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Nuovo Irix 150mm f/2.8 Macro


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avatarsupporter
inviato il 26 Settembre 2018 ore 21:35

Leonardo .. è la stessa cosa ... aumentare la lunghezza focale effettiva vuol dire proprio quello che hai detto tu .. solo che tu descrivi l'effetto del cono di luce sul sensore / pellicola

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2018 ore 22:41

Leonardo il fenomeno da te indicato capita ma non è quello che fa cambiare il diaframma effettivo.
Sempre dal sito di Pierre Toscani riporto questa immagine più teorica ma che illustra meglio (nel mio primo commento non l'avevo vista, avevo notato quella dopo un po' più complessa).
pierretoscani.com/images/fig-ouvert-36.jpg?crc=4263740612.jpeg
Qui lo schema ottico è ridotto a una singola lente, per semplificare al massimo. Da qui si può partire per capire come funziona.
Come vedi in questo il fenomeno da te indicato (
in pratica si utilizza una superficie sempre inferiore delle lenti anteriori, sempre più centrale
) non avviene; perché la pupilla d'entrata è molto vicina alla lente anteriore (la pupilla d'entrata tanto per informazione non corrisponde alla grandezza della lente anteriore e nemmeno la sua posizione). Quello che fa variare il diaframma è l'effettiva distanza della lente dal sensore o meglio la focale + la distanza utilizzato per la messa a fuoco. E qui Gambacciani ha detto giusto
La formula N (diaframma a infinito)=Focale/diametro apertura funziona solo con messa a fuoco a infinito. Infatti tutte le indicazioni dei vari obiettivi sono a infinito (focale, diaframma).
Calcolo Neff (diaframma effettivo) con messa a fuoco diversa da infinito = (Focale+ulteriore distanza)/diam. apertura
Nella immagine viene trasformato in un più pratico:
Neff=N x ( ingrandimento(G) + 1 )

Purtroppo gli obiettivi non sono una sola lente simmetrica e abbiamo quindi delle complicazioni. La pupilla d'entrata non corrisponde alla pupilla d'uscita nei schemi ottici non simmetrici. E quindi ci vuole in più un rapporto tra le pupille, che è il calcolo riportato nel esempio qui sotto
pierretoscani.com/images/fig-ouvert-37.jpg?crc=232316256.jpeg

la lunghezza focale di un obiettivo cala al diminuire della distanza di messa a fuoco (credo che sia una valenza generale per le ottiche con messa a fuoco interna, non so se esistano eccezioni, normalmente le lenti macro per natura ne soffrono parecchio).

In realtà praticamente tutti gli obiettivi ne soffrono, anche quelli con schema non flottante (anche se ne soffrono di meno). Il cambio di focale dovrebbe essere tenuta in considerazione sia per calcolare l'ingrandimento che per calcolare il diaframma effettivo
Qui sotto una animazione del 105 micro nikkor
pierretoscani.com/images/fig-focale-37-anim.gif?crc=4234325531.jpeg
Come vedi la tua teoria non funziona in questo caso, anzi a RR1:1 ha meno vignettatura.

Discorso un po' differente invece quello che capita nella pupilla d'uscita. Lì cambia l'angolo di con cui arriva la luce sul sensore e ogni angolo corrisponde a un diaframma ben preciso (anche per quello che le varie marche vogliono un bocchettone più largo) ma è una conseguenza a quanto calcolato sopra. Infatti se ci pensi con più allontani l'obiettivo (e quindi aumenti la distanza) con più l'angolo della luce che arriva sul sensore/pellicola sarà minore a parità di diametro dell'apertura.
Tanto per dire se la luce al centro del sensore arriva a 42° vuol dire che il diaframma è f/1.4, f/2.8 corrisponde a circa 19°
Se ci fai caso nella animazione lincata sopra del 105mm si nota che la luce arriva con un angolo sempre minore man mano che il RR aumenta


Tutte le immagini tratte sempre da qui
pierretoscani.com/focale.html

(Naturalmente posso sbagliare, se faccio qualche errore ditemelo pure)

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:41

Ma non ho capito.....é AF o MF?

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:43

MF;-)

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:45

Ah....peccato....per me totalmente inutile....non posso concepireu un macro senza af....

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:47

n'ottica del genere, non stabilizzata, non la prenderei mai

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:52

Vero Antonio
Poi anche l'af per me è essenziale...detesto la macro in posa per cui nel 90% dei casi o hai l'af o non fai la foto.....

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:52

Io ho il tamron 180mm e lo uso solo in MF e su cavalletto. Quello che mi sorprende delle caratteristiche di questa lente è la minima distanza di MAF di soli 30cm, davvero scarsini...

avatarjunior
inviato il 27 Settembre 2018 ore 1:29

Bernalor, bello il sito che hai linkato, peccato sia in francese.

Premesso che potrei non ricordare correttamente concetti assimilati in passato, questa animazione meravigliosa che hai inserito nel tuo commento mi sembra che rappresenti proprio l'effetto che ho descritto:
pierretoscani.com/images/fig-focale-37-anim.gif?crc=4234325531.jpeg
non ho parlato di vignettatura
Come vedi la tua teoria non funziona in questo caso, anzi a RR1:1 ha meno vignettatura
comunque se a RR1:1 la vignettatura diminuisce sembrerebbe coerente col mio ragionamento, perché dici che la teoria non funziona? Nell'animazione si vede che al diminuire della distanza di messa a fuoco la luce attraversa una porzione inferiore della lente frontale e non occupa l'intero foro del diaframma, questo non causa una diminuizione del diametro della pupilla d'entrata? (Parametro associato al valore di effettiva apertura f/)

Qui un altro articolo in cui si fa riferimento ad un aumento della lunghezza focale www.cambridgeincolour.com/tutorials/macro-lenses.htm

Non voglio dilungarmi troppo, penso di aver compreso come i due concetti collimino, quello che secondo me é opinabile é il parlare di lunghezza focale che aumenta. Lo schema da cui viene definita la lunghezza focale é un modello semplice (da te riportato), immaginarla in una lente reale non é altrettanto semplice, di base però il concetto di lunghezza focale in fotografia é strettamente correlato ad un angolo di campo (fissata la dimensione del sensore), pertanto non mi piace parlare di "lunghezza focale effettiva" che aumenta, perché al diminuire della distanza di messa a fuoco l'angolo di campo aumenta quindi per come é intesa la lunghezza focale dal punto di vista fotografico essa diminuisce. Negli articoli si parla di lunghezza focale associandola alla distanza tra lenti e piano focale, ribadisco che il parametro lunghezza focale nasce in un modello semplice (dove corrisponde effettivamente alla distanza lente-piano focale), negli schemi ottici reali (a più lenti) questa distanza assume una definizione più complessa, dissociarla dall'effettivo angolo di campo secondo me rischia di diventare fuorviante, faccio un esempio:
immaginiamo una lente macro 100mm f/2.8 alla massima apertura. Assumiamo che alla minima distanza di messa a fuoco (RR1:1) il valore di apertura effettivo sia f/5.6 (luminositá e profonditá di campo effettive), se ci affidiamo al principio che la lunghezza focale aumenta questa (semplificando) dovrebbe essere "effettiva" a 200mm. Il valore f/5.6 é in questo modo giustificato. Ora chiudiamo fisicamente il diaframma di uno stop, quindi ad f/4. La luminositá reale deve essere ancora corrispondente ad un valore di 5.6 (ricordiamoci che questo valore non cambia fintanto che il diaframma non supera fisicamente una chiusura f/5.6), questo vorrebbe dire che per mantenere tale valore la lunghezza focale "effettiva" é passata da 200mm a 141mm, e questo senza alcuno spostamento delle lenti, agendo solamente sul diaframma. Chiudiamo nuovamente il diaframma di un altro stop (f/5.6) ed ecco che la lunghezza focale effettiva torna ad essere 100mm (lunghezza nominale), sempre senza movimento delle lenti. Da qui in poi chiudendo ulteriormente il diaframma la lunghezza focale rimarrebbe invariata. Non risulta un po' inconsistente questo concetto di lunghezza focale effettiva? :) Io preferisco rimanere fedele alla correlazione lunghezza focale - angolo di campo, e realizzare concettualmente che la pupilla d'ingresso si stringe all'allontanarsi delle lenti dal sensore (per mettere a fuoco ad una distanza inferiore), piuttosto che immaginare una lunghezza focale che aumenta quando di fatto l'angolo di campo dell'ottica rimane uguale (o addirittura cresce).

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2018 ore 6:56

Gli obiettivi macro devono fornire ottima planeità di campo.In parole semplici, devono essere otticamente il più possibile corretti, anche ai bordi.
Meno luminosi sono.....meglio vanno.
In campo macro le " magie" degli 1.2/1.4...... non servono.
Per quanto mi riguarda ,trovo l' af perlopiù un elemento di disturbo,in macrofotografia,ed anche nel ritratto ne faccio volentieri a meno.
Uso come ottica standard il 100 macro da più di 3o anni.
Alla minima distanza di messa fuoco diventa un 91mm.

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2018 ore 7:26

Se ho letto bene l'annuncio è stato progettato per avere zero distorsioni

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2018 ore 8:20

Per Luca Questa: grazie di averlo segnalato, questo vuol dire che a 1:1 è quasi uguale ad un 100mm che si estende, valuterò anche questa cosa perché alla minima distanza ci guadagnerei poco (da 30,6cm a 34,5cm), guadagnerei diversi cm ad 1:2 o 1:3 che non sarebbe male, ma di sicuro è una cosa che terrò in considerazione e che mi distanzia un po' più dall'acquisto.

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2018 ore 8:46

Giuliano
Dipende da come uno fotografa.....
Per come intendo la macro io il 90% degli scatti necessita dell'af....e personalmente della "perfezione ottica" mi importa il giusto....

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2018 ore 8:48

Leonardo, mi sa che siamo un po' fuori tema ;)
comunque se a RR1:1 la vignettatura diminuisce sembrerebbe coerente col mio ragionamento, perché dici che la teoria non funziona?

Sì ma è una conseguenza, ed è molto legata allo schema ottico
quello che secondo me é opinabile é il parlare di lunghezza focale che aumenta.

Sì hai ragione sulla definizione, in realtà solitamente diminuisce la focale con RR maggiori ma aumenta la distanza totale (due volte la focale = RR1:1). È una questione di definizione.

Giuliano
Alla minima distanza di messa fuoco diventa un 91mm.

Intendi l'APO giusto? l'elmar dovrebbe mantenere ancora di più la focale, per me il soffietto è il massimo per macro (precisione e comodità), anche se non è comodo da portare in giro.


Qui il sito ufficiale che Juza non ha pubblicato, c'è qualche informazione in più
myirix.irixlens.com/blog/irix150macro/

è stato progettato per avere zero distorsioni

0.1% infatti!

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2018 ore 21:19

Vero Bernalor,
il 100 con soffietto è eccezionale !
Certo non ha l'autofocus,ma offre risultati splendidi .

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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