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foto analogica formato 135, scanner e grana a go go


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avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2018 ore 22:28

Non è questione di "fa più fico lo scanner", la questione è, come ho detto sopra, che con lo scanner puoi acquisire pellicole di formato superiore al 35mm, addirittura fino a 13x18cm (nel caso del modello 646 e del modello X1, mentre invece l'X5 arriva al massimo al 10x12cm a causa del diverso sistema di illuminazione) senza comprimere la gamma tonale e con risoluzioni nettamente superiori a quelle delle fotocamere digitali 35mm. Ad esempio da un 6x4,5 ottieni un file da 61 mpixel, da un 6x7 un file da 72 mpixel. Ad un fotografo che usa il medio firmato o il grande formato un laboratorio professionale non può proporre di fotografare la sua enorme pellicola con un minuscolo sensore.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2018 ore 23:03

Ulteriore tentativo:

Questa la foto postata in precedenza, scannerizzato a 2.700 invece di 5.400, a colori a 64 bit, con un pò di riduzione rumore con LR (25%), ecc.

Non guardate lo sviluppo rispetto all'altra, perchè ho fatto molto di corsa, badando solo alla grana e non ho neanche rifilato i bordi, proprio per poterla più facilmente riconoscere dall'altra.

Il risultato mi pare più "presentabile":

Vecchia scannerizzazione prima della cura:





Nuova scannerizzazione dopo la cura:




Terzo tentativo con risoluzione 5400 (max) + post produzione con riduzione rumore di LR a quasi 80%:




A me piace di più la seconda foto: ha una grana più regolare ed anche meno invasiva.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2018 ore 23:37

La vedo da telefonino per cui il giudizio è forse falsato,ma anche a me convince più la seconda anche se probabilmente perde qualcosa in dettaglio.

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 10:12

Mah,sarà stata l abitudine ad usare la Kodachrome o come volete ma io con la Velvia ho sempre avuto un rapporto un po conflittuale.
Tra l'altro se non ricordo male era la Velvia che veniva consigliato esporla per 32 ISO(ASA) .




Una stupidaggine.
E' una cavolata cavalcata (non solo in Italia) ad arte, da noi lo sosteneva soprattutto Tutti Fotografi, quella che voleva che la Velvia avesse una sensibilità effettiva ben inferiore alle 50 ASA dichiarate.
Una illazione, chiaramente infondata, cui pose termine la stessa Fuji dichiarando esplicitamente che la sensibilità della Velvia era (ed è) pari a 50 ASA!
E che fosse una dichiarazione falsa, e per certi versi temo pure tendenziosa, lo confermò la successiva uscita della Velvia 100 la quale, a parità di saturazione cromatica chiaramente, offre addirittura il doppio di sensibilità e una ulteriore riduzione della grana.

La verità è che quando nel 1989 fu presentata la Velvia, essa veniva dopo quasi cinquant'anni di dominio assoluto da parte delle pellicole Kodachrome, sia 25 che 64 ASA, un predominio talmente incontrastato che aveva abituato gli utenti di queste emulsioni a una saturazione cromatica, francamente un pochino bassa, che in caso di uso esclusivo ai fini della proiezione li spingeva a sottoesporre queste pellicole di 1/3 o 1/2 stop proprio per riuscire ad avere una saturazione cromatica che risultasse ottimale, ai fini della proiezione appunto.
Saturazione cromatica che invece, ai fini dell'editoria, risultava particolarmente bene accetta e al riguardo basti pensare che il National Geographic Magazine (in particolare ... ma lo stesso valeva anche per quasi tutte le altre testate del settore) adoperava esclusivamente materiale Kodachrome.

P.S. - la conflittualità, con la Velvia appunto, nasce proprio dal fatto che la forte saturazione cromatica che la caratterizza richiede un controllo perfetto dell'esposizione, insomma a differenza della Kodachrome una sottoesposizione, anche leggera, sia della 50 che della 100, ha effetti nefasti sul risultato finale.

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 12:18

L'ho sempre esposta a 50 ISO senza problemi

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 12:45

Fermatevi o va a finire che compro un proiettore e scatto in dia... A proposito oggi quanto costa un sviluppo ed intelaiamento di un rullino 36 pose?

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 13:16

Io come Leone Giuliano la Velvia l'ho Sempre esposta alla sensibilità nominale ed allo stesso modo la Kodachrome,posso dire lo stesso di quanti conosco.
Quanto detto era solo per chiarire che sui discorsi del si dovrebbe e del si fa per dire e quello che si faceva c'è ne corre.
Poi come in tutte le cose ognuno rimane signore e padrone a casa sua;detto per inciso io di Fuji preferivo la provia.

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 13:39

La mia esperienza con la Velvia (50) invece è la seguente:
la prima versione (Velvia e basta) la esponevo a 40 ISO; poi la Velvia uscì di produzione (mi pare intorno al 2006) per essere poi reintrodotta nel 2007 con il nuovo nome Velvia 50. Feci delle prove comparative (avevo ancora Rulli Velvia conservati) tra le prima e la seconda versione e constatai che la nuova versione dava lo stesso identico risultato della precedente (foto identiche sostituendo solo il dorso dell'Hasselblad) se esposta a 50 ISO. Da allora la nuova versione l'ho sempre esposta a 50 ISO.

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 14:03

Infatti,come hai appurato personalmente tante cosidette"dritte"sono tutte da verificare.

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 14:53

Da vecchio utilizzatore totale di Kodachrome (25, 200, e 64, sia in formato 135 che 120), dopo un certo peggioramento del servizio (sviluppo sempre più lungo e fuori dall'Italia, lo mandavano in Svizzera e Francia) avevo iniziato a usare pellicole Fuji già col Fujichrome 50S, antesignano della Velvia (uscì un anno prima e svanì con la Velvia).
Quando uscì la Velvia non ci fu più storia.
Le ho provate tutte, Sensia, Provia e Velvia 100. Per me, nessuna paragonabile all'originale da 50.

A Milano, negli anni 90, in via Cavalcanti due volte alla settimana facevano uno sviluppo in 1h con bagni originali Fuji, specificamente tarati per Velvia. Erano uno spettacolo. C'era una saletta con 4-5 postazioni dotate di tavolo luminoso e oculare (scarso) per visionare le dia. Appena me le davano mi beavo una mezzora a godermi l'estrema nitidezza e i meravigliosi colori di questa splendida pellicola. Mi portavo il mio pazzesco oculare Hoya (versione originale di quello marcato Rollei da 400.000 lire), di un'incisione tale che buttavo subito lì stesso tantissime dia che mi sembravano mosce, prima di accorgermi che invece andavano ottimamente in proiezione, tanto era inciso il lentino

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 15:07

Beh purtroppo qui in Friuli questi servizi c'è li scordavamo;è un po'la ragione per cui mi sono convertito al digitale.
Ho ancora la mia vecchietta RB67 che purtroppo ultimamente rimane inoperosa.

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 15:28

In ogni caso, parlavo degli anni 90, adesso non so

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 16:23

Fermatevi o va a finire che compro un proiettore e scatto in dia... A proposito oggi quanto costa un sviluppo ed intelaiamento di un rullino 36 pose?



E quale sarebbe il problema?
Su questo forum c'è gente che pochi giorni addietro ha acquistato un Ektapro 5000 a poco più di 100 euro ... e quello è un proiettore che ai suoi tempi di euro ne costava poco meno di 2000.

Per i costi invece mi par di capire che per sviluppo e intelaiatura, allo stato attuale, si spende da 8 a 12 euro ... e c'è chi a 8 euro ti propone una lavorazione di assoluta eccellenza!

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 16:27

Dal 1990 al 2007 ho adoperato la Velvia, sempre esposta a 50 ASA, dal 2007 a oggi adopero la Velvia 50, sempre esposta a 50 ASA.
Ai tempi in cui adoperavo Kodachrome 25 la sottoesponevo regolarmente di 1/2 stop, lo stesso con la 64.

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2018 ore 16:55

scansione da 24x36 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1505743

scanner a tamburo dainippon MrGreen purtroppo ormai vuoi per costi vuoi perchè non scatta più nessuno a pellicola, questi scanner sono tutti (o quasi) in discarica... l'unica alternatica valida come scanner è l'hasselblad, molto distante ancora dal tamburo, ma è l'unico valido se si vuole davvero qualcosa di valido senza troppi sbattimenti.

Comunque da 24x36 è dura anche per uno scanner a tamburo, con uno scanner piano i risultati saranno sempre deludenti, almeno di non accontentarsi di fare un 10x15cm
Ricordatevi sempre che un negativo/dia può essere ingrandito con lo scanner del 500% senza avere grosse perdite di qualità, ma per andare oltre ci vogliono scanner professionali ed i risultati non sono comunque esaltanti.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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