello.

Nei casi più "tech geek" questi articoli parlano di fotocamere profilate. Profilate come? Spesso con il DNGProfileEditor di mamma Adobe che banalmente corregge dei profili prefabbricati con delle tabelle HS, rigorosamente 2D, confrontano il ColorChecker 24 tacche ai valori di riferimento inclusi nel programma e che non è possibile aggiornare.
Oppure usano il ColorChecker Camera Calibration di X-Rite, incluso con il ColorChecker stesso; che crea profili ex-novo, peccato che le 18 tacche colorate sono un po pochine per caratterizzare un sensore che potenzialmente copre tutto il locus umano e oltre (infrarossi ad esempio).

In realtà questi articoli dovrebbero parlare di "Color Grading" e non di "Color Science", che è poi lo strato che possono intaccare e su cui possono dire qualcosa.
Per arrivare a parlare della scienza del colore e delle qualità tecniche dei sensori di ultima generazione serve qualcosa di più di un foglio colorato; la realtà è questa.

Ok, adesso che abbiamo ristabilito un poco di obiettività, facciamo una prova tecnica un poco più seria. Ma senza la futile arroganza di voler dire chi ha la "Color Science" migliore. In questa prova parleremo di colorimetria e color grading.

Prendiamo due fotocamere, una Sony A7r3 e una 5Dsr e confrontiamole.

Per il primo confronto partiamo cercando di eliminare la fase di caratterizzazione nella catena di sviluppo; per fare questo ho costruito dei profili dummy costituiti da matrici di identità (che quindi non caratterizzano un fico secco).
La matrice di identità tipica in questo caso è :

[ 1.000000, 0.000000, 0.000000 ]
[ 0.000000, 1.000000, 0.000000 ]
[ 0.000000, 0.000000, 1.000000 ]

Per una conversione RGB device dipendent a XYZ.

Il risultato:




5dsr




A7r3

Sono verdi come ramarri, ma è normalissimo, senza la caratterizzazione tutti i raw provenienti da sensori Bayer o X-trans sono verdi.

Ma quanto sono simili? Per rispondere possiamo estrarre i target ColorChecker di quelle immagini e fare una misura DeltaE con PatchTool.
L'estrazione avviene da Tiff 16bit ProPhoto e il calcolo è in DeltaE 2000 :







Questa analisi ci dice una cosa già interessante; i due CFA, pur sicuramente decisamente diversi, già da soli producono delle coordinate non caratterizzate che non sono poi il giorno e la notte.
Si tocca un DeltaE 2000 sopra 3 per sei tacche; contando che manca del tutto la fase di caratterizzazione... non è poi male.

Quale dei due sensori ha la miglior "Color Science"? Boh... non posso dirlo, non ho modo di dirlo. E se lo dicessi sarei un folle o un venditore di banane.
Fanno entrambi un lavoro buono, senza dover costringere i profili a fare i salti mortali, questo sì, possiamo dirlo; ma questo in Canon e Sony già lo sanno.

E con la caratterizzazione? Che succede? Sviluppando le immagini con i profili Cobalt Standard di ultima generazione otteniamo questo :








Come si vede le differenze si sono quasi annullate e la distribuzione degli errori è decisamente migliore. Come è logico aspettarsi da una caratterizzazione fatta in modo decente e soprattutto non sovrapposta a color correction arbitrarie decise dai vari brand.

I conclusione cosa possiamo dire tirando le somme? :

1-Da una prova del genere, seppur più rigorosa di tante boiate che si trovano on-line, non possiamo dire quale sia il sensore con il CFA migliore. Sono buoni entrambi.
2-La color correction dei profili standard andrebbe eliminata in qualche modo se si vuole dire qualcosa sulle capacità intrinseche dei sensori.
3-Gli strumenti come un ColorChecker non sono minimamente sufficienti per fare analisi serie, nemmeno per caratterizzare un sensore.

Tanto per dire... questo è il primo modello di riduzione delle ForwardMatrix dei Cobalt nuovi:



Quello attuale è quattro volte più definito e serve solo per l'handling delle coordinate estreme, non per definire la caratterizzazione del sensore... quella è fatta con qualcosa di molto più complesso.

Scrivete gli articoli "Color Science" facendo i profili partendo da 18 tacche del ColorChecker preso dal cinese? Tsk tsk... Not good baby.

Espansione :

Ora facciamo un raffronto tra la A7rII e la 5Dsr, ma solo usando i profili Adobe Colore delle rispettive macchine.
La domanda è: quale delle due ha i colori più precisi? Precisi, non belli, non piacevoli, precisi .

Per fare questo raffronto ho estratto il target dalle due foto già usate in precedenza e confrontate una ad una con il reference spectrum del ColorChecker.
Non ho i dati spettrali del ColorChecker fotografato, ma per una comparativa di questo tipo accettiamo l'incertezza.

Questo è il risultato :








A sinistra la Canon e a destra la Sony. La devianza massima sul file della Canon tocca un DeltaE 2000 9 (un botto), mentre la Sony si ferma a un più dignitoso 7,5.
Il sigma della Canon si attesta a 1,79 e quello della Sony a 1,53.

In termini di colorimetria il risultato migliore è quello della Sony; significa che da colori più belli? No.
Però magari la "Color Science" della Sony non è proprio una purga.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:05

Lol.

Schietto.. e giusto , come sempre Raamiel!

Continua così!

Cmq.

I colori Fuji.... MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:07

Innanzitutto grazie

Poi penso che sarebbe utile avere un po' di contraddittorio per incalzarti e capire meglio.. ma per contraddirti bisognerebbe essere al tuo livello di conoscenza cosa difficile


Ci provo così: ma sicuro che magari il raw grezzo canon non sia fatto in modo da essere più agevole da caratterizzare in modo gradevole o una roba del genere?
Magari un segreto c'è da qualche parte MrGreen

Cioe nel senso sicuramente profilando le fotocamere diverse come ci hai sempre insegnato puoi ottenere un risultato vicino... ok perché questo è il tuo scopo...

ma mettiti nei panni di un brand, il suo scopo è dare immagini gradevoli, quindi dov'e che canon ha potuto mettere mano per ottenere questo?
Perché ora come ora da come la dici tu si tratta solo dell'aver il merito di aver inserito " buoni"profili pronti nei software . Per carità io mi fido eh, solo per stimolare la discussione

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:19

@Valadrego Uci

Il CFA è un filtro fisso, non ha l'abilità di variare il suo guadagno nei vari recettori come fa l'occhio umano; per cui i produttori cercano di ottimizzare il segnale prodotto con illuminanti comuni.

Ad esempio la 5dsr sembra avere un CFA migliore sotto luce artificiale e la 5ds sembra più ottimizzata per i Daylight.
Ma Canon non rilascia dettagli ufficiali in merito, sono segreti industriali ben custoditi.

Intendiamoci.. sono illazioni. Ma Sony fornisce anche PhaseOne e i filtri CFA per i loro sensori MF sono molto simili a quelli per FF; per cui Sorriso

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:20

Io non c'ho capito una mazza, però mi è piaciuto un sacco... bullo ma con eleganza

Scherzi a parte, per quel poco che ho potuto seguire l'ho trovato interessate, grazie

user14103
avatar
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:21

Raamiel grande come sempre....

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:24

Grande Raamiel, come sempre del resto.
Nella "science" si misura.
Ma se si usa il metro da muratore al posto del calibro è inutile.
Capito adesso paggetti perchè qualcuno faceva ironia ?MrGreen

user14103
avatar
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:31

Paolo chi usa metro da muratore benvengano i profili di raamiel.. io ho solo tempo per misurare per il resto ringraziero sempre chi mi ha dato tutti i profili..

Volevo dirlo in quella boiata di topic che hanno tirato fuori intanto per fare rumore ma non potendo rispondere perche bannato ..lo scrivo qua... quindi la storia dei colori è un non problema

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:33

Possiamo chiudere.... Giù il microfono MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:35

Chiaro raamiel grazie

Per giungere a una conclusione vorrei dire :
Allora canon ha solo furbamente curato molto bene la questione colore con Adobe
Avrà un suo team che in passato ottimizzava al massimo i profili per farli apparire gradevoli .. questo non è da escludersi giusto ?
Intendo una task Force dedicata
Oppure sony prediligeva i gialli per la clientela asiatica... sembrano fesserie ma danno una chiave di lettura su un fenomeno percepito su scala globale
Che ne dici raamiel,?

user14103
avatar
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:38

E nikon i verdi per la differenziata ....
Scusate ma mi è scappata

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:43

Una preghiera a margine dell'argomento a tutti forumisti :

Per favore potreste parlare di "incarnati" al plurale che ancora non ho visto 2 persone uguali ed anche la stessa persona non ha sempre lo stesso colore della pelle ?
Grazie mille.

Karmal anche nella differenziata ci sono tanti colori : da noi il sacchetto per l'organico è bianco, quello per il verde è verde, quello della plastica è blu, il multimateriale giallo etc

user14103
avatar
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:46

No giallo da noi è plastica:):)
Poi di verdi parlavo politicamente:):)

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:51

Finalmente argomenti seri, grazie raamiel

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2018 ore 0:51

@Valadrego Uci

Possibile; ogni brand disegna il suo proprio stile. Ma è difficile dire chi sia stato più bravo; quando si parla di color grading intervengono tanti fattori, anche culturali.
Ti faccio un esempio: in illuminotecnica, quando si progettano illuminazioni per uffici o edifici pubblici, si sceglie solitamente una temperatura tra i 3000 e i 5000K; ma questo vale per il mondo occidentale. In Giappone la scelta ricade quasi sempre su temperature tra 6000 e 7000K.
Noi siamo assuefatti nel prediligere una illuminazione più calda, anche perché abituati per lungo tempo al Tungsteno e infatti molte lampade replicano lo spettro StdA (più o meno).
In Giappone non sono legati a questa "tradizione" e preferiscono una luce più fredda, ma anche più simile alla luce solare in effetti.



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