| inviato il 10 Ottobre 2018 ore 15:25
Anch'io seguo gli "sviluppi" Ciao, Roberto |
| inviato il 10 Ottobre 2018 ore 16:27
Beh Leonardo giacché c'eri se avessi postato la traduzione in Italiano forse sarebbe stato meglio! Scusa eh, ma sarebbe come se io, su un sito in lingua inglese, pretendessi di scrivere in italiano ... |
| inviato il 10 Ottobre 2018 ore 19:39
Uh ... l'hai capito anche tu che sono un ciuco tecnologico vero? |
user120016 | inviato il 10 Ottobre 2018 ore 23:20
Buona sera a tutti. Vi riporto gli "sviluppi" attuali della faccenda (Bel gioco di parole, Skylab!). L'unica risposta dal test di oggi è che NON si tratta di una pellicola da processare con C41. Ho tagliato uno spezzone dalla coda del rullino, corrispondente agli ultimi 2-3 fotogrammi, giusto per non danneggiare gli scatti originali. Ebbene, il risultato è stata una pellicola completamente trasparente. Mi viene da pensare che il trattamento con C41 abbia completamente distaccato l'emulsione dal film e dunque ritengo non sia questo il modo di processare la pellicola. A questo punto vi chiedo un parere sulle possibilità rimaste: 1. Provo a reperire/preparare i reagenti per il C22 (mantenendo il colore, per quanto possibile) 2. Sviluppo in Rodinal 1:100 in stand (ottenendo l'immagine rivelata ma perdendo il colore) 3. Si accettano suggerimenti! |
| inviato il 11 Ottobre 2018 ore 0:10
Se poi il c22 non lo sfrutti più andrei col rodinal... |
| inviato il 11 Ottobre 2018 ore 10:09
Non ne so nulla di pellicole, ma potrebbe essere che la pellicola è troppo vecchia per resistere all'aggressione dei reagenti? |
| inviato il 11 Ottobre 2018 ore 12:34
Cercando ho trovato alcune info non so se possono aiutare: da wiki un frammento tradotto Nel 1967 fu acquistato un grande impianto di lavorazione di film a colori a Stevenage, il più moderno in Europa all'epoca; ha funzionato in perdita per un po 'prima di realizzare un profitto. Dixons iniziò anche a produrre accessori fotografici e materiale espositivo e fece notevoli perdite su questa attività prima di abbandonarla nel 1970. l'articolo originale è questo: camera-wiki.org/wiki/Dixons Se tanto mi da tanto la pellicola che hai in mano è stata prodotta tra il 1967 e il 1970, naturalmente nulla si sa sull'anno in cui è stata impressionata. Sto cercando altre informazioni tramite altri canali, vediamo cosa salta fuori. Ciao |
| inviato il 11 Ottobre 2018 ore 12:52
L'immagine latente è anche l'emulsione stessa potrebbero essersi deteriorate irrimediabilmente e quindi niente immagini. |
| inviato il 11 Ottobre 2018 ore 13:09
Probabilmente sarebbe abbastanza dispendioso (comunque chiedere prima non costa niente), ma valuterei anche l'eventualità di rivolgersi a un laboratorio specializzato nel trattamento di vecchie pellicole. Qui ci sono alcuni link: it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_C-22 (uno in UK, gli altri negli USA; Film Rescue è quello già indicato nello stralcio di discussione che Sdrakon aveva citato, in cui mancava il link). |
| inviato il 11 Ottobre 2018 ore 13:17
Io fossi in te proverei a sviluppare tutto il rullino... magari ti trovi a ripetere la scoperta di una nuova vivian maier... |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 22:11
news? |
| inviato il 20 Aprile 2019 ore 9:57
3M produceva per diversi marchi, spesso grosse catene commerciali di negozi di materiale fotografico, infatti molte pellicole 3M, una volta sviluppate, riportavano solo la numerazione e non la marca, come accadeva per Kodak, Agfa ecc ... Ricordo che per la dia 3M, che compravo a bobine di 30 m, era così. |
| inviato il 20 Aprile 2019 ore 12:24
3M ... la peggiore diapositiva che abbia visto usare, e purtroppo anche proiettare in vita mia! |
| inviato il 20 Aprile 2019 ore 12:50
Perché la PERUTZ era migliore? |
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