| inviato il 26 Settembre 2018 ore 22:30
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| inviato il 26 Settembre 2018 ore 22:49
La velocità dell'af - se reale - la sfrutti sui soggetti in movimento, e maggiormente nelle sequenze. Come vada in quei frangenti la R ancora non si capisce, ma almeno, promette bene. |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:17
“ Ci si aspetta, vista la rapidità di cui sopra, che siano tutti a fuoco. Anche con poca luce. Anche con il punto di MaF sul bordo del fotogramma. „ Ed era (È) esattamente la mia speranza, sarebbe il contraltare perfetto che me ne farebbe fregare del fatto che scendo da 7 fps con la 70D a 5 fps con questa! Ma pure 3 fps, se fossero tutti a fuoco al 100% a me basterebbero, non ho grosse pretese! |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:26
Si ma sono fino a -6ev Fino a 0,05 mms... 5000 punti di messa a fuoco boh! Farebbero prima a dire che tutta l'area è coperta... Fuji mette a fuoco a -4,5 ev La sua lente più veloce è di 0,06 mms Se con Canon usi una lente f4, mette a fuoco a-2,5 ev, contro gli -1 della concorrenza... è un bel gap, ma nessun miracolo... |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:35
“ La raffica in AF-C invece è 5fps. Ci si aspetta, vista la rapidità di cui sopra, che siano tutti a fuoco. Anche con poca luce. Anche con il punto di MaF sul bordo del fotogramma. „ Sperem. Fino ad ora il DPAF non ha brillato nelle sequenze, per nulla. |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 2:57
“ Così, in sordina, si scopre che il DPAF della R: - oltre a mettere a fuoco a -6 EV (!) - oltre ad avere cinquemila possibili posizioni - oltre a coprire il 100% della superficie del sensore si aggiunge 'sta cosa che - impiega 5 centesimi di secondo per confermare la messa a fuoco Il che, dicono, significa che 'sta R ha l'autofocus più veloce in assoluto. Praticamente è un mostro. Non è una chicca questa? Ovvero, come da puntate precedenti, qualcosa di nuovo, esclusivo e di concreta applicazione pratica? „ Vi sono alcuni caveat, tuttavia, in particolare per copertura, operatività in condizioni di scarsa illuminazione, e velocità di messa a fuoco. Nello specifico, dipende tutto dall'ottica adottata e dalla scena. Il tempo di 0,05s è ottenuto con il modello rf 24-105 f4 L is usm, in one shot, mentre i -6ev si raggiungono con il modello rf 50 1.2 L usm (sempre in one shot). Per la cronaca, per la 800d, con il 18-55 in kit, dichiarano 0,03s. A -6ev difficilmente la fotocamera riuscirà ad eseguire la messa a fuoco in 0.05s, dalla minima distanza di messa a fuoco a infinito (anche perché ipotizzo che il "drive speed" del modello rf 50 1.2 L usm sia superiore di un ordine di grandezza, rispetto a tale valore). Circa la copertura, si arriva al 100% verticale e 88% orizzontale con le ottiche rf, mentre con quelle ef e ef-s dipende dal modello: in ogni caso, nel caso peggiore si ha comunque almeno una copertura dell'80% orizzontale e verticale. Quanto al numero di punti af, sono le posizioni possibili: bastano (ad esempio) 90 posizioni orizzontali e 60 verticali per arrivare a 5400 posizioni complessive. Probabilmente anche una m50 ne ha qualche migliaio. Detto ciò, è anche vero che, a differenza di altre soluzioni, tutti i pixel (o meglio, fotodiodi) contribuiscono alla messa a fuoco, con il dual pixel cmos: pertanto, la singola zona di messa a fuoco fa uso di migliaia di sensori af (coppie di fotodiodi). |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 8:09
Attendo con impazienza il firmware che implementi face ed eye in aeservo per sfruttare pienamente questa velocità. Si sa quando verrà rilasciato? |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 8:47
Niente di ufficiale ancora credo Nico... :( “ Probabilmente anche una m50 ne ha qualche migliaio. „ Confermo, la 70D ne ha anche lei poco più di 2000, con un'area AF ovviamente più grande delal R e della M50. Che poi siano caveat non lo nego, ma sono sicuramente caveat anche nel caso di quasi tutti gli altri costruttori: non so se ve ne siano che NON dichiarano numeri di targa calcolati "in condizioni più che ottimali" per ciascuna caratteristica! Domanda tecnica se la sapete: c'è un limite a quanto, sul modulo DPAF, possano fare piccola l'area singola di messa a fuoco (il quadratino per intenderci)? |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 8:52
è sicuramente molto molto promettente brava Canon, adesso che gli altri brand si diano da fare! come dico sempre io, la concorrenza fa bene a noi utilizzatori, perché le case spingono sempre di più sull'acceleratore per primeggiare, noi raccogliamo i frutti di questa concorrenza |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 9:13
Ho avuto in mano la R per pochi minuti da FOTODEANGELIS ad ANCONA ,scioccato per l'af in condizioni di quasi buio Ho in casa 1DX E 5D MK3. Non ho avuto tempo per una prova approfondita MA MI PIACE TANTO. Secondo me un bel salto in avanti. Non mi interessano le cifre ma i risultati dello scatto . Ma voi che scrivete tanto avete PROVATO uno SCATTO . |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 9:34
E tu che hai provato perché non ci descrivi un po' di più? |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 9:42
"Pochi minuti" e te la meni? |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 13:14
Per chi menzionava la necessità di avere il 100% di foto a fuoco, in ai servo, segnalo che ciò è fisicamente impossibile. Possono migliorare accuratezza e precisione del sistema, tuttavia: 1) ridurre a zero gli errori è impossibile 2) in certe condizioni di illuminazione e contrasto dei soggetti può essere impossibile eseguire la messa a fuoco. Un esempio banale è la foto di un volatile che si sposta in forte controluce, magari vicino ad uno specchio d'acqua su cui si riflette il sole. Si genera del flare all'interno dell'ottica, e questo fa crollare ulteriormente il contrasto dell'immagine. 3) In certe situzioni meno critiche la messa a fuoco non è impossibile, ma comunque difficoltosa per il sistema. Inoltre, anche per questioni pratiche, non mettono a punto il sistema di messa a fuoco per riconoscere automaticamente ogni tipo di pattern/forma esistente (è anche utopistico sperare che sia possibile farlo): ecco perché alcune fotocamere lavorano meglio in certi contesti rispetto ad altri. Sono problemi di intelligenza artificiale e machine learning di non semplice soluzione (stante il fatto che non possono implementare algoritmi eccessivamente complessi, dato che la fotocamera deve rispondere in tempo reale, e non possono nemmeno aggiungere la parte hardware di un supercomputer). Ad esempio, la questione della funzione eye af che va tanto di moda, per chi si occupa di fotografia naturalistica è un orpello totalmente inutile, dato che il sistema non riesce a lavorare su soggetti non umani (principalmente perché non è studiato per farlo). Ecco perché, talvolta, affidarsi alle modalità automatiche e semiautomatiche non porta sempre ai risultati voluti. Ovviamente è anche una questione di potenza di calcolo, visto che non possono installare processori che richiedano un dissipatore di calore e abbiano un impatto fortemente negativo sulla durata della batteria. |
| inviato il 28 Settembre 2018 ore 2:34
Il punto è non crearsi aspettative diverse dalla realtà. Come già scritto, per la modesta 800d dichiarano 0,03s per la messa a fuoco, con l'ef-s 18-55 f4-5.6 is usm in live view. Ovviamente il tutto è riferito ad un particolare scenario e lunghezza focale, in one shot. Tuttavia nella maggior parte delle ottiche il drive speed (tempo impiegato dal motore af per passare dalla distanza minima di messa a fuoco a infinito) è attorno a 0,5s. Detto ciò, nessun ef 24-105 ha un motore di messa a fuoco tanto rapido quanto quello della versione rf: il fatto di avere un tiraggio ridotto ha consentito di adottare uno schema ottico meno complesso (pur se con resa complessiva migliore, rispetto ai 24-105 ef), e con gruppi di lenti dedicate alla messa a fuoco più leggere. Pertanto, hanno potuto adottarte un motore nano usm, molto più rapido delle unità ring usm, ma inadatto a gestire gruppi di lenti pesanti. |
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